Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: 1976, gli ultimi trionfi di Merckx e Gimondi
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
1976, gli ultimi trionfi di Merckx e Gimondi
Il "Cannibale" Merckx e il suo grande rivale Gimondi firmano le loro ultime vittorie importanti, la Sanremo per il belga e il Giro per l'italiano, e lasciano lentamente spazio ai loro connazionali più giovani.

[Immagine: 1976merckx_corvos_wins_large.jpg]
L'ultima Milano-Sanremo di Eddy Merckx - milansanremo.co.uk

Correva l'anno 1976, in Italia usciva per la prima volta il giornale "La Repubblica", in Argentina prendeva il potere con un colpo di stato Jorge Rafael Videla, il capolavoro "Qualcuno volò sul nido del cuculo" vinceva cinque Premi Oscar e Steve Jobs e Steve Wozniak fondavano la "Apple".
Contemporaneamente nel mondo del ciclismo, Merckx e Gimondi firmavano le ultime vittorie importanti delle loro carriere e i belgi ottenevano vittorie a ripetizione nelle corse di un giorno e non solo.

L'inizio di stagione
Nelle corse di un giorno Franco Bitossi trionfa al Trofeo Laigueglia, Roger De Vlaeminck vince la Sassari-Cagliari, Willem Peeters fa sua la Het Volk e Frans Verhaegen si impone alla Kuurne-Bruxelles-Kuurne.
Nelle brevi corse a tappe si registrano le vittorie di Rob Schuiten al Tour Méditerranéen, di Gerrie Knetemann alla Vuelta a Andalucia e di Roger De Vlaeminck al Giro di Sardegna.
La Parigi-Nizza è ancora decisa sul Col d'Eze, con la vittoria del francese Michel Laurent che in classifica si impone su Kuiper e Ocana. Non bastano a Freddy Maertens le sei vittorie di tappa. De Vlaeminck vince la sua quinta Tirreno-Adriatico consecutiva, davanti a Merckx e a Baronchelli.

Milano-Sanremo
Alla partenza della 67esima edizione della "Classicissima" si avverte un'atmosfera particolare, perchè Eddy Merckx può superare il record di sei vittorie di Costante Girardengo. La prima parte della corsa fa registrare le cadute di Paolini, Boifava, De Vlaeminck e del tedesco Dietrich Thurau. Sul Turchino transita per primo Renato Laghi, ma la corsa ha pochi sussulti e spunti anche lungo le strade della Riviera. Sul Berta si mettono in evidenza nell'ordine il belga Jos Van Daele, Bruno Zanoni, De Vlaeminck, Merckx e Francesco Moser. È proprio sotto la spinta del campione italiano, bravissimo nella discesa su Oneglia, che nasce un episodio importante: il trentino si trascina 14 uomini che in breve accumulano un vantaggio di 40", salito a 55" a San Lorenzo al Mare quando mancano poco meno di 24 chilometri. Si tratta dei belgi Merckx, De Vlaeminck, Maertens, Godefroot, Sercu, Leman, Van Linden, Jean-Luc Vandenbroucke, Wilfried Wesemael, Walter Planckaert, dell'olandese Knetemann, del francese Michel Laurent, di Baronchelli e Panizza. A Moser replica Merckx che cerca di continuo l'azione di forza, ma i tre italiani riescono a riportar sempre sotto il resto dell'avanguardia. Ai piedi del Poggio c'è l'ennesimo scatto del "Cannibale", impressionante per veemenza e durata, che crea un vuoto di poco più di una cinquantina di metri. Lo colma il ventenne neoprofessionista Vandenbroucke che a fatica riesce a riprendere la ruota del connazionale, mentre De Vlaeminck e Laurent cercano inutilmente di rinvenire. In cima il loro ritardo è di 22", sono tagliati fuori. Merckx e Vandenbroucke percorrono insieme la discesa e il tratto di Aurelia che li separa dal traguardo: in volata Merckx non ha problemi a battere il connazionale e a battere anche il record del Campionissimo Girardengo. Arrivano terzo e quarto Panizza e Laurent, ma data la successiva squalifica per doping di Vandenbroucke vengono ufficialmente classificati al secondo e al terzo posto. Si tratta della diciannovesima e ultima affermazione di Merckx in una classica monumento.

