Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Oscar Freire
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Freire e una nuova idea: arrivare fino a Londra 2012
La passione, a volte, può essere più forte dell'età. Così Oscar Freire lascia aperta una porta sul futuro: «La prossima dovrebbe essere la mia ultima stagione agonistica - ha detto il campione spagnolo nel corso di una visita alla sede della Sidi -, ma non nego che mi piacerebbe arrivare fino a Londra 2012. Naturalmente il progetto Giochi Olimpici sarà possibile solo se riuscirò a pedalare ad alto livello, altrimenti chiuderò come da programma. Il prossimo anno? L'inizio della stagione sarà come al solito, con la Challenge Mallorca, la Tirreno e la Sanremo. Poi per la prima volta in carriera dovrei disputare il Giro d'Italia, una corsa molto bella, che mi è sempre piaciuta e non sono mai riuscito a disputare. E nel finale di stagione, ci sarà il mondiale: il nostro ct ha visionato il percorso e mi ha spiegato che si addice in particolare alle mie caratteristiche: è una corsa importante, che riesce sempre a darmi il massimo delle emozioni».

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ha le idee molto chiare mi pare
L'intervista completa a Freire, realizzata da Massimo Bolognini (ciclonews.it)
http://www.ciclonews.it/popaudio.php?id=179
Freire e quella bugia sul Giro d'Italia...
Dieci giorni fa, facendo visita ad un suo sponsor italiano, Oscar Freire si era lasciato andare ad una dichiarazione importante: «Per la prima volta in carriera dovrei disputare il Giro d'Italia, una corsa molto bella, che mi è sempre piaciuta e non sono mai riuscito a disputare». Ora sappiamo che anche un grande campione può non raccontarla giusta. Perché qualche giorno più tardi il tricampion ha cominciato a lasciar trasparire qualche dubbio e ieri, in occasione della presentazione della Rabobank, ha spiattellato la verità: «Dopo le classiche correrò il Giro di Romandia e il Giro di California. Niente Italia, il Giro è troppo duro per me, ci sono poche opportunità per gli sprinter» ha detto al quotidiano spagnolo Marca.

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Ha ragione, c'è poco da dire. Fa bene. L'importante è che ci sia alla Sanremo.

Questo è il programma completo per il 2011 di Freire, a meno di imprevisti ovviamente:
- Challenge a Mallorca
- Vuelta a Andalucía
- Clásica de Almería o Kuurne-Bruselas-Kuurne
- Tirreno-Adratico
- Milano-Sanremo
- Volta Catalunya
- Gand-Wevelgem
- Vuelta al País Vasco
- Amstel Gold Race
- Freccia Vallone
- Liegi-Bastogne-Liegi
- Tour de Romandie
- Tour of California
- Vuelta a España
- Mondiale
Gli obiettivi del 2011 per Freire: il primo è la Milano-Sanremo. Poi l'Amstel e, se sarà convocato, il Mondiale.
Freire: due tappe e poi sarà operato al volto
Oscar Freire si ritirerà dal Giro di Svizzera tra due tappe e giovedì sarà operato al seno mascellare (posto accanto al naso) per cercare di risolvere i problemi respiratori che lo assillano ormai da tempo. Prima però lo spagnolo tre volte campione del mondo vuol provare a lasciare il segno nel Giro di quella Svizzera in cui vive ormai da anni.

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Freire: «Continuerò un anno, non so se con la Rabobank»
Di sicuro c'è che lo rivedremo in gruppo anche nella prossima stagione, resta da scoprire con quale maglia. «La trattativa con la Rabobank per il rinnovo del contratto - ha spiegato Oscar Freire al quotidiano Diario Montanes - è avviata, ma non è l'unica. Ora però mi voglio concentare sulla Vuelta: ho risolto i miei guai fisici e voglio prepararmi per un grande mondiale».

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Katusha, Oscar Freire sbarca sul web
Oscar Freire sprinta anche sul web. In occasione della prima frazione della Tirreno – Adriatico il campione del Team Kathusa è online con il nuovo sito www.freireoscar.com. Lo spazio web è in lingua inglese e spagnola, ma tra qualche tempo anche in italiano per permettere ai molti tifosi che il tre volte Campione del Mondo vanta in Italia e in Canton Ticino di essere vicino al campione iberico. Su www.freireoscar.com si trovano la biografia del campione, le notizie del Team Katusha, il programma gare, il palmares e i materiali che il corridore usa nella propria attività, oltre alle notizie riguardanti la vita professionale dell’atleta; il tutto corredato da foto e video.

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Non resta che salire in sella con Oscar cliccando www.freireoscar.com, l’unico elemento ufficiale relativo all’attività ciclistica di Oscar Freire in quanto l’account sul social network facebook che porta il suo nome non è autorizzato dal corridore spagnolo.

