Il Nuovo Ciclismo

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1971, lo sfortunato Luis Ocaña
Lo spagnolo Luis Ocaña dimostra di poter contrastare "il cannibale" Eddy Merckx al Tour de France, ma sul più bello la sua proverbiale sfortuna si presenta dinanzi a lui. Gimondi vive una delle peggiori annate della sua carriera, mentre Petterson diventa il primo svedese a vincere un grande giro. Jean Pierre Monseré, astro nascente del ciclismo belga e campione del mondo in carica, muore in un tragico incidente.

Luis Ocaña soccorso dopo la caduta al Tour del 1971 - Blogspot.com

Correva l'anno 1971, il programmatore statunitense Ray Tomlinson inventava l'e-mail, vengono lanciate le prime sonde verso Marte, a Londra apriva il primo Hard Rock Cafe e Jim Morrison veniva trovato morto nella sua abitazione.
Contemporaneamente nel mondo del ciclismo Eddy Merckx trovava nello spagnolo Luis Ocaña un rivale alla sua altezza nelle corse a tappe, mentre nelle corse di un giorno dominava incontrastato. l'Italia ciclistica viveva una delle sue annate peggiori non riuscendo a vincere né un grande giro né una classica monumento e Gösta Petterson diventava il primo - e fino ad ora unico - scandinavo a conquistare il Giro d'Italia.
Inoltre il giovanissimo campione del mondo Monseré muore poco prima della Sanremo.

L'inizio di stagione
Partenza in grande stile per "il cannibale" Eddy Merckx che tra febbraio e marzo conquista prima il Giro di Sardegna e poi la Parigi - Nizza. Prova a tenergli il passo il suo ex - gregario Italo Zilioli che vince prima il Trofeo Laigueglia e poi la Tirreno - Adriatico, mentre "il gitano" Roger De Vlaeminck fa sua la Kuurne - Brussel - Kuurne.

R.I.P. Monseré

A pochi giorni dalla Sanremo Jean Pierre Monseré - campione del mondo in carica - si reca in Belgio dopo aver vinto la Vuelta ad Andalucia per ultimare la preparazione per la "classicissima di primavera" di cui è il secondo favorito dopo Merckx. Durante una kermesse però una macchina, non curante del blocco imposto della polizia, sbuca di colpo in mezzo alla carreggiata e lo investe. Purtroppo per Monseré non c'è scampo ed a soli ventitré anni si spegne un talente cristallino che probabilmente avrebbe potuto dare tantissimo a questo sport e che già aveva vinto un Mondiale ed un Lombardia.



Tribute to Monseré

Milano - Sanremo
La 62esima edizione della Milano - Sanremo si svolse il 19 marzo 1971. Il primo a muoversi fu Felice Gimondi ai piedi della Cipriata, ma il suo attacco venne sventato da Eddy Merckx. Dopo aver percorso il Turchino sotto la pioggia battente il plotone si spezza in discesa, restano al comando in 31, compresi tutti i favoriti. A Spotorno partono Soldi, Ballini e Bruyere (gregario di Merckx), a Varigotti contrattacca Gimondi seguito da Spruyt (altro scudiero del cannibale), ad Albenga (70 chilometri all'arrivo) il quintetto di testa ha un vantaggio di 1'34". Sul Capo Mele cede Soldi, sul Cervo il quartetto di testa ha un vantaggio di 1'44", ma sul Berta parte all'inseguimento Merckx inseguito da Gianni Motta e dallo svedese Gosta Pettersson. A Oneglia il terzetto rientra sui fuggitivi. A un chilometro dalla vetta del Poggio scatta Gimondi, ma Merckx lo riprende e lo stacca, precedendolo infine sul traguardo di 30".

