Coppa del Mondo Roma 2013: Fontana emoziona, Pauwels galoppa - Marco Aurelio, rimonta e bronzo dedicato a Stander
L'avevamo lasciato ad Hadleigh Farm, Marco Aurelio Fontana. Erano i Giochi Olimpici di Londra, era il 12 agosto, era Mountain Bike. L'avevamo lasciato con un bronzo al collo, una sella persa all'ultimo giro e le lacrime di gioia per aver conquistato l'unica medaglia italiana proveniente dal ciclismo. Lo ritroviamo cinque mesi dopo, fasciato con il tricolore, a galoppare sul percorso tracciato all'interno dell'ippodromo delle Capannelle, ancora terzo sul traguardo, ancora in lacrime. Ma sono lacrime di gioia mista a dolore quelle di Marco Aurelio: il bronzo di Coppa del Mondo lo coglie indicando verso l'alto. Chiara la dedica a Burry Stander, biker come lui, compagno di diverse sfide, che appena tre giorni fa ci ha lasciato dopo essere stato investito da un taxi in allenamento.
Ecco, il bronzo di Marco Aurelio Fontana è tutto per Burry e giunge alla fine di una gara non certo tra le più emozionanti della stagione ma con un colpo di scena finale che regala all'ottimo Marco Aurelio questo bronzo speciale. Siamo alle ultime battute dell'ultimo giro, Kevin Pauwels è ormai lanciato verso la vittoria mentre Klaas Vantornout gli copre le spalle, pronto a portare alla Sunweb-Napoleon Games una bella doppietta. Il povero Klaas inizia però a pedalare a vuoto: problemi alla catena. Il tempo necessario per rimettere a posto tutto ed ecco Albert, con Fontana in scia, superare il superbo gregario della Sunweb. Da 2° diventerà 5°, Vantornout, mentre Fontana conquista un bronzo meritato per il tipo di gara condotta sin dall'inizio.
Il sole bacia Roma ed al via, sul percorso veloce delle Capannelle, il migliore è il solito Van der Haar (non andrebbe nemmeno più specificato). Anche il francese Francis Mourey ha una buona gamba e si porta prestissimo in testa. Lo seguono Vantornout e l'iperattivo Van der Haar che chiudono il primo giro in 6'14", con il gruppo Albert staccato di poco. Nys, reduce da una brutta influenza ma con la maglia di leader di Coppa del Mondo, è già in difficoltà.
Al secondo giro Albert riprende con un allungo i tre di testa, quindi scatta ancora, potandosi dietro i soli Pauwels e Van der Haar. Transitano al traguardo con pochi secondi sul gruppo quando mancano otto giri alla fine. Nemmeno il tempo di riportarsi dal rettilineo d'arrivo alla sabbia (ma guai a pensare al classico tratto che si trova in Belgio, qui siamo nel bel mezzo dell'ippodromo) che se ne vanno in cinque: Albert, Pauwels, Vantornout, Mourey e Van der Haar. Il percorso favorirebbe l'olandesino ed il francese, ma non saranno loro a portare a casa l'oro, vedremo perché. Van der Haar, come detto, è al solito molto attivo. A metà del terzo giro balza in testa, allunga e pesta forte sui pedali anche in curva. È la sua condanna: scivola, finisce a terra, perde tempo, dice addio ai sogni di gloria.
Albert, per non far rientrare il pericoloso olandese, dà una bella trenata e così in testa restano lui, Pauwels, Vantornout e Mourey. Da dietro s'intravedono Elia Silvestri e Marco Aurelio Fontana, quest'ultimo in gran recupero sulla testa della corsa. Là in cima però non si scherza ed è Pauwels a tentare l'allungo, senza successo. Mentre in testa Albert, Pauwels, Vantornout e Mourey viaggiano che è un piacere, a pochi secondi un folletto tricolore insegue con veemenza: è Marco Aurelio Fontana.
