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Vini Fantini - Nippo - De Rosa 2015
#21
Nippo-Vini Fantini, Sciotti: Un nuovo modello di team
«Ho riflettuto a lungo prima di dare l'ok al progetto»

Valentino Sciotti è il patron della NIPPO-Vini Fantini Cicli De Rosa e la sua passione per il ciclismo è quasi viscerale. Quando parla dei corridori lo fa da buon padre di famiglia che si prende cura dei suoi ragazzi e da loro pretende buone maniere, prima ancora di esigere risultati. Lo abbiamo intervistato nel suo splendido ufficio nel castello di Ortona, in occasione della presentazione ufficiale del team. Al mattino, con il gruppone dei 50 aggregati alla squadra, c’era anche lui a pedalare tra San Giovanni Teatino e Chieti.

Quanti chilometri percorre in un anno in sella alla sua De Rosa?
«In Italia non tantissimo, negli States un pochino di più. Questa mattina è la quarta volta che uscivo in bicicletta. Quando sono nella mia casa a Miami farò 1200-1300 chilometri: lì è tutto piatto e ho degli amici che la prendono con molta più calma…».

Corre anche a piedi?
«Si, abbastanza. Visto che sono tanto in giro per il mondo (circa 250 giorni all’anno, ndr) mi tengo in forma facendo jogging. Nel 2001 avevo preso un po’ di peso e mi mancava molto lo sport, così ho iniziato a correre e ad affrontare le maratone, fino a oggi ne avrò fatte una ventina. Il mio primato personale è di 3 ore e 4 minuti, ci sono già riuscito tre volte. Il sogno di ogni maratoneta è quello di scendere sotto le 3 ore, spero di riuscire a farcela presto».

Alla presentazione del vostro team c’era anche il Ct della nazionale Cassani. Mi ha confidato che aveva appena corso una maratona in maniera tranquilla… 2 ore e 59 minuti.
«Ci siamo incontrati più volte a New York durante la gara, ma lui fa parte di un’altra categoria: nel momento in cui lui inizia a spingere, io inizio a rallentare».

Come si definirebbe?
«Un inguaribile sognatore. Ho iniziato a correre in bici nel ’74 durante l’austerity. Comprai una bici pagandola a metà con mio padre: all’epoca lavoravo a caricare i ca­mion di uva da tavola destinata alla Germania. Inizialmente ero appassionato di calcio, ma ben presto la bicicletta ha conquistato sempre più spazio nel mio cuore. Il sogno era quello di diventare un giorno un professionista. Non ci sono riuscito da atleta, ce l’ho fatta come sponsor».

Il ciclismo le ha regalato grandi soddisfazioni come sponsor, ma anche profonde delusioni…
«Per la positività di Danilo (Di Luca, ndr), ho vissuto una grande crisi interiore. Non sapevo se ero ancora adatto a questo sport o se questo sport fosse ancora adatto a me. In questi anni dal mondo del ciclismo ho avuto davvero tante soddisfazioni, ma le delusioni, purtroppo, non sono mancate. Per me i ragazzi sono da sempre come parte della mia famiglia e se uno di questi mi tradisce, è come se mi ferisse mortalmente. Per questa ragione mi sono preso un po’ di tempo prima di rientrare. Ho dovuto sbollire la rabbia e la delusione. Non è stato un momento facile. Mi sono interrogato su dove avevo sbagliato, e alla fine ho deciso di riprovare, però in maniera più diretta, cercando di controllare più da vicino la società. Cosa mi ha indotto a tornare? La passione. La mia ma anche quella delle persone comuni, quella dei bimbi. Ho capito che in questo sport non deve vincere la negatività, che deve trionfare la speranza e che dovevo provare a fare qualcosa di veramente diverso. Perché non possiamo sempre lamentarci e basta, dobbiamo dare il buon esempio, contribuire al cambiamento. E come sponsor mi sono ripromesso di creare una squadra che non doveva puntare in maniera maniacale alla vittoria, perché vincere deve essere un effetto collaterale del lavoro svolto. Devo mostrare che è possibile creare una via che porta a un ciclismo diverso, che ci si può dedicare ai giovani per insegnare loro valori veri e farlo con campioni che hanno sempre corso dando un messaggio positivo e possono portare un segnale forte per il futuro: proprio come Cunego».

