Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Inni nazionali e dintorni
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Nel topic degli europei abbiamo accennato alla bellezza di alcuni inni nazionali e stanno per iniziare le Olimpiadi... Gli inni mi hanno sempre affascinato, anche per l’abbinamento con l’emozione dell’atleta, con il coronamento di tanti anni di gare e sacrifici. Negli sport di squadra interviene spesso l’emozione del pubblico che canta l’inno (e che a volte, purtroppo, fischia quello avversario…).
Identità, radici, patria, appartenenza, canti spesso rivolti alla libertà, memoria e futuro al tempo stesso. Tra appartenenze diverse gli inni uniscono o dividono? Difficile a dirsi ma propendo a considerarli veicoli di pace. Le emozioni che contengono, anche quando non si riferiscono alla nostra storia e memoria, le comprendiamo e percepiamo bene. Il “mondo reale” e più complicato di così ma pazienza…
Vorrei così intraprendere un piccolo viaggio attraverso gli inni, ci vorrà molto tempo ma non c’è fretta, tanti i luoghi e le storie da visitare. La magia di internet può raccontarceli e farceli ascoltare, sono sempre profondamente legati alla storia, con un fascino evidente.
Si è cominciato parlando del magnifico inno scozzese, quindi…


Scozia

L’inno di riferimento sarebbe ovviamente quello della Gran Bretagna ma la Scozia partecipa a diverse competizioni a squadre con la propria rappresentativa e, in queste occasioni, viene suonato un inno specifico (a partire dal 1980, fino ad allora c’era l’inno ufficiale, “God Save the Queen / King”). Negli anni 80 veniva eseguito come inno “Scotland the brave” ma già nel 1974 i giocatori della nazionale di rugby cantarono “Flower of Scotland” prima della partita. “Flower of Scotland” è stato adottato come inno pre – partita nel 1990 dalla Federazione di rugby e dal 1993 per la nazionale di calcio.
Nel 2004 i legali del Parlamento Scozzese hanno ritenuto che fosse competenza dello stesso Parlamento la scelta di un inno nazionale ufficiale per la Scozia ma finora non sono state intraprese azioni in questo senso.
Nel 2006 un sondaggio online della Royal Scottish National Orchestra sull’inno nazionale ha visto prevalere “Flower of Scotland” con il 41% dei voti, seguito da “Scotland the brave” con il 29%.
La canzone è stata composta nel 1965 da Roy Williamson. Il testo fa riferimento alla battaglia di Bannockburne del 1314, durante la prima guerra d’indipendenza scozzese (1298 – 1328), vinta dalla Scozia e che di fatto portò alla indipendenza.

Qui un filmato con la traduzione



Devo dire che musicalmente il mio preferito è quello dell'Unione Sovietica, anche se non è che sia un fervente sostenitore della gloria di Lenin.
Che la musica sia bella non c'è dubbio. Ci arriveremo, ovviamente, è uno di quelli che abbiamo ascoltato di più nel corso del tempo, proprio per le Olimpiadi in particolare. Una curiosità che avevo letto è che il testo, sulla stessa musica, è cambiato 3 volte nell'arco di molti decenni e tutte e tre le volte il testo è stato scritto dalla stessa persona.
 
(21-07-2021, 06:52 PM)Spalloni Ha scritto: [ -> ]Devo dire che musicalmente il mio preferito è quello dell'Unione Sovietica, anche se non è che sia un fervente sostenitore della gloria di Lenin.

Dislike, se fosse possibile metterlo  Sese
Germania Est

Per chi ha qualche annetto, l’inno della DDR era un passaggio obbligato di Olimpiadi, campionati europei o mondiali. Per fortuna era molto bello, come ci ha ricordato Winter
Nel 1949, nella neonata Germania Est, il presidente Wilhelm Pieck decise di fare di Auferstanden aus Ruinen (risorti dalle rovine), una poesia di Johannes Becker (esiliato dalla Germania di Hitler), l’inno della neonata nazione, affidandone la musica al compositore Hanns Eisler.
Il testo fa riferimento all’unità tedesca, un ideale ben più antico della divisione derivata dalla seconda guerra mondiale, con radici storiche profonde e realizzato nell’ottocento con il processo di unificazione della Germania. Dopo l’erezione del muro di Berlino il testo sembrò poco opportuno ai dirigenti della DDR e l’inno venne eseguito solo in versione musicale.
Tra inni e percezione della popolazione si crea spesso una interazione importante, l’inno entra nei cuori delle persone e viene via via amato, cosa avvenuta per Auferstanden aus Ruinen, nonostante la difficile fase storica e l’artificialità del processo di formazione della Germania Est. Probabilmente, il testo originario e l’ideale dell’unificazione avevano un valore in questo senso. D’altra parte, vi sono inni che non riescono a creare questa percezione, con altre canzoni che ne prendono il posto.




Interessante discussione, nel mio piccolo voglio contribuire con l'inno di uno dei paesi che mi affascinano maggiormente (prima o poi riuscirò ad andarci).