Quanto mancano sei tornate al termine il suo ritardo dalla testa della corsa è di appena 4" mentre Nys, a 16", prova a limitare i danni. Nel quinto giro Fontana, che fa i salti mortali sulle tavole per riprendere il quartetto di testa, li vede. Le accelerazioni dell'uno e dell'altro portano però il biker di Giussano a perdere terreno e così quando mancano sei giri al termine deve recuperare 9" ai fantastici quattro. Nys è a 24", preceduto da un paio di gruppetti e già in difficoltà.
A cinque dalla fine allunga Vantornout e Fontana, che si era appena accodato alla testa della corsa, perde nuovamente terreno. Intanto Klaas guadagna 4" su Albert, Pauwels e Mourey, 8" su Fontana, 18" su Van der Haar, Simunek, Aernouts e Wildhaber. Franzoi è attorno all'11a piazza, Nys paga 25". La situazione resta imbalsamata per un giro, con Vantornout in testa, Pauwels a fingere l'inseguimento, Albert e Mourey più indietro con Fontana in netta ripresa.
A tre dalla fine Pauwels allunga decisamente e si porta su Vantornout; dietro ci sono solo Albert, Mourey e Fontana. Il divario non è molto, quanto basta per la prima doppietta Sunweb-Napoleon Games. Nel frattempo il leader di Coppa, Sven Nys, crolla ed accusa un ritardo di 1'19" dai primi; mancano due tornate alla conclusione. I due Sunweb vanno che è una meraviglia, Albert insegue a 9", Fontana a 12", Mourey a 14" ed il gruppo di Van der Haar a 43".
È iniziato l'ultimo giro e, come da copione, se ne va Kevin Pauwels. Klaas Vantornout, dopo tanto lavoro svolto, lascia fare e si tiene la seconda posizione, mantenendo quella decina di secondi utili su Albert e Fontana. Peccato che sul più bello la catena di Vantornout faccia i capricci, le gambe girino a vuoto, la velocità scenda inesorabilmente. Ci vuole poco per ripartire, troppo per non essere sorpassati a tripla velocità da Albert e Fontana.
Così, mentre Pauwels coglie la terza vittoria stagionale in Coppa del Mondo (le altre due erano giunte a Tabor e Namûr), Albert si assicura punti preziosi per la classifica generale. Lo segue Fontana, esultante come se avesse vinto; indica il cielo, pensa all'amico Burry che non c'è più. Lo seguono Mourey, Vantornout e Van der Haar, quindi Simunek, Aernouts con lo svizzero Wildhaber e l'olandese Van Den Brand a chiudere la top ten.
Fontana è il simbolo di un'Italia crossistica che se vuole può crescere. Certo, marco Aurelio è dedito più alla MTB che al ciclocross e gli altri azzurri non sono dei fenomeni (ossia dei belgi) ma oggi, alle Capannelle, Franzoi ha colto un comunque buon 11° posto ed Elia Silvestri una 18a piazza.
Non si correva su un percorso da Coppa del Mondo, va detto. Velocità da stradisti, ostacoli quasi inesistenti, dislivello ridicolo. Si girava in un ippodromo, questo è quanto, e come prova di Coppa, l'unica italiana, non è un granché. La Coppa del Mondo lascia la scena del prossimo fine settimana ai Campionati Nazionali (quelli italiani si svolgeranno a Vittorio Veneto) mentre la domenica successiva si consumerà l'ultimo atto della challenge Uci in quel di Hoogerheide.
Tutto è più o meno deciso, con Nys che perde il primato dopo una sola tappa ed Albert che ritorna in testa a quota 485. Segue Pauwels a 469 e quindi il Cannibale di Baal a 446: serve un miracolo (o un ritiro di Albert e Pauwels) per rimontare un'altra volta, ma a questo punto della stagione è decisamente più probabile che i pensieri, di Nys come degli altri contendenti, siano rivolti al Mondiale di Louisville.
