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Attacchi&Contrattacchi: Bello, bellissimo ma sarà vero?
Ormai anche qui c’è una spaccatura netta. E’ l’Italia della seconda repubblica, tutto diviso al cinquanta e cinquanta. Il bipolarismo del Giro 2012 si fonda sull’estetica dello spettacolo.
C’è il partito al governo - formato dalla potentissima coalizione Gazzetta, Rai, lecchini professionali – che ostenta euforia per la grandezza di questa edizione, fondata su un percorso geniale alla portata di tutti, sinceramente democratico, debitamente affrontato nell’equilibrio assoluto, ogni giorno protagonisti diversi, classifiche diverse, maglie diverse, senza certezze e senza dominatori, ancora tutti accatastati nell’arco di due minuti a metà gara. Il portavoce ufficiale della coalizione, Beppe Conti, s’incarica di diffondere dal palco Rai la secchiata quotidiana di superlativi – bellissimo, grandissimo, emozionantissimo -, perché il popolo sovrano capisca la portata dell’evento. E sempre viva tutti.
Sull’altro versante, in ordine sparso, con poche idee ben confuse, il partito di minoranza. Ci milita gente allo sbando, che ricorda edizioni memorabili di questa corsa, nel segno di fuoriclasse assoluti, impegnati nelle tappe più dure.
Tra le due forze in campo non c’è dialogo e non c’è possibilità di capirsi. Sono in gioco due idee opposte del Giro. Quella sublimata dall’incertezza guarda chiaramente verso gli addetti ai lavori, che certamente possono apprezzare la grandezza di una maglia rosa sulle spalle di Navardauskas o di una tappa nel nome di Ventoso. Quella invece che rimpiange la selezione netta e l’incoronazione di un campione vero, fosse pure dominio assoluto, guarda fuori dall’orto, convinta che per coinvolgere anche un pubblico più largo e meno specializzato servano grandi tappe e grandi campioni.
Maggioranza e opposizione non comunicano. Si guardano in cagnesco. Tolleranza e senso del confronto molto all’italiana. Chi abbia davvero ragione nessuno lo sa. C’è però un dettaglio che rende tutto più complesso: non ci sono prove certe. Lo stesso partito di maggioranza, che tutti i giorni diffonde superlativi via tv, quest’anno è un po’ avaro di informazioni concrete. In altre occasioni, quando il pubblico premiava lo show con grandi ascolti televisivi, ad ogni tappa un solerte addetto portava le cifre in sala stampa. Quest’anno, nell’edizione “bellissima, grandissima, emozionantissima”, abbiamo già passato la metà del Giro e ancora nessuno s’è visto. Gli ascolti? Zero comunicati, per il momento. Dev’essersi inceppata la fotocopriatrice.

di Cristiano Gatti
per tuttobiciweb.it
Chissà questo quanti soldi prendere per scrivere ste stronzate!? Boh

Che ha scritto stronzate in passato è fuori dubbio, ma qui ha abbastanza ragione, sono semplicemente due scuole di pensiero, io preferisco un Giro come quello dell'anno scorso, qualcuno può preferire il Giro di quest'anno...
Ma... una via di mezzo, no..?!
Comunque, se proprio devo scegliere, io voto per il partito al governo Sisi Il dominatore assoluto no, non lo reggo più di tanto...