Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Mario Cipollini
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Personalmente sarei anche curioso di rivederlo all'opera, o meglio sarei genericamente curioso di vedere un corridore della sua età cimentarsi in una competizione impegnativa come un grande giro. Tra l'altro sarebbe anche una scelta coraggiosa, visto che, con la sua carriera, da un ritorno alle gare -anche se in stile più 'dimesso', ossia non da prima punta- avrebbe solo da perdere (con le dovute proporzioni si potrebbe considerare Lippi ai mondiali in Sudafrica)...
Più che altro secondo me ha sbagliato i modi, nel senso che parlando di Guardini ha fatto riferimento preciso ad una squadra (la Farnese), che a quanto sembra (poi è tutto da vedere) è caduta un po' dalle nuvole (vedi reazione di Scinto)...
(12-03-2012, 12:57 AM)Huck Finn Ha scritto: [ -> ]Tra l'altro sarebbe anche una scelta coraggiosa, visto che, con la sua carriera, da un ritorno alle gare -anche se in stile più 'dimesso', ossia non da prima punta- avrebbe solo da perdere

E' proprio quello il bello Occhiolino

Tra l'altro mi pare di ricordare che già quando nacque l'ISD s'era riproposto come corridore, visto che la squadra aveva alcuni problemi a reperire un secondo sponsor (e con lui nel roster l'appeal sarebbe certamente cresciuto). Poi non se ne fece più nulla perchè la cosa si risolse da se...
Probabilmente la Farnese è l'unica squadra che può concedergli una carta del genere, vuoi anche perchè il Cipo vi è legato per la fornitura di bici. L'unica alternativa sarebbe il team NetApp, ma lì si ritroverebbe a fa il velocista a tempo pieno mi sa...
Ancora conferme sulla gazzetta di ieri: il Cipo starebbe seriamente istemando tutti la documentazione per l'antidoping da mandare all'UCI. E la gamba par esserci: sempre sulla rosa era stata pubblicata una foto del suo computerino dove veniva indicata una potenza sviluppata di 1700 watt (con 70 km/h di velocità massima mi pare).

E Guardini ha dichiarato che sarebbe ben felice di avercelo in squadra, e già in pista l'aveva visto bello tonico (tanto da non aver il coraggio di farci volata contro, perchè se l'avesse battuto... sai che figura... Asd ).
Dalla Gazzetta, Scinto: «Cipollini? No grazie».
Cipollini? No, grazie. Re Leone, il campione del mondo 2002, il primatista di 42 tappe vinte al Giro forse tornerà alle corse, ma non con la Farnese Vini-Selle Italia. La squadra gestita da Angelo Citracca e diretta da Luca Scinto, e che corre su bici MCipollini, non accoglie la proposta, la sfida, il sogno di chi ancora oggi, a 7 anni dal ritiro (e a 4 dal primo ritorno con la Rock Racing), è considerato un emblema del ciclismo italiano. «Cipollini è stato un grande campione, un grande personaggio, una grande personalità, insomma un grande — spiega Scinto, che da gregario faceva parte della Nazionale con cui Cipollini vinse il Mondiale —. Ma la sua presenza sconvolgerebbe la filosofia di una formazione fondata su tre capitani — Pozzato, Gatto e Guardini — e rivoluzionerebbe la politica di un gruppo fondato sui giovani».

Equilibrio - Scinto ammette che «il ritorno di Cipollini è un progetto affascinante, un argomento di discussione popolare e una materia di approfondimento anche scientifico»; confessa che «della sua idea non sapevo nulla, l'ho appresa dalla Gazzetta, sarebbe stato meglio parlarne prima insieme»; e aggiunge che «l'ingresso di Mario spezzerebbe quell'equilibrio che sta alla base di una squadra, e che è la base dei successi. Ruoli, posizioni, compiti, anche conoscenza reciproca maturata in allenamenti, raduni e corse. Solo pensando al Giro, se avessimo Cipollini in squadra dovrei sostituire 2 o 3 uomini per modellare una nuova formazione con nuovi obiettivi. Non voglio». Scinto si è anche sentito offeso: «Cipollini sostiene che potrebbe insegnare o perfezionare il mestiere di velocista a Guardini. Come se io non fossi capace. Finora Andrea è cresciuto gradatamente nelle sue abilità».

Identità - Sulla stessa linea di pensiero è anche Citracca: «Alcuni nostri sponsor si sono mostrati interessati all'arrivo di Cipollini, altri contrari, comunque tutti si sono affidati a me per la scelta definitiva. E io sono contrario. Perché la Farnese ha già una sua identità e forza». Dal canto suo Valentino Sciotti, il signor Farnese, dice che «Cipollini è stato un fior d'atleta, però non so oggi in che condizioni è. Per fare il Giro vedo i tempi stretti, però magari per il futuro...». E per Federico Zecchetto, titolare della Diamant, proprietaria del marchio MCipollini, «la decisione finale spetta a chi dirige la squadra, ma io sarei felice se Cipollini tornasse a correre con noi. Sono anche convinto che possa dire ancora la sua. Insomma, riesco a vedere solo aspetti positivi».
Intanto Re Leone continua ad allenarsi sodo. E continua ad avere contatti con altre due squadre.

da «La Gazzetta dello Sport» del 21 marzo 2012 a firma a Marco Pastonesi
Oppale!!!! Pozzato,Gatto,Guardini che leader carismatici !!! Non lo vogliono perchè sanno che loro sono delle pippe e hanno paura che un Rocchio qualunque gli rubi il posto da capitano!! e Scinto ha paura di prenderlo perchè metti caso che fa un piazzamento migliore rispetto al suo "tridente delle meraviglie" ci fa una figura di M.
Aggiungici poi i non proprio ottimi rapporti tra i due, e i conti tornano. Il fatto che il Cipo abbia - fortunatamente, dal mio punto di vista - contatti con altre due squadre (azzardo NetApp e Saxo..?) dice un po' tutto insomma...
Domenica, a Casciana Terme (PI), tra i 1200 partecipanti alla Granfondo Inkospor c'era anche Mario Cipollini, che vi ha preso parte proprio per testarsi in vista del suo (secondo) ritorno tra i pro'. Nel percorso lungo, nel quale ha visto trionfare un'altra vecchia conoscenza del circuito professionistico di nome Raimondas Rumsas, ha chiuso al 6° posto, a poco meno di 2 minuti dal vincitore.

Classifica maschile GF Inkospor Casciana Terme
1; Raimondas Rumsas (Gfdd Altopack Promotech); 03:12:37
2; Bruno Sanetti (Pol Cral Vigili Del Fuoco Genova Punto Sport); 03:13:25
3; Massimiliano Lelli (Asd Max Lelli); 03:13:25
4; Juri Gorini (Genetik Cycling Team Asd); 03:14:20
5; Jamie Burrow (Pol Cral Vigili Del Fuoco Genova Punto Sport); 03:14:20
6; Mario Cipollini (); 03:14:21
7; Vladislav Borisov (Team Guru Planet X); 03:16:01
8; Marco Morrone (Team Olimpia Bolis); 03:18:01
9; Marco Masetti (Asd Serravalle); 03:18:02
10; Emanuele Ristori (Team Guru Planet X); 03:18:04
CIPOLLINI. Domenica correrà la Granfondo del Sale
Domenica 1° Aprile si alza il sipario sull’attesissima 16a Granfondo del Sale Selle Italia, che come promesso si presenterà con importanti novità ai quasi 4.000 iscritti fra cicloturisti e cicloamatori (per il primo anno gli organizzatori hanno preso la decisione di chiudere il numero delle iscrizioni a quota 3.700).
Fra gli ospiti dell’edizione 2012 ci sarà il grande campione Mario Cipollini, considerato uno dei migliori velocisti di tutti i tempi e detentore del record di ben 42 successi al Giro d'Italia, alla prima uscita ufficiale dopo la dichiarazione della volontà a tornare a correre a livello agonistico.
SuperMario sarà presente anche alla conferenza stampa di presentazione della granfondo in programma sabato alle ore 18.00 presso il Fantini Club di Cervia (Lungomare G.Deledda 182), insieme ad alcuni nomi illustri del ciclismo: Max Lelli, Alexandre Bajenov, Rafael Andriato e Gianluca Mirenda dal Team Farnese Vini di Selle Italia, e l’atleta Susanna Zorzi dal team femminile MCipollini Giambenini Gauss.
Tutti gli atleti si ritroveranno naturalmente in griglia di partenza della granfondo domenica alle ore 8,25 davanti al Fantini Club.