Francesco Sulas, cicloweb.it
Coppa del Mondo Roma WE 2013: Coppa a Compton, Vos vince ancora - Bene l'Italia: Lechner 10a, Scandolara 17a
La miglior descrizione del percorso romano esce dalla bocca, anzi dal profilo Twitter, di Marianne Vos, una che (anche) in tema di ciclocross è piuttosto ferrata: «Ho quasi preso il kit sbagliato per la Coppa del Mondo di Roma. Che "problema" se si può prendere la maglia iridata sbagliata, strada anziché cross. Il percorso lo è, veloce». Come a dire agli organizzatori: se ci aveste fatto correre su strada per noi sarebbe stata la stessa, identica cosa. In effetti non si può dar torto alla fuoriclasse di Meeuwen, che peraltro non sta troppo a spaccare il capello: sia che si corra su strada, su pista o per campi, lei martella sempre. Possibilmente vince.
Non ha fatto differenze oggi, Marianne. Partita sin dal primo giro con la statunitense Katie Compton, a cui bastava un piazzamento per aggiudicarsi la Coppa del Mondo con una gara d'anticipo, la Vos s'è scrollata di dosso la rivale nel corso del terzo giro. Prima 3", poi 16", alla fine il distacco ammonterà a 24". La gara ha avuto un esito scontato sin dallo sparo che ha dato il via (se non sin da ieri, quando la Vos dopo le prove si diceva molto soddisfatta del percorso), con Vos e Compton subito al comando.
All'inseguimento, da sola, la grintosissima ceca Katerina Nash, mai però in grado di riportarsi sulle due al comando. Il primo gruppo inseguitore vedeva Sanne Cant, Sabrina Stultiens, Sanne Van Paassen, Helen Wyman e Lucie Chainel-Lefevre. Mordeva il freno anche l'altoatesina Eva Lechner; la ragazza di Appiano, dopo una partenza non troppo felice, sarebbe stata autrice negli ultimi giri di una rimonta che dapprima l'avrebbe portata al 9° posto ed alla fine chiuderà con una più che buona 10a piazza, sopravanzata dalla sola Ellen Van Loy.
Davanti, come detto, Vos cerca la vittoria e ad ogni curva rilancia come se il traguardo fosse dietro l'angolo. Per lei è tutto allenamento in vista della stagione su strada (e da quest'anno anche per la MTB). La Compton, invece, forte del primato in Coppa del Mondo, per i primi tre giri e tre quarti si mantiene alla ruota dell'olandese, ben conscia che con un secondo posto porterebbe a casa la Coppa. Non si dannava perciò troppo l'anima per inseguire la Vos, quando l'olandese attaccava a testa bassa, correndo negli ultimi tre giri una vera e propria cronometro.
Katie ci prova, a ricucire, ma a nulla valgono i suoi sforzi. Dietro la Nash sta correndo in solitaria praticamente dalla partenza, senza vedere mai la testa della corsa né essere acciuffata dalle inseguitrici. Negli ultimi tre giri, mentre davanti la Vos incrementa il vantaggio su Compton e Nash, le due Sanne (Van Paassen e Cant) allungano su Wyman, Stultiens e Chainel-Lefevre. Finiti i semplici e veloci sei giri, Marianne Vos può esultare per la sua seconda vittoria nella Coppa del Mondo 2012-13 (la quarta di questa stagione crossistica).
Katie Compton chiude a 24" festeggiando per la conquista della challenge Uci. Completa il podio la tenace ceca Katerina Nash. Sanne Van Paassen conclude la prova a 1'15", Sanne Cant a 1'22", la Campionessa Europea Helen Wyman a 1'37". Sabrina Stultiens a 1'46" precede di un paio di secondi Lucie Chainel-Lefevre, mentre Ellen Van Loy, 9a a 2'02", anticipa di un secondo la nostra Eva Lechner.
Buonissimi segnali da casa Italia, con il decimo posto della Lechner, appunto, ma non solo. Valentina Scandolara è autrice di un bel recupero nella seconda parte di gara e chiude 17a, Elena Valentini è 19a, Francesca Cucciniello 21a. Più indietro Alice Maria Arzuffi, a cui il percorso non si addiceva troppo (la giovane di Seregno chiude al 23° posto). Non tanto bene (ma si riscatterà già agli italiani di Vittorio Veneto, dove correrà in casa) la fresca Campionessa del Veneto, Francesca Cauz.
