Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Politica "Freak Show" 2022
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Le manifestazioni ci saranno, comunque:

A parte il condividere la nota a margine, annoto principalmente la complessità di argomenti estremamente difficili, che comprendiamo in minima parte. 
Mi resta la sensazione che le fortissime ingiustizie che attraversano il mondo possano alla lunga presentare il conto, oltre ad essere obiettivamente tremende. 
Una osservazione riguardo ai Friday for future riguarda la loro trasversalità, non ricordo manifestazioni che abbiano interessato a questo livello la gran parte delle nazioni. Magari è nulla, magari è un primo vagito di una percezione più ampia. 
Certo, l'ennesima manifestazione per la pace, magari limitata all'occidente, poco conterebbe. C'è però un deficit di partecipazione democratica, che lascia troppo spazio ai poteri economici e ad una politica mondiale di modesto livello, ferma restando la complessità degli argomenti. 
Vero anche che il mondo si dibatte tra scampoli di medioevo e una iper - modernità che spesso ci sorpassa in curva. 
Dubito che Erdogan disponga di un consenso così plebiscitario. Non lo so, ma non mi stupirei se nell'arco di un anno sparisse dallo scacchiere. Che gli riesca di proporre una più forte egemonia turca nell'area, in qualche modo a scapito sia degli USA che della Russia... Mmmh... Lui sta facendo i suoi conti (comprese, penso, le irrequietezze interne), altri stano facendo i loro. Semplicemente, ne capisco troppo poco.
Quando hanno fatto il colpo di stato tre anni fa, che era un colpo di stato fatto per mettere su qualche uomo di Gulen, uno che in principio era culo e camicia con Erdogan, ma poi Tayyip lo ha fatto fuori e ora è diventato filo USA, fu proprio il popolo a tirarlo fuori dai guai.

Di recente ha perso, come era normale che fosse visti i disastri che ha combinato, consenso nei grandi centri: https://www.wired.it/attualita/politica/...refresh_ce=

Ahimé, però, gode di un consenso popolare molto ampio laddove la povertà e la disinformazione dilagano. D'altronde quando sei così potente è facile indottrinare la gente.

Io la Turchia l'ho vista e sono rimasto sbigottito dinnanzi alla povertà dilagante che c'era in molti posti e il lusso sfrenato che vi era in altri. Sovente erano luoghi pure confinanti.

Ora non mi ricordo che città fosse, ma rammento che un giorno siamo stati in un....boh agglomerato di hotel forse rende l'idea...letteralmente enorme, occupava un'intera baia, la mia camera era la 9000 e qualcosa tanto per capirci. Appena fuori dal cancello pareva di stare nelle favelas.

Finché non perde quella base là, la vedo dura farlo sparire.
Purtroppo credo che ribellarsi al regime Erdogan (perchè di regime si tratta) sia quasi impossibile per i turchi, senza che influiscano correnti estere.

Ormai è un sistema organizzato da anni e il popolo turco penso sia assuefatto, il che rende sempre più difficile un cambiamento.

Un esempio stupido: In questi giorni sono piovuti tweet degli sportivi turchi (Calhanoglu, Demiral) in favore di Erdogan e dell'operazione, "casualmente" proprio nei giorni in cui sono in Turchia in ritiro con la Nazionale.
Se vogliamo andare nello sport, a conferma di cio' c'e' anche il caso Kanter, che e' abbastanza surreale.
Kanter è un guleniano, sono dei pazzoidi tanto quanto Erdogan et similia.

Citerei, invece, il caso Morey-Cina, che non c'entra con questo caso specifico, ma con la problematica in generale.
Comunque su quel colpo di stato del 2016 qualche dubbio permane.