La campagna del Nord
La Campagna del nord nel 1971 si aprì con la prima vittoria di Eddy Merckx all'Het Volk il 25 marzo, sul podio col "cannibale" salirono: Rosiers(che già l'anno prima era arrivato secondo) e Noël Vantyghem; appena due giorni dopo invece fu la volta della E3 Harelbeke che venne conquistata da Roger De Vlaeminck.
La settimane seguente all'Het Volk si svolse la 33esima edizione della Gand - Wevelgem che vide trionfare Georges Pintes davanti al "gitano" Roger De Vlaeminck ed all'olandese Gerben Karstens.
La 55esiama edizione del Giro delle Fiandre si corse il 4 aprile 1971, a vincere fu l'olandese Evert Dolman che insieme a Frans Kerremans anticipò di due secondi il gruppo regolato in volata da Cyrille Guimard.
Il 18 aprile la 68esima edizione della Parigi - Roubaix concluse la campagna del nord del 1971, ad alzare le braccia al cielo fu Roger Rosiers che precedette di 1'26" il gruppetto dei favoriti regolato da Van Springel davanti a Marino Basso.



Parigi - Roubaix 1971

Classiche delle Ardenne e Campionato di Zurigo
La prima delle tre classiche delle Ardenne a svolgersi nel 1971 fu l'Amstel Gold Race che si tenne il 28 marzo, a vincere fu Frans Verbeeck che regolò altri sette uomini allo sprint, sul podio con lui: Garbem Karstens ed il futuro vincitore della Roubaix Rosiers.
Quasi un mese dopo, il 22 aprile, si svolse la 35esima edizione della Freccia Vallone dove, questa volta, Verbeeck dovette accontentarsi del secondo posto alle spalle di un Roger De Vlaeminck che a soli 24 anni era già una delle stelle più brillanti del mondo del ciclismo.
Appena tre giorni dopo prese il via 57esima edizione della "Doyenne" con Eddy Merckx che si rifece dopo la sconfitta dell'anno prima per mano di De Vlaeminck, vincendo la corsa davanti a due grandi protagonisti di questa stagione quali Pintes e Verbeeck.
Il 2 maggio Herman Van Springel dominò il Campionato di Zurigo distruggendo la concorrenza, il secondo classificato, il suo compagno alla Molteni Romano Tumellero, infatti arrivò ad oltre cinque minuti.



Liegi 1971

Vuelta a España
La 26esima edizione della Vuelta a España prese il via da Granada con un prologo vinto dall'olandese René Pijnen. L'ex pistard perse la maglia nella quarta frazione a favore di Domingo Perurena, ma la riconquistò il giorno successivo in cui, tra l'altro, vinse anche la tappa che arrivava a Salou, nella provincia di Tarragona. L'olandese perse una volta per tutte il simbolo del primato nella frazione con arrivo a Pamplona a favore del secondo classificato dell'anno precedente Agustín Tamames, che fece il colpo doppio tappa e maglia. Lo spagnolo però perse la testa della classifica solo tre giorni dopo in una breve cronometro di neanche tre km in quel di Bilbao, al suo posto subentrò Miguel Maria Lasa, mentre la tappa la vinse José Antonio Gonzalez Linares. La maglia Amarillo trovò finalmente il suo proprietario definitivo il giorno seguente, nelle frazione con arrivo a Vitoria vinta da un redivivo Ocaña, si trattava del belga Ferdinand Bracke che nei giorni successivi si difese dagli attacchi degli avversari, ed a Madrid per la prima volta nella sua vita salì sul gradino più alto del podio di un grande giro - dopo essere già stato terzo al Tour del 68 - davanti al connazionale Wilfried ed ad Ocaña. La maglia degli scalatori venne vinta da Joop Zoetemelk, che inoltre trionfò in quel di Avila, mentre la classifica a punti venne conquistata da Cyrille Guimard. Il corridore a vincere il maggior numero di tappe fu René Pijnen che se ne portò a casa ben tre, tra cui la prima e l'ultima.