Il fatto è che globalmente l'Italia ha giovani molto interessanti (la Cauz, appunto, oltre alla Arzuffi, all'ottima Scandolara ed alla Valentini) cui si uniscono atlete esperte che possono cercare il buon risultato (Vania Rossi, che oggi non ha concluso la gara per un problema meccanico, Francesca Cucciniello e la più competitiva di tutte. Eva Lechner). Insomma, il potenziale per far bene c'è (e non s'intende certo battere le Vos, le Compton, ma centrare una top ten di tanto in tanto, quello sì). Non siamo tecnici, certe valutazioni le lasciamo a Fausto Scotti ed al suo staff. Però così, a naso, ci verrebbe spontaneo azzardare una migliore gestione delle forze in campo.
Ossia, che senso ha convocare per l'appuntamento romano 48 atleti tra uomini e donne Élite, Under 23 e Juniores, quando durante l'anno si fanno trasferte di Coppa con al massimo un paio di ragazze? Per non parlare di episodi - ci sovviene un'occasione importante come l'ultimo Europeo di Ipswich - dove l'Italia non ha schierato nessuna ragazza. Insomma, la crescita di un movimento arriva dalla cultura e la cultura è portata anche dall'esperienza, che si forma sul campo, non certo nei cross di paese (con tutto rispetto per quest'ultimi).
Detto ciò, torniamo alla Coppa del Mondo. In classifica generlae la pratica è stata chiusa dall'impiegata Compton, che prepotentemente, con 4 vittorie su 7 gare disputate, vince la challenge Uci per la prima volta in carriera. La classe '76 di Chattanooga si trova a quota 390 punti, 136 in più di Nikki Harrris e di 140 lunghezze davanti alla rivale d'inizio stagione Sanne Van Paassen.
Il prossimo weekend sarà dedicato ai Campionati Nazionali, quindi la prova di Hoogerheide il 20 gennaio. Ma l'obiettivo primario di tutte le ragazze, da Compton e Vos in giù è ad inizio febbraio, con i Campionati del Mondo di Louisville. Lì l'americana sarà disposta ad attaccarsi anche con i denti alla ruota di Marianne, una che corre sui campi come su strada e su pista. Specialmente se per essere veloce, il circuito è veloce come quello delle Capannelle.
Francesco Sulas, cicloweb.it
Coppa del Mondo Roma MJ 2013: Bertolini gigante dietro al mostro - Gioele si arrende a Van der Poel. U23: c'è Alaphilippe
Di questo aspirante fuoriclasse nato nel 1995 e che sembra aver già scritto nei geni un futuro da protagonista assoluto (il papà Adrie si è costruito una carriera di tutto rispetto non solo nel ciclocross ma anche su strada; il nonno è un certo Raymond Poulidor, che a dispetto di tante, troppe piazze d'onore in carriera, seppe essere grande protagonista, amatissimo dal gruppo per altro...fate voi insomma...) sappiamo già molto e non siamo certo sorpresi dal fatto che l'ennesima dimostrazione di forza e prestanza fisica potesse andare in scena anche a Roma su un circuito totalmente diverso da quelli del Nord. Così, mentre il conto delle vittorie dell'olandese sale a quota 22 in stagione (dove è ancora imbattuto mentre negli ultimi due anni si annovera una sola "sconfitta"), concentriamoci su ciò che avviene in casa nostra perché questa Epifania romana qualche motivo per essere ottimisti effettivamente ce l'ha portato: Gioele Bertolini, valtellinese in gara con la maglia di campione italiano, ha voluto anticipare di qualche ora la splendida gara disputata da Marco Aurelio Fontana (con cui, tra l'altro, condivide anche l'attività di biker oltre che quella di crossista), andandosi a prendere con una condotta di corsa molto grintosa ma anche consapevole dei propri mezzi il suo primo podio in carriera in Coppa del Mondo.