L'esercito turco era diventato "esperto" nei colpi di stato (Dagli anni 60 fino al 2000 praticamente ne hanno compiuto uno al decennio), quindi visti gli errori commessi nell'ultimo tentativo c'è un pò l'impressione che fosse più organizzato dai gulenisti che dal vero nerbo delle forze armate (che sono/erano kemaliste) e che poi Erdogan ne abbia approfittato per fare un completo repulisti di tutti gli oppositori interni, compresi quelli potenziali.
Per tornare al tema climatico, ecco una delle tante foto... ghiacciaio dei Forni (Valtellina), 1887 vs 2019
[Immagine: 73044987_10217979702357097_3140257371306...e=5E256E20]
Cercando di leggere criticamente e soppesando i diversi argomenti qualche riflessione personale è possibile. 
I documenti tranquillizzanti (e esplicitamente a protezione dell'economia) degli scienziati che si sono schierati contro gli allarmismi sul clima si basano quasi per intero sull'assenza di modelli che sappiano riprodurre le variazioni climatiche del passato, non essendo pertanto affidabili per proiezioni future. Vero. 
Mi colpisce però l'assenza di dubbi, le certezze che sottintendono. Non siamo in grado di fare previsioni affidabili quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi... Molto poco scientifico, direi, compresa l'assenza di dubbi, di domande. 
Per giunta, tali "certezze" basate sull'assenza di certezze nelle proiezioni, si uniscono ad una discreta campagna per minimizzare gli "allarmismi", per sminuire, dal "Gretinismo" (che dà sinceramente il voltastomaco in termini di manipolazione comunicativa) al "che bravi questi giovani a manifestare, però la vita e la realtà sono molto più complesse, adesso, dai, tornate a scuola". 
Il pezzo di Bressanini segnalato da Paruzzo è interessante e ben scritto. Sotto sotto, però, nel riportare verso la complessità, mi sembra che un pochino minimizzi. Questa assenza di dubbi mi lascia perplesso. Rassegnazione? Non siamo in grado di cambiare nulla, quindi prendiamo tranquillamente tutti gli aerei che vogliamo e andiamo in pace a goderci il concerto di Simon e Garfunkel (che non ci rinuncerei per nulla al mondo...). Mmh... 

Non credo molto nei cambiamenti individuali, che io compri una macchina ibrida o mangi una bistecca in meno dubito serva a molto, specialmente come iniziativa personale. Credo però che una presa di coscienza più ampia e un maggiore spazio a politiche molto più attente al clima e all'inquinamento possano già essere qualcosa, forse non poco, forse un primo passo per evitare disastri che credo possano davvero arrivare. 
Che tanti interessi economici siano fortemente contrari a questi "allarmismi" non fa pensare? 
Il rischio della percezione quotidiana (oggi mi sembra simile a ieri e l'anno prossimo sarà uguale a questo...) può persino tacitare le coscienze, da Trump in giù. Cavolate, non lo sanno nemmeno loro (gli scienziati), adesso dobbiamo spendere soldi e convertire processi industriali per una bambina che fa sega a scuola, dai... 
Fa quasi comodo sparare su Greta Thumberg, che non è altro che una sedicenne che crede nella sua battaglia e che ha comunque l'indubbio merito di aver riportato l'attenzione su questo argomento, curiosamente ignorato e quasi dimenticato. 
Il punto non è Greta, il punto è il clima, l'inquinamento, il fatto che molti scienziati (credo molti molti di più dei firmatari di quei documenti) siano estremamente preoccupati. 
Nessuno nega che il tasso di CO2 sia in grande aumento, nè che l'anidride carbonica sia un gas serra. Tanto per leggere qualche altra cosa. 
Non c'è nulla su cui riflettere?
Lo hanno fatto re e non ce ne siamo resi conto: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10...o/5524210/

E quando Di Maio fa la figura di quello sveglio: https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/10...a/5524158/
Se la proiezione di SWG è giusta......Blink

Metto emoticon che dice più di mille righe.

Lega, comunque, eternamente sottovalutata dai sondaggi. M5S mai stato forte nelle regionali, ma 'sto risultato è veramente una tegola enorme.

Vola pure il partito di Meloni.
Sconfitta PD / 5S ampiamente annunciata, forse con proporzioni ancora maggiori delle attese. 
Lo zoccolo duro dell'elettorato ex DS tiene in parte, per il resto tutti con la destra. 
Una bruttissima destra a mio modo di vedere e questo è il problema. 
Un commento interessante che ho sentito in questi giorni riguarda il fatto che la gente tende a votare non le proposte politiche, il come affrontare i problemi, ma chi dice di condividere quei problemi, chi dice di viverli, "capendo" la gente, interpretandone meglio il sentire e alimentandolo sui temi della paura, della sicurezza.  

