23-10-2015, 03:38 AM
Washington, a scuola arriva l'ora di bicicletta!
E il giorni di "back to the future" ma questa volta Marty McFly non c'entra e la notizia non appartiene ad un futuro utopico ma, fortunatamente, ad una bella realtà. Il cambiamento arriva da Washington, dove 80 scuole primarie hanno abolito l’ora di educazione fisica – quella roba dove se sei fortunato in Italia giochi a pallavolo, e sei sei furbo ti prendi un pallone e giochi un pò a calcio – a favore dell’ora di bicicletta.
In quell’ora si impara prima di tutto ad andare in bici, cosa non scontata negli Stati Uniti neppure a 6-7 anni, poi si impara l’educazione stradale (roba da dare un Nobel a chi ha avuto l’idea) per preparare i piccoli cittadini all’indipendenza anche oltre la bici, e poi si passa all’aspetto tecnico, insegnando a riparare le bici e quindi anche un possibile impiego verosimilmente parecchio in espansione in futuro. Ma non è finita: queste scuole americane applicano poi la bici alla realtà cittadina e alla realtà dei programmi scolastici, portando i bimbi in bici di fronte ai principali monumenti storici della città, dove avranno la possibilità di fare l’ora di storia davanti al Campidoglio. Oppure studiare le piante nel giardino botanico. Oppure fare i conti delle calorie consumate in un’uscita tutti insieme applicandosi in matematica.
Il progetto è finanziato per la metà con soldi pubblici (300 delle 600 bici messe a disposizione) e per metà da bici donate in beneficenza, e l’obiettivo è far crescere questi mezzi in modo che tutti gli studenti ne abbiano presto uno. Cosa non facile per quelli delle classi meno agiate, ma soprattutto per quelli provenienti da famiglie non sensibili alla questione: negli Stati Uniti, l’auto è il mezzo preferito dai genitori, ancora oggi, per portare i bimbi a scuola. Come le nostre grandi città, anche Washington trova ostacoli ottusamente conservatori a frenare lo sviluppo dell’uso delle biciclette ma l’esempio del Nord Europa – Oslo ha annunciato ieri di voler bandire completamente le auto entro il 2019 – è troppo forte, intelligente e importante, per non uscirne comunque vittorioso. E lo sappiamo bene anche noi.
Ciclismoweb.net
E il giorni di "back to the future" ma questa volta Marty McFly non c'entra e la notizia non appartiene ad un futuro utopico ma, fortunatamente, ad una bella realtà. Il cambiamento arriva da Washington, dove 80 scuole primarie hanno abolito l’ora di educazione fisica – quella roba dove se sei fortunato in Italia giochi a pallavolo, e sei sei furbo ti prendi un pallone e giochi un pò a calcio – a favore dell’ora di bicicletta.
In quell’ora si impara prima di tutto ad andare in bici, cosa non scontata negli Stati Uniti neppure a 6-7 anni, poi si impara l’educazione stradale (roba da dare un Nobel a chi ha avuto l’idea) per preparare i piccoli cittadini all’indipendenza anche oltre la bici, e poi si passa all’aspetto tecnico, insegnando a riparare le bici e quindi anche un possibile impiego verosimilmente parecchio in espansione in futuro. Ma non è finita: queste scuole americane applicano poi la bici alla realtà cittadina e alla realtà dei programmi scolastici, portando i bimbi in bici di fronte ai principali monumenti storici della città, dove avranno la possibilità di fare l’ora di storia davanti al Campidoglio. Oppure studiare le piante nel giardino botanico. Oppure fare i conti delle calorie consumate in un’uscita tutti insieme applicandosi in matematica.
Il progetto è finanziato per la metà con soldi pubblici (300 delle 600 bici messe a disposizione) e per metà da bici donate in beneficenza, e l’obiettivo è far crescere questi mezzi in modo che tutti gli studenti ne abbiano presto uno. Cosa non facile per quelli delle classi meno agiate, ma soprattutto per quelli provenienti da famiglie non sensibili alla questione: negli Stati Uniti, l’auto è il mezzo preferito dai genitori, ancora oggi, per portare i bimbi a scuola. Come le nostre grandi città, anche Washington trova ostacoli ottusamente conservatori a frenare lo sviluppo dell’uso delle biciclette ma l’esempio del Nord Europa – Oslo ha annunciato ieri di voler bandire completamente le auto entro il 2019 – è troppo forte, intelligente e importante, per non uscirne comunque vittorioso. E lo sappiamo bene anche noi.
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