Un risultato che non coglie del tutto di sorpresa gli osservatori, dal momento che già a Plzen quest'anno andò vicino all'impresa per poi chiudere amaramente al quarto posto dopo una corsa condotta sempre in zona podio. La possibilità di centrare finalmente un grande risultato c'era ed occasione migliore non poteva venire dal circuito delle Capannelle, adatto alle sue caratteristiche ed in cui una corretta gestione delle forze poteva permettere di contenere e prendere un bel margine nei confronti di tutti gli altri concorrenti, a cominciare dai belgi del temibile Hermans. Così, dopo fasi iniziali di gara in cui Gioele ha cercato con coraggio di tenere le ruote dello scatenato Van der Poel, negli ultimi giri la gestione del proprio patrimonio di secondi messi in cascina ha fatto sì che, con l'olandese ormai irraggiungibile, potesse essere sua la piazza d'onore, con un distacco finale di 25" che non sono stati neppure tantissimi, se si pensa ai distacchi che il giovane tulipano è abituato a rifilare ai suoi contendenti. La prossima settimana in Veneto saranno in programma i campionati italiani che costituiscono uno dei principali obiettivi stagionali per Bertolini, che finora si è imposto anche senza troppi patemi d'animo nel Giro d'Italia aggiudicandosi tutte le prove, ma l'essere riuscito finalmente a salire sul podio in un appuntamento internazionale e con una concorrenza così qualificata, deve poter far pensare in positivo sia in prospettiva mondiale di Louisville (dove a questo punto una top-5 potrebbe essere alla portata), sia pensando al futuro, con i tecnici che dovranno continuare a far crescere al meglio un potenziale talento che già nella MTB è riuscito ad ottenere importanti affermazioni (lo scorso anno ha fatto parte della staffetta del Team Relay che ha conquistato il titolo europeo).
Detto del solito assolo da cannibale di Van Der Poel (leadership di Coppa blindata da un pezzo), detto di un Bertolini superlativo non resta che spendere qualche parola sugli altri: il veloce circuito delle Capannelle non ha permesso altri assoli, oltre a quelli già citati, cosicchè sono stati soprattutto i belgi a buttarsi all'inseguimento, coadiuvati dal francese Russo, dallo statunitense Owen mentre l'altro olandese Budding restava tranquillo aggrappato al trenino, per poi far valere la sua potenza allo sprint che gli ha permesso di conquistare la terza piazza (a 1'10"). Molto buona, in vari frangenti, anche la condotta di gara di Michael Capati (galvanizzato dal tifo di casa e capace di chiudere con un buonissimo 11esimo posto) e di Manuel Todaro (16esimo a 2'00"), per lunghi tratti rimasti agganciati nel gruppetto inseguitore, con gli altri azzurri Andreatta, Colledani, Bollardini e Franzolin a veleggiare attorno alla ventesima posizione.
Un assolo in bello stile è riuscito a regalarlo anche il francese Julian Alaphilippe tra gli Under 23, capace di esaltarsi al massimo su un simile tracciato e di salutare la compagnia negli ultimi due giri per una vittoria in solitaria di pregevole fattura. Già nella prova riservata agli Under infatti c'era la sensazione di poter assistere ad un tipo di gara più "chiusa", con gli squadroni belga e olandese a fare la voce grossa davanti per poi tentare qualche sortita nel finale o, tutt'al più, attendere la volata. Così dopo che il leader Bosmans e Van Aert da una parte ed il campione europeo Teunissen cercavano di trovare il momento propizio per sferrare il contrattacco decisivo, il campione transalpino non si è fatto intimidire ed ha preso lui stesso l'iniziativa, trascinando nella sua azione proprio Teunissen. Nell'ultimo giro soprattutto però l'olandese non è più stato in grado di reggere il passo di Alaphilippe, accontentandosi della seconda posizione con un distacco di 16" in quello che, per tutti gli altri, è stato di fatto un epilogo allo sprint. Dietro di lui ben quattro belgi: Vermeersch, Van Aert, Merlier ed il leader Bosmans, col monopolio Olanda/Belgio proseguito anche dai piazzamenti di Vanthourenhout e Adams (ottavo e nono) e David Van Der Poel e Van Der Heijden (settimo e decimo). Buona gara tra gli azzurri per Luca Braidot, 15esimo a 34" mentre per Bryan Falaschi è arrivata la 19esima piazza a 1'02" di distacco. Sfortunato invece Fabio Todaro, autore di un'ottima partenza ma frenato fin dalle prime tornate da una caduta.
Calato con buone prospettive il sipario su Roma 2013, non resta che attendere la prova conclusiva di Hooghereide del prossimo 20 gennaio per avere finalmente i verdetti definitivi.
Vivian Ghianni, cicloweb.it
uomini juniores
ORDINE D'ARRIVO
1 VAN DER POEL Mathieu NED 0:38:49
2 BERTOLINI Gioele ITA +00:25
3 BUDDING Martijn NED +01:10
4 OWEN Logan USA +01:11
5 RUSSO Clement FRA +01:12
6 BOETS Ben BEL +01:13
7 HERMANS Quinten BEL +01:13
8 CLEPPE Nicolas BEL +01:16
9 PEETERS Yannick BEL +01:21
10 GOOSSENS Kobe BEL +01:26
11 CAPATI Michael ITA +01:28
CLASSIFICA CDM dopo cinque prove
1 VAN DER POEL Mathieu NED NETHERLANDS 300
2 OWEN Logan USA UNITED STATES 205
3 BUDDING Martijn NED NETHERLANDS 205
4 HERMANS Quinten BEL BELGIUM 178
5 CLEPPE Nicolas BEL BELGIUM 156
6 POKORNY Karel CZE CZECH REPUBLIC 129
7 BERTOLINI Gioele ITA ITALY 126
8 GOOSSENS Kobe BEL BELGIUM 120
9 RUSSO Clement FRA FRANCE 119
10 BOETS Ben BEL BELGIUM 92
uomini under 23
ORDINE D'ARRIVO
1 Julian Alaphilippe (Fra) France 0:51:00
2 Mike Teunissen (Ned) Netherlands 0:00:16
3 Gianni Vermeersch (Bel) Belgium 0:00:17
4 Wout Van Aert (Bel) Belgium 0:00:18
5 Tim Merlier (Bel) Belgium 0:00:19
6 Wietse Bosmans (Bel) Belgium 0:00:20
7 David van der Poel (Ned) Netherlands
8 Michael Vanthourenhout (Bel) Belgium
9 Jens Adams (Bel) Belgium 0:00:22
10 Michiel van der Heijden (Ned) Netherlands
12 Corne Van Kessel (Ned) Netherlands 0:00:24
15 Luca Braidot (Ita) Italy 0:00:34
CLASSIFICA CDM dopo cinque prove
1 Wietse Bosmans (Belgium) 255 pts
2 Wout Van Aert (Belgium) 204
3 Corne Van Kessel (Netherlands) 184
4 Mike Teunissen (Netherlands) 158
5 Gianni Vermeersch (Belgium) 150
6 Michael Vanthourenhout (Belgium) 141
7 David van der Poel (Netherlands) 131
8 Julian Alaphilippe (France) 118
9 Laurens Sweeck (Belgium) 103
10 Michiel van der Heijden (Netherlands) 92
donne elite
ORDINE D'ARRIVO
1 Marianne Vos (Ned) Rabobank Liv/Giant 0:39:38
2 Katie Compton (USA) Trek Cyclocross Collective 0:00:24
3 Katerina Nash (Cze) Luna Pro Team 0:01:08
4 Sanne van Paassen (Ned) Rabobank Liv/Giant 0:01:15
5 Sanne Cant (Bel) Veldritacademie Enertherm - BKCP 0:01:22
6 Helen Wyman (GBr) Kona Factory Team 0:01:37
7 Sabrina Stultiens (Ned) Rabobank Liv/Giant 0:01:46
8 Lucie Chainel-Lefevre (Fra) BH - SR Suntour - Peisey Vallandry 0:01:48
9 Ellen Van Loy (Bel) Melbotech Prorace CT 0:02:02
10 Eva Lechner (Ita) Colnago Sudtirol 0:02:03
12 Nikki Harris (GBr) Young Telenet-Fidea Cycling Team
17 Valentina Scandolara (Ita) S.C. Michela Fanini Rox 0:03:09
