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Pagellone della Vuelta
#1
Credo che il titolo sia chiaro.

Manca una tappa, ma tanto non ho voglia di dare voti agli sprinter visto che il livello era davvero scabroso.

NAIRO QUINTANA VOTO 10
Potevo dargli mezzo voto in meno per i sei secondi persi sull'Ezaro ed una crono dove poteva fare un po' meglio se si fosse preso qualche rischio in più(cosa che non avrebbe comunque avuto senso), ma non me la sono sentita. In salita è il più forte della Vuelta, stacca tutti alla Camperona e ai Laghi e legge bene l'azione all'inizio della tappa di Formigal di Contador trasformandola - con l'aiuto della sua squadra - in un attacco vincente; sull'ultima salita non chiede nemmeno un cambio e tira dritto andandosi a prendere la Vuelta. L'impressione è che potesse staccare tutti anche a Mas de la Costa e ad Aitana, ma non ce n'era bisogno. Finalmente riesce a vincere un GT contro il rivale di sempre Chris Froome ed ora manca solo il Tour per completare la tripla corona.

CHRIS FROOME VOTO 8,5
Al contrario di quanto successo nel 2012 questa volta il kenyano è riuscito a mantenere una forma dignitosa lungo le tre settimane della Vuelta nonostante le fatiche di Tour e Olimpiade. Rivince a Pena Cabarga e domina la crono, in salita è inferiore solo a Quintana, ma una Sky molto meno forte di quella vista al Tour lo condanna nella tappa di Formigal. Resta il corridore che più di tutti è andato vicino a vincere due GT consecutivi dai tempi di Pantani, solo applausi.

ESTEBAN CHAVES VOTO 8,5
Mezzo voto in più per l'azione strepitosa con cui si è preso il podio. Parte malino andando in crisi nel finale della tappa della Camperona, ai Laghi almeno si leva lo sfizio di superare nel finale Contador. A Pena Cabarga prova a vincere, ma si muove probabilmente troppo presto. Giorno dopo giorno tuttavia cresce di condizione e dalla tappa dell'Aubisque diventa a tutti gli effetti il secondo corridore più forte in salita della Vuelta alla pari con Froome, a Formigal stacca tutti i corridori presenti nel suo gruppetto, a crono si difende benino e ad Aitana si prende ciò che gli spetta con un'azione d'altri tempi.

ALBERTO CONTADOR VOTO 6,5
Mezzo voto in più per aver avviato l'azione decisiva nella tappa di domenica scorsa. Arriva alla Vuelta da favorito numero uno dopo la vittoria a Burgos, ma ben presto si capisce che Quintana e Froome sono in condizioni migliori rispetto a ciò che si pensava e per lui c'è poco da fare. Negli arrivi su salite brevi e dure riesce a restare vicino ai due fenomeni, ma in quelle lunghe(Laghi, Aitana, Aubisque e Formigal) prende paga. Alla fine perde pure il terzo gradino del podio(e qui la colpa è da dividere con la squadra) da un Chaves che comunque è andato più forte in salita. La sua testardaggine è croce e delizia, vorrebbe giocarsela alla pari con Froome e Quintana e questo finisce per portarlo spesso a crollare mentre cerca di seguire le loro accelerazioni, l'impressione è che ormai sia a fine corsa, ma con Contador mai dire mai.

ANDREW TALANSKY VOTO 7
Il solito Talansky, parte piano per poi salire di colpi giorno dopo giorno fino a riuscire a staccare pure Contador ad Aitana. La sua corsa è comunque priva di guizzi, ma raggiunge l'obiettivo prefissato anche se va detto che con una concorrenza di livello un attimino superiore(De La Cruz, Dani Moreno, Formolo e Bennett nei dieci, cioè) non ce l'avrebbe mai fatta.

SIMON YATES VOTO 8
Sesto posto, vittoria di tappa e una grande azione nella tappa dell'Aubisque. Uno dei migliori in questa Vuelta, il futuro si prospetta radioso.

DAVID DE LA CRUZ VOTO 8
Vittoria di tappa, maglia rossa e un settimo posto inaspettato conquistato grazie ad una prestazione ben sopra le attese ad Aitana. Certamente non è un fenomeno, ma nell'arco delle tre settimane è andato molto forte riuscendo a non incappare in quella grossa crisi che sembrava sempre dietro l'angolo.

DANI MORENO VOTO 6
Il peggior gregario della Movistar durante la Vuelta, anche perché si è quasi sempre fatto gli affari suoi per raccogliere questo utile ottavo posto. Contento lui.