In squadra c’è anche un atleta che ha avuto tantissima sfortuna in passato: parliamo di Daniele Colli, che ha superato un tumore e un grave infortunio, ma ogni volta si è rialzato e rimesso in gioco. Può essere considerato il simbolo di questo team?
«È uno dei nostri simboli, ma non è il solo».

La NIPPO - Vini Fantini si avvarrà anche della collaborazione di professionisti provenienti da altri sport.
«Il mondo del ciclismo spesso si basa su ex-professionisti che non solo diventano direttori sportivi, ma anche manager. Io invece avevo maturato l’idea che ci fosse bisogno di persone diverse, che portassero in questo ambiente idee nuove e un approccio diverso da quello avuto in questi anni. Quando ho conosciuto Francesco Pelosi (il team manager, ndr) ho capito che parlavamo la stessa lingua, il nostro modo di intendere lo sport del ciclismo era il medesimo. Lui è il primo tassello di questo nuovo modo di pensare il nostro sport».

Torniamo sul piano personale: qual è stata la sua prima bicicletta?
«Una Legnano con il classico colore dell’epoca, verde oliva, un pezzo d’acciaio che forse pesava 20 chili, con cambio Campagnolo. Era piuttosto pesante, ma in quel periodo non potevo permettermi nulla di meglio. Quando poi ho iniziato a lavorare mi sono tolto qualche piccola soddisfazione, ma ho compreso ben presto che a fare la differenza non sono le biciclette, ma le gambe…».

La possiede ancora quella vecchia Legnano?
«No. Dal 2001 sponsorizziamo una missione nel deserto del Burkina Faso portata avanti da mio zio, che è un frate francescano. In occasione di uno di questi Tour mi hanno manifestato il desiderio di avere qualche bicicletta, così ho riempito un container di tutte le biciclette che avevo e le ho mandate laggiù, compresa la mia Le­gnano. Erano tutte una parte di me, avevano tutte un grande valore affettivo, ma le ho sacrificate volentieri per rendere felice qualcuno».

La prima gara ciclistica alla quale ha assistito?
«Un Trofeo Matteotti, ero un bimbo e ci andai con papà. La cosa che mi stupì di più fu il mare di gente che si era assiepata ad assistere, qualcosa che purtroppo ora non succede più. La nostra missione è cercare di tornare a riportare la gente sulle strade. Non solo al Giro, ma in tutte le corse, anche le meno blasonate».

La prima gara alla quale ha partecipato?
«È stata tra Chieti e Pescara, ricordo che non avevo nemmeno la divisa da ciclista. Con me avevo solo un pantaloncino da calciatore e quando sono arrivato stavano già premiando il vincitore sul palco. C’era solo una persona ad aspettarmi, mio padre, ero proprio l’ultimo degli ultimi. Non le nascondo che la delusione fu enorme, ma non mi diedi per vinto. Mi dissi: parto da qui e posso solo migliorare. Dopo otto mesi, la prima coppa: passai la notte a rimirarla».

Come vinse quella corsa?
«Ero andato in fuga con un ragazzo che andava molto forte, così mi sono messo dietro e non gli ho dato nemmeno un cambio, anche perché non ero in grado di farlo. Nel finale lui ha forato e io mi sono ritrovato da solo».

Qual è stato il campione che l’ha appassionata di più?
«Il ciclismo l’ho sempre seguito. Mia mamma era una grandissima appassionata e guardavamo insieme tutte le tappe del Giro d’Italia. Quello che più di tutti ha incatenato il mio cuore è stato Francesco Moser. Mi piacevano la sua tenacia, la sua voglia di attaccare sempre e non darsi mai per vinto. Mai appagato, sempre alla ricerca di qualcosa in più».