19 Elena Valentini (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 0:03:32
21 Francesca Cucciniello (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 0:03:51
23 Alice Arzuffi (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 0:04:33
26 Francesca Cauz (Ita) Fassa Bortolo - Servetto 0:05:41
CLASSIFICA CDM dopo sette prove
1 Katie Compton (USA) Trek Cyclocross Collective 390 pts
2 Nikki Harris (GBr) Young Telenet-Fidea Cycling Team 254
3 Sanne van Paassen (Ned) Rabobank Liv/Giant 250
4 Helen Wyman (GBr) Kona Factory Team 246
5 Sanne Cant (Bel) Veldritacademie Enertherm - BKCP 217
6 Lucie Chainel-Lefevre (Fra) BH - SR Suntour - Peisey Vallandry 190
7 Jasmin Achermann (Swi) Rapha-Focus 188
8 Marianne Vos (Ned) Rabobank Liv/Giant 165
9 Christel Ferrier-Bruneau (Fra) Hitec Products - Mistral Home Cycling Team 157
10 Pavla Havlikova (Cze) Young Telenet-Fidea Cycling Team 145
11 Katerina Nash (Cze) Luna Pro Team 135
17 Eva Lechner (Ita) Colnago Sudtirol 87
uomini elite
ORDINE D'ARRIVO
1 Kevin Pauwels (Bel) Sunweb-Napoleon Games 1:01:17
2 Niels Albert (Bel) BKCP - Powerplus 0:00:16
3 Marco Aurelio Fontana (Ita) Cannondale Factory Racing 0:00:22
4 Francis Mourey (Fra) FDJ 0:00:27
5 Klaas Vantornout (Bel) Sunweb-Napoleon Games 0:00:32
6 Lars van der Haar (Ned) Giant Off-Road Team 0:00:50
7 Radomir Simunek (Cze) Kwadro-Stannah 0:00:51
8 Bart Aernouts (Bel) AA Drink Cyclocross Team 0:00:53
9 Marcel Wildhaber (Swi) Scott-Swisspower MTB Racing Team 0:01:02
10 Twan van den Brand (Ned) Orange Babies Cycling Team 0:01:10
11 Enrico Franzoi (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 0:01:12
18 Elia Silvestri (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 0:01:40
19 Rob Peeters (Bel) Telenet - Fidea 0:01:50
20 Sven Nys (Bel) Crelan-Euphony 0:02:10
30 Mirko Tabacchi (Ita) 0:02:56
CLASSIFICA CDM dopo sette prove
1 Niels Albert (Bel) BKCP - Powerplus 485 pts
2 Kevin Pauwels (Bel) Sunweb-Napoleon Games 469
3 Sven Nys (Bel) Crelan-Euphony 446
4 Klaas Vantornout (Bel) Sunweb-Napoleon Games 356
5 Lars van der Haar (Ned) Giant Off-Road Team 341
6 Bart Aernouts (Bel) AA Drink Cyclocross Team 336
7 Radomir Simunek (Cze) Kwadro-Stannah 311
8 Francis Mourey (Fra) FDJ 300
9 Thijs van Amerongen (Ned) AA Drink Cyclocross Team 283
10 Tom Meeusen (Bel) Telenet - Fidea 276
13 Enrico Franzoi (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 235
40 Marco Aurelio Fontana (Ita) Cannondale Factory Racing 65
43 Mirko Tabacchi (Ita) 63
47 Elia Silvestri (Ita) Selle Italia-Guerciotti-Elite 54