Milano - Sanremo 1976

La campagna del nord
La campagna del nord si apre con l'E3 Harelbeke vinta da Walter Planckaert su Walter Godefroot e Daniel Verplancke. E' poi la volta della Freccia del Brabante in cui Freddy Maertens riesce a staccare Merckx e Verbeeck.
La 60esima edizione del Giro delle Fiandre si corre il 4 marzo ed è Walter Planckaert che si impone in uno sprint a tre, con Francesco Moser in seconda posizione e Marc Demeyer in terza. Due giorni dopo Freddy Maertens fa sua per la seconda volta consecutiva la Gent-Wevelgem, di nuovo battuti Van Linden e Verbeeck.
La 74esima edizione della Parigi-Roubaix si corre l'11 aprile ed è Marc Demeyer a battere in volata nel velodromo due grandi campioni come Francesco Moser e Roger De Vlaeminck.


Giro delle Fiandre 1976


Gent - Wevelgem 1976


Parigi - Roubaix 1976

Classiche delle Ardenne, Giro dei Paesi Baschi, Campionato di Zurigo e Tour de Romandie
La prima delle Classiche delle Ardenne è l'Amstel Gold Race il 27 marzo. Ad imporsi è il grande favorito Freddy Maertens che stacca tutti sul Keutenberg ad una trentina di chilometri dall'arrivo e aumenta progressivamente il suo vantaggio arrivando a Meerssen con più di quattro minuti sul secondo, l'olandese Jan Raas, già protagonista in quella che diventerà la sua corsa. Al terzo posto Luc Leman. Tra il 5 e il 9 marzo si disputa il Giro dei Paesi Baschi che viene vinto da Gianbattista Baronchelli sullo spagnolo Elorriaga e il portoghese Agostinho. Joop Zoetemelk si impone il 15 aprile alla Freccia Vallone, giungendo solo al traguardo, mentre Verbeeck batte allo sprint per il secondo posto Maertens e Merckx.
La 62esima edizione della Liegi-Bastogne-Liegi si corre il 18 aprile: è Joseph Bruyere, uno degli uomini più fidati di Eddy Merckx, a staccare tutti e a giungere al traguardo in solitaria. Freddy Maertens si deve accontentare del secondo posto davanti a Verbeeck.
Freddy Maertens trova comunque il riscatto nel Campionato di Zurigo, mettendo in fila i connazionali De Vlaeminck e Godefroot. Il Belgio è protagonista anche al Giro di Romandia: vincendo anche tre tappe è Johan De Muynck ad aggiudicarsi la corsa su De Vlaeminck e Merckx.
Altre gare corse nello stesso periodo e degne di nota sono il Giro di Toscana e il Giro dell'Appennino in cui si impone Francesco Moser, il Giro di Romagna vinto da Gianbattista Baronchelli, la vittoria di Van Springel al GP di Vallonia e la Parigi-Camembert, vinta da un 22enne francese di nome Bernard Hinault.


Amstel Gold Race 1976


Liegi-Bastogne-Liegi 1976

Vuelta a Espana
La 31esima edizione della Vuelta a España prende il via da Estepona il 27 aprile con un prologo vinto dal tedesco Dietrich Thurau. Il tedesco si aggiudica in questa edizione anche altre quattro tappe, compresa la cronometro finale a San Sebastian. E' un'edizione della Vuelta piuttosto combattuta: il favorito è Luis Ocana, che invece non riesce mai ad indossare la maglia di leader, che per gran parte della corsa è contesa tra Thurau, il portoghese Agostinho e l'olandese Kuiper. Proprio Kuiper è il leader della corsa prima dell'ultima cronometro, ma la sua prestazione non è all'altezza mentre José Pesarrodona termina a solo un secondo di distacco da Thurau e, senza averla mai indossata durante la corsa, conquista la maglia amarilla. Luis Ocana è secondo, mentre José Nazabal è terzo. Grazie ai cinque successi parziali Dietrich Thurau si porta a casa la maglia a punti, mentre la classifica dei GPM è nuovamente vinta da Andres Oliva. Si segnala anche il caso doping del belga Eric Jacques, leader della classifica dopo l'ottava tappa, ma penalizzato di dieci minuti dopo essere stato trovato positivo.

