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Verso la Sanremo - Il borsino dei favoriti per la Classicissima
#1
Verso la Sanremo - Il borsino dei favoriti per la Classicissima
Lo slovacco Sagan parte con il favore dei pronostici, ma la Milano-Sanremo può riservare ogni tipo di sorpresa

[Immagine: 2_0103673_1_thumb2.jpg]
Il gruppo sfila veloce sulle strade della costa ligure - © Bettiniphoto

Nuova data, solito percorso. E un passato fatto di 103 edizioni che carica di fascino e storia quello che è il primo appuntamento clou della stagione, la prima classica monumento dell'anno. Come detto, quest'anno RCS Sport ha scelto di far slittare la classicissima di un giorno, passando dal sabato alla domenica, mentre sono rimasti invariati gli snodi cruciali della corsa, vale a dire Le Manie (4.70 km al 6.7% di pendenza media, 11% massima), Cipressa (5.65 km al 4.1% di pendenza media, 9% massima) e Poggio (3.70 km al 3.7% di pendenza media, 8% massima).
Paradossale però come, in una corsa così antica, gli occhi saranno puntati su un ragazzo giovanissimo (23 anni compiuti a Gennaio) che sembra possedere tutte le caratteristiche del campione vero: stiamo parlando ovviamente di Peter Sagan, che in questo inizio di stagione ha conquistato vittorie in lungo e in largo, su ogni tipo di terreno. Ma mai come quest'anno gli avversari saranno molto numerosi e competitivi, ognuno con le proprie peculiarità e con la voglia di arrivare per primi sul traguardo del lungomare Calvino. Tanto che spiace aver messo da parte corridori giovani ma già ben rodati come Modolo, Demare, Bole, Belletti, Felline che, già domenica, potrebbero essere lì a lottare negli ultimi palpitanti metri della Milano-Sanremo.



© Liquigas-Cannondale

Peter Sagan (Cannondale)
Lo slovacco della Cannondale è sicuramente l'uomo del momento: vince gli sprint a ranghi compatti, regola le volate ristrette, arriva a conquistare la vittoria su percorsi tanto impervi che persino gente del calibro di Contador e Froome si trova in difficoltà. Si trova in uno stato di forma pazzesco, e - dopo la stagione scorsa - ha ormai accumulato l'esperienza necessaria per portarsi a casa la sua prima Sanremo.
Ha inoltre una squadra davvero competitiva che, con il vincitore della Strade Bianche Moreno Moser ed il velocista Elia Viviani in uscita da una buonissima Parigi-Nizza, può davvero fare il bello e il cattivo tempo. Dovrà (e dovranno) però stare attenti a non finire in giochi tattici dei principali rivali che, in casi di così netta superiorità nei pronostici, si coalizzano contro il favorito numero uno, a costo di perdere a loro volta.


© Orica

Matthew Goss (Oric-GreenEdge)
L'australiano è sicuramente l'uomo che - tra i velocisti - dà maggiori garanzie in salita, senza perdere troppa brillantezza in volata. E sa come vincere una Sanremo, visto che già c'è riuscito nel 2011. In questa stagione ha già accumulato un buon numero di giorni di corsa, mostrando miglioramenti un giorno dopo l'altro fino ad arrivare alla vittoria di Indicatore nella 2^ tappa della Tirreno. Può inoltre contare su uomini di esperienza come O'Grady e Baden Cooke, e su di un Impey che, come ultimo uomo, spesso risulta molto efficace.
La Orica ha a disposizione anche Simon Gerrans, altro vincitore di una Sanremo (2012), da utilizzare per un attacco dalla media distanza.


© Astana

Vincenzo Nibali (Astana)
Come Sagan esce dalla Tirreno carico come una molla, sia dal punto di vista della gamba che da quello dell'autostima. La Sanremo, che 12 mesi fa concluse al 3° posto, è una corsa poi che lo affascina enormemente, non proprio adattissima alle sue caratteristiche ma che, se interpretata nel giusto modo, può aprir le porte della gloria a qualsiasi tipo di corridore. Dovrà essere bravo a trovare l'attacco giusto tra Poggio e Cipressa, e dovrà esser fortunato nel tirarsi dietro i corridori giusti: serve gente dal buon passo e dallo sprint debole. Difficile, ma Nibali ultimamente ci ha abituato ad azioni di ogni tipo...
I kazaki comunque potranno avvalersi di diverse alternative, dai più affidabili Enrico Gasparotto, che potrebbe anche attaccare in coppia assieme al siciliano, e Simone Ponzi, a delle mezze incognite come Andrea Guardini e Jacopo Guarnieri, ancora un po' troppo acerbi per pensare di arrivare a braccia alzate sul lungomare Italo Calvino.


