14-01-2014, 12:15 AM
7a Tappa
Alhendìn - Alcaudete
(165,0 km)
Presentazione
Alcaudete sorge, tutta addossata al pendio della sua rocca medievale, nel mezzo di un ondulato, enorme tappeto a decorazioni geometriche. Sconfinate distese di filari d'ulivo ricoprono colli a perdita d'occhio. Alcuni di questi, sperduti nella grigioverde copertura, si ammantano di case dai tenui colori, tutte sfumature del bianco/ocra. Chiazze di colore in una atmosfera densa, inesorabilmente calda. Scenario per macchiaioli. Un territorio del genere prefigura, ciclisticamente parlando, il cosiddetto mangia e bevi. Ad oltranza. Ci sono, sì un paio di poco significativi Gpm, gli Altos de Íllora e Ahillo, quest'ultimo (10 irregolari chilometri, comprendenti un primo passaggio sotto lo striscione d'arrivo), svettante a 37 km dal traguardo. La reale cifra della tappa, tuttavia, consiste nella continuità delle ondulazioni, un mare mosso. Un vagabondare, infine, in uno scenario di tale quiete, da sembrare infine irreale, uguale a se stesso per innumerevoli chilometri. Gli spunti per un attacco, una sgasata, un'invenzione, si trovano ad ogni svolta, ad ogni cambio di versante delle mille colline tra le quali serpeggia il percorso. A differenza dei giorni precedenti, sembra più difficile gestire le forze di una squadra per tenere sotto controllo la corsa. Parrebbe giorno favorevole per una fuga ben assortita. L'arrivo sale, al 4-5%, negli ultimi 5 chilometri, attraversando il paese in costante, regolare, ascesa. C'è una curva a destra poco oltre l'ultimo chilometro, strada non larga, ma la velocità ridotta dalla tenue pendenza dovrebbe scongiurare ogni pericolo. È invece uno sprint di grandissima potenza, oppure un arrivo da anticipare con azione di forza, tutta e sempre salita pedalabile.
(cicloweb.it)
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