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Contador: «Al Tour solo se potrò lottare per vincerlo»
"Andrò al Tour solo se sarò in grado di lottare per vincerlo". Alberto Contador non scioglie le riserve sulla partecipazione alla Grande Boucle. Lo spagnolo, fresco vincitore del Giro d'Italia, ha ottenuto il rinvio ad agosto dell'udienza del Tas di Losanna sul suo caso di doping e in linea teorica potrebbe partecipare alla corsa francese, al via il 2 luglio, prima di conoscere la sentenza del Tribunale arbitale sportivo. Ma le fatiche della corsa rosa si fanno ancora sentire nelle gambe. "Il più del lavoro è già stato fatto, ora devo recuperare - dice il re del Giro ospite di Cadena Ser - Ma se andrò al Tour è per vincere e se mi renderò conto di non essere in buone condizioni non andrò". Contador ha le idee chiare sugli eventuali rivali da battere in Francia: "Al momento il più titolato è Andy Schleck - spiega Alberto - Ha una squadra molto forte, ma anche io ho buoni corridori al mio fianco e avrei gli stessi scalatori dell'anno scorso eccezion fatta per Tiralongo. Sono molto contento della mia squadra e dell'appoggio incondizionato che ho ricevuto".
Poi, tornando sul Giro d'Italia: "Tutte le gare sono dure, ma al Giro ci sono state tappe molto lunghe. Abbiamo percorso circa 8.500 chilometri" L'edizione 2011 del Giro è stata segnata dalla tragica morte di Wouter Weylandt, vittima di un incidente durante la terza tappa, nei giorni del Giro d'Italia è scomparso in Spagna anche Xavi Tondo dopo un incidente domestico. "È stata la gara più dura a cui ho partecipato. Le morti hanno segnato enormemente il Giro giá dalla prima settimana. È stato incredibile, è stato molto duro", ammette Contador. Che infine rende omaggio al connazionale : "Xavi Tondo era un ragazzo allegro e siamo sempre andati d'accordo. Mi hanno dato questa notizia durante il Giro ed è stato un colpo durissimo".

da gazzetta.it