Scheda del dottor Michele Ferrari, medico sportivo e preparatore di ciclismo.
Nome completoMichele Ferrari SoprannomeDottor Mito Data di nascita26 marzo 1953 Luogo di nascitaFerrara (Italia) ProfessioneMedico RuoloPreparatore Squadra-
Anche a me piacerebbe sentire le sue opinioni,però ho come l'impressione che si giustifica quasi il doping...non so non riesco mai a capire la linea di pensiero di alcuni utenti su questo forum sul tema doping...."avrebbe vinto senza il doping,perchè comunque ha dimostrato del talento di suo" io su questa linea di pensiero quanto meno non riesco a generalizzare,bisogna sempre vedere caso per caso.
Che c'entra scusa? mica ho chiesto il parere di quelli della RAI....
Ad esempio si può affermare che Landis senza il doping avrebbe vinto il Tour?per me no,nessuna speranza senza il doping...questo è un caso,poi altri casi saranno diversi..
Parlare di doping con cognizione di causa è difficile, perché:
1) Bisogna conoscere le sostanze. Spiega Greg Lemond che anfetamine, steroidi, cortisone ecc. non alterano granché le prestazioni, mentre stare in un gruppo di gente che va a EPO è impossibile se non ne fai uso anche te. EPO, trasfusioni e CERA fanno la diffetenza, il resto no.
2) Bisogna conoscere la storia del doping che è nel ciclismo già da fine 800, ma pratiche e sostanze sopraccitate che alterano veramente le prestazioni vengono introdotte tra la metà degli anni 80 e l'inizio dei 90(trasfusioni nell'84 da Conconi ed Eddy B., Epo nel 92/93), per cui sappiamo che a fine 90/inizio 2000 tutti erano dopati. La prima botta al doping la dà l'OP che fa fuori Fuentes che era sostanzialmente l'uomo che riforniva gran parte delle squadre più importanti(Once, CSC, T-Mobile, Banesto ecc...). Da là il ciclismo comincia a pulirsi un po' ed abbiamo i primi casi di corridori scarsi che diventano forti grazie al doping(Sella, Kohl). Mentre gente tipo Armstrong, Basso, Ullrich, Di Luca si dopavano per stare al passo, ma erano già fortissimi di loro, come testimonia il fatto che erano fenomeni già a 15 anni.
3) Bisogna conoscere la storia dell'antidoping che nasce dopo la morte di Tom Simpson per tutelare i corridori da sostanze nocive alla salute e finisce con l'essere strumentalizzato dal duo McQuaid - Verbrugghe che in più di un occasione insabbiarono le positività di Lance Armstrong.
Consci di tutti ciò si può cominciare a trattare l'argomento in modo sensato e dici bene che bisogna analizzare caso per caso, perché è chiaro che Davide Rebellin che andava forte a 15 anni e va forte ora a 45 anni non diventa Davide Rebellin grazie al doping. Bernard Kohl che da corridore mediocre fa podio al Tour, ecco in quel caso l'aiuto è stato fondamentale.
In tutto questo Michele Ferrari è senz'altro un personaggio abbastanza disgustoso, che ha sempre incitato al doping al contrario del collega e rivale Cecchini(altro allievo di Conconi) che invece lo usava perché necessario. Ma allo stesso tempo Ferrari non è stato un banale dottore del doping come Fuentes, ma bensì uno dei migliori preparatori della storia di questo sport.
no non ho nessuna coda di paglia..solo che quando si risponde sotto ad un commento senza quotare uno precedente,s'intende che quel commento è riferito all'ultimo messaggio scritto...tutto qui.
Landis poteva essere forte quanto vuoi,ma è arrivato 3 volte sopra la ventesima posizione su 5 Tour disputati(aldiLà del fatto che era gregario di ARMSTRONG)....e poi boom di botto dopo aver perso 8 minuti ne recupera sette il giorno successivo...dai...però è una mia opinione.
Che fosse anche un preparatore non c'è dubbio,ma io ripeto non riesco mai a capire la posizione sul doping...che fosse un periodo dove tutti si dopovano ok...ma il punto è attraverso le statistiche dei vari corridori,possiamo evincere caso per caso se tizio o caio potevano vincere un grande Giro senza il doping(o comunque senza quelle sostanze chiave tipo EPO) in un periodo più "tranquillo" come quello di oggi?questo dico...per me alcuni si,altri no...
Tra l'altro aneddoto bellissimo su Landis che tanto normale non era.
Una sera nel 2003 decise di vedere quanti cappuccini consecutivamente riusciva a bere, fatto sta che al dodicesimo arriva Lance Armstrong che si accorge di tutto ciò e si incazza come una bestia con Floyd. Dice Tyler Hamilton che manca un po' e lo mena pure.
(14-06-2016, 03:43 PM)Danilo Ha scritto: [ -> ]Italbici da quanti anni segui il ciclismo?
dal 1997...
Comunque FERRARI è intervenuto alla trasmissione alcune sue considerazioni: “Al di là dello spettacolo veramente notevole offerto dalla corsa come sempre e soprattutto dall’epilogo. Il livello delle prestazioni in salita non è stato a quello di qualche anno fa. Anche le prestazioni di Krujiswjik nella cronoscalata e di Nibali nella tappa di Sant’Anna di Vinadio non sono state eccellenti”
Proprio il vincitore del Giro Vincenzo Nibali è stato uno dei temi più dibattuti. Secondo Ferrari la differenza di prestazione tra la prima e la terza settimana della corsa rosa potrebbe essere ampiamente amputata al fatto che lo Squalo aveva tentato di allungare le pedivelle e questo avrebbe influito sul suo gesto atletico, poi è tornato a 172,5 ed è andato più forte. Ferrari ha fatto anche un confronto con i dati a livello i potenza espressa da Nibali nel Tour 2014 e nel Giro 2013 facendo notare come quest’anno sia andato nettamente peggio e ha detto che anche Fabio Aru gli sembra indietro con la condizione in salita, mentre Chris Froome è già a un ottimo livello, anche se non è ancora al massimo, ed è anche leggermente superiore ad Alberto Contador il quale potrebbe cominciare a sentire il peso degli anni e soprattutto di una carriera dispendiosa.
Altri temi toccati, giusto per la cronaca, quanto un ciclista può stare fuori soglia (15-20 minuti per un amatore, un po’ di più per un professionista), quando si comincia a perdere fisicamente da un punto di vista dell’età (lo 0,7% in media all’anno dal 35° anno in poi), le diete odierne che favoriscono la chetasi e dunque il dimagrimento, la frequenza di pedalate (le frullate di Froome sono di 115-120 pedalate, ma più aumenta la cadenza più aumenta anche l’attrito interno alle fibre muscolari), l’importanza della ruota (più leggera è più tempo si risparmia) e la potenza lipidica, che quanto più elevata tanto più l’atleta è resistente e in questo il migliore è Nibali: secondo i calcoli di Ferrari è proprio lui ad avere una potenza lipidica più alta di tutti.
(14-06-2016, 02:14 PM)Danilo Ha scritto: [ -> ]Meglio soggetti come in Rai che fanno finta di non aver mai saputo niente di doping quando invece hanno corso negli anni del boom del doping?
Non voglio fare paragoni, fermo restando che la responsabilità di Ferrari è certamente maggiore rispetto ad esempio ad un Garzelli, manifestavo però dei dubbi sulla opportunità di dargli ancora visibilità come se niente fosse successo
(14-06-2016, 02:31 PM)Luciano Pagliarini Ha scritto: [ -> ]Da là il ciclismo comincia a pulirsi un po' ed abbiamo i primi casi di corridori scarsi che diventano forti grazie al doping (Sella, Kohl).
perché è chiaro che Davide Rebellin che andava forte a 15 anni e va forte ora a 45 anni non diventa Davide Rebellin grazie al doping.
Dimentichi Frattini
il povero Rebellin è trattato tuttora come un appestato
Nel post riassuntivo di Italbici abbiamo poi dichiarazioni interessanti di Ferrari in un intervento durante una tappa del Tour de Suisse piuttosto che in tutto il giro d'Italia in cui si è parlato del nulla, dei fantomatici problemi psicologici, della preparazione sbagliata e dell'allarme salute di Nibali.....