Partner della squadra è la NIPPO, un vero colosso del Giappone: per numeri e potenzialità potrebbe anche portarvi nel Wolrd Tour…
«Quello giapponese è un mercato molto interessante, con il quale anche la Vini Fantini lavora tantissimo. È per noi un’opportunità, e penso lo sia anche per loro. La Nippo è un gruppo immenso, che conta più di 50 mila dipendenti. La missione è una e una sola: farli innamorare sempre più di questo sport. Per questo dobbiamo fare qualcosa di più e di diverso».

In Giappone il ciclismo su pista è molto popolare, come lo era mezzo secolo fa in Italia. Secondo lei ritornerà anche da noi a risplendere?
«Quando ero ragazzino vivevo nel mito di Koichi Nakano, il supercampione del keirin che guadagnava all’epoca miliardi quando in tutta Italia e Europa non lo conosceva nessuno e nessuna squadra l’avrebbe mai potuto ingaggiare. Anche loro hanno avuto un momento di grande decadenza perché il ciclismo giapponese era molto legato al mondo delle scommesse, ma oggi la passione sta tornando su quei livelli e il fatto che questa volta abbiano deciso di investire in un team dell’Occi­dente, ci deve far sentire orgogliosi. A proposito di velodromi: lo sa che la Nippo è il leader assoluto nella costruzione di velodromi? Il 100% dei velodromi in Giappone li hanno realizzati loro. E sa quanti ce ne sono in quel Paese? Più di sessanta. Se penso alla nostra realtà...».

Nel 2020 le Olimpiadi torneranno a Tokyo: come immagina il team Vini Fantini tra cinque anni?
«Io mi auguro che sia cresciuto tanto. Che sia una realtà, e perché no, anche un piccolo grande modello. Se saremo bravi, potremmo essere qualcosa di molto più grande. Molto, se non tantissimo, dipenderà da noi. Da noi dirigenti e dai corridori. Ma molto anche dal ciclismo. Una cosa è certa, ci sarà tanto da lavorare. Ma non è un problema: lavorare non mi ha mai spaventato».

Diego Barbera, da tuttoBICI di febbraio
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...&cod=76767
 
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#22
DMO SpA: ACCORDO BIENNALE CON LA NIPPO VINI FANTINI
Siglata la nuova partnership tra NIPPO Vini Fantini e il gruppo DMO SpA, per la prima volta impegnato nel ciclismo professionistico. Accordo biennale per l’esposizione sulla fascia laterale del brand ‘Isola dei Tesori’, vincitore del premio ‘Miglior insegna dell’anno Italia’.

Il gruppo DMO S.p.A, guidato dall’imprenditore veneto Fabio Celeghin, fa il suo esordio nel ciclismo professionistico. Per farlo, la scelta è ricaduta sul team italiano UCI Professional, NIPPO Vini Fantini. L’immagine di nuovo ciclismo portata dal team capitanato da Damiano Cunego, alla guida di molti giovani di talento come Eduard Grosu, Iuri Filosi, Antonio Nibali, Nicolas Marini e Giacomo Berlato, ha convinto l’imprenditore italiano, da sempre appassionato di ciclismo, a sposare questa nuova e dinamica realtà in vista di una graduale crescita nel mondo del ciclismo, riconosciuto come eccezionale strumento promo - pubblicitario.

L’accordo è infatti biennale e volto a dare continuità e crescita a un progetto italo-giapponese che guarda lontano. Il gruppo DMO S.p.A., con oltre 1600 dipendenti e 400 punti vendita in tutta Italia, è proprietario di grandi marchi italiani tra i quali CAD, Beauty Star e Isola dei Tesori. Il ciclismo, con il suo bacino di appassionati, rappresenta un grande veicolo pubblicitario, con molteplici eventi e un pubblico molto forte e diffuso sul territorio nazionale. “Per questa ragione abbiamo deciso di investire come gruppo” afferma Fabio Celeghin, imprenditore e amministratore unico del gruppo. “Abbiamo siglato un accordo biennale, il minimo per accrescere la brand awarness del nostro gruppo tra tutti gli appassionati di questo sport. La scelta è ricaduta sul team NIPPO Vini Fantini per la volontà di legarci a un ciclismo moderno, capace di valorizzare appieno le attività marketing del team e dei suoi partner”.