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Freire: «Se vinco il mondiale, corro un anno in più»
Oscar Freire grande protagonista oggi sulle strade della Freccia del Brabante: «Voeckler ha fatto. Ora mi aspetta l’Amstel Gold e sarà una gara molto diversa perché ci saranno molti protagonisti che oggi non erano in corsa. È una gara che conosco bene e nella quale punto a cogliere un buon risultato. Il mondiale? Quella sarà una gara ancora diversa: perché non potrei vincerla quest’anno? E se dovessi vincere il mondiale, allora correrei un altro anno per onorare la maglia iridata».

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Quella di oggi è stata l'ultima gara di Oscar Freire a quanto pare...si ritira un ciclista di un'intelligenza spaventosa, ma soprattutto un campione vero, dentro e fuori la strada.

Ave
chiude con strascici polemici però...
Oscar Freire ha chiuso la sua carriera
Nel giorno di quello di Michael Schumacher, un altro addio importante, questa volta nel mondo del ciclismo. Lo spagnolo Oscar Freire, tre volte campione del mondo (nel 1999, nel 2001 e nel 2004), ha deciso di ritirarsi: lo si è apprende dal team Katusha, che ha confermato l'assenza dello spagnolo domenica alla Parigi-Tours. Freire non ha più corso dopo i Mondiali di Valkenburg, dove si è piazzato decimo. La sua ultima vittoria importante fu due anni fa proprio alla Parigi-Tours. La stagione del 36enne corridore iberico è stata segnata quest'anno da una grave caduta durante la sesta tappa del Tour de France, dove riportò la perforazione di un polmone e diverse costole fratturate. Caduta per la quale Freire fu costretto a rinunciare alle Olimpiadi di Londra. Oltre ai tre Mondiali lo spagnolo ha vinto tre Milano-Sanremo (2004, 2007, 2010), in 15 anni di carriera ha indossato le maglie di quattro squadre Vitalicio (1998 e 1999), Mapei (dal 2000 al 2002) Rabobank (2003-2011) e Katusha (2012).

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Paco Antequera tramite comunicato stampa ha fatto sapere che, nel caso vincesse la corsa alla poltrona della federazione spagnola, sceglierebbe il 3 volte campione del mondo Oscar Freire come nuovo ct della nazionale.
Bici al Chiodo, a Oscar Freire il 12° premio
Oscar Freire, nato il 15 Febbraio 1976 a Torrelavega nel nord della Spagna, professionista dal 1998 al 2012, scende dalla bicicletta dopo 15 stagioni pedalate ad altissimi livelli agonistici e conquista subito e di diritto l’ambito Trofeo denominato “Bici al Chiodo”, 12° della serie da quando venne ideato da Gianpaolo Tedeschi.
Nel corso di 15 anni di attività professionistica Oscar Freire ha collezionato 80 vittorie tra le quali spiccano per ben 3 volte i Mondiali su strada, (1999 e 2004 a Verona e, 2001 a Lisbona) e, 3 Milano-San Remo, (2004, 2007 e 2010) oltre ad altre importanti corse del calendario ciclistico internazionale U.C.I.
Corridore amatissimo dagli sportivi e molto rispettato in gruppo dagli avversari e dagli addetti ai lavori, “Oscarito”, questo il suo soprannome, riceverà l’ambito riconoscimento domenica 27 Gennaio 2013 a Campagnola Emilia (Reggio Emilia), nel corso della “Mega Festa” organizzata dall’Associazione Ex Corridori Ciclisti presieduta da Gianpaolo Tedeschi con la collaborazione di Otello Paniccia, Mauro Pironi, Gino Reggiani, Bruno Ronchetti, Armando Tosatti e molti altri Amici ed appassionati.

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Per prenotazione pranzo (Fino ad esaurimento posti, rivolgersi a :
Gianpaolo Tedeschi – 335/7055169;
Mauro Pironi (Presidente Centro Sociale) - 348/2247981;
Gino Reggiani – 059/536434;
Otello Paniccia – 338/3336847;
e-mail – tedpaolo@tiscali.it.
Appuntamento dunque alle ore 11,00, presso il Centro Sociale di Campagnola Emilia (RE), ubicato in via Magnani 1.

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Oscar Freire ha appeso la "Bici al chiodo"
Lo spagnolo premiato a Campagnola Emilia

