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Doping, Museeuw: colleghi basta con l'ipocrisia e l'omertà!
Johan Museeuw in un intervista rilasciata a La Gazzetta di Anversa ha invitato i suoi ex colleghi a confessare il loro uso di doping. Il belga, professionista dal 1988 al 2004 che vanta tre Parigi-Roubaix e tre Giri delle Fiandre ha affermato: "Io sono il primo ad ammetterlo apertamente, e forse molte persone mi hanno criticato per aver rotto il silenzio, ma così deve essere. Tra gli anni '80 e '90 praticamente tutti facevano ricorso a pratiche illecite. Dobbiamo farla finita con l'ipocrisia. L'unico modo per far uscire il ciclismo da questa spirale omicida è rompere il silenzio, il silenzio che continua a perseguitarci. Ognuno deve dire la sua, ammettere i propri errori, se non lo facciamo il passato continuerà ad assillare il presente. Un mea culpa collettivo è la via per il futuro". E sul mondo delle due ruote di oggi ha dichiarato: "Oggi il gruppo è più pulito. In passato il doping era uno stile di vita del ciclista, negli ultimi anni va decisamente meglio. Sono sicuro che prima d'ora le gare non siano mai state così vere, ma questo conterà poco finché molte persone continueranno a tacere su ciò che è andato storto in passato. L'omertà su ciò che è stato impedisce al ciclismo moderno di ricominciare da zero, completamente cambiato".

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