Nel 2015 il gruppo DMO esporrà sulla fascia laterale della divisa ufficiale del team il brand ‘Isola dei Tesori’, marchio italiano premiato nel 2013 e 2014 come migliore insegna PET italiana e leader tra i negozi per i piccoli animali da compagnia. L’esordio ufficiale è atteso per la Coppi & Bartali, competizione molto attesa da Damiano Cunego e compagni.

Ufficio Stampa Vini Fantini - NIPPO - De Rosa Pro Continental Team
 
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#23
ENEOS: UNO SPONSOR DELLA YAMAHA DI VALENTINO ROSSI CON LA NIPPO VINI FANTINI AL GIRO.
Il pubblico è abituato a vederlo sulla carena della Yamaha Factory Racing di Valentino Rossi, ma per il Giro d’Italia e il Tour of Japan ENEOS sarà anche sulle maglie del team NIPPO Vini Fantini. Un nuovo partner giapponese si unisce a NIPPO Corporation, IRC e Footmax a sostegno del primo team italo-giapponese UCI Professional.

ENEOS è nuovo sponsor del team NIPPO Vini Fantini. Un brand giapponese abituato allo sport e alle vittorie del n.46 del motociclismo mondiale, "the Doctor” Valentino Rossi. Sulla scia della vincente partnership italo-giapponese fra il pilota Yamaha Factory racing ed ENEOS, il noto brand di oli e lubrificanti per autovetture e moto, si avvicina al mondo del ciclismo, come veicolo di marketing e pubblicità. Per farlo, ha scelto un team di matrice italiana ma dall’anima Italo - Giapponese. A testimoniare questa duplice vocazione e provenienza, le numerose partnership di successo già avviate con NIPPO Corporation (Title Sponsor e Second Main Sponsor del team), IRC Tires e Footmax, già sponsor e partner del progetto italo-giapponese.

In occasione del Giro d’Italia e del Tour of Japan la visibilità del team sarà al gradiente massimo sia sul territorio Italiano che a livello Mondiale, grazie alla capillare copertura televisiva dell’evento Giro e del Giro del Giappone. Per questo ENEOS ha scelto il team NIPPO Vini Fantini per sbarcare nel ciclismo, conscia delle enormi opportunità offerte da questo nuovo segmento sportivo avvicinato. Per altro, gli #OrangeBlue sono un team #marketingoriented e sui social saranno numerose le opportunità di contatto tra ENEOS e il mondo degli sportivi.

Il General Manager Francesco Pelosi da il benvenuto al nuovo partner: “Per noi è un onore collaborare con un brand giapponese di questo livello. Sono abituati a investire nello sport e si affiancano solo a progetti solidi e vincenti. La partnership storica con Valentino Rossi ne è la testimonianza. Sono felice che abbiano scelto il nostro team per avviare una collaborazione che ci lega ancor di più al Giappone, dove il team avrà il piacere di correre a maggio nel Tour of Japan. Devo ringraziare tutta la dirigenza ENEOS e in particolar modo il Presidente di ENEOS per l’attenzione rivolta al nostro progetto di ciclismo, e Hiroshi Daimon per aver reso questo accordo possibile. Ora non ci resta che lavorare in vista del nostro mese focus: Maggio sarà davvero intenso e, speriamo, ricco di soddisfazioni”

comunicato stampa Vini Fantini - Nippo - De Rosa
 
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#24
NIPPO VINI FANTINI: UNA MAGLIA INEDITA PER GIRO D’ITALIA E IL TOUR OF JAPAN.
Il team correrà il Giro d’Italia e il Tour of Japan con una divisa in edizione speciale. Il debutto domani sul palco alla presentazione ufficiale del team al Giro d’Italia.

