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Vuelta, Nibali: «Buone sensazioni e la classifica sorride»
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Vuelta, Nibali: «Buone sensazioni e la classifica sorride»
La Vuelta a España è arrivata, dopo dieci tappe, al suo primo giorno di riposo. Per il gruppo è la prima opportunità di rifiatare e per chi guarda con ambizione alla classifica generale, come Vincenzo Nibali, di fare un primo bilancio. I numeri dicono che il capitano della Liquigas-Cannondale è 4° in classifica generale con un ritardo di 31” dal nuovo leader Froome (Sky).

«E’ stato un inizio di Vuelta intenso e faticoso - spiega il capitano della Liquigas-Cannondale -. Abbiamo messo nelle gambe parecchi chilometri di salita e, in una corsa di tre settimane la cui parte più difficile deve ancora arrivare, è un dettaglio non trascurabile. Fin dall’inizio ho detto che la chiave per vincere questa Vuelta sarà la regolarità e la costanza di rendimento: ne sono sempre più convinto. Personalmente, questo è l’aspetto del quale sono più soddisfatto. A partire dall’ottimo risultato della
cronosquadre, sono riuscito a mantenermi nelle prime posizioni e, in
corsa, non ho patito cali eccessivi. Le salite di Valdepenas ed El
Escorial erano quelle meno adatte a me e ho giocato in difesa: tatticamente sono convinto di aver fatto la scelta giusta per non correre rischi di pericolosi cedimenti».

Le giornate migliori Nibali le ha vissute sfruttando il terreno a lui più congeniale: salite lunghe e pedalabili e, nel giorno della vittoria di Sagan, la discesa. Senza dimenticare la prova a cronometro.
«A Cordoba abbiamo fatto un vero e proprio capolavoro e ciò che più interessava, ovvero guadagnare secondi sugli avversari, è stato raggiunto. In salita sono riuscito ad esprimermi come volevo, cercando l’affondo per mettere alla corda gli avversari. La cronometro era un test importante per me e averlo superato come volevo mi dà, innanzitutto, tanto morale. Ora posso affrontare questa seconda settimana con serenità: affronteremo salite dove non sono ammesse giornate storte, specialmente sull’Angliru: rimango convinto che sarà il momento più importante, per non dire decisivo, ai fini della generale».

Guardano il lotto degli avversari, Nibali non se la sente di sbilanciarsi: «Indicare un nome piuttosto che un altro è ancora prematuro. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere i valori in campo e ognuno, secondo le proprie caratteristiche, ha dato dimostrazione di esserci: Wiggings, Purito Rodriguez, Van den Broeck, Fulgsang, Mollema. E poi ancora Scarponi, il cui distacco resta colmabile. Tutto questo renderà questa settimana ancora più interessante: la lotta per gli abbuoni sarà una miccia che accenderà la corsa».

La Vuelta a España è arrivata, dopo dieci tappe, al suo primo giorno di riposo. Per il gruppo è la prima opportunità di rifiatare e per chi guarda con ambizione alla classifica generale, come Vincenzo Nibali, di fare un primo bilancio. I numeri dicono che il capitano della Liquigas-Cannondale è 4° in classifica generale con un ritardo di 31” dal nuovo leader Froome (Sky).

«E’ stato un inizio di Vuelta intenso e faticoso - spiega il capitano della Liquigas-Cannondale -. Abbiamo messo nelle gambe parecchi chilometri di salita e, in una corsa di tre settimane la cui parte più difficile deve ancora arrivare, è un dettaglio non trascurabile. Fin dall’inizio ho detto che la chiave per vincere questa Vuelta sarà la regolarità e la costanza di rendimento: ne sono sempre più convinto. Personalmente, questo è l’aspetto del quale sono più soddisfatto. A partire dall’ottimo risultato della
cronosquadre, sono riuscito a mantenermi nelle prime posizioni e, in
corsa, non ho patito cali eccessivi. Le salite di Valdepenas ed El
Escorial erano quelle meno adatte a me e ho giocato in difesa: tatticamente sono convinto di aver fatto la scelta giusta per non correre rischi di pericolosi cedimenti».

Le giornate migliori Nibali le ha vissute sfruttando il terreno a lui più congeniale: salite lunghe e pedalabili e, nel giorno della vittoria di Sagan, la discesa. Senza dimenticare la prova a cronometro.
«A Cordoba abbiamo fatto un vero e proprio capolavoro e ciò che più interessava, ovvero guadagnare secondi sugli avversari, è stato raggiunto. In salita sono riuscito ad esprimermi come volevo, cercando l’affondo per mettere alla corda gli avversari. La cronometro era un test importante per me e averlo superato come volevo mi dà, innanzitutto, tanto morale. Ora posso affrontare questa seconda settimana con serenità: affronteremo salite dove non sono ammesse giornate storte, specialmente sull’Angliru: rimango convinto che sarà il momento più importante, per non dire decisivo, ai fini della generale».

Guardano il lotto degli avversari, Nibali non se la sente di sbilanciarsi: «Indicare un nome piuttosto che un altro è ancora prematuro. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere i valori in campo e ognuno, secondo le proprie caratteristiche, ha dato dimostrazione di esserci: Wiggings, Purito Rodriguez, Van den Broeck, Fulgsang, Mollema. E poi ancora Scarponi, il cui distacco resta colmabile. Tutto questo renderà questa settimana ancora più interessante: la lotta per gli abbuoni sarà una miccia che accenderà la corsa».

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