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Giro d'Italia, un maestoso Cavendish conquista la prima maglia rosa

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Mark Cavendish esulta sul traguardo di Napoli - © Bettiniphoto

E' del britannico Mark Cavendish (Omega Pharma) la prima maglia rosa della 96a edizione del Giro d'Italia, grazie ad una perentoria volata che ha lasciato di sasso un Elia Viviani (Cannondale) che ormai già pregustava la vittoria sul lungomare di Napoli. Per il britannico è la seconda Rosa inaugurale, dopo che già questa soddisfazione se la era tolta dopo la cronosquadre di Venezia nel 2009 vinta dalla sua HTC-Columbia (e che causò qualche polemica per aver preferito Cannonball all'uomo di casa Pinotti).

La prima fuga dell'edizione 2013 del Giro parte subito dopo il via: dopo soli 4,5 km infatti prendono il largo Guillaume Bonnafond (AG2R), Ricardo Mestre (Euskaltel), Marco Canola (Bardiani-Csf), Martijn Keizer (Vacansoleil), Brian Bulgac (Lotto-Belisol), Giovanni Visconti (Movistar) e Cameron Wurf (Cannondale). Al primo passaggio sulla salitella di Posillipo Giovanni Visconti si aggiudica il primo traguardo del GPM (con conseguente maglia azzurra, grazie al piazzamento finale), mentre sul secondo l'australiano Cameron Wurf fa il vuoto e si ritrova tutto solo in testa alla corsa.

Il corridore della Cannondale Pro Cycling viene però sempre tenuto a tiro dal gruppo, guidato da Omega Pharma e Argos-Shimano, finché non viene definitivamente riassorbito ad una ventina di chilometri dall'arrivo.

Il finale è molto concitato, a causa di un percorso cittadino molto nervoso, che già durante i giri precedenti aveva causato diverse cadute. La Orica-GreenEdge mette davanti ben 4 uomini per evitare qualsiasi intoppo a Goss nelle varie curve e controcurve della prima parte, e lo stesso fa la Cannondale Pro Cycling per la seconda.

E la scelta si rivela azzeccata: a 2 km dalla fine infatti Francesco Chicchi (Vini Fantini) arriva troppo veloce ad una curva e travolge Manuel Belletti (AG2R) e Mattia Gavazzi (Androni), causando una maxi-caduta che crea un buco tra la testa del gruppo e il resto del plotone. Davanti si ritrovano in una decina, tra i quali sono presenti Goss (insieme ai suoi gregari Lancaster e Howard), Cavendish (con Steegmans), Nizzolo (pilotato da Hondo), Bouhanni e anche Elia Viviani. I due uomini di Goss scandiscono il gruppetto, e si preparano a lanciare la volata per il proprio capitano. Ma sbagliano i tempi, lasciando Goss al vento ancora troppo distante dalla linea d'arrivo. Viviani è lesto ad approfittare dell'errore degli australiani, ma ancor di più lo è Mark Cavendish (Omega Pharma): prima chiude un buco causato dalla scesa della catena del suo compagno di squadra, poi intuisce il pericolo e anticipa il suo poderoso scatto partendo con largo anticipo dalla parte opposta della strada. Una volata lunghissima, che lo vede uscire vincitore nel testa a testa contro Elia Viviani (Cannondale). 3° il campione francese Nacer Bouhanni (FDJ), poi il giovane Giacomo Nizzolo (Radioshack), Matthew Goss (Orica), Fran Ventoso (Movistar), Adam Blythe (BMC) e i gregari Leigh Howard (Orica), Danilo Hondo (Radioshack) e Brett Lancaster (Orica). Il tedesco John Degenkolb (Argos) vince invece la volata dei delusi, chiudendo 11° a 18 secondi da Cavendish, con i distacchi che, ovviamente, saranno neutralizzati.




Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest