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Versione completa: Giro d'Italia, Quintana re del tappone del Val Martello. Ma infuriano le polemiche.
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Giro d'Italia, Nairo Quintana è il re del tappone del Val Martello. Ma infuriano le polemiche: l'attacco del colombiano scaturito da un'incomprensione tra giuria e ammiraglie.


La gioia di Nairo Quintana: è lui la nuova Maglia Rosa - © bettiniphoto

Il colombiano Nairo Quintana (Movistar), dopo essersi nascosto per due settimane, sfodera tutta la sua classe nel tappone simbolo dell'edizione 2014 del Giro d'Italia, quello con Gavia, Stelvio e infine Val Martello. Bravo a cogliere il momento giusto e l'indecisione degli altri big per sferrare il suo attacco, sulla salita finale dimostra però di essere nettamente il più forte in salita rifilando dai 2 minuti in su di distacco a tutti i suoi rivali. Tappa e maglia, ma non solo: quella di oggi sembra una vera e propria ipoteca sulla Corsa Rosa.

La tappa del Val Martello non è una tappa qualsiasi, sotto ogni punto di vista. Gavia e Stelvio nella stessa giornata, con un finale in salita lungo ben 22 chilometri: roba da uomini veri. La prima nella storia del Giro a subire un annullamento, lo scorso anno, a causa di una bufera che colpì la carovana rosa. E anche quest'anno non ci siamo andati tanto lontani: freddo e neve ogni volta che la strada saliva, pioggia in discesa. Solo nell'ultima oretta di gara ha fatto capolino un pallido sole, sparito però ben presto tra le nubi del Val Martello. E infine le polemiche: la direzione che prima annuncia la presenza di una sorta di safety car in discesa dal Gavia per non mettere in pericolo il gruppo, senza però - lascia sottointendere - ci sia una neutralizzazione. Alcune ammiraglie capiscono in un modo, altre in un altro: fatto sta che gli Europcar di Pierre Rolland si lanciano in picchiata, seguiti da Ryder Hesjedal (Garmin) e da Nairo Quintana.

A fondovalle il sestetto, sfruttando appunto l'enpasse degli altri uomini di classifica, accumula quasi due minuti di vantaggio. E tira dritto. Dietro si capisce di averla combinata grossa, e si cerca di porre rimedio alla situazione: nei 20 km però che separano i corridori dal Val Martello, il distacco rimane pressoché immutato.

Anzi, una volta raggiunto Dario Cataldo (Team Sky) - grande protagonista di giornata, conquistando la Cima Coppi dello Stelvio e galoppando da solo per più di 30 km - proprio all'alba della salita conclusiva, il gap comincia ad aumentare: Quintana, seguito da Rolland ed Hesjedal, saluta la compagnia di Vuillermoz e Dupont (AG2R La Mondiale), Pantano (Colombia), Izagirre (Movistar), Sicard (Europcar) e Rabottini (Neri) e imprime un ritmo superiore rispetto a quello scandito in gruppo da Mikel Landa (Astana) e Michael Rogers (Tinkoff-Saxo). Una volta che i gregari hanno terminato il loro lavoro, l'attacco prende proprio il largo: solo quando i tre di testa accumulano 3 minuti e mezzo di vantaggio, i big provano a rispondere in prima persona. Anche se in maniera sconclusionata: Uran a pancia a terra non riesce però a tenere una grande andatura, provano ad allungare Majka e Kelderman. Ma lo svantaggio non cala.

Si arriva così agli ultimi 2 km, i più duri del Val Martello. Rolland alza subito bandiera bianca, mentre Hesjedal continua, con i denti, a tenere la ruota del colombiano. Niente però può fare una volta arrivati sotto la flamme rouge: la terribile serie di tornati si trasformano in una perfetta rampa di lancio per Nairo Quintana (Movistar) che, raschiando il fondo del barile, si invola verso il traguardo rilanciando con violenza la bicicletta. Giunge al traguardo senza nemmeno la forza di esultare, ma sa di aver realizzato un vero capolavoro. Ryder Hesjedal (Garmin) alla fine si difende alla grande, pagando solo 7 secondi dal colombiano. Terzo Pierre Rolland (Europcar), ad 1'13''. Per l'arrivo dei big bisogna aspettare almeno un paio di minuti: si avvantaggia Wilco Kelderman (Belkin Pro), che perde "solo" 3'32'', seguito da Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale), +3'37'' e Fabio Aru (Astana), che chiude in rimonta a 3'40''. Poco sopra i 4 minuti Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) e Rigoberto Uran (Omega Pharma), favorito dal lavoro del valido alleato Sebastian Henao (Team Sky), connazionale e cugino dell'ex compagno di squadra Sergio. Ancor più brutta la giornata di Cadel Evans (BMC Racing Team), con quasi 5 minuti di ritardo da Quintana.

Stravolta la classifica generale: Nairo Quintana adesso guarda tutti dall'alto in basso, con Uran staccato di 1'41''. Evans, a 3'21'', si aggrappa con le unghie al podio, ma la classifica alle sue spalle si accorcia notevolmente: Rolland lo segue a 5 secondi, Majka a 7, Fabio Aru a 13. Settimo Pozzovivo, a quasi 4 minuti da Quintana ma con il podio distante nemmeno 30 secondi.



Il video del successo di Quintana nella 16^ tappa del Giro d'Italia 2014


Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest