Il Nuovo Ciclismo

Versione completa: Tour de France, Aru: «Non vedo l'ora di affrontare il Ventoux»
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Tour de France, Aru: «Non vedo l'ora di affrontare il Ventoux»
«Esco bene dalla prima settimana di corsa»

Fabio Aru ha incontrato questo pomriggio la stampa nel suo albergo di Andorra e ha colto l'occasione per tirare il bilancio della sua prima settimana al Tour de France: «Esco abbastanza tranquillo, anche se ieri ho pagato un po' nel finale ma, come dice Chaves, questo è il ciclismo... La corsa però è ancora molto lunga, abbiamo appena concluso la prima settimana, soprattutto sarà importante arrivare all'ultima settimana con delle energie nel serbatoio. Il Ventoux? Non vedo l'ora di affrontarlo. Questa è una delle salite più importanti del ciclismo è un monumento naturale e sarà importante gestirsi al meglio su una salita che è entrata ormai nel mito. Le Alpi? Tappe dure, corte, che affronteremo ad altissimo ritmo, sarà la fine della terza settimana, può davvero succedere di tutto».

E ancora: «Giro, Tour e Vuelta, non ho trovato poi grandissime differenze. Qui mi hanno colpito in particolare il livello dei partecipanti, che è davvero altissimo, il pubblico sulle strade e i finali di tappa nei quali si va davvero fortissimo. Chi mi ha impressionato? Sicuramente Froome e Quintana, ma anche Adam Yates e Daniel Martin vanno forte, così come Louis Meintjes. In particolare considero un colpo di genio la fuga in discesa di Chris: ha fatto una cosa da autentico campione. Anche in discesa».

Infine, l'inevitabile domanda su Nibali: «Avere Vincenzo al mio fianco è una grandissima fortuna. Da lui imparo tanto ogi giorno e ad Andorra ieri ha fatto qualcosa che difficilmente io mi dimenticherò. Mi è stato vicino, mi ha incitato, mi ha dato consigli che sono stati utili per ridurre al minimo la mia debalcle. Ieri è stata una giornata difficile, ma penso di averla gestita con Vincenzo nel migliore dei modi. Come saranno le prossime due settimane? Dure, molto dure. Ma spero per noi anche molto positive. Io sento di poter far bene e di crescere, Vincenzo qualcosa si inventerà: è nelle sue corde sorprendere».

da Andorra Pier Augusto Stagi per tuttobiciweb.it