Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Kevin Pauwels
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Si ritira Kevin Swag, l'ultimo campione rimasto dell'era precedente all'ascesa dei big 3 (a meno di un ritorno full time di Stybar o Boom). Da due anni a questa parte era in netto declino, anche se negli ultimi mesi si è tolto lo sfizio di concludere la carriera in modo più che dignitoso vincendo ad Hasselt e a Zonnebeke.

Da professionista ha vinto 38 gare, 2 Coppe del Mondo e un DVV. Da U23 era stato campione del mondo nel 2004 e aveva conquistato sia la CDM che il Superprestige di categoria.



Uno dei crossisti più forti a non aver mai vinto il mondiale, insieme a Gretener, Frischknecht padre (il figlio ne ha vinto uno tra i dilettanti, di fronte a corridori del calibro di Pontoni, Djernis e Wabel) e Bramati.

La sua sfortuna è stata quella di passare dall'epoca di Nys-Albert-Stybar a quella WvA-MvdP, ancora più dominante e chiusa della precedente. Non a caso, una delle sue migliori annate è stata il 2014/15, la stagione di transizione tra le due ere del ciclocross degli anni '10: da un lato il declino di Nys e il ritiro di Albert, dall'altro WvA e MvdP non ancora del tutto parte del mondo dei pro.

Tra l'altro Pauwels ha avuto, nel corso della sua carriera, un'evoluzione niente male: da specialista dei percorsi veloci, asciutti, con il passare degli anni è diventato anche uomo da cross duri, abituato ad uscire alla distanza.
Inoltre, nella prima metà di carriera, è stato senza dubbio il più temibile allo sprint tra gli uomini di vertice. Portarsi Pauwels in volata equivaleva a sconfitta sicura, chiedere a Stybar per credere.

Grande Swaggy K.