Giro d'Italia
La 59esima edizione del Giro d'Italia prende il via da Catania con due semitappe, entrambe vinte da Patrick Sercu. Il Giro inizia con la tragedia di Juan Manuel Santisteban che nella prima tappa sbaglia una curva, si schianta contro un guard-rail e muore.
Patrick Sercu è uno dei tanti belgi protagonisti di questo Giro, ben 12 tappe su 24 vedono l'affermazione di corridori belgi: tra questi Johan De Muynck che conquista la maglia rosa nella 19a tappa strappandola a Felice Gimondi staccandolo di una quarantina di secondi sul traguardo di Vigo di Fassa. Una caduta nella 21esima tappa, vinta proprio da Gimondi, gli causa però difficolta nella cronometro finale, in cui Gimondi effettua il sorpasso in classifica andando a vincere, con 19 secondi di vantaggio, il suo terzo Giro d'Italia. Al terzo posto si piazza il vincitore uscente Bertoglio, mentre si segnala l'ottavo posto di Mercx. In quest'edizione viene introdotta la classifica giovani che premia il corridore con meno di 24 anni meglio piazzato in classifica generale: ad aggiudicarsela è Alfio Vandi, settimo in classifica. Andres Oliva fa sua come alla Vuelta la classifica GPM mentre Francesco Moser fa sua per la prima volta la classifica a punti, grazie anche alla vittoria di tre tappe.


6a tappa: Cosenza - Matera


19a tappa: Longarone - Torri del Vajolet


21a tappa: Terme di Comano - Bergamo

Tour de Suisse e Campionati nazionali
L'olandese Hennie Kuiper vince il Tour de Suisse 1976 davanti a Michel Pollentier e al vincitore della Vuelta a Espana José Pesarrodona. A Pollentier non bastano le tre vittorie di tappa (contro le due di Kuiper).
Nei Campionati nazionali successi di Freddy Maertens in Belgio, Augustin Tamames in Spagna, Dietrich Thurau in Germania e Guy Sibille in Francia. La Coppa Bernocchi, valida come Campionato italiano, si disputa a settembre.

Tour de France
La 63esima edizione del Tour de France prende il via da St Jean de Monts con un prologo vinto da Freddy Maertens. Non è al via Eddy Merckx e i favoriti sono il francese Bernard Thevenet, il belga Lucien Van Impe e l'olandese Joop Zoetemelk Il velocista belga Maertens è il protagonista nonchè la maglia gialla della prima parte del Tour, vincendo altre tre tappe in linea. La nona tappa prevede l'arrivo sull'Alpe d'Huez ed è Joop Zoetemelk a vincere ma con pochissimi secondi di vantaggio su Van Impe che diventa la nuova maglia gialla. Anche il giorno successivo sul Monginevro Zoetemelk mette la sua ruota davanti a tutti. Van Impe perde la maglia nella 12esima tappa con arrivo a Pyrénées 2000 quando lui e gli altri favoriti vengono staccati di sette minuti da Raymond Delisle. La riconquista però definitivamente andando all'attacco nella 14esima tappa che prevede Menté, Portillon e Peyresourde, staccando di più di 3 minuti Zoetemelk, giunto secondo, e di ben 12 minuti Delisle.
Alla fine del Tour il distacco tra Van Impe e Zoetemelk è di 4'14" mentre al terzo posto a 12'08" si piazza Raymond Poulidor, all'ottavo e ultimo podio alla Grande Boucle (tre secondi posti e cinque terzi posti). Con la vittoria in tutto di otto tappe (eguagliato il record di Charles Pélissier del 1930 e di Eddy Merckx del 1974) Freddy Maertens si aggiudica la classifica a punti, il nostro Giancarlo Bellini la classifica dei GPM e lo spagnolo Enrique Martínez Heredia la classifica riservata ai giovani. Dopo Van Impe nessun belga si è più imposto al Tour de France mentre dopo il quinto posto di Walter Riccomi l'Italia dovrà aspettare 14 anni prima di rivedere un proprio corridore nei primi cinque della classifica finale della corsa francese.