Giro d'Italia

La 54esima edizione della "corsa rosa" prese il via da Lecce il 20 maggio 1971 con una cronosquadre di 60 km vinta dalla Salvarani di Felice Gimondi e Dino Zandegú. La maglia rosa tuttavia non venne assegnata, ed il primo a vestirla, il giorno dopo, fu Marino Basso vincitore della 2^ tappa. Il simbolo del primato passò subito di mano il dì seguente, a vestire la rosa fu Enrico Paolini che si difese per tre giorni, fino al primo arrivo in salita, sul Gran Sasso, dove fu scalzato da Ugo Colombo mentre Vicente Lopez Carril trionfava sulla vetta più alta degli Appennini. Colombo tuttavia dovette abdicare appena due giorni dopo a favore di Aldo Moser, fratello maggiore di Francesco, nella frazione con arrivo a San Vincenzo vinta da Felice Gimondi. Anche il più vecchio dei Moser ebbe "vita breve" ed appena il giorno dopo la maglia passava sulle spalle di Claudio Michelotto. Il vincitore della Tirreno - Adriatico del 1968 sembrava avviato verso la vittoria, infatti indossò il simbolo del primato per undici giorno, riuscendo a difendersi su arrivi impegnativi come quello di Pian del Falco di Sestola, in cui trionfò un certo José Manuel Fuente, e sul terribile Großglockner, inoltre non ebbe problemi nemmeno nella crono di 28 km di Serniga di Salò, vinta da Davide Boifava. Ma nel tappone dolomitico con arrivo a Falcade accadde il misfatto: Gösta Petterson, Herman Van Springel, Felice Gimondi e Francisco Galdos vanno in fuga; Michelotto mentre è all'inseguimento cade a causa dell'esplosione di una gomma e si ferisce alla testa. Il trentino arriverà al traguardo quasi dieci minuti dopo il vincitore di tappa Gimondi e sarà costretto a ritirarsi, mentre la rosa passerà sulle spalle dello svedese Petterson che si difenderà senza problemi da lì a Milano vincendo il Giro d'Italia davanti ad Herman Van Springel ed Ugo Colombo. Marino Basso - vincitore di tre frazioni - si porterà a casa la maglia ciclamino, mentre quella degli scalatori viene conquistata da Josè Manuel Fuente.






Tappe Giro d'Italia 1971

Tour de France

La 58esima edizione del Tour de France prese il via da Mulhouse il 26 giugno 1971 con una cronosquadre di 11 km vinta dalla Molteni, ed Eddy Merckx fu subito maglia gialla. Il belga perse il simbolo del primato nella prima semi - tappa del giorno seguente, ma la riconquistò dopo poche ore. Il "cannibale" mantenne la maglia per dieci giorni, fino a quando nella tappa di Grenoble non fu scalzato da Joop Zoetemelk che gli rifilò 1'36". L'indomani si scatenò lo "spagnolo di Mont - Marsan" Luis Ocaña: partito sulla Côte de Laffrey con Van Impe, Zoetemelk e Agostinho (Merckx non era riuscito ad aggiungersi al drappello), lo spagnolo staccò gli altri tre fuggitivi transitando per primo sul Col du Noyer e tagliando in solitaria il traguardo in quota di Orcières (1 817 m s.l.m.). Van Impe fu secondo a 5'52", mentre Merckx fu terzo staccato di 8'42". La maglia gialla passava saldamente sulle spalle di Ocaña, con Zoetemelk secondo a 8'43" e il "cannibale" quinto a 9'46". Merckx non si perse d'animo ed il giorno seguente decise di attaccare: poco dopo la partenza da Merlette fece scattare il suo gregario Marinus Wagtmans, accodandoglisi nel tratto di discesa insieme ad altri sette uomini (tra cui Luciano Armani poi vincitore di tappa). Ocaña, in coda al gruppo, non fece in tempo a unirsi alla fuga e per 250 chilometri dovette inseguire, tagliando infine il traguardo con 1'56" di ritardo dal rivale; la tappa venne peraltro corsa a tutta e conclusa ad una media di 45,351 km/h, tanto che il gruppetto di Merckx giunse a Marsiglia con un'ora di anticipo sul previsto. Nella cronometro dell'indomani ad Albi Merckx guadagnò altri undici secondi su Ocaña; si arrivò quindi sui Pirenei, con il belga deciso ad attaccare nuovamente.
La tappa successiva prevedeva l'ascesa del Colle di Portet-d'Aspet, del Colle di Menté, del Colle di Portillon e l'arrivo a Luchon. Nonostante i numerosi scatti di Merckx, Ocaña gli restava a ruota. Sull'ascesa del Menté iniziò un violento temporale e la strada divenne in breve un'enorme striscia di fango coperta di pozzanghere; in discesa Merckx ritentò l'attacco rischiando più volte di cadere, lo spagnolo provò a rimanergli dietro ma sbandò e finì contro un muretto. Quando stava per rialzarsi fu travolto da tre inseguitori, Zoetemelk, Carril e Agostinho, ricadendo a terra privo di sensi. Ridotto in stato comatoso, venne trasportato in elicottero in una clinica di Saint-Gaudens, dove restò per tre giorni prima di tornare a casa. La tappa fu vinta da José Manuel Fuente (in fuga solitaria già dalle prime rampe), la maglia gialla ritornò a Merckx, che però rifiutò di indossarla in segno di rispetto verso lo sfortunato avversario.
Da lì in poi il Tour fu in discesa per il "cannibale" che incrementò costantemente il suo vantaggio sugli inseguitori e vinse la sua terza "Grande Boucle" consecutiva davanti a Zoetemelk e Van Impe. Merckx conquistò anche la maglia verde mentre il suo connazionale Van Impe si portò a casa la prima di tante maglie a pois.