Altro grave problema è la modestia delle alternative. Il PD è semi-marcio, imbastardito, predato da opportunisti, troppe le cadute in casi di malaffare e corruzione. Non ha mai raggiunto una piena identità e il fenomeno Renzi ha fatto il resto. Ha ancora una dirigenza discreta ma è il residuo di una classe politica precedente. 
I 5S non hanno fatto grandi figure dopo la vittoria delle scorse politiche, passare da forza di protesta a forza di governo non è facile, la percezione di incompetenza è stata costante. 

Anche in questi giorni di inizio governo giallo - rosso ho sentito e letto di Salvini, della Meloni, qualcosa dei malumori interni ai 5S, di Renzi, quasi nulla dal PD. In tanti urlano e mentono, è il momento di ribattere argomento su argomento, anche urlando allo stesso livello. 

Grave errore politico di partenza quello di ipotizzare che l'alleanza contingente dovesse diventare una alleanza politica a medio termine. Ho scritto come per me si dovesse fare governo conservando le differenze: "Le nostre proposte politiche hanno molti punti di differenza, la nostra storia e il nostro approccio sono diversi, ora tuttavia si tratta di lavorare per il bene del paese, di scongiurare l'aumento dell'IVA, di favorire la ripresa, di creare futuro, è un dovere, il motivo per cui siamo stati votati." 

Il governo è partito con tanti distinguo e con un pizzico di arroganza dei 5S, con il PD a cedere su diversi punti. Quasi a ruoli invertiti quanto fatto dalla Lega ai 5S nel precedente governo. 
Sbagliato. La distinzione la fai nelle premesse, nell'azione cerchi unità e la trasmetti. O scendi al livello della Lega (ma allora non sei diverso) o cerchi di trasmettere serietà, di lavorare al tuo meglio per il Paese. 

In mezzo ad una marea di problemi il dibattito ha toccato quasi solo due argomenti, immigrazione e tasse. 
E' dai tempi del "non metteremo le mani nelle tasche degli italiani" che non si riesce a recuperare un dibattito corretto sulla tassazione. E' fondamentale non citare nemmeno la parola, se non per dire che si toglie questo o quell'altro (da ricordare il "vi tolgo l'IMU" del Berlusca, una IMU che era stata già eliminata per la prima casa e che tale è rimasta), poi la pressione fiscale resta uguale o magari aumenta (come sembra sia stato durante il governo giallo - verde) ma questo è meno importante ai fini elettorali, importa solo quello che dici, mentendo. 

Forza Italia ha catalizzato a lungo il voto di centro - destra senza avere la qualità di un partito capace di unire uomini di valore intorno ad una politica democratica liberale. Ha di fatto inquinato quell'area della politica italiana, alla fine consegnandola ad una destra più marcata e populista. 

Manca nella gente un diffuso senso critico, il sapere che spesso la politica è preda di grandi interessi che vanno a tuo discapito, il diffidare delle dichiarazioni, delle furbizie, il cercare nei rappresentanti politici brandelli di onestà e di senso dello stato. 
Dall'altro lato, nessuno parla all'intelligenza delle persone, nessuno riesce a far intravedere un futuro, nel caso abilmente divorato da argomenti contingenti. 

Un panorama che era desolante e tale resta.
Questo la gente così la gente colà, cercando di far passare un elettorato che, al momento, è enorme come una massa di cretini che si bevono le cazzate di taluni imbonitori non mi piace, francamente, e lo trovo limitante nel cercare di comprendere la situazione reale del paese.

Poi i fomentati, gli analfabeti ecc... ci sono da una parte, come dall'altra.

Nemmeno a me, che sono un liberale e federalista, piace granché questa destra (certo, la sinistra mi piace, generalmente, ancora meno).

Ma se questa destra, attualmente, rappresenta quasi metà paese bisogna anche andare oltre al pensiero che il suo successo sia dovuto al fatto che la gente è scema.

Non siamo, imho, a uno scontro tra chi dice di avvertire dei problemi e chi, invece, propone soluzioni. Siamo a uno scontro, molto banale, tra una forza che dice A e una forza che dice B. E siccome A è sovente più sensato di B, molti propendono per chi dice A.

La destra pone il focus su una serie di problemi, primo su tutti la sicurezza.

La sinistra fa la stessa cosa, con lo stesso focus, perché quando parla di pericolo fascismo (e lo fa al punto d'aver reso mainstream movimenti insignificanti come Casapound o Forza Nuova), quello fa.

Chiaro che a conti fatti una persona normale senta più la paura del ladro o dello stupratore piuttosto che del ritorno del fascismo. Perché i ladri e gli stupratori ci sono, e minimizzare il problema citando dati non serve a nulla, poiché le persone non sono numeri, mentre pericolosi attentatori alle libertà individuali della gente se ne vedono proprio pochi (giusto qualcuno, a sinistra, di solito, oltretutto, perché Beppe Grillo dicendo che bisogna levare il voto agli anziani ha fatto una dichiarazione più totalitarista rispetto a tutte quelle di Salvini degli ultimi x anni).

La situazione è molto più complessa di come la vogliono presentare. Non è questione di scarsa informazione (siamo nell'era con più informazione in assoluto) o di stupidità della gente. Bisogna andare ad analizzare strato sociale per strato sociale.

Salvini politicamente s'è suicidato due mesi fa, tempo 60 giorni ed è tornato a crescere. Io lo dissi a suo tempo: nonostante abbia fatto di tutto per autoannientarsi, con questi tornerà in auge presto. La stessa cosa accadeva con Berlusconi. Se da una parte si è totalmente incapaci di capire il paese, se si vuole derubricare i problemi che il paese lamenta come cazzate, giocoforza gli unici che non lo fanno avranno vita facile.

Il nord Italia che si regge su piccola e media impresa se gli alzi le tasse gli girano i coglioni. Ma non gli girano perché gli metti le mani in tasca, ma poiché gli complichi la vita. Non è che è scemo, è che fare impresa diventa più complicato se lo tartassi a colpi di imposte.

Poi la battaglia contro la tassa sulle merendine è una puttanata. Cioè la merendina è un bene di puro consumo, chissene se la tassano. Come è sacrosanto tassare il gioco d'azzardo.

Quello che è il polmone della Lega, ed è il polmone del paese, sta a destra perché i suoi interessi sono, ideologicamente parlando, tutelati dalla destra. I socialisti, i comunisti e, ovviamente, quella cosa che sono i cinque stelle, non tutelano gli interessi del piccolo e medio imprenditore. E, allora, queste categorie fanno fronte comune col Berlusconi e il Salvini di turno che, nonostante tutto, è sempre meglio, per loro, di tutto il resto.

Perché è la Lega il partito sovranista che domina e non FDI? Perché quello della Meloni è un partito di destra sociale duro e puro (che, poi, il termine destra sociale è sempre molto borderline), mentre la Lega è un partito che nasce con un'anima ben diversa (Bossi e Maroni non erano certo simpatizzanti del fascio, voglio dire) e, benché Salvini abbia dato vita a un culto del leader oggettivamente di successo, mantiene le sue mille sfumature e il suo status di calderone dove ognuno un po' si ritrova. Giusto un anno fa in parlamento tra FDI e la Lega stavano per darsele, tanto per dire quanto, in realtà, siano forze poi non troppo simili.

La Lega ha saputo radicarsi sul territorio, espandendo negli anni, oltretutto, i propri confini, andando a conoscere gli strati di popolazioni e a captare i loro problemi. Ad oggi è l'unico partito in cui le persone si possono rivedere per motivi diversi da quelli meramente ideologici. Poi chiaro che c'è il lato ideologico (che stanno e hanno fortemente smussato, però, proprio per espandere ancor di più i loro confini, tanto che di no Euro non si sente mica più parlare), come c'è la figura del leader forte. Ma la lega attuale è un Idra, come ho detto e ripetuto nei paragrafi precedenti, che ha mille facce e c'è quella che va bene per il piccolo imprenditore, come quella che va bene, incredibile, ma vero, per l'operaio meridionale.

In un'epoca dove ci sono sempre più idee, sempre più sfumature, se gli altri partiti restano ancorati a una sola idea, non possono competere. Zingaretti è un politico che si sta rivelando altamente inadeguato al suo ruolo, Renzi lo ha sbranato, ma potrebbe esserci un altro là che andrebbe allo stesso modo.

Dal PD, negli ultimi due anni, si sono staccati Italia Viva, LEU e il partito di Calenda (più magari anche Civati e altra robetta). Se non riescono a coesistere al suo interno persone con idee diverse, come possono farlo nel suo elettorato?