A 115 anni dalla nascita del marchio “Selle Italia”, la 16a Granfondo Selle Italia verrà dedicata ad Armando Zamprogna, spentosi lo scorso Maggio, amico del ciclismo e di Selle Italia, anima del mondo del ciclocross veneto e personaggio che molto ha lavorato a favore del ciclismo, amatoriale e non.
Fra le grandi novità 2012, il nuovo percorso di 150 km complessivi che si snoderà dalle pianure della Riviera alle colline dell'Appennino romagnolo, godendo del suggestivo scenario delle saline di Cervia, e l’eco-sostenibilità, con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e utilizzo di materiali di gara riciclabili o biodegradabili.
Per il settimo anno, la Granfondo del Sale sarà valida come Trofeo SAP Sport Ravenna e 3° Trofeo CESP, con una speciale classifica riservata a tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine e Forze Armate.

Il programma Sportur Bicycle Show
Nella location d’eccezione ‘vista mare’ di 1 km di lungomare e su 1000 mq di tensostruttura allestita sulla spiaggia, si parte con il Bicycle Show Expò da venerdì 30 marzo a domenica 1 aprile. Sabato 31 marzo 7° Gara a cronometro individuale di 2 km Jet Man Sprint, valida anche per l’ingresso in griglia d’onore alla 16° Granfondo Internazionale di Ciclismo Selle Italia. Sempre sabato per i più piccoli la 10°Minigranfondo Sportur Young 2012. Una pedalata su un percorso di 11 km per tutti i ragazzi, gratuita e con gadget omaggio.
Domenica alla granfondo si affianca la Pedalata Cicloturistica Gourmet ‘Le Strade dei Sapori’: un percorso pianeggiante di 40 km attraverso i punti più suggestivi della costa e dell’entroterra cervese con soste ed assaggi di prodotti tipici del territorio. Aperta a tutti con qualsiasi tipo di bicicletta (iscrizione 10 euro).
Tuttobiciweb.it
Mario Cipollini pare abbia dimostrato un'ottima condizione anche alla Granfondo del Sale, pedalando con i migliori fino alle fasi conclusive, quando ha preferito farsi da parte e lasciar che la vittoria se la giocassero altri.

Su Youtube - per chi fosse interessato - ho trovato questo video riassuntivo della corsa:
http://www.youtube.com/watch?v=yP1fZXWypsE
Dalla Gazzetta di Venerdì scorso:
"Però il progetto «ritorno in gruppo» di Mario Cipollini per il momento è accantonato. «Sicuramente è impossibile che corra il Giro» si limita a dichiarare, chiudendo con eleganza lo spazio ad ogni polemica. «Correre non è un'ossessione, io mi diverto a stare in sella anche con gli amici. Comunque vorrei fare un test in un centro specializzato, magari alla Mapei, per valutare le mie capacità atletiche attuali. Per adesso vi do appuntamento in crociera.» Infatti Re Leone, con Francesco Moser, sarà la star della vacanza Gazzetta dedicata ai cicloturisti che salperà da Venezia domenica 29."

Ora, magari il Cipo sul serio vuol tornare nel futuro più o meno prossimo; però, riavvolgendo tutto il nastro, pare che 'sto "sgoob" sia stato organizzato adesso ad arte per fare una bella campagna pubblicitaria a livello nazionale e mondiale di questa super Sick crociera ciclistica della Gazzetta.
2002-2012, Cipollini festeggia al Twiga il suo titolo mondiale
Sabato 20 ottobre, al Twiga, Mario Cipollini, insieme ai suoi compagni azzurri, festeggerà a dieci anni di distanza, la storica conquista della maglia iridata. Per l'occasione saranno presenti tutti i corridori che presero parte a quella meravigliosa avventura, culminata con lo sprint vincente del campione toscano. Ci sarà solo un vuoto, incolmabile, quello lasciato da Franco Ballerini: sarà anche un'occasione per ricordare lo straordinario regista di quella Nazionale.

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Cipollini contro tutti, appuntamento lunedì a Pieve di Soligo
Dieci anni fa, a Zolder, vinse il titolo mondiale, ora non corre più in bici ma non ha perso certo il gusto della sfida. anche quella con il pubblico. Mario Cipollini, il più grande velocista italiano di tutti i tempi, sarà infatti rotagonista di un incontro - scontro con il pubblico che si svolgerà lunedì 26 novembre a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso. Re Leone sarà solo sul palco dell’Auditorium della Biblioteca Civica, protagonista assoluto di un “uno contro tutti” che sarà moderato da Luca Gialanella, responsabile della rubrica ciclismo de La Gazzetta dello Sport, e che vedrà Cipollini rispondere alle domande di pubblico, appassionati e giornalisti.
L’appuntamento con «Mario Cipollini, uno contro tutti» è per lunedì 26 novembre alle ore 18.30 alla Biblioteca di Pieve di Soligo: l’evento è organizzato dal Gruppo Euromobil della famiglia Lucchetta in collaborazione con tuttoBICI e La Gazzetta dello Sport e con il patrocinio del Comune e dell’Assessorato allo Sport di Pieve di Soligo.

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Mario Cipollini, uno contro tutti
Elegante come un modello appena sceso dalla passerella, nobile nel suo incedere, esclusivo più dei club riservati ai miliardari, ha il fascino del campione affermato e il nazionalismo del patriota consumato, personaggio lo è di natura. Chiamatelo SuperMario, Cipolla o Re Leone. La sostanza non cambia. Lui è Mario Cipollini. Unico, inimitabile, ammirato ed invidiato, amato ed osannato dal pubblico dell'intero mondo dello sport, riconosciuto e applaudito anche quando passeggia per strada. Uno, da solo, contro tutti. Non passa certo inosservato l'ospite del Gruppo Euromobil a Pieve di Soligo dove lo attendeva ieri sera il faccia a faccia con Luca Gialanella, il numero 1 del ciclismo nella redazione della Gazzetta dello Sport.

[Immagine: mario.jpg]

FREUD PER UN VELOCISTA - Dalla vittoria di tappa al Giro d'Italia del 1989, nella Mantova-Mira, con il "Coppino" Franco Chioccioli a fargli da apripista, al 2012, annus horribilis dell'economia e del ciclismo. Le sue parole rimangono lì, pesanti come delle sentenze, taglienti più delle lame "Bisognerebbe riesumare Freud per sapere cosa passa nella testa di un ciclista" scherza il Campione del Mondo di Zolder. "Il giorno prima del mondiale, nonostante le dichiarazioni di Ferretti, insieme a Franco Ballerini, Paolo Bettini e Alessandro Petacchi decidemmo la tattica e da uomini veri ci bastarono poche parole per capirci." Il risultato lo conoscono tutti ma quell'ultimo chilometro tirato interamente da AleJet rimane nel cuore di Re Leone "Da quel giorno non ho più visto Alessandro come un avversario ma come l'uomo che mi ha fatto vincere il mondiale. Poteva fare il bischero ed invece è stato un uomo, per questo ancora oggi quando lo vedo in allenamento mi giro per andarlo a salutare."

