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Ciclismo anni '80 - Luciano Pagliarini - 14-01-2018 Beh se abbiamo ciclismo anni '90.................................... Ovviamente dato che sto leggendo l'autobiografia di Fignon (bellissima e consigliatissima, tra oggi e domani la finisco e scrivo le mie impressioni) non posso che avere il focus su questo periodo. Un'era che fa da tramite tra il ciclismo che fu e il ciclismo di oggi. Un'era che vide l'inizio della globalizzazione nel ciclismo: arrivano statunitensi, colombiani, ex sovietici, irlandesi, danesi, tedeschi della Germania dell'est, canadesi, australiani. Ma è anche l'ultima era dei campionissimi a tutto tondo, quelli in grado di essere competitivi in tutti i tipi di corse di un giorno e nei GT. Gente come Hinault, Moser, Fignon, Kelly, Lemond. E' l'era dei Giri semplici di inizio decennio, che strizzano l'occhio a Moser e Saronni, ma anche dei Giri durissimi del 1987, 1988 e 1989, con la tormenta sul Gavia nell' '88 e la frazione di Santa Caterina di Valfurva nell '89 annullata per pericolo valanghe. E' il decennio in cui i kraftwerk fanno la sigla del Tour de France. Parliamo dunque di questo decennio e dei suoi grandi campioni. Bernard Hinault, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Laurent Fignon, Greg Lemond, Stephen Roche, Moreno Argentin, Sean Kelly e via dicendo..... I miei preferiti, penso si sappia ormai, sono il signore del mio avatar e Roberto Visentini. RE: Ciclismo anni '80 - Paruzzo - 15-01-2018 Su tutti Moreno Argentin, senza se e senza ma. Poi, anche se so che non sarai d'accordo, mi affascina quel 1987 di Stephen Roche, corridore che ho riscoperto negli ultimi anni e quella stagione è sì il suo picco, ma era comunque un corridore di alto livello, frenato tra l'altro da infortuni vari. RE: Ciclismo anni '80 - Luciano Pagliarini - 15-01-2018 Roche era fortissimo. E da un lato fece anche bene a incazzarsi se è vero che Visentini gli mancò di rispetto dicendo che a luglio non sarebbe andato al Tour ad aiutarlo. Fu anche stoico al Tour de France, specialmente a La Plagne dove fece una rimonta fantastica nel finale. Lo preferisco comunque a Delgado. Ciò non toglie che mi stia sulle palle. Roberto RE: Ciclismo anni '80 - Gerro - 15-01-2018 Tra i ciclisti non menzionati cito anche il primo messicano Raul Alcalà, e il vincitore del Giro d'Italia 1988 Andrew Hampsten entrambi hanno corso per la 7eleven RE: Ciclismo anni '80 - jwill - 15-01-2018 Alcalà lo si ricorda semplicemente perchè era messicano. Altrimenti staremo a parlare di un ottimo corridore ma nulla più RE: Ciclismo anni '80 - Italbici - 15-01-2018 Fignon:è veramente ingiusto che la massa lo ricordi per quel Tour perso da Lemond...certo un momento più teatrale e drammatico è difficile trovarlo,ma il corridore è di gran lunga superiore all'episodio. RE: Ciclismo anni '80 - Luciano Pagliarini - 15-01-2018 Il fatto che Fignon sia arrivato a 8" da fare la doppietta Giro - Tour dopo tutti i problemi che ha avuto la dice lunghissima sullo spessore del corridore. Dopo l'infiammazione al tendine d'achille dell' '85 non è più tornato il corridore che fu, in montagna non perse neanche troppo, ma a crono invece sì, non riusciva più a ruotare il piede come prima e questo lo penalizzò tantissimo. Pur rimanendo un discreto cronoman in grado di fare qualche exploit qua e là (vinse un gran premio delle nazioni particolarmente duro nell' '89), non fu più in grado di avvicinarsi ai picchi dei primi anni. Il parigino è stato un campionissimo, a suo dire non aveva la classe di Bernard Hinault, ma compensava con un grandissimo motore diesel che gli permetteva di essere competitivo in qualsiasi corsa, inclusa la Parigi - Roubaix. Il corridore visto nel 1984 ha pochi eguali nella storia del ciclismo e comunque, nonostante gli infortuni, non esce dai primi 3/4 corridori del decennio; peraltro io personalmente lo metto davanti a Lemond. RE: Ciclismo anni '80 - Hiko - 15-01-2018 Anche la famigerata crono degli 8" non fu per niente male, terzo e uno dei pochi a contenere sotto il minuto di distacco da un Lemond scatenato e che sappiamo avesse dei vantaggi tecnologici. RE: Ciclismo anni '80 - Luciano Pagliarini - 15-01-2018 Peraltro dice nel libro che lui e Guimard avrebbero potuto fare ricorso contro Lemond perché quella bici non era troppo regolamentare, ma si sentiva così sicuro di vincere che lasciarono perdere. Dice Riis, che era nella Super U con Fignon a quel Tour, che il giorno prima della crono festeggiarono già la vittoria del Tour. Al Gp Eddy Merckx quell'anno Fignon si presentò con una bici identica a quella di Lemond e non lo lasciarono partire perché considerata irregolare. RE: Ciclismo anni '80 - Luciano Pagliarini - 16-01-2018 Sto riguardando il Tour '87, ogni mattina una tappa mentre faccio pesi. Oggi Alpe d'Huez che fu la frazione in cui un Fignon, fino a quel punto in grossa difficoltà, si ridestò dando vita a una grande rimonta sulla salita finale dopo che in precedenza era stato staccato da parecchi corridori. Alla fine li ha ripresi tutti, incluso Pedro Delgado, e solo Herrera gli arrivò davanti tra i non fuggitivi di giornata (ma sostanzialmente arrivarono insieme). Sarebbe curioso vedere oggi un Tour di 25 tappe. |