[Immagine: Un%20p%C3%B2%20+%20di%203%20quarti.jpg]

Il team NIPPO Vini Fantini affronterà il Giro d’Italia con un’inedita divisa in edizione limitata che sarà indossata dalla squadra anche al Tour of Japan, grazie a una speciale deroga concessa dall’UCI che ha permesso al team di affrontare le due competizioni più importanti della stagione con questo nuovo look. La divisa special edition del team rappresenterà quindi l’ideale punto d’unione tra Italia e Giappone, tra Giro d’Italia e Tour of Japan, e appassionati di ciclismo che seguiranno il team nelle due competizioni.
La fornitura tecnica sarà sempre dello sponsor ALE’ a garanzia della qualità del prodotto, il design fortemente #OrangeBlue avrà una trama dal carattere forte che richiama l’immagine della Montagna Blu del team e sopratutto sponsor d’eccezione si uniscono e accrescono il proprio impegno con il team nel momento topico della stagione.
ENEOS, il nuovo sponsor giapponese, che ha scelto il progetto italo-giapponese della NIPPO Vini Fantini per entrare nel mondo del ciclismo dopo l’esperienza nel motociclismo con Yamaha Factory Racing e Valentino Rossi, campeggerà sul petto e sulla manica della nuova divisa.
Nuova visibilità, per una partnership rinnovata e accresciuta, anche per APRA, che aumenterà il proprio sostegno al team NIPPO Vini Fantini per tutta la durata della corsa rosa. Il Gruppo Apra Informatica è attivo a livello nazionale su tecnologia e di soluzioni per le aziende, e si occupa di anticipare e soddisfare le necessità tecnologiche delle imprese creando e proponendo soluzioni applicative realizzate con strumenti tecnologici al passo con i tempi e fornendo infrastrutture ICT di altissimo livello.
L’altra novità è rappresentata da Eattiamo.it, start-up ligure promotrice del food italiano nel mondo, che si collocherà sui pantaloncini del team.

Per tutti coloro che già sono innamorati del design dell’inedita divisa #OrangeBlue, in attesa di vederla sulle strade della corsa rosa, il team ha già attivato la prevendita sull’e-commerce ufficiale. Un’edizione limitata anche nei numeri che solo gli appassionati con animo da velocisti sapranno accaparrarsi.

comunicato stampa Vini Fantini - Nippo
 
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#25
Per loro come per la Southest meglio quella per il Giro che la classica.
 
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#26
A dir la verità in questa non avevo neanche notato la differenza con quella di prima...
 
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#27
Idem: se non me lo dicevano loro..... Confuso Asd Asd
 
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#28
NIPPO FANTINI. Arriva in ammiraglia Stefano Garzelli
Il debutto del varesino alla Vuelta a Burgos

PROFESSIONISTI | Una grande collaborazione è stata siglata e ufficializzata tra il team NIPPO Vini Fantini e Stefano Garzelli. Dopo una grande carriera come corridore, con numerose partecipazioni ai grandi giri, e la vittoria di un Giro d’Italia nel 2000, Garzelli è oggi un noto e competente telecronista sportivo in attività con la RAI. Insieme ai suoi prioritari impegni televisivi, intende mantenere attiva la sua grande passione da dirigente sportivo maturata negli anni di professionismo. Con la dirigenza del team NIPPO Vini Fantini è quindi maturata l’intenzione di unire i propri percorsi iniziando una collaborazione che lo vedrà già molto attivo negli impegni esteri del team del mese di agosto, a supporto del Direttore Sportivo Stefano Giuliani.
Il 4 agosto la Vuelta a Burgos vedrà il debutto sulla seconda ammiraglia del team di Stefano Garzelli, che proseguirà già dal 18 al 21 agosto in Francia al Tour du Limousin.

