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Versione completa: Neri-Alé, Scinto: «Il Giro d'Italia lo abbiamo ciccato, mi merito un 4»
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Neri-Alé, Scinto:«Il Giro l'abbiamo ciccato, mi merito un 4»
È il primo a salire sul palco e a prendersi i meriti della vittoria quando un suo corridore arrivo primo, ma è altrettanto onesto da prendersi le colpe di una sconfitta. «Il Giro l’abbiamo ciccato, c’è poco da dire. Se i miei ragazzi si meritano un 5, a me un 4 non me lo toglie nessuno» ci confida con la consueta schiettezza Luca Scinto, ds della Neri Sottoli Yellow Fluo, che sta dedicando queste giornate successive alle fatiche rosa alla famiglia.

Qual è il tuo bilancio del Giro? «La partecipazione per me è già stata una vittoria, dopo quanto accaduto l’anno passato (le positività di Di Luca e Santambrogio, ndr) la wild card per noi era davvero un traguardo fondamentale. Detto questo non nego di essere deluso perché prima di partire ero convinto di poter lasciare un'impronta importante con alcuni corridori».

Da chi ti aspettavi di più? «Da Finetto, Ponzi, Rabottini (alla fine 17° in generale, ndr) e Chicchi, che sono ben più delusi di me della loro performance. Va detto comunque che se non abbiamo raccolto quanto speravamo la colpa non è loro. Oltre al fatto che abbiamo schierato una squadra nuova, quest’anno siamo partiti molto forte. Abbiamo puntato a raccogliere punti preziosi per la Coppa Italia e l’Europa Tour, al momento siamo primi in entrambe le classifiche, quindi un calo di condizione è logico».

Quindi avete sbagliato la preparazione? «Non è semplicemente una questione di programmazione. Quest’inverno non eravamo sicuri che saremmo stati invitati al Giro e sapevamo di dover ripagare la fiducia degli sponsor partendo alla grande. In più tra cadute e influenze non siamo nemmeno stati molto fortunati. Si può dire che siamo stati più in terra che in corsa, forse anche per poca lucidità. E poi sai siamo una squadra piccola. Se sei la Juventus puoi puntare a vincere sia la Coppa Italia, che la Champions League e lo scudetto, ma se hai un budget e una rosa decisamente inferiore bisogna ridimensionare le proprie ambizioni».

Chi promuovi? «Andrea Fedi (vincitore del premio Pinarello per il maggior numero di chilometri percorsi in fuga) e Giorgio Cecchinel, sono contento abbiamo assimilato la mia mentalità. Sono due ragazzi eccezionali, come tutti quelli che ho tra le mie fila, e non hanno paura di prendere vento in faccia. Mi dispiace che Cecchinel sia stato costretto al ritiro dalla febbre perché se fosse stato in una delle fughe arrivate in porto avrebbe potuto regalarci qualcosa di bello».

Prossimi obiettivi del team? «Archiviato il Giro e concluso il Lussemburgo, saremo in gara al Giro di Slovenia, al Giro dell'Appennino e al Campionato Italiano. Da ora in poi mi aspetto molto dai ragazzi che non ho convocato per il Giro d’Italia, devono dimostrarmi che mi sono sbagliato a non portarli. Analizzata a freddo la corsa rosa, nonostante lo scarso bottino, per il futuro sono sereno e fiducioso».

Giulia De Maio per tuttobiciweb.it
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...69162&tp=n