Tour de France 1976

Classiche pre-Mondiale e Giochi Olimpici
Prima del Mondiale Francesco Moser si aggiudica il Trofeo Matteotti e la Tre Valli Varesine, Frans Verbeeck lo Scheldeprijs, Jacques Bossis il GP di Plouay, Piero Spinelli la Coppa Sabatini, Fausto Bertoglio la Coppa Placci e Roger De Vlaeminck il Giro del Lazio.
Il 26 luglio si corre la prova in linea dei Giochi Olimpici di Montreal. A trionfare è lo svedese Bernt Harry Johansson davanti al nostro Giuseppe Martinelli (più famoso in futuro come direttore sportivo) e al polacco Mieczyslaw Pawel Nowicki. Inizialmente si era classificato secondo il tedesco Klaus-Peter Thaler, poi declassato dalla giuria per scorrettezze durante la voltata.


Giochi Olimpici di Montreal 1976 - Prova in linea

Campionato del Mondo
La 43esima edizione dei Campionati Mondiali di ciclismo su strada si svolge a Ostuni - in Italia - il 5 settembre.
Sono sempre Italia e Belgio le nazioni di riferimento, con gli esperti Felice Gimondi ed Eddy Merckx a guidare i giovani Francesco Moser e Freddy Maertens. Il circuito è lungo, 36 chilometri da ripersi 8 volte, con una salita tortuosa all'inizio, un insidioso falsopiano nel mezzo e una severa discesa che porta al lungo rettilineo finale. Gli italiani sono sempre in testa, dall'inizio alla fine; nel primo giro Baronchelli, Paolini e Poggiali sgusciano ma Merckx spedisce i suoi a riprenderli. Poi all'improvviso scatta l'olandese Den Hartoog che coglie il gruppo di sorpresa e s'invola racimolando un vantaggio massimo di oltre cinque minuti. Gli italiani, a questo punto, si scatenano con Moser, Conti e Bertoglio. Il vantaggio del fuggitivo precipita verticalmente.
Poi è la volta di Gimondi che allunga durante il quinto giro ed è lo stesso Merckx che di persona va a riprenderlo. All'ultimo giro il gruppo è compatto ma Moser, sulla rampa del Cisternino, allunga e solo Zoetemelk gli si mette alla ruota. Ma i due non collaborano molto e da dietro rinvengono anche Merckx, Gimondi, Conti, Maertens, Godefroot, Perurena e il giovane francese Hinault.
Ma Moser non si da per vinto, scatta di nuovo trascinandosi Maertens, Conti e Zoetemelk, riscatta ancora e all'ultimo chilometro si trova alla ruota soltanto Maertens. Il belga non collabora e quando Moser lancia la volata ai duecento metri, Maertens è più fresco e lo supera sotto lo striscione.
Conti arriva terzo a undici secondi battendo in volata Zoetemelk, Merckx regola il gruppetto dei big a 26 secondi.


Campionato del Mondo 1976

Corse di fine stagione
Dopo il Mondiale Felice Gimondi vince la sua ultima corsa in linea, la Parigi-Bruxelles. Franco Bitossi si aggiudica la Coppa Bernocchi e quindi la maglia di campione nazionale e anche il Giro del Friuli. La Tours-Versailles è vinta da Ronald De Witte, Freddy Maertens si aggiudica il GP des Nations, Roger De Vlaeminck vince il Giro dell'Emilia e la Coppa Agostoni, ad Alfio Vandi il Giro del Veneto. Enrique Martinez Heredia fa sua la Volta Ciclista a Catalunya davanti a Ronald De Witte e ad Augustin Tamames.

