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Gimondi: «Il Tour è chiuso, ma Nibali è da applausi»
Felice Gimondi il Tour lo ha vinto nel 1965 e la corsa francese gli è sempre rimasta nel cuore.
A Pau per la presentazione della nuova Bianchi Oltre XR, non nega un commento sull'edizione di quest'anno fin qui e sui possibili sviluppi nell'ultima settimana.
"Mancano tanto due campioni come Contador e Andy Schleck. Soprattutto lo spagnolo, per come ha corso l'anno scorso, mi ha ricordato i suoi connazionali del passato: Fuentes, Ocana, Bahamontes. Come loro, non ha mai mollato e ha movimentato la corsa fino all'ultimo giorno".

Non può essere Nibali il Contador di quest'anno?
"È il corridore che ha i migliori mezzi per attaccare, ma ho paura che questo Tour sia chiuso. Sky non è una squadra, ma una corazzata la cui superiorità è evidente. Vincenzo deve piuttosto puntare a conservare il podio, in un Tour disegnato per i cronoman sarebbe già un ottimo risultato. E comunque vada ha dimostrato di valere i migliori al mondo nella corsa più importante".

L'affollamento di campioni in Sky potrebbe rivelarsi un boomerang?
"Non credo, se non altro perché sono molto più forti degli altri. E voglio aggiungere una cosa: non darei per scontato che Froome sarebbe stato così avanti in classifica se fosse stato capitano di un altro team. Un conto è essere il secondo, un conto il leader, con tutta la tensione che comporta nei mesi precedenti e nelle tre settimane di corsa".

Gli italiani, Nibali escluso, sembrano un pò sottotono.
"Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: Scarponi stava per vincere una tappa e avrà altre occasioni, e poi c'è Sagan. Non è italiano, ma corre per la Liquigas, ed è il vero boom del Tour, non tanto per le tappe vinte ma per il suo splendido modo di correre".

Chiodi in corsa: mai sentito prima?
"Tanti anni fa era capitato anche a noi, vuol dire che di infami in giro ce ne sono sempre. Piuttosto ai tempi miei Rolland avrebbe avuto vita dura dopo la porcheria che ha fatto l'altro giorno. Le decisioni prese silenziosamente dal gruppo vanno rispettate ancor più che gli ordini della giuria".

da Pau, Francesco Cerruti per tuttobiciweb.it