© Lotto-Belisol

Andre Greipel (Lotto-Belisol)
Il tedescone della Lotto è uno degli uomini piu' pericolosi quando si parla di volate, uno dei pochi in grado di contrastare sua maestà Cavendish. Potenza e grinta, non può di certo farsi intimidire dal percorso della Sanremo: anche se è indubbio che qualcosa, alla fine, possa pagare su di un percorso del genere. Alla Tirreno poi non è che abbia impressionato, anche se in questo inizio di stagione ha già collezionato 5 vittorie. In casa Lotto attenzione anche al belga Jurgen Roelandts, dotato di un buon spunto veloce e apparso in palla nella terribile tappa di Porto Sant'Elpidio (8°) di pochi giorni fa.


© Radioshack

Fabian Cancellara (Radioshack)
Dallo svizzero passano le speranze di ogni attaccante: se Fabian si dovesse muovere, le possibilità di sfuggire alla morsa delle squadre dei velocisti aumenterebbero in maniera esponenziale. Cancellara però non sembra ancora tirato a lucido come quando si presentò nella stagione passata, ritardo motivato dal provare il grande slam Fiandre-Roubaix-Liegi. Resta comunque un uomo da tenere nel mirino di chiunque voglia vincere questa Sanremo.


© Sky

Edvald Boasson Hagen (Sky Pro Cycling)
In questo inizio di stagione il norvegese della Sky si è visto veramente poco: il miglior risultato è stato il 3° posto nell'ultima tappa del Tour Down Under, mentre è dal 23 Febbraio (Omloop Het Nieuwsblad) che non attacca il numero sulla schiena. Il 2° posto al mondiale dello scorso anno però lo ha ufficialmente lanciato nell'elite del ciclismo mondiale, e i britannici dimostrano di puntare forte su di lui: Boasson infatti avrà a disposizione un treno di grande qualità, formato da gente come Eisel, Thomas e Stannard. Può esser l'ago della bilancia del finale: se la gamba dovesse girare per gli attaccanti sarebbe un problema resistere al ritorno dei passistoni della Sky, altrimenti...


© Lampre

Alessandro Petacchi (Lampre-Merida)
Fin dal Tour de San Luis ha dimostrato di essersi preparato molto bene per questo inizio di stagione e di non pagare così tanto contro avversari molto più giovani di lui. Con la Sanremo il rapporto non è idilliaco, ma con il passare degli anni è migliorato dal punto di vista della tenuta e l'esperienza non è un'arma da sottovalutare.
In casa Lampre potranno essere sfruttate anche le carte Filippo Pozzato, per un attacco dalla Cipressa o dal Poggio, e Roberto Ferrari, nel caso che lo spezzino alzi bandiera bianca.


© Omega Pharma

Mark Cavendish (Omega Pharma-Quick Step)
Già 6 vittorie, e la classifica finale del Tour of Qatar: non c'è dubbio che Cavendish abbia già la gamba caldissima appena si parla di volate. Ma il britannico, durante la Tirreno-Adriatico, ha parlato chiaro: "Non posso vincere la Sanremo". Certo, potrebbe esserci benissimo tanta pretattica nelle sue parole. Ma da quando, nel 2009, è riuscito a vincere la sua unica (finora) Sanremo, nel ponente ligure ha raccolto più delusioni che gioie: 89° nel 2010, 52° nel 2011 e ritirato nel 2012. La sensazione è la solita, oramai: Cavendish potrebbe essere competitivo solo se il gruppo non tirerà troppo la corda lungo Le Manie, la Cipressa e il Poggio.
In casa Omega Pharma però c'è da tenere d'occhio un altro uomo di lusso come Tom Boonen, che però non ha avuto un inizio di stagione facilissimo e con la Sanremo il feeling non è mai sbocciato del tutto, e un pimpantissimo Sylvain Chavanel.


© BMC

Thor Hushovd (BMC Racing Team)
Arriva da stagioni non semplici, caratterizzate da una serie d'infortuni e flop decisamente preoccupanti. E già in diversi erano pronti a celebrargli il funerale. L'Hushovd di questo scorcio di stagione non è di certo il miglior Hushovd di sempre, ma qualche segnale positivo lo ha lanciato: forse è tardi per lasciare il segno ad una Sanremo, la corsa che più gli manca. Ma se arrivasse a giocarsi la volata, uno della sua esperienza chissà che non possa togliersi anche questa grande soddisfazione. La BMC comunque può contare anche su Philippe Gilbert, che però sembra essere ancora un po' in ritardo di condizione, e Greg Van Avermaet.