Ma è la storia della sinistra, alla fine, c'è sempre uno più a sinistra dell'altro. E' cominciato tutto con Stalin e Trotsky.

Tutto questo per dire che il punto di forza della Lega non è, solo, urlare e parlare alla pancia delle persone, ma è presentare una serie di crismi in cui riescono a rivedersi soggetti diversissimi tra loro. La Lega in Umbria l'ha votata quello che ha paura che il migrante gli stupri la figlia, come quello che, invece, era banalmente stanco di una gestione che non funzionava ed è andato verso chi, da 20 anni, governa le regioni più produttive d'Italia.

Questo, unito al buon lavoro oggettivamente fatto a livello locale, l'ha avvicinata alle masse ed è un elemento fondamentale del propulsore del successo attuale insieme a un po' di populismo (a tratti un po' tanto) e un sapiente, per non dire straordinario, uso delle nuove tecnologie.
Ah, cambiando discorso: per me bruttissima caduta di stile della coalizione giallorossa che ha letteralmente abbandonato il proprio candidato dopo la sconfitta.

Lui, invece, un signore.
Visto anch'io, imbarazzanti loro, fin troppo onesto e garbato lui.

Mah, che accozzaglia che hanno fatto
(28-10-2019, 07:16 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: [ -> ]Questo la gente così la gente colà, cercando di far passare un elettorato che, al momento, è enorme come una massa di cretini che si bevono le cazzate di taluni imbonitori non mi piace, francamente, e lo trovo limitante nel cercare di comprendere la situazione reale del paese.
...


Ben scritto e ben argomentato, tanto che condivido in gran parte i contenuti. 
Ho scritto che non si parla all'intelligenza delle persone, non che la maggioranza della gente è stupida. 
Siamo però accomodati, veniamo da tanti anni di benessere, automobili e serie tv, pensiamo che tutto questo e la democrazia siano scontati. Partecipiamo poco, fondamentalmente. 
Il panorama è desolante, a mio avviso, e se nessuno fa proposte profonde, in grado di far riflettere e di prospettare futuro, restiamo con pochi riferimenti. Votiamo meno di una volta, tanto sono tutti uguali (che rischia ormai di essere vero...). In questa debolezza, in questa consapevolezza un po' ridotta dalle circostanze, la macchina mediatica e lo sfruttamento pieno delle tecnologie attuali incidono. Con una lettura attenta e critica (che è già una maggiore partecipazione) inciderebbero meno. 

Sulla sinistra, il PD è da tempo un partito di sinistra sui generis, più per radici che altro. Al massimo è un partito riformista, pienamente occidentale ed europeo, molto attento all'economia e all'imprenditoria. Ho l'impressione che confindustria vada più spesso d'accordo con il PD che con altri. 
Poi è malridotto, allo sbando o quasi, con una identità debole, con troppi personaggi che lo inquinano. Zingaretti mi sembra una brava persona ma probabilmente non con la statura necessaria. Con una identità debole e senza una energia di proposta è normale che ci sia chi va via, a parte le singole storie, in cui per me ha rilievo soprattutto l'uscita di Bersani & co. Civati ha sopravvalutato uno spazio possibile e se stesso, Calenda era appena arrivato, figura di fatto indipendente prima e dopo, Renzi non aveva più chance di conquistare la leadership e si è finalmente levato dalle scatole. 
Io sono rimasto all'idea di Prodi e Veltroni, ma è un problema mio. 
Mi manca anche un centro di alto livello, come potevano essere i liberali e i repubblicani di una volta. E da lì possibili alternanze di governo di gente seria e preparata, con un minimo di rigore morale. 

Sono sicuro che non sia facile per la piccola e media imprenditoria, tra l'enorme complessità delle normative e la pressione della delinquenza organizzata, ormai temo non solo al centro - sud. 
Ma di lotta seria al crimine organizzato non sento parlare. Di come aiutare le piccole e medie imprese nemmeno. 
Tanto per non ripetere desolante, un panorama di grande mediocrità.
Io credo che, in molti casi, manchi proprio un dialogo tra le forze politiche e la gente.

Si parte dal presupposto che il mio è il pensiero giusto e chi sostiene qualcosa di diverso sbaglia a priori.

La politica dovrebbe essere un confrontarsi, un mettere insieme le idee, le proposte. Questo in talune aree politiche non lo si sa proprio più fare.

A Sinistra, dopo Berlinguer, nessuno è più stato in grado di guardare oltre il suo naso. Quando hanno governato abbiamo visto D'Alema che fa fuori Prodi, Mastella che fa fuori Prodi, Renzi che fa fuori Letta.

Bene o male, invece, quell'area politica che oggi definiamo destra, che prima era a trazione Berlusconiana ed era centrodestra e ancora prima si chiamava DC, perché il grosso dell'elettorato leghista quello è, quantomeno ha la capacità di compattarsi per fronteggiare l'avversario.

Per quanto concerne il centro, da centrista inclinato a destra con simpatie per movimenti a favore di federalismo e autonomie, soffro molto la situazione del centro attuale, che non mi dà modo concreto di rivedermi in alcuna forza politica. Con Berlusconi e Renzi ora c'è stata, a mio avviso, un estremizzazione del centro. E' un centro che si basa su leader accentratori, in cui le fondamenta non sono rappresentate da idee, ma da un capo e dalla via che indica. Cioè, Berlusconi in principio le idee le aveva ancora ancora, ma Renzi nasce con la rottamazione e dopo quella non s'è mica capito bene cosa vuole essere e cosa vuole fare. Cioè lui è un antagonista e ha funzionato come tale, proprio come i 5 stelle. Ma, alla fine, di questi soggetti qua, sappiamo cosa non sono, però non sappiamo cosa sono.

Già da i nomi una volta si capiva l'identità del partito: liberale, repubblicano, democrazia cristiana, comunista, socialista, socialdemocratico, movimento sociale, radicale

Oggi si chiamano: Italia Viva, Forza Italia, Liberi e Uguali, Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Lega, Fratelli d'Italia, +Europa, Siamo Europei....E che cazzo vuol dire?

Non hanno un'identità, l'identità è sovente il loro leader che in quanto tale propaga le sue idee e non tollera quelle altrui.

La gente non si trova, non si rivede, non ha contatto, non ha dialogo. E giocoforza così non sfondi.
Giusto per non farci mancare nulla: https://it.eurosport.com/calcio/serie-a/...tory.shtml

Maggioranza di FI, tre del PD, uno di IV e uno di Toti.

Bravi Applausi
Tornando al clima, ai 500 scienziati, firmatari di un documento internazionale, scettici sui rischi in assenza di modelli in grado di prevedere le variazioni climatiche (che avevo già considerato come una posizione poco scientifica: "Non lo sappiamo quindi perché preoccuparci?  Sick ), fino al magnifico neologismo "Gretinismo" (da indegna vergogna è dire poco  Arrabbiato ), dopo i preoccupanti rapporti delle commissioni ONU arriva un documento internazionale firmato da oltre undicimila scienziati... 
Qui l'articolo di Repubblica.


La politica e, soprattutto, i grandi interessi economici sono duri d'orecchi. Forse, con altri "Friday for future" ancora più giganteschi, ancora più globali... Mi piacerebbe molto poter coltivare una piccola speranza.
Il team sulla comunicazione di Salvini è davvero notevole. Il commento di solidarietà a Liliana Segre sulle minacce è esemplare: "Gravissimo, anche io ne ricevo." (come riportato dal Corriere.it). Repubblica, più schierata, ritiene che Salvini minimizzi ma riporta: "Anche io ricevo minacce, ogni giorno. Le minacce contro la Segre, contro Salvini, contro chiunque sono gravissime." 
Frase elegante e ben impostata. Già un semplice "Le minacce contro la Segre, contro chiunque sono gravissime" sarebbe stato meno efficace. Un "Le minacce a Liliana Segre sono un fatto gravissimo" sarebbe sicuramente stato troppo stringato se non disfunzionale. 
Da notare come, nella frase riportata da Repubblica, Salvini sia minacciato due volte, contro una sola della Segre. 
Senza sottilizzare troppo, è evidente come parliamo di paladini di valori importanti. 
Astuto il non richiamare aspetti di memoria, tutti sanno che Salvini non è stato ad Auschwitz, sarebbe nato solo tanti anni dopo, non poteva, ovviamente. Solo poche pennellate per tracciare un ponte tra lui e la senatrice a vita, tra tutte le persone che sono minacciate (chiunque...), anche più della stessa Segre, come lo stesso Salvini. 
Veramente ben detto.
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