DAVIDE FORMOLO VOTO 6,5
Fa il Talansky in miniatura, con la differenza che la sua crono è un disastro al contrario di quella ottima dell'americano. A Formigal va in fuga con Quintana e Contador e si stacca da sette corridori, alla fine però riesce ad essere regolare nell'arco delle tre settimane e ad ottenere un buon nono posto. L'impressione è che comunque ci sia veramente molto lavoro da fare se vuole arrivare a lottare per un podio in un GT.

GEORGE BENNETT VOTO 6
L'ennesimo uomo invisibile che arriva in top-10 in questa Vuelta, ma lui forse è in assoluto il più invisibile di tutti.

MICHELE SCARPONI VOTO 7
Il fatto che nella top-10 ci siano: Moreno, Formolo e Bennett mentre lui è rimasto fuori è una vera e propria ingiustizia. Purtroppo i 37 anni si fanno sentire e nella tappa di Aitana crolla dopo che era riuscito a risalire fino al settimo posto con un paio di prestazioni enormi ai Laghi e a Formigal. Sappia comunque che noi gli vogliamo bene e questa Vuelta è la dimostrazione del grande corridore che è stato.

ALEJANDRO VALVERDE VOTO 7
Leader carismatico, gregario e regista in corsa. Valverde dopo Giro e Tour decide di correre anche la Vuelta e risulta fondamentale per Quintana comportandosi da vero e proprio mentore. Nella tappa di ieri poi è stato veramente enorme e dire che per poco non agguanta la top-10 pure qua. Fenomeno unico.

JEAN CRISTOPHE PERAUD VOTO 5
Dopo l'ottima prestazione al Mas de la Costa sembrava pronto ad entrare in top-10 supportato anche da una condizione in crescita, ma nella cronometro va più piano del previsto e ad Aitana crolla dovendo così accontentarsi di un 13esimo posto che sta un po' stretto a un corridore del suo spessore.

GIANLUCA BRAMBILLA E FABIO FELLINE VOTO 7,5
I migliori - insieme a Scarponi - tra gli italiani. Il primo si porta a casa una bellissima tappa dopo essere uscito di classifica e aggiunge un altro successo a una stagione straordinaria, mentre il secondo ritorna dopo la bruttissima caduta all'Amstel, va forte in salita e a crono, non si fa scrupoli ad andare in fuga e se tutto va bene si porterà a casa una bellissima e meritata maglia verde.

SERGIO PARDILLA VOTO 5
Reduce da un ottima Vuelta a Burgos parte benissimo riuscendo a rimanere con Froome nella tappa della Camperona, poi però di giorno in giorno cala fino a sparire completamente dai radar. Conclude con un insufficiente diciottesimo posto.

ROBERT GESINK VOTO 7
Esce subito di classifica e la scelta si dimostra sensata visto che così riesce finalmente a vincere una tappa in un GT(a 30 anni), ma non una qualsiasi, bensì la frazione regina della Vuelta con arrivo sull'Aubisque. Coglie anche altri ottimi piazzamenti andando in fuga spesso e volentieri: secondo ai laghi, terzo al Mas de la Costa e quinto ad Aitana. Abbastanza allucinante che nella classifica della maglia a pois abbia solo 37 punti.

OMAR FRAILE VOTO 6,5
Prestazione super ai Laghi, poi poca roba, riesce a vincere la maglia a pois grazie al suicidio di Elissonde.

KENNY ELISSONDE VOTO 5
Vanifica una Vuelta più che discreta buttando letteramente la vittoria nella classifica degli scalatori.

TUTTI QUEI CORRIDORI CHE HANNO VINTO UNA TAPPA ANDANDO IN FUGA VOTO 7
Bravi Applausi

SAMUEL SANCHEZ S.V.
Stava facendo la sua buonissima Vuelta prima della caduta nella crono, verosimilmente sarebbe arrivata l'ennesima e meritata top-10.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#2
Che schifo i pagelloni Sick

comunque bel lavoro anche se non so se lo leggerò perché i pagelloni se non si era capito mi fanno schifo Bleah
 
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#3
Che personaggio negativo Sweat
 
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#4
Silin: 15. Come la sua posizione in generale. Sta migliorando il russo...
 
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#5
so che hai messo solo i corridori di classifica o vincitori di tappa, ma il 2 a Rolland e Van Garderen è d'obbligo
 
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#6
Hanno fatto così schifo che me li ero dimenticati.

Van Garderen poi.
 
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#7
Paradossalmente questa Vuelta pur vinta meritatamente da un ottimo Quintana, ha dimostrato che difficilmente il colombiano potrà battere Froome se questi sarà supportato da una squadra modello Tour 2016. Troppo ampio il divario a cronometro tra i due e troppo lieve la differenza in salita (che di volta in volta può essere in favore dell'uno o dell'altro)
 
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