© Argos-Shimano

John Degenkolb (Argos-Shimano)
Lo scorso anno chiuse 5° alla sua prima partecipazione alla Sanremo, dimostrandosi - lungo tutto l'arco della stagione - molto più maturo rispetto alla sua età. Ha il fondo, la potenza, la fiducia incondizionata della sua squadra: ha tutto per lasciare il sigillo sulla classicissima di Primavera. Peccato che nelle ultime settimane ha sofferto  i capricci del suo vasto mediale: non proprio il modo migliore per avvicinarsi ad una delle corse da cerchietto rosso del suo 2013...


© Omega Pharma

Gerald Ciolek (MTN)
Uno dei talenti piu' inespressi dell'ultimo decennio, il passaggio alla sudafricana MTN sembra però aver risvegliato colui che, fin da giovanissimo, era indicato come l'erede di Erik Zabel (uno che di Sanremo se ne intende). Ciolek adesso è il vero leader della propria squadra, e questa investitura pare avergli fatto bene: ha ottenuto una sola vittoria (2^ tappa della Driedaagse van West-Vlaanderen), però ha mostrato una continuità che gli è spesso mancata. Un bel piazzamento può davvero essere alla sua portata...


© BMC

Mauro Santambrogio (Vini Fantini)
E' stato la rivelazione della Tirreno-Adriatico, chiusa al 7° posto dopo esser rimasto sempre - o quasi - al fianco di gente del calibro di Nibali, Contador e compagnia bella. In forma strabiliante, Scinto consegnerà a lui i gradi di capitano della sua squadra, per cercare il colpo grosso partendo dalla Cipressa o dal Poggio. Dovesse deludere le attese, la Vini Fantini può lanciare il fidato Oscar Gatto, mentre Francesco Chicchi può entrare in gioco solo se trova la giornata di grazia e la corsa scorre via molto blandamente.


© Garmin

Tyler Farrar (Garmin)
Il velocista americano si è involuto sempre di più nelle ultime stagioni, continuando ad acchiappare qualche piazzamento qua e là (anche se con sempre meno regolarità), senza però dimostrare di essere davvero allo stesso livello dei migliori. Con Hunter poi non si è ancora visto un grande feeling, che invece aveva con l'ex compagno Julian Dean.
Al traguardo può arrivarci tranquillamente, visto che nelle gambe ha già accumulato tanti giorni di corsa (ha partecipato a Tour Down Under, Challange Mallorca, Vuelta a Andalucia, Strade Bianche e Tirreno-Adriatico), ma già entrare nei 10 - in una corsa e in un periodo del genere - sarebbe accolto come un successone.


© Garmin

Heinrich Haussler (IAM Cycling)
Un altro, dopo Ciolek, a cui sembra che il cambio di squadra abbia decisamente giovato: certo, è ancora anni luce da quel corridore che - nel 2009 - fu beffato da un certo Mark Cavendish proprio sulla linea del traguardo, però l'Haussler in versione IAM Cycling è quantomeno presentabile. Un piazzamento nei 15 sarebbe già un buon segnale per il suo presente e - soprattutto - per il suo futuro.


© Movistar

Josè Joaquin Rojas (Movistar)
Il Rojas di qualche anno fa, in una volata ristretta, era molto più temibile di quello di oggi, anche se la discontinuità non lo ha mai abbandonato. E' un corridore ancora in fase d'evoluzione. Un piazzamento nei 10 non sarebbe impossibile, ma - visto il Rojas di oggi - se vuol davvero fare una corsa importante dovrà muoversi in anticipo rispetto ai velocisti.
In casa Movistar ci sarebbe anche Giovanni Visconti per un attacco dalla media distanza, che però, da quando è arrivato alla corte di Unzue, pare il lontano parente del corridore bi-campione italiano, mentre Francisco Ventoso dovrebbe rimanere al coperto in attesa di un'eventuale volata (lui che è molto bravo quando si trova in sprint ristretti e confusionari)


© Saxo

Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff)
Lo scorso anno concluse la Sanremo al 10° posto, con tanto di sbandata finale che gli precluse qualsiasi possibilità di cogliere un piazzamento migliore. Certo che Bennati, nel 2012, aveva palesato una buonissima condizione, raccogliendo dei buoni risultati fin dalle prime corse della stagione: cosa che quest'anno, di certo, non è avvenuta. Ma se Bjarne Rijs è riuscito a vincere un Fiandre con Nuyens, perchè non potrebbe prendersi anche la Sanremo con l'aretino...?


Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest
 
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#2
Non sono molto d'accordo con questa griglia di partenza: Sagan meriterebbe una fila tutta per sè, Nibali e Greipel vanno giù, il tedesco in particolare non ha mai combinato nulla alla Sanremo...Petacchi in seconda fila proprio no, lì ci metterei Hushovd e Degenkolb (fa un po' impressione vederli insieme a Ciolek).....
Fatte comunque molto bene...
 
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#3
Ma perchè Boasson è così favorito se non ha corso nè la Parigi-Nizza nè la Tirreno?
 
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#4
Perchè è forte ed ha una squadra forte...

E poi penso che quelli della Sky non gli abbiano fatto saltare per caso la Tirreno e la Parigi - Nizza. Suppongo che lui e tutti gli altri componenti della "Sky da classiche" in questo periodo abbiano lavoraro molto proprio in prospettiva Sanremo e Nord...
 
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#5
(15-03-2013, 04:13 PM)Pagliarini Ha scritto: Perchè è forte ed ha una squadra forte...

E poi penso che quelli della Sky non gli abbiano fatto saltare per caso la Tirreno e la Parigi - Nizza. Suppongo che lui i tutti gli altri componenti della "Sky da classiche" in questo periodo abbiano lavoraro molto proprio in prospettiva Sanremo e Nord...

Preparazione computerizzata high quality XD
 
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#6
Eh, appunto: ci dev'essere qualcosa sotto. Questo è quasi da un mese che non corre. A meno che non abbia qualche infortunio (io ho cercato un po', ma non ho trovato nulla: spero che non sia la classica infiammazione ai tendini che lo colpisce in 'sto periodo), gli Sky lo staranno preparando a puntino in altura o chissà dove. Sennò non gli affidi i gradi di capitano e gli porti tutti quei gregari di lusso, non avrebbe senso... Boh

(15-03-2013, 02:07 PM)Micheliano59 Ha scritto: Non sono molto d'accordo con questa griglia di partenza: Sagan meriterebbe una fila tutta per sè, Nibali e Greipel vanno giù, il tedesco in particolare non ha mai combinato nulla alla Sanremo...Petacchi in seconda fila proprio no, lì ci metterei Hushovd e Degenkolb (fa un po' impressione vederli insieme a Ciolek).....

Il "format" è questo: nel 2011 non l'ho data a Gilbert la fila tutta per se, figuriamoci se la do ora a Sagan... Asd Asd

Nibali l'anno scorso è arrivato 3°, e almeno un attaccante in prima fila va messo per forza: nello "scontro" con Cancellara ho preferito far vincere lui, visto che dalla Tirreno è uscito molto bene sotto tutti i punti di vista (e la Sanremo è tra le corse che preferisce).

Degenkolb non sta benissimo, sennò l'avrei messo anche in 1^ fila :D: è perfetto per la Sanremo. Hushovd è un po' un'incognita (dati alla mano: poi uno ha le sensazioni che ha Asd ), mentre su Petacchi influiscono più fattori: età, rapporto con la corsa non proprio idilliaco, situazione di squadra (manca un ultimo uomo di esperienza, dovrà condividere la leadership con Pozzato): anche a me ispira molto come nome (se la corsa si dovesse svolgere con condizioni meteo normali), un ultimo ruggito alla Cipollini ci potrebbe anche stare. Però, appunto, è una sensazione...
Anche Viviani, in situazione di corsa normali, mi dava grandi sensazioni, forse anche più di Petacchi. Mmm
 
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#7
Gli Sky é risaputo che stiano sul Teide, avevo trovato anche un video, la staranno preparando a puntino, sono pericolosi, EBH e Thomas, ma anche Swift
 
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#8
Sì, ho letto proprio adesso su BiciCiclismo
(con tanto di video, appunto :D)





http://www.biciciclismo.com/cas/site/not...p?id=60183

(Sì, un po' tutti stan sul Teide alla fine, non è poi che sia sta gran invenzione degli Sky Asd Asd Asd Almeno Astana e Lampre han provato un po' a variare quando, l'anno scorso, andarono sull'Etna Asd )
 
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#9
Haussler in un'intervista ha detto di stare meglio del 2009
 
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#10
Più che gli allenamenti sul Teide andrei a controllare gli allenamenti in "laboratorio" dei nostri carissimi Robot.

Dekengolb è molto adatto a questa corsa, è vero, ma per adesso lo vedo un gradino dietro a Goss, principalmente in una prova così lunga.
Su Haussler non mi esprimo più: una delusione degna di Pozzato
 
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