Giro di Lombardia
La 70esima edizione del Giro di Lombardia si corre il 9 ottobre. In fuga dall'inizio Zanoni che se ne va ad Arosio ed a Canzo vanta già 5'25". In vetta al Colle Balisio al fuggitivo sono rimasti 1'25" ma il gruppo temporeggia ed è Boifava l'unico a lanciarsi dietro a Zanoni ed a raggiungerlo poco prima di Taceno dove i due mantengono 1'33". Nessuno dietro prende l'iniziativa ed il ritardo del plotone torna a stabilizzarsi sui 5' finché De Vlaeminck sprona i suoi uomini e la "Brooklyn" (in particolare con De Muynck e De Witte) guida l'inseguimento. A Menaggio termina l'avventura dei due attaccanti e sulle prime rampe del Passo d'Intelvi (a circa 65 km dalla conclusione) attacca prepotentemente Thevenet. La selezione è subito notevole, il gruppo si sgretola e con lo scatenato francese rimangono soltanto De Vlaeminck, Zoetemelk, Poulidor e Panizza; Moser, Bitossi, Gimondi, Verbeeck, Dierickx e Bertoglio sono tra i primi inseguitori ma i cinque attaccanti insistono e transitano in vetta con 22" di margine. Al primo passaggio da Argegno la situazione è immutata, Thevenet allunga a ripetizione anche sulla salita di Schignano ma De Vlaeminck non si lascia sorprendere ed i cinque rimangono insieme fino in vetta dove mantengono 35" di vantaggio. Tutto è ancora in gioco anche perché De Vlaeminck è temutissimo allo sprint e questo scoraggia i suoi compagni di fuga che in discesa sembrano rialzarsi e temporeggiare tanto che al secondo passaggio da Argegno (32 km all'arrivo) il ritardo degli inseguitori è sceso a 24". Ma in pianura i battistrada riprendono a marciare speditamente mentre alle loro spalle si temporeggia un attimo di troppo, con Moser e Gimondi incerti sul da farsi. Per alcuni km così la rincorsa ai primi procede a strappi, con poca convinzione ed i fuggitivi riescono a stabilizzare il loro vantaggio intorno al minuto. Qualcuno però non si arrende e tenta il contrattacco: Conti, Verbeeck e Vandi si avvantaggiano sul gruppo e quando comincia la salita di S. Fermo il loro ritardo è di 45". Sull'ultima asperità tuttavia i battistrada non cedono, Moser tenta un ultimo disperato sussulto e trascina un gruppetto su Conti, Verbeeck e Vandi; Gimondi perde invece qualche decina di metri al pari di Bertoglio, De Muynck e Hinault. In vetta al S.Fermo i battistrada hanno ancora 40" e si preannuncia una soluzione in volata, che sulla carta vede nettamente favorito De Vlaeminck. Ultimo km: Thevenet si porta in testa e parte in progressione, De Vlaeminck si mantiene nella sua scia ed ai 150 metri esce, balza nettamente in testa, controlla agevolmente il ritorno degli avversari e taglia per primo il traguardo con una bicicletta di vantaggio su Thevenet, Panizza e Zoetemelk.

Classifica Super Prestige Pernod 1976
- Freddy Maertens
- Francesco Moser
- Joop Zoetemelk
- Eddy Merckx
- Lucien Van Impe
Sicuramente importanti gli ultimi successi di Merckx e Gimondi, ma l'uomo copertina del 1976 è Maertens e le sue 54 (!) vittorie di quell'anno parlano da sole.
Ti dirò, più che per Merckx mi dispiace non aver vissuto il ciclismo anni '70 per non aver visto il Maertens del biennio 76-77. Un corridore talmente atipico che non si sapranno mai i suoi limiti, rimasti inesplorati dopo l'incidente del Mugello, un corridore capace di essere a volte killer implacabile (come ad Ostuni) e a volte perdere per la troppa voglia di strafare.
E' incredibile che uno come lui non abbia mai vinto neanche una classica monumento, ma il tutto è spiegabile con il poco tempo che ha avuto per esprimersi ai suoi livelli e forse anche nel fatto che correva alla Merckx (del quale pativa l'ombra) pur non avendone proprio tutte le qualità.

Finalmente lo posso dire: Poulidor come Horner :P
Comunque senza Merckx Tour dal basso livello, vinto da Van Impe, un regolarista a cui si dice abbia fatto molto bene la cura Guimard.
(02-06-2014, 04:32 PM)Hiko Ha scritto: [ -> ]Sicuramente importanti gli ultimi successi di Merckx e Gimondi, ma l'uomo copertina del 1976 è Maertens e le sue 54 (!) vittorie di quell'anno parlano da sole.
Ti dirò, più che per Merckx mi dispiace non aver vissuto il ciclismo anni '70 per non aver visto il Maertens del biennio 76-77. Un corridore talmente atipico che non si sapranno mai i suoi limiti, rimasti inesplorati dopo l'incidente del Mugello, un corridore capace di essere a volte killer implacabile (come ad Ostuni) e a volte perdere per la troppa voglia di strafare.

Ricorda un po' la descrizione di un certo slovacco Rolleyes
Maertens purtroppo è "finito" presto, sia per quell'incidente sia per una vita non proprio regolare.

Il Tour 1976 è in effetti un Tour di basso livello, con Thevenet costretto al ritiro, Merckx non al via. L'azione decisiva nella 14esima tappa è, come dici giustamente, frutto della tattica di Guimard.