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Doping, il Coni si affida ai NAS
L'accordo sarà firmato il prossimo 9 febbraio

Lo sport chiede aiuto alle forze di polizia per contrastare con efficacia sempre maggiore il fenomeno del doping: il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha annunciato di aver raggiunto infatti un accordo con i Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) per contrastare il fenomeno del doping sempre più presente nel mondo sportivo. L'accordo verrà firmato lunedì 9 febbraio al Comitato Olimpico e prevede la creazione di una nuova struttura, della quale comunque non sono ancora state rese note dinamiche e compiti. Lapidario il commento del numero uno del Coni: “È una svolta epocale!”.
Il passo è importante, finalmente - come ha sottolineato il generale Cosimo Piccinno che guida i Nas - c'è con il Coni un dialogo che finora non c'era mai stato, ma restano dubbi sulla completa terzietà della struttura.
Al punto che va avanti l'iniziativa proposta da 34 parlamentari guidati da Paolo Cova del Pd che con una interpellanza hanno chiesto al Governo la creazione di una struttura completamente terza cui affidare i controlli antidoping.

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Doping, presentato l'accordo Coni-NAS
«Ogni medaglia italiana dora in poi sarà pulita»

DEL RIO. «Credo che sia un passaggio molto importante verso la direzione auspicata dal governo. Per difendere le eccellenze italiane c'è bisogno di legalità e trasparenza, vale per il cibo ma anche nello sport. La lotta al doping è una questione di civiltà. Siamo pionieri in termini di trasparenza e di lotta al doping». Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, saluta l'accordo tra Coni e Nas in materia di antidoping sottoscritto oggi al Foro Italico. «Lo sport pulito è educante, per questa la lotta è così importante - aggiunge -. Così il Coni ha scelto di convenzionarsi con un'eccellenza riconosciuta a livello mondiale come i Nas. Il Coni ha fatto grandi passi in avanti nella lotta al doping, con energia e forza mai vista prima. Crediamo che questo sia un segnale importantissimo nella direzione che punta a difendere le nostre eccellenze».

MALAGO’. «Sono molto orgoglioso, credo di avere dimostrato che non volevamo tenerci questo giocattolo. Penso che ogni medaglia italiana, d'ora in poi, sarà pulita. - Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commenta l'accordo-quadro in materia di doping sottoscritto con i Nas. Speriamo che tutti quanti potranno venire dietro al nostro esempio, perché ci sono molti Paesi per i quali certe considerazioni non si possono fare come sentiamo sulla stampa. Oggi più che mai, vista l'indipendenza che i Nas avranno sul tema dei controlli a sorpresa, penso che tutti gli atleti di vertice si rendano conto come sia una follia barare, visto che non gli sarà consentito nessun tipo di sconto, già lo era prima ora c'è la conferma ufficiale». Malagò quindi si dice "orgoglioso" per l'intesa resa nota oggi al Foro Italico. «Di fatto i Nas diventano i padroni di casa e questo dimostra che da parte nostra non c'è nessuna volontà nel mantenere il controllo di un tema delicato come quello del doping. A tutti i livelli e con tutte le commissioni coinvolte, quindi dalla valutazione delle persone coinvolte agli aspetti logistici ci sarà una garanzia di terzietà assoluta. Ricordo che di recente i Nas hanno stretto unici al mondo una collaborazione con la Wada, l'agenzia indipendente che ha autorevolezza assoluta in materia di doping».

DEL SETTE. «Il fatto che i Nas siano stati scelti come una forza di garanzia in questa lotta al doping, che interessa atleti, sport e giovani in particolare, è sicuramente positivo per noi e ci induce ad andare avanti su tutto quanto è possibile per aumentare le eccellenze in queste strutture specialistiche, in termini a risorse umane e strumentali». Così il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, commenta l'accordo tra Coni e Nas dei Carabinieri in materia di lotta al doping sottoscritto oggi al Foro Italico. «I Nas sono un'eccellenza per l'Arma dei Carabinieri - aggiunge - non solo in Italia ma a livello internazionale. Dobbiamo lavorare per reprimere il malaffare, sia agonistico che amatoriale».

LORENZIN. «L'impegno categorico per le istituzioni è quello di fornire una risposta adeguata alla dimensione e alla complessità del fenomeno e questa intesa rappresenta proprio questa risposta efficace e decisa», sottolinea in un messaggio il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. L'interazione con i Nas, che prevede delle "intese verticali" entro 90 giorni, riguarderà l'attività di intelligence, finalizzata alla pianificazione dei controlli 'in e out of competition', l'azione di investigazione indirizzata alla scoperta e alla repressione delle attività contrarie alla normativa antidoping, il coinvolgimento e l'ausilio nelle operazioni di controllo antidoping di ispettori investigativi dei Nas, appositamente formati e specializzati quali 'Ispettori antidoping', ai sensi del Codice Wada e delle Norme Sportive Antidoping.

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