UN SOGNO PER MARCO - Uomini veri quelli che componevano il gruppo negli anni '90, gli stessi anni infangati dagli scandali e dalle confessioni degli ultimi tempi "Io guardo gli atleti di oggi e non vedo la stessa grinta. Noi ci rispettavamo ma quando si correva non si guardava in faccia nessuno. Oggi, anche Contador e Schleck sembrano dei signorini a passeggio per Londra, gli manca solo il borsellino a tracolla". Si parla di volate, di salite, di imprese a Pieve di Soligo e il ricordo non può non andare a Marco Pantani "Tra atleti di un certo livello ci si capisce senza bisogno di parlare. Nel 2002 dopo il mondiale la mia carriera era conclusa, volevo fare qualcosa per Marco. Volevo porgere una mano ad un uomo prima che ad un campione perché ero convinto che la mia squadra aveva un gruppo solido, fatto di amici e l'ambiente era l'ideale per aiutarlo in quel momento così particolare. Attraverso Fabrizio Borra, l'osteopata che mi aveva presentato Marco qualche anno prima quando ero caduto in Spagna, mi misi in contatto con Marco e iniziammo a parlare di questa possibile squadra comune. Lui mi chiamava dalla Grecia e mi sembrava sorpreso che ci fosse qualcuno che volesse fare qualcosa per lui in maniera disinteressata. Il problema furono i manager delle nostre due squadre: a noi i soldi non interessavano, ma loro volevano fare l'affare e tutto saltò. La mia più grande aspirazione era fare da gregario a Marco con la maglia di campione del mondo. Io sognavo il mio treno, con i miei amici, e con me a tirare per lui per prendere l'ultima salita".

E di sogni, Mario Cipollini ne ha conservati nel cassetto, compresa l'Olimpiade del 1988 "Avevo corso il Giro di Puglia contro tutta la DDR. Loro arrivavano tutti costruiti, tirati e professionali, io venivo dal Bottegone. Vinsi tre tappe a quel Giro di Puglia ed ero pronto per giocarmi anche l'Olimpiade di Seoul. Purtroppo un incidente stradale non mi consentì di essere al via di quella Olimpiade. Rimane un traguardo non conquistato ma è giusto così".

BAKALA FOR PRESIDENT - E' sceso di bicicletta da un pò, Mario Cipollini, ma appartiene ancora al presente, anzi al futuro del ciclismo. Lui che si è sempre dimostrato "più avanti" del sistema, lui che ha introdotto novità e bizzarrie per fare colpo sui media ha una idea precisa sul ciclismo moderno "Oggi nel ciclismo e nello sport in generale non ci sono più i personaggi di un tempo. E' il mondo ad essere diverso, tutto è più accessibile, mentre una volta l'atleta lo vedevi solo in corsa e quindi veniva un pò mitizzato. A me piaceva più il mondo che ho vissuto io: ora c'è un sistema che appiattisce tutto. La politica impone alle squadre un certo tipo di comportamento e le squadre, di riflesso, lo fanno con gli atleti. Per questo non c'è più nessuno sopra le righe, perchè lo sport è un business ed è più facile da gestire se tutti stanno al loro posto. Al Tour de France non interessa chi corre, interessa vendere il proprio prodotto, ed ecco che i corridori sono passati in secondo piano. Negli anni '90, in tutti gli sport, a decidere erano i grandi campioni: pensate alla Formula Uno, dove Senna e pochi altri imponevano le regole. Nel ciclismo si faceva altrettanto. Oggi invece è l'Uci a gestire tutto".

