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Domenico Cavallo - Versione stampabile

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Domenico Cavallo - SarriTheBest - 06-08-2011

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RE: Domenico Cavallo - SarriTheBest - 06-08-2011

Cavallo di razza
Alla Spagna Domenico Cavallo ha legato gran parte della sua storia ciclistica: ha esordito tra i professionisti con la spagnola Zor, ha guidato per anni come tecnico la Vitalicio Seguros ed ora è tornato nel giro con la Euskaltel guidata dai fratelli De Galdeano.
«Igor e Alvaro sono stati miei corridori proprio ai tempi della Vitalicio - spiega il tecnico piemontese - ed hanno pensato a me quando hanno avuto bisogno di una mano. L’amicizia che ci lega è rimasta nel tempo ed oggi ha dato questo frutto. Con la Euskaltel ho fatto Tirreno-Adriatico, Giro di Romandia e Giro d’Italia: la proposta che mi hanno fatto è quella di un impegno continuo, sono io che ho preferito la formula della collaborazione a causa di alcuni problemi familiari. Quando gli impegni me lo permettono, sono con loro. Diciamo che il mio calendario dipende... da me».
Lei ha guidato la squadra ad un ottimo Giro...
«L’obiettivo di partenza era quello di vincere una tappa importante e di fare classifica con Igor Anton. Da una parte abbiamo fatto meglio del previsto vincendo le tappe più dure della corsa con Anton e Nieve, dall’altra Igor ha dovuto fare i conti con un giorno di crisi che lo ha spedito fuori classifica, ma Nieve lo ha rimpiazzato molto bene».
Igor Anton può vincere un grande Giro?
«Sono convinto di sì, ha le carte in regola per farlo. Le sue qualità lo portano a pedalare forte in salita, sul passo non ha problemi e a cronometro si difende discretamente. Sta accumulando l’esperienza necessaria per poter puntare al massimo traguardo. Anche se poi bisogna fare i conti con la strada: il ciclismo non è una scienza esatta e capita a volte che chi ha le doti per vincere una grande