Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Milano-Sanremo, Arnaud Demare spunta dal caos e conquista la sua prima monumento
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Milano-Sanremo, Arnaud Demare spunta tra il caos e conquista la sua prima monumento. Podio per Swift e Roelandts, beffato Nacer Bouhanni.

Arnaud Demare mostra il trofeo simbolo della Milano-Sanremo - © BettiniPhoto
Arnaud Demare mostra il trofeo simbolo della Milano-Sanremo - © BettiniPhoto


La Milano-Sanremo numero 107 avrà anche annoiato per buona parte del suo svolgimento, ma non si potrà di certo dire che gli ultimi chilometri siano stati piatti e monotoni. Attacchi e contrattacchi, volate anticipate e impostate da ogni dove. In questo marasma, il più bravo è stato Arnaud Demare (FDJ): il 24enne francese, leader della formazione di Madiot, ha saputo ben destreggiarsi tra una sbandata ed una caduta, riuscendo a tagliare per primo il targuardo. Hanno completato il podio di giornata il britannico Ben Swift (Team Sky) e il belga Jurgen Roelandts (Lotto-Soudal).

Una Sanremo condizionata dal vento contrario, che ha tenuto ben compatto il gruppo nelle fasi conclusive, e dalle cadute, che han escluso dai giochi corridori importanti come Michael Matthews (Orica-GreenEDGE) - poi rientrato all'attacco del Poggio, quando oramai era troppo tardi - Geraint Thomas (Team Sky) e Diego Ulissi (Lampre-Merida).

Sul Poggio alcuni big hanno provato ad accendere i fuochi d'artificio. Il tentativo dell'ex iridato Michal Kwiatkovski (Team Sky) è stato quello più deciso: evaso ai -7 a seguito dell'allungo di Tony Gallopin (Lotto-Soudal), il polacco è stato il primo a scollinare il Poggio e ad attaccare in solitario la successiva discesa. Così ci aveva già vinto un Mondiale, ma, una volta arrivato in fondo, la botta di vento contraria e i movimenti in gruppo di corridori come Cancellara e Sagan hanno fatto il resto.

Una volta naufragate queste azioni, il norvegese Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) ha provato a sorprendere tutti con una volata di quasi un chilometro. Sfortuna vuole che Greg Van Avermaet (BMC Racing Team) si fosse subito accorto del suo allungo, saltandogli sulla ruota e chiudendo velocemente il suo attacco.

Lo sprint oramai è inevitabile, ma i colpi di scena non sono ancora finiti: ai 500 metri dal traguardo il neopro' Fernando Gaviria (Etixx-Quick Step), l'uomo più veloce del gruppo, si arruota proprio con Van Avermaet, cadendo e tagliando fuori dai giochi Sagan. A quel punto Nacer Bouhanni (Cofidis), oramai ad un passo dalla vittoria, incappa in un guaio meccanico: un salto di catena che spezza il colpo di pedale, e manda a monte la sua volata. Spunta così, a centro gruppo, la sagona di Arnaud Demare (FDJ), già a braccia alzate e pronto a festeggiare la sua prima vittoria in una monumento.

Una doppia, o meglio tripla, beffa per Bouhanni: oltre ad aver visto sfumare i suoi sogni di gloria, ha dovuto assistere all'esultanza del suo acerrimo nemico senza nemmeno potersi consolare con un piazzamento sul podio. Infatti, alle spalle di Demare, chiudono il britannico Ben Swift (Team Sky), già 3° nel 2014, e Jurgen Roelandts (Lotto-Soudal), colui che ha lanciato la volata. Ai piedi del podio proprio Bouhanni, davanti a Greg Van Avermaet (BMC Racing Team), Alexander Kristoff (Katusha) ed il redivivo Heinrich Haussler (IAM). Chiude la top ten un tris di italiani: Filippo Pozzato (Southeast-Venezuela), Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF) e Matteo Trentin (Etixx-Quick Step)

Il video del finale della Milano-Sanremo 2016


La sorpresa - In un podio che è tutto una sorpresa, vogliamo premiare chi sul podio ci sarebbe potuto salire ma che alla fine non c'è riuscito: Fernando Gaviria (Etixx-Quick Step). La colpa è solamente sua, visto lo stupido arruotamento che non ti aspetteresti mai da un funambolo come il colombiano. Ma è inutile accanirsi su questo aspetto, visto che in primis Gaviria si starà mangiando i gomiti. Piuttosto è da sottolineare l'esplosione e la maturità dimostrata da un ragazzo passato solo da pochi mesi tra i professionisti, nato in un paese dove i velocisti sono merce più unica che rara. Invece, a 500 metri dalla fine, Gaviria era probabilmente il principale favorito della Sanremo, tanto che Sagan - ahilui - stava curando proprio la sua ruota. Sarà per la prossima volta.

La delusione - Reduce da un 1° e un 2° posto nelle ultime due edizioni della Sanremo, il favore dei pronostici virava tutto dalla parte di Alexander Kristoff (Katusha). Il norvegese però, nonostante la buona condotta dei suoi durante la corsa, si è ritrovato da solo nel finale - e non era l'unico! -, e, come spesso capita, si è perso nella confusione della volata. La gamba poi non è quella dei tempi migliori: al momento del lancio della volata, Swift gli era a fianco. L'inglese è arrivato 2°, Kristoff 6°. Ingolfato.

Gli azzurri - Ancora a secco alla Sanremo dai tempi di Pozzato (2006), ancora senza podi dopo il 3° posto di Nibali nel 2012. E proprio questi due corridori sono state le note più liete di giornata. Filippo Pozzato, dopo un avvio di stagione in chiaroscuro, ha finalmente ingranato la marcia, ottenendo un buon 8° posto - miglior piazzamento tra gli azzurri - che dà morale in vista del Fiandre. Vincenzo Nibali invece ha cercato di uscire un paio di volte sul Poggio, per poi sferrare un attacco in discesa: purtroppo un altro abile discesista come Cancellara non gli ha lasciato spazio.
Buoni i piazzamenti di Sonny Colbrelli (Bardiani-CSF), 9°, e Matteo Trentin (Etixx-Quick Step), 10° e attivo negli ultimissimi chilometri. Nel complesso una giornata positiva per i nostri colori, visto che le corse di un giorno restano il nostro tallone d'achille.

a cura di Gilberto Cominetti