Non ha alcuna remora Mario Cipollini che punta il dito diritto contro chi non è riuscito a valorizzare il ciclismo italiano "A me non piace vedere squadre britanniche che in pochi anni conquistano ogni traguardo mentre noi in Italia non abbiamo una squadra seria di professionisti. Ma è mai possibile che non si riesca a coinvolgere un grande gruppo industriale anche qui da noi? I soldi ci sono, bisogna andare a prenderseli, bisogna bussare al campanello del Berlusca di turno e dirgli "Servono 20 milioni per creare il Milan del ciclismo". Noi invece, ora, ciclisticamente parlando, siamo l'ultima ruota del carro".

Il Cipollini-pensiero sposa anche il progetto della Champions League del ciclismo proposto da Bakala "Finalmente si è capito che a gestire il ciclismo non deve essere l'UCI ma i grandi investitori. La differenza tra il calcio ed il ciclismo è proprio questa: nel calcio chi investe ha una SPA ed un ritorno economico, nel ciclismo no. L'unica che ci guadagna è l'UCI. Se quelli che investono nel ciclismo si siedono attorno ad un tavolo parlano tutti la stessa lingua e sono certo che, viste le aziende che rappresentano, avranno certo più capacità dell'UCI nella gestione di questo mondo. Non è un caso se solo nel ciclismo i casi di doping sono sempre sotto la luce del sole mentre in altri sport non si vedono manco i controlli. L'Uci si deve limitare a scrivere le reole e a visionare i percorsi, a comandare ci pensano i manager."

I GIOVANI - Non mira ad una poltrona da politico, non ha bisogno di collezionare voti ma riscuote applasi, Mario Cipollini, lui ora pedala per godersi il panorama e quando incontra un amatore "Gli sistemo la sella e la posizione in bicicletta. Poi magari questo è straniero, non mi conosce e mi guarda pure male ma io mi diverto così".

SuperMario parla anche di sicurezza, della cultura della bicicletta che ancora manca nel nostro Paese e dei giovani talenti che si stanno proponendo alla ribalta, per tutti ci vorrebbe "Un ds vero, in grado di guidarli. Io ho avuto la fortuna di correre con Luciano Pezzi e con lui era come aprire una finestra su di un campo di girasoli. Con i tecnici di oggi, per la maggior parte, è come aprire una finestra sulla steppa. C'è tanta confusione..." L'uomo del futuro potrebbe essere Moreno Moser "Ha talmente tanto talento che sarà lui stesso a rivelare le proprie caratteristiche e a scegliere se diventare un corridore da classiche o da gare a tappe." Da Vincenzo Nibali, invece, Cipollini si aspetta più coraggio "Deve ancora maturare dal punto di vista umano. L'atleta c'è ma deve avere più coraggio, credo che in questo lo potrà aiutare molto un uomo come Vinokourov". Andrea Guardini il suo erede? "Deve stare attento a migliorare in resistenza, senza perdere in esplosività. Ora è in una grande squadra e potrà fare bene". Il binomio pista e strada, incarnato da Elia Viviani, non piace a Cipollini "Un consiglio ad Elia? Di mollare subito la pista, non gli serve a niente. Lo ha dimostrato Wiggins, da quando ha lasciato la pista è diventato un fenomeno. Elia ha sbagliato a correre le Olimpiadi su pista. E' arrivato ad un punto in cui può essere grandissimo protagonista su strada, ma si deve concentrare solo su quella. Se lo farà sarà un corridore da grandi corse come la Milano San Remo e tante altre".

L'ultima bordata, Mario Cipollini, la rifila al mondo del calcio "In questo momento mi sono chiuso in me stesso, non seguo il calcio, lo odio, odio quel sistema per cui in Italia non può esistere altro che il calcio. Un'altra cosa che mi fa inc... è vedere gli atleti e gli appassionati di ciclismo che sbaraccano tutto in fretta perchè alla sera c'è da andare a vedere la partita di calcio. Io amo il ciclismo e faccio il tifo per i ciclisti".