Queste le prime parole di Stefano Garzelli da DS #OrangeBlue: “Sarà un grande piacere, oltre che una magnifica opportunità professionale, collaborare con il team NIPPO Vini Fantini, una bella e nuova realtà nel panorama del ciclismo italiano. Sono felice di poter collaborare con i Direttori Sportivi del calibro di Stefano Giuliani e Mario Manzoni alla guida del team, e tornare a praticare un lavoro che mi appassiona e nel quale desidero mantenermi attivo, pur senza trascurare il mio ruolo televisivo. Tornare in occasione di appuntamenti importanti per la squadra è sicuramente uno stimolo ulteriore.”
Vuelta Burgos e Tour du Limousin vedranno infatti con tutta probabilità il ritorno alle competizioni di Damiano Cunego e Daniele Colli dopo gli infortuni avvenuti al Giro d’Italia. Gli appuntamenti di agosto degli #OrangeBlue saranno quindi ricchi di novità e tutti da seguire.

tuttobiciweb.it
 
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#29
NIPPO VINI FANTINI: UN PRIMO ANNO IN DOPPIA CIFRA DI VITTORIE ED EMOZIONI
Il General Manager del team Francesco Pelosi, insieme al Direttore Sportivo Stefano Giuliani, realizzano un bilancio del primo anno da squadra Professional per la NIPPO Vini Fantini. 11 Vittorie, 2 classifiche generali e tante emozioni in chiave Italo-Giapponese, che passano per il premio Fair Play al Giro d’Italia e si concludono con il grande evento presso l’Ambasciata Italiana a Tokyo.

[Immagine: ComunicatoHeader%284%29.jpg]
 
La stagione 2015 del team si è chiusa da una settimana, con il rientro dal Tour de Hainan e la chiusura delle trasferte Asiatiche che piazzano il team Italo-Giapponese al terzo posto stagionale della classifica UCI Asia Tour.  

IL BILANCIO DEL DS.
E’ così tempo di bilanci, mentre il team e Direttori già pianificano la stagione 2016. Stefano Giuliani, Direttore Sportivo è soddisfatto: “Il team è cresciuto molto nel corso della stagione, il crescendo di risultati ottenuti lavorando insieme ne è la dimostrazione. Il capitano Damiano Cunego ha ritrovato una costanza notevole, come dimostra il primo posto in termini di punti nella coppa Italia, secondo solo a Colbrelli (Bardiani) per questione di piazzamenti. Non è tanto il risultato in sé a essere importante, ma dimostra come nonostante l’infortunio e un pizzico di sfortuna di troppo si sta ritrovando e può davvero dare ancora molto alla squadra e al ciclismo italiano. Daniele Colli e Pierpaolo De Negri hanno dimostrato di poter dare al team l’esperienza e la sostanza di cui un team giovane come il nostro ha assolutamente bisogno. Sono infine arrivate risposte molto importanti da alcuni dei nostri giovani. Riccardo Stacchiotti è cresciuto con noi negli anni e quest’anno ha preso parte al Giro d’Italia, vinto due tappe e una classifica generale al Tour de Hokkaido, merito di come il team ha lavorato, ma anche suo è stata forse la più bella sorpresa e deve credere nei suoi mezzi può crescere ancora. Nicolas Marini se migliora in salita può diventare davvero un giovane di grande futuro, vincere 4 gare al primo anno tra i Pro è davvero non da tutti. I giovani corridori giapponesi hanno dimostrato grande grinta, capacità di collaborare e spirito di squadra e proprio su questo aspetto Manabu Ishibashi, Genki Yamamoto e Shiki Kuroeda, sono stati di grande esempio a tutti gli altri giovani italiani del team. Eduard Grosu ha dimostrato che nonostante cadute e mononucleosi che ne hanno condizionato la stagione ha davvero tanta voglia di emergere. Questo mi aspetto tutti i giovani nel 2016 e ognuno a modo suo deve dimostrare quanto può dare a questo team. Giacomo Berlato con le sue grandi doti per entrare nelle fughe, Filosi e Antonio Nibali quando la strada comincia a salire. I ragazzi ora hanno un breve periodi di riposo, ma il team insieme ai propri sponsor e partner sta già programmando da tempo un grande 2016.”