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La 12^ edizione di BICI AL CHIODO – 37° incontro ex Corridori - di domenica 27 gennaio ha confermato il crescente successo che la bella manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale ex Corridori Ciclisti riscuote di anno in anno.
Oltre 420 commensali si sono ritrovati al Centro Sociale di Campagnola Emilia, nei pressi di Reggio Emilia, con una capace palestra trasformata in un vastissimo ristorante con apprezzata cucina e efficiente servizio ai tavoli con, alle pareti, le gigantografie di grandi attori del ciclismo in significativi momenti della loro carriera.
Al simbolico chiodo Oscar Freire Gomez ha appeso, oltre alla bicicletta, le sue tre maglie iridate e la serie di successi che ha inanellato nella sua splendida carriera. Lo spagnolo, accompagnato dalla moglie e dai due figli, è rimasto quasi meravigliato e sorpreso dalle manifestazioni d’affetto che gli sono state riservate.
Il premio alla carriera è andato a Daniele Nardello, grande amico nello sport e anche nella vita di Freire, al veterano trentino Alessandro Bertolini con venti anni di carriera fra i professionisti e, per i grandi-ex, a Aldo Moser, il capostipite ciclistico della famiglia Moser che tanto ha – e sta dando – al ciclismo italiano.
E’ toccato al torinese Paolo Viberti, “firma” di Tuttosport il premio riservato alla stampa mentre al collega, giornalista Rai e con trascorsi in altri ruoli importanti del ciclismo come il servizio di Radioinformazioni F.C.I., il bolognese Mino Farolfi, è stato assegnato il premio Adriano De Zan. Un nome che lo ricollega anche al padre, Guerrino, dapprima buon corridore dilettante, conosciuto anche come “la gazzella della Raticosa”, e poi sempre al fianco di De Zan e altri telecronisti Rai del ciclismo.
A proposito di Rai è stato apprezzato l’intervento del vice direttore di RaiSport Auro Bulbarelli che ha anche firmato dediche per un notevole numero di copie del suo apprezzato libro “Fiorenzo Magni – il terzo uomo”.
Il premio Fabio Saccani, in ricordo del grande appassionato e bravo motociclista tragicamente scomparso sulle strade del Giro d’Italia 2009, per i giovani emergenti è andato ai giovani Emanuele D’Alessandro, Roberto Giacobazzi e Dalia Muccioli. A consegnare il riconoscimento i figli Andrea e Stefano.
E’ comprensibile l’impossibilità di ricordare i presenti. Un nome per tutti per unanimità d’affetto e apprezzamento. E’ quello di Alfredo Martini. E qui basta la parola.
Altre maglie arcobaleno erano quelle di Vittorio Adorni, Francesco Moser, Giuseppe Beghetto, Giordano Turrini e altre iridate o medaglie olimpiche delle specialità a squadre.
Era come essere fra le pagine di un album di figurine.
Fra gli amici del ciclismo Tarcisio Persegona, Luigi e Gianna Gazzini e altri grandi appassionati di varie parti.
Bella anche l’iniziativa dell’appello, nome per nome, di tutti i presenti chiamati dal microfono di Bruno Ronchetti e accomunati da un unico e grande applauso. Divertente pensare che quello dedicato a Pierino Gavazzi si sia prolungato idealmente fino all'Argentina per coinvolgere il figlio Mattia, tornato al successo dopo un periodo difficile.

Soddisfazione per l’impegno e il lavoro del presidente Giampaolo Tedeschi e dei suoi collaboratori che hanno trovato riscontro nelle parole della sindaca Paola Baraldi, dei rappresentanti di tutti gli ordini pubblici istituzionali che patrocinano la manifestazione e di Mauro Pironti, presidente del Centro Sociale di Campagnola. Era la “giornata della memoria” e il ricordo del nome di Gino Bartali ha perfettamente sintetizzato la memoria civile e quella sportiva. E ricordare è giusto, doveroso e bello pure.

Giuseppe Figini - tuttobiciweb.it
Oscar Freire: "Ho vinto più di quanto avessi mai pensato"

In occasione della presentazione del suo libro biografico (Oscar Freire. Il genio dell’arcobaleno scritto da Juanma Muraday) a Madrid, Oscar Freire ha ripassato la sua carriera e parlato del ciclismo spagnolo in generale. L’ex ciclista Katusha ha rimarcato di esser soddisfatto per quanto ottenuto in carriera: “Ho vinto molto più di quanto avessi mai pensato. E’ vero che ci sono state corse in cui ero in perfette condizioni e in cui non ho vinto, ma ci sono state anche occasioni, come in qualche Mondiale, dove non stavo benissimo ed ho ottenuto successi importanti. Ovviamente ho il rammarico per non aver vinto alcune corse, come il Giro delle Fiandre, dove per vari motivi mi è sfuggita la vittoria”.

Freire spesso è stato esaltato maggiormente all’estero rispetto alla Spagna dove non è mai stato valorato nella giusta maniera sia da alcuni tifosi che dalle squadre stesse, non a caso Freire ha corso solo la stagione d’esordio con un team spagnolo, la Vitalicio Seguros. Il motivo di questa “indifferenza” secondo Freire però riguarda tutto il ciclismo spagnolo: “La Spagna a livello sportivo sta attraversando un grande momento con tante vittorie in tutti gli sport. Forse proprio per questo non è stata data molta importanza al ciclismo in generale e non solo alle mie vittorie”.

Alla fine delle presentazione Freire si è mostrato preoccupato per il futuro del ciclismo spagnolo visto che non sembrano esserci giovani che possano sostituire i vari big: “Il ciclismo spagnolo sta vivendo senza dubbio il miglior momento della storia. Ci sono tantissimi buoni ciclisti che vincono in tutte le corse. Il problema però è che dietro questi ciclisti non ci sono giovani in grado di sostituirli ad alti livelli. Forse per questo fra qualche stagione si inizierà a vedere con occhio diverso quanto stiamo ottenendo ora e si capirà che vincere non è così facile come può sembrare”.

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