Andrea Fin - ciclismoweb.net
Cipollini: Zolder, il mondiale perfetto
Si sono ritrovati 10 anni dopo, per celebrare la ricorrenza di Zolder 2002. Stesso posto, il Twiga di Marina di Pietrasanta, dove Mario Cipollini, allora fresco di trionfo iridato, volle attorno a sè i compagni del giorno più bello della sua carriera. E dove ieri sera ha radunato di nuovo i protagonisti di quello che, per tutti, sarà sempre «Il Mondiale perfetto». C'erano Luca Scinto, Mario Scirea, Davide Bramati, Matteo Tosatto. E poi Paolo Bettini, allora pedina azzurra e oggi c.t., il presidente federale Renato Di Rocco (che ha donato una targa a Cipollini), il presidente onorario Alfredo Martini, il manager Mauro Battaglini. E naturalmente meccanici, massaggiatori, autisti. Agli azzurri, Cipollini ha regalato un braccialetto ricordo: «Grazie a tutti, vi devo tanto». Qualcuno dei fedelissimi mancava, per impegni già programmati: Giovanni Lombardi, Fabio Sacchi, Alessandro Petacchi e Danilo Di Luca. Ma l'assenza più sentita è stata naturalmente quella di Franco Ballerini, il compianto c.t., artefice di quella sinfonia trionfale. «Zolder — hanno ricordato Bramati e Scirea — fu un'esperienza straordinaria e irripetibile, il mattone su cui Ballerini, grazie anche al carisma di Mario, costruì uno spirito di squadra unico, cementò la Nazionale e cominciò il suo ciclo vincente».

da La Gazzetta dello Sport
Non per sminuirlo (il mio avatar parla chiaro) ma fu perfetto anche grazie ad un percorso fatto apposta per lui. Certamente la squadra non sbagliò praticamente nulla.
sembra che anche lui facesse parte dei nomi di Fuentes
Beh ragazzi non prendiamoci in giro, a quel punto penso che comunque chi era il più forte lo era e bom, perché la stragrande maggioranza qualcosa prendeva...
(09-02-2013, 02:42 PM)AlexXx 94 Ha scritto: [ -> ]Beh ragazzi non prendiamoci in giro, a quel punto penso che comunque chi era il più forte lo era e bom, perché la stragrande maggioranza qualcosa prendeva...

A parte gli americani, gli europei stavano tutti uguali. Comunque ho messo il topic della notizia nella sezione "doping"
Che boss...

GF Panama, Cipollini batte tutti in volata
Mario Cipollini, in trasferta a Panama come special guest, ha vinto la GF Panama che festeggia i 100 anni della creazione del canale. Dall’atlantico al Pacifico, 130 km di sport con nuove aperture di mercato per il team Neri Sottoli #YellowFluo.

[Immagine: showimg.php?cod=66714&resize=10&tp=n]

Mario Cipollini continua a vincere. Invitato come special guest alla Gran Fondo di Panama, ha onorato l’invito vincendo sulla ventina di concorrenti arrivati a giocarsi la vittoria finale in volata, come diversamente non poteva essere. Nota importante, il numero di partecipanti e l’occasione dell’evento: insieme a Cipollini hanno pedalato infatti oltre 3000 amatori, per festeggiare e onorare i 100 anni dalla realizzazione del Canale di Panama, percorso in corsa e che ha condotto i partecipanti dall’Atlantico al Pacifico. Una gara suggestiva a cui “Re Leone” ha partecipato in qualità di ospite ma giunto al fianco diAngelo Citracca, il Team Manager della Neri Sottoli #YellowFluo che ha presenziato all’evento per approfondire alcuni interessanti risvolti economico - commerciali che il team #MadeInTuscany ha intavolato. Perché se è vero che il ciclismo ha tradizione Italiana - e così la Neri Sottoli #YellowFluo team - vero è anche che sempre più l’Internazionalità è la chiave di volta del ciclismo moderno. Un evento ben riuscito quindi, e un primo ponte tra Italia e Panama creato, dal colore fluorescente.

comunicato stampa Neri-Yellow Fluo
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