IL COMMENTO DEL GENERAL MANAGER.
Di altri colpi in vista del 2016, con annunci attesi a giorni, si sta già occupando la dirigenza, in accordo con i Direttori Sportivi e Francesco Pelosi, al suo settimo anno nel ciclismo e al primo come General Manager del team Professional NIPPO Vini Fantini, analizza la stagione appena conclusa guardando già al futuro.
Un anno davvero importante quello del debutto della NIPPO Vini Fantini nella categoria Professional” dichiara Francesco Pelosi “anzitutto per le tante emozioni vissute grazie a un gruppo fantastico, unito e fuori dal comune. Quello che tutti i fan e tifosi hanno potuto vedere nella Docuserie Sognando il Giro, uno dei tanti grandi progetti realizzati dal team quest’anno, è un assaggio di ciò che abbiamo vissuto ogni intenso giorno di questo 2015. I DS Stefano Giuliani e Mario Manzoni, insieme a Hiroshi Daimon hanno creato un gruppo coeso e affiatato.
Chiaramente non si vive di solo entusiasmo, quindi sono soddisfatto anche per le 11 vittorie ottenute e le due classifiche finali conquistate da Colli e Stacchiotti. Andare in doppia cifra al primo anno, con tanti giovani al loro debutto tra i Professionisti non era affatto scontato. A inizio anno non abbiamo raccolto quanto avremmo voluto e potuto, con piazzamenti e podi come quelli di Damiano Cunego, Daniele Colli ed Eduard Grosu che potevano essere vittorie. Al Giro d’Italia diciamo che i nostri due leader non hanno avuto esattamente la fortuna per gregario, ma il team si è ritagliato i suoi spazi con numerose fughe, piazzamenti e il premio Fair Play. La seconda parte della stagione ci ha poi regalato le giuste soddisfazioni, abbiamo finalmente raccolto i frutti del duro lavoro svolto e ancor più dobbiamo raggiungerne nel 2016. I tanti giovani che hanno affrontato il salto di categoria nel 2015, al loro secondo anno potranno venire fuori e cominciare ad esprimersi al meglio."


LE ATTIVITA' PIU' IMPORTANTI DEL 2015.
"I risultati del gruppo" - continua Pelosi - "sono anche frutto del giusto mix che abbiamo raggiunto tra metodi innovativi. Innovativi come i protocolli medici e osteopatici studiati con il reparto di Medicina dello Sport dell’università di Chieti guidato dal dott. Ripari e con il gruppo di osteopatia e Massiofisioterapisti FK team. Ma anche con un grande recupero della tradizione, svolgendo numerosi ritiri nel corso della stagione anche di numerose giornate per permettere al gruppo di crescere, allenarsi insieme e diventare squadra vera.

[Immagine: ItalianEmbassy%281%29.jpg]

Il General Manager, da imprenditore della comunicazione, sua principale attività da oltre 10 anni guarda oltre i risultati raggiunti dal team: “Nel 2015 credo che, al di là delle fortune e sfortune sportive, il team abbia dimostrato di poter essere una nuova importante realtà per il ciclismo italiano, che non può basarsi solo sui singoli risultati sportivi. Nuovi sponsor si sono avvicinati al ciclismo, ma sopratutto nuovi tifosi e appassionati anche grazie alla prima Docuserie sul mondo del ciclismo prodotta dal team e trasmessa su Gazzetta Tv con risultati eccellenti. Il progetto per la stagione 2016 del primo team professionistico Italo-Giapponese è stato recentemente presentato a Tokyo presso l’Ambasciata Italiana, alla presenza del segretario generale del partito attualmente al governo in Giappone, del responsabile della federazione ciclistica nipponica e delle più importanti realtà commerciali giapponesi ed esponenti del Made in Italy in Giappone. Si è trattato di un evento di per se più unico che raro per il mondo del ciclismo, figuriamoci per un team Professional al primo anno. Questo attestato di stima ricevuto è il segnale più importante in merito alla qualità della strada intrapresa, oltre che ovviamente uno stimolo a fare sempre meglio.”

IL 2015 DEL TEAM IN NUMERI.

PRINCIPALI RISULTATI SPORTIVI:
11 vittorie - 4 Nicolas Marini, 3 Daniele Colli, 3 Riccardo Stacchiotti, 1 Pierpaolo De Negri.
Tour de Hokkaido - Leader Classifica Generale:  Riccardo Stacchiotti.
Tour of China I - Leader Classifica Generale: Daniele Colli.
19 podi stagionali.
Team Fair Play del Giro d’Italia 2015.

