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Pirmin Zurbriggen: il "totale" delle nevi. - Versione stampabile

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Pirmin Zurbriggen: il "totale" delle nevi. - Morris - 21-12-2018

L’ultimo sciatore veramente completo. Un uomo pragmatico, ma con un istinto da fuoriclasse come pochi. Vittorie copiose, vissute col sorriso e coi meriti della classe. 
[Immagine: Pirmin+Zurbriggen+future+event+hXU7K5XO2-Al.jpg]
Non è lontanissimo dai nostri giorni, le sue gesta ed il suo ricordo si intonano perfettamente con la lunga stagione sportiva delle nevi, è stato un grandissimo, eppure di lui quasi non si parla più. Forse il suo carattere taciturno e l’intima volontà di guardare al sodo con l’atteggiamento più certosino, senza cadere nella benché minima apertura all’incoerenza coi dettami della disciplina, non gli han fatto guadagnare il tamburo dei media. 
Parliamo dello svizzero Pirmin Zurbriggen, forse il più completo sciatore mai apparso sulla scena, proprio perché ha sciato quando già era iniziata l’era dell’esasperazione sulle singole specialità, avvenuta nello sci (come in altre discipline del resto) sul tramonto degli anni settanta. 
[Immagine: zurbriggen_sci_getty.jpg]
Figlio di un tempo in cui era ancora viva la presenza di Ingemar Stenmark, il re di “slalom” e “gigante” e poi del suo “ingombrante” figlio, ed autentico personaggio Alberto Tomba, Pirmin, non solo s’è ritagliato uno spazio da super, ma ha fortemente inciso sugli albi d’oro e sulla concezione delle prove veloci dello sci. Alto un metro e ottantatre centimetri per ottantatre chilogrammi, quindi perfetto per lo sci, Zurbriggen sapeva esaltare le sue qualità, fino a trasformare il suo corpo in una molla capace di ammortizzare qualsivoglia “gobba” della pista. E proprio come il suo cantante preferito, l’italiano Adriano Celentano, sembrava un “molleggiato” che aggraziava il personale incontro con la velocità e le sue sfumate cornici. Un fuoriclasse che si adattava bene pure sui pali stretti dello slalom, perlomeno abbastanza per vincere un paio di prove di Coppa del Mondo e per restare indisturbato nel primo gruppo di merito per più di un lustro. 
L’esaltazione della sua completezza gli donò ben tre “World Cup Assolute” nelle stagioni 1983-’84, 1986-’87 e nel 1987-’88, la sua ultima annata agonistica. A livello di specialità le Coppe furono cinque, di cui tre nello stellare 1987. Campione Olimpico e più volte Campione Mondiale, ha avuto pure il gran merito di trovare il coraggio di ritirarsi, quando ancora sedeva sul trono di quel circo bianco che non lo dimenticherà mai. In sole otto stagioni, infatti, Pirmin Zurbriggen s’è costruito un curriculum fra i migliori della storia dello sci, al punto di stuzzicare un sorriso di fronte al ricordo del suo giovane tifo per il pur grande Roland Collombin, uno che seppur frenato da un grave infortunio, non lo valeva di certo. 
Se ne andò dunque in silenzio, da campione, per continuare a dipingere traiettorie, stavolta sulle discese di una quotidianità che sta vivendo sempre da atleta. L’unica differenza consiste nel concedersi qualche piatto di spaghetti al pomodoro in più e lunghe giornate di golf, una passione in lui sempre presente. Oggi gestisce un Hotel assieme alla famiglia in Zermatt.

Maurizio Ricci detto Morris