Tour de France 1971 in tre parti

Classiche pre - Mondiale

Nel periodo antecedente al Campionato del Mondo: Polidori conquistò la Tre Valli Varesine, Gösta Petterson continuò a dominare in Italia trionfando al Giro dell'Appennino, Ugo Colombo vinse la Coppa Placci e Danguillaume si portò a casa il GP di Plouay.

Campionato del Mondo

Il Mondiale nel 1971 si tenne il 5 settembre a Mendrisio, in un percorso suggestivo che fu teatro di una tra le più grandi battaglie tra Merckx e Gimondi. Dopo le scaramucce iniziali, al sessantesimo chilometro, sulla salita di Navazzano, Dancelli, Bitossi e Cavalcanti s'involano, e alle loro spalle Merckx gli lancia l'unico gregario di fiducia, Swaerts; l'ultimo ad accodarsi è Zoetemelk.
Il ricongiungimento avviene al tredicesimo giro: quando Mortensen e Guimard vanno al contrattacco, Merckx e Gimondi capiscono che si tratta dell'occasione giusta e si trascinano dietro un compagno di squadra a testa, Pintens per il belga e Polidori per l'italiano.
I sei procedono in accordo creando un distacco che non verrà più colmato. Sulla discesa di Navazzano Merckx prova l'azione di forza e il solo a resistere è Gimondi. Nella volata a due Gimondi tenta la sorpresa a 250 metri ma Merckx non si lascia certo sfuggire la ghiotta occasione. A un minuto e tredici secondi arriva Guimard terzo che batte allo sprint Polidori, Pintens e Mortensen. Il gruppo, regolato da Dancelli, arriva dopo quasi 7 minuti.

Corse di fine stagione

Nel finale di stagione: Gimondi vinse il Giro del Piemonte, Mori il Giro del Lazio, un redivivo Luis Ocaña conquistò la Volta a Catalunya, "Rik III" Van Linden trionfò alla Parigi - Tours, Polidori al Giro del Veneto, Gianni Motta alzò le braccia al cielo al Giro dell'Emila e "Cuore Matto" Bitossi si portò a casa la Coppa Agostoni.

