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Vuelta a España 2017 | La presentazione del percorso
#1
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Unipublic ha annunciato che la 72a edizione della Vuelta a España verrà presentata il prossimo giovedì 12 gennaio, nel Palacio Municipal de Congresos di Madrid. Nel 2017 la Vuelta comincerà il 19 agosto da Nimes (Francia), e terminerà il 10 settembre nella capitale Madrid.

La cerimonia sarà trasmessa in diretta tv da Teledeporte, a partire dalle 19:00.
 
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#2
Tra poco la diretta streaming della presentazione su rtve.es.

http://www.rtve.es/directo/teledeporte/
 
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#3
Mi sa che è geo - restricted.

In ogni caso c'è sempre Twitter: https://twitter.com/lavuelta?lang=it
 
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#4
Metto solo le tappe degne di nota:

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Post in aggiornamento
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#5
Mi piacciono solo 11esima e 15esima tappa così a prima vista. La 18esima é uno scherzo?
 
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#6
Vuelta come sempre niente di che, percorso bruttino, anche se da un paio d'anni non è più proprio pessimo come in precedenza. La loro forza, come consuetudine, sarà la startlist.

Impressionate l'Alto Hoya de la mora, come altitudine e come lunghezza :o Curioso di vedere la salita nel dettaglio.
 
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#7
L'abitudine dei muri non la perderanno mai, anche quest'anno 3/4 tappe
 
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#8
Non mi sembra malaccio, meglio dello scorso anno. 
Non si superano i 200 km. ma si va oltre quota 2000 e i muri non sembrano troppi. 
Visto il Tour, fossi Quintana farei un pensierino all'accoppiata Giro - Vuelta.
 
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#9
La Vuelta potrebbe tranquillamente fare un percorso più lieve per attirare più corridori dal Tour e mettere più tappe piatte per attirare i velocisti, e tutto ciò avrebbe un senso, non sarebbe uno scandalo. Invece no, loro vanno avanti con la loro filosofia e mettono sempre 9 tappe di montagna, più altre mosse e poche tappe piatte :D
Al momento le startlist sono sempre state buone però non so se ogni anno Froome e Quintana abbiano voglia di cimentarsi nella Vuelta se è così dura.
 
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#10
Secondo me è meglio così.

Perché a prescindere i velocisti forti sono interessati principalmente alle tappe di Giro e Tour e alla Vuelta non ci vanno se non hanno un mondiale da preparare, dunque piuttosto che vedermi dieci volate tra Manzin e Meersman preferisco una roba del genere soprattutto se, per quanto possibile, si cerca di variare un minimo la tipologia di arrivi in salita come si è fatto nelle ultime due edizioni.

In nottata poi vedo di fare un'analisi un minimo dettagliata.
 
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#11
Riguardando un attimo le tappe devo dire che, vista anche la aspettative che ho di solito per la Vuelta, non é così male.
Tolto l'arrivo di terza categoria nella 18esima tappa e quello della 9a tappa che presumo sia uno dei loro classici arrivi per garagisti le altre tappe sembrano almeno sensate. A dispetto delle loro tradizioni non vedo tappe unipuerto.
Come detto da OldGiBi non si superano i 200 km ma ormai é sempre più raro nei GT e mi sta anche bene che alla Vuelta siano più contenuti, però si va sopra i 2000 metri in quella che considero la tappa migliore. Lo spazio per qualche bella tappa c'é.
 
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#12
Credo sia risaputo che non sono una grande fan della Vuelta, ma quantomeno apprezzo, come scritto nel messaggio qua sopra, il tentativo di proporci un minimo di varietà per quanto concerne le salite rispetto a quanto facevano 3/4 anni fa quando c'erano veramente solo rampe di garage.

Sicuramente la novità, rispetto alle ultime edizioni, è rappresentata dal fatto che si andrà a scollinare quota 2000 metri in più di un'occasione.

La prima tappa degna di nota è quella di Andorra La Vella, sicuramente una tappa che non si vede spesso alla Vuelta. Anzi solitamente le tappe con svariati GPM e senza arrivo in salita le disegnano parecchio male, invece qua, per una volta, il traguardo sarà subito in fondo alla discesa, il che ovviamente invoglierà i corridori a muoversi sull'Alto de Comella, salita breve, ma sicuramente non banale, la cui altimetria ve la riporto qua sotto.
Il primo arrivo in salita, sull'Ermita Santa Lucia, nella quinta tappa, è il più classico dei muri tipici della Vuelta, direi che possiamo passare oltre.

La prossima frazione interessante è senza dubbio l'ottava che presenta il ritorno di una salita che non si vedeva da un po' alla Vuelta, ovvero lo Xorret de Catì, un must della Vuelta negli anni 00 e una delle mie ascese preferite in terra spagnola. Qua sicuramente ci sarà selezione.

L'Alto de Puig LLorenca, il giorno successivo, è un altro muro che si preannuncia ben poco spettacolare.

La decima tappa non la commento neanche, che è meglio.

Arriviamo così alla fine di una prima dieci giorni non particolarmente dura, disegnata di certo non in modo sfavillante. Verosimilmente a questo punto la corsa sarà ancora molto aperta.

