Merlier lascia la ruota del compagno per anticipare l'ingresso in curva ai meno 400, Philipsen è bravissimo nell'accelerare per prenderne la ruota e saltarlo. 

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Milan buona gamba ma macchinoso nel destreggiarsi in preparazione della volata. Caduto Philipsen, che altrimenti sospetto che... Ottima la Bahrain a supporto di Bauhaus. 

Quasi divertente l'enorme serie di nomi dei possibili favoriti (una ventina abbondante) citati da Pancani e Petacchi, interpretando l'arrivo come adatto a corridori come Girmay, virando via via su velocisti più puri. Bauhaus non citato 

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Ai meno 25 separazione non consensuale nella fuga di giornata, con Bais, Quartucci e Tolio che saranno ripresi poi dal gruppo e Abrahamsen, Kamp e Maestri che cercano di difendere il minutino di vantaggio rimasto. 

I quasi 3000 mt. di dislivello derivano principalmente dalle salite di inizio tappa ma nel finale non mancano i saliscendi, pendenze sempre moderate ma, complici gli oltre 200 km. per il secondo giorno consecutivo, gambe che ne avvertono il peso. La salitella di Mosciano Sant'Angelo è sufficiente a eliminare Merlier, davanti il vantaggio dei tre cala paurosamente ma loro non mollano, difendendo ogni singolo secondo. Sotto lo striscione dell'ultimo chilometro c'è il ricongiungimento ma Abrahamsen insiste, con pochissimi metri da difendere il norvegese resta davanti fino ai meno 100 e chiude settimo! 

Pidcock si trova davanti all'ultima curva, a 450 mt. dall'arrivo, e attende un centinaio di metri prima di lanciare lo sprint con Girmay a ruota. Rettilineo in lieve ascesa (2%, forse meno), l'eritreo salta Pidcock ai meno 200 e Philipsen si lancia nello stesso momento, seguito da Milan e Strong. Girmay danneggia leggermente l'azzurro ma Jonathan raschia il fondo del barile per imprimere ancora un po' di potenza alle ultime pedalate, per una vittoria davvero notevole! Eccellente anche la volata di Corbin Strong, ancora con qualche energia negli ultimi metri. 

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Il Vingegaard visto a Gran Camino dubito che attenderà domani. Tra l'altro, Visma già al lavoro e poco spazio finora per la fuga. 

Il San Giacomo spiana gli ultimi tre chilometri di salita, il tratto più impegnativo (media intorno al 8%) è tra i meno 6 e i meno 3 dalla vetta.