Giro di Lombardia

La 65esima edizione del Giro di Lombardia si svolse il 9 ottobre 1971.
Fuga iniziale del "bulldog delle Fiandre" Godefroot che guadagna rapidamente terreno fino a toccare un vantaggio massimo di 3'25" ma sulle prime salite il ritardo del gruppo diminuisce velocemente ed in vetta al Ghisallo al fuggitivo rimangono soltanto 1'15". A Limonta termina l'avventura di Godefroot e comincia quella di Davo che transita a Lecco con 1'40" di margine, sul Colle Balisio evadono dal plotone Genty e Perurena ed è proprio il francese il primo a riportarsi su Davo. I due vengono raggiunti a Introbbio (dopo 116 km) dove i migliori si trovano tutti insieme ed a Menaggio il gruppo al comando è ancora costituito da una sessantina di unità. Sui Piani di Porlezza la corsa si riaccende per merito di Ocana, subito controllato però da De Schoenmacker (fido gregario di Merckx), il plotone si allunga e si spezza a più riprese finchè all'inizio del Passo d'Intelvi scatta lo stesso Merckx. Sembra un tentativo per saggiare le forze degli avversari ma il gruppo si frantuma ed al comando si ritrovano in una ventina (tra gli altri Merckx, Ocana, Gimondi, Van Springel, Verbeeck, De Vlaeminck, Motta e Pingeon): dei favoriti manca solo Bitossi che transita in vetta al Passo d'Intelvi (60 km all'arrivo) con 20" di ritardo ma rientra subito sui migliori. Appena usciti da Argegno, su uno degli ultimi tratti in discesa prima di affrontare l'erta verso Schignano, attacca nuovamente Merckx; Ocana, che si trova alla ruota del belga, sbanda e perde terreno, favorendo involontariamente lo scatto di Merckx che guadagna subito un centinaio di metri. Gimondi e Labourdette sono i primi a tentare di chiudere il buco ma Merckx è scatenato e si ricomincia a salire. A Schignano (40 km alla conclusione) il battistrada vanta 35" su Ocana, Pintens, Verbeeck, Zoetemelk e De Vlaeminck mentre il plotoncino con Gimondi, Bitossi e Zilioli si trova a 57". Merckx insiste con grande vigore e si tuffa a capofitto nella discesa su Argegno e, nonostante alle sue spalle i due gruppetti di inseguitori si fondano, una volta tornati in pianura (32 km all'arrivo) il suo vantaggio è salito a 1'15". Tra gli inseguitori tenta l'allungo Delisle a Carate ma l'apatia degli inseguitori è tale che Ocana (uno dei più attivi) dopo aver chiesto a gran voce la collaborazione degli altri, addirittura si ferma, scende di bicicletta ed abbandona infuriato e deluso. In effetti lo spagnolo non ha tutti i torti a protestare tanto clamorosamente, tutti appaiono rassegnati allo strapotere di Merckx che transita a Como con 2'10" di vantaggio sul coraggioso Delisle e 2'55" sul gruppetto di Gimondi e Bitossi. Merckx vola anche sul S.Fermo e gli inseguitori lottano ormai solo per il secondo posto; Maggioni contrattacca e viene raggiunto da Bitossi, Pintens e Houbrechts solo all'ingresso di Como. Merckx, in maglia iridata, ottiene la sua cinquantunesima vittoria stagionale al termine di una fuga solitaria di 50 km e dopo un'altra eccezionale dimostrazione di superiorità assoluta contro avversari stupiti, rassegnati e annichiliti.

Classifica Super Prestige Pernod 1971
- Eddy Merckx
- Luis Ocaña
- Joop Zoetemelk
- Gösta Petterson
- Cyrille Guimard

Luca Saugo "Pagliarini"
Chissà cos'avrebbe potuto vincere Monseré. Il Belgio è sempre stato ricco di ciclisti fortissimi ma in quel periodo sfornava una quantità di talenti disumana: Merckx, De Vlaeminck, Monseré, Van Springel, Maertens...

Il campionato del mondo di Mendrisio penso che sia in assoluto la più bella lotta tra Merckx e Gimondi. Il buon Felice si rifarà comunque due anni dopo, meritatamente.
Tra l'altro a Monserè è morto anche il figlio, travolto anch'esso da un auto. Se non è sfortuna questa..
Il prossimo è il decimo numero, tocca farvi qualche sorpresa mi sa Mmm
A sensazione, gli spagnoli sono i rivali che Merckx ha subito di più per la loro anarchia in salita (un po' come saranno i colombiani un decennio dopo) e Ocana, rappresentando il più forte e il più completo tra essi, non è un'eccezione. Ocana era veramente fortissimo, quell'anno era sui livelli di Merckx e non stiamo parlando di un Eddy in fase calante, bensì nel pieno della sua maturità agonistica. Non so se avrebbe vinto il Tour perchè mancavano ancora un paio di tappe toste più una cronometro lunga (ma lo spagnolo non era una pippa in quella specialità!). Per fortuna che riuscirà a vincere la Grand Boucle prima di terminare la carriera...
Bello il gesto di Merckx, anche se era una consuetudine di quegli anni (se ricordiamo cosa fece Gimondi due anni prima...)

Giro dal basso livello. Non conosco il motivo per cui Gimondi non era al top, ma di sicuro se li sarebbe mangiati tutti quelli lì