All'indomani del giorno di riposo la corsa inizierà, quasi sicuramente, a farsi più interessante, con in programma il primo degli arrivi sopra quota 2000 metri, all'Observatorio Astronomico del Calar Alto. La tappa innanzitutto è buona dal punto di vista del kilometraggio dato che misura 190 km e poi presenta una combinazione di ascese veramente stuzzicante. Prima l'Alto de Velefique, 13 km al 7,5%, e poi il lunghissimo Calar Alto, una salita molto irregolare di ben 33 km al 4,5% medio, con un il tratto che va dal km 18 al km 27 però tutto sopra il 10%. L'ultima volta che i corridori sono arrivati qua su fu nel 2006 e finì così.

Sotto spoiler vi metto le altimetrie delle due salite.
Dopo un paio di giorni che ben poco ci invoglieranno a stare davanti alla TV ad ascoltare il dinamico duo Aiello - Magrini arriviamo alla tappa numero 14 che ripropone un'altra salita abituale delle Vuelte degli anni 00, ovvero Sierra la Pandera, ascesa di oltre 20 km dalle pendenze regolari che in passato ha rappresentato croce e delizia per Alejandro Valverde. El Embatido qua vinse nel 2003(il traguardo, in quell'occasione, era posto dopo un km di discesa, ne parlo qua per chi è interessato), nel 2006 diede definitivamente addio alle chance di vincere la Vuelta dopo che Vino lo staccò e nel 2009, in maglia di leader, fu protagonista di una portentosa rimonta sui suoi rivali da cui aveva perso contatto a inizio salita che gli permise di fortificare la sua leadership in classifica generale. Vi metto sotto spoiler l'altimetria oltre proprio al video della tappa del 2009, vinta peraltro da quel galantuomo di Damiano Cunego.

Il giorno seguenta ci sarà poi la frazione che ad oggi sicuramente mi incuriosisce di più, quella con arrivo sull'Alto Hoya de La Mora, a quasi 2500 metri di altitudine. Questo parente iberico del Gavia presumo sia un inedito, ma è preceduto da una salita che abbiamo visto non troppi anni fa, l'Alto de Hazallanas, dove nel 2013 a trionfare fu Horner, mentre dietro Nibali staccava: Basso, Valverde e Rodriguez negli ultimi km. Tappa breve, ma dal dislivello notevole, che gli organizzatori sperano possa diventare una Formigal 2.0.

Dopo il giorno di riposo passiamo quindi alla crono, 42 km leggermente mossi dove chi se la cava nella specialità potrà assestare un bel colpo agli scalatori puri.

17esima frazione altro arrivo in salita, disegno di tappa senza infamia e senza lode, l'ascesa finale dovrebbe essere il più classico dei muri. Metto sotto spoiler un paio di altimetrie di due diversi versanti, non so quale sia quello giusto, ma presumo La Pedrosa.

La 18esima tappa la lascio commentare a Paruzzo, la 19esima la salto di netto e passo diretto all'Angliru.

Sicuramente tutti conosciamo bene questa salita, a me non piace particolarmente e inoltre, messa all'ultimo giorno, rischia di essere un arma a doppio taglio perché se dovessero esserci corridori a battagliare per la vittoria nella generale e/o per il podio si potrebbe vedere una frazione spettacolare come successe proprio qui nel 2013 con il duello Nibali - Horner, ma in caso contrario hai sprecato una salita che a giochi non fatti garantisce spettacolo come successo con lo Zoncolan al Giro 2014.

Questi i miei voti alle tre settimane della Vuelta:
- Prima settimana: 5
- Seconda settimana: 9
- Terza settimana: 5,5

Voto al percorso: 6,5

Dunque nel complesso abbiamo una prima settimana ben poco interessante, una seconda che si preannuncia spettacolare e una terza in cui dipende tutto da come sarà la generale alla vigilia dell'Angliru.
 
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[+] A 2 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#13
Da notare che si scollinano i 2000 in più occasioni che al Tour.

Condivido l'analisi di Luca, sono leggermente meno critico verso la decima tappa, che è sì mal disegnata ed inutile, però è una classica tappa da fughe che in quel momento della corsa può essere parzialmente giustificata. Poi guardo la 18esima e rivaluto tutto quanto.
 
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#14
Mi sembra che si ripercorra il canovaccio che vede una seconda settimana dura,mentre la terza rimane mediocre...
 
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#15
C'è qualcosa che non mi torna nell''Observatorio Astronomico del Calar Alto, dalla altimetria delle tappe la salita pare di 16 km e non di 33.

[Immagine: C1_iHLVWQAA4wOi.jpg:large]
 
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#16
Fanno solo questa parte direi

[Immagine: calaralto02.PNG]
 
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#17
Si esatto, non ci avevo neanche fatto caso stanotte.

Comunque il tratto più duro lo fanno.
 
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#18
 
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#19
Questa crociata degli ultimi anni contro le cronometro mi lascia sempre più perplesso. 40 chilometri mi sembrano una buona soluzione.
 
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#20
Sì, appunto. Più che altro lui vorrebbe una cronometro mossa perché innanzitutto è più adatta alle sue caratteristiche e poi perché fa meno danni rispetto a una pressoché piatta come questa.

Anche il discorso del piazzamento della tappa nel calendario della corsa ha poco senso, se vuoi dare un senso all'Angliru la crono deve stare là.
 
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