ATTIVITA’ INEDITE:
Sognando il Giro - La prima Docuserie sul mondo del ciclismo in onda su Gazzetta TV: Approfondimento.
Inedita trasparenza - Il primo team a pubblicare on-line tutte le analisi dei propri ciclisti: Approfondimento.
L’Università al fianco della squadra - Il team è seguito dal Reparto di Medicina dello Sport dell’Università di Chieti, e le analisi degli atleti sono oggetto di lezione e studio all’Università. 

CURIOSITA’ 2015:
L’album di figurine della NIPPO Vini Fantini. Il team NIPPO Vini Fantini ha realizzato e distribuito in 20.000 copie presso tutte le edicole di La Spezia e provincia l’album di figurine completo con tutti i ciclisti del team.
Social Team. Il team #OrangeBlue è primo per numero di fan e interazioni su Facebook tra i team Professional Italiani.

LE IMMAGINI DELLE VITTORIE.
A questo link disponibili le immagini più significative di questo 2015 #OrangeBlue.
DOWNLOAD

[Immagine: 20150508Giro0-S-175.jpg]

comunicato stampa Vini Fantini - Nippo
 
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#30
In realtà come risultati è stata una stagione abbastanza pietosa. Cunego ovviamente di un altro livello rispetto al resto della squadra, ma comunque senza vittorie, 10 successi su 11 sono arrivati tra Giappone e Cina in corse in cui l'avversario principali era Mattia Gavazzi. Pozzo e De Negri erano i due corridori più solidi a parte Cunego e invece sono andati male. Grosu decente ma ha collezionato una serie di DNF infinita, non credo proprio che possa avere un futuro. Berlato uno dei più positivi, un Giro discreto, più volte in fuga. Malaguti ha rischiato di vincere una tappa al Giro neanche lui sa come, Bisolti è diventato meno di un decimo di quello che si sperava. Di Colli si sa, è un buon corridore, ma purtroppo nelle gare vere scompare.
Il problema principale della squadra sono le prestazioni di Filosi e Marini. Il primo è andato male ma male male malinconiche sere senza te. Nel 2014 era stato forse il miglior dilettante italiano, almeno per un certo tipo di gare, quest'anno portaborracce in una squadra dimer. Mi stupivo che non fosse andato in una squadra migliore ma evidentemente ci avevano visto giusto. Marini invece ha vinto qualcosa in queste garette in Asia ma in Europa si è visto pochissimo. Incoraggiante il settimo posto alla Scheldeprijs, molto meno tutto il resto. Però ha vinto il Mondiale virtuale di Zani
 
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#31
Diciamo che per una squadra con licenza giapponese le vittorie in Oriente hanno un certo valore, anche se gli avversari sono stati quelli che son stati.
L'invito al Giro poi è stato un capolavoro. Sese

Dal punto di vista sportivo confermo il voto negativissimo per Pozzo: sinceramente m'ero pure scordato che corresse per la Nippo, e questo dice tutto. Anche De Negri sotto la attese, ma almeno lui qualche volta s'è visto. Cunego, nelle corse italiane, il suo l'ha fatto: è mancato l'acuto, ma diversi piazzamenti ci sono sempre stati. Per me l'errore grande è stata la gestione del Giro d'Italia, dove ha perso troppo tempo dietro ad una classifica che sapevamo tutti non avrebbe potuto tenere. Poi vabbè, la prima volta che è entrato in fuga s'è fratturato: ecco perché non voleva mai andarci... Asd

La nota più lieta sicuramente Grosu. Al primo approccio con il "vero" ciclismo ne è uscito molto bene, trovando un paio di piazzamenti al Giro (che mi pare abbia anche concluso) e concludendo poi la stagione con dei buoni risultati in Italia (non così scontato, visto che poteva accusare un po' le fatiche di un'annata più intensa del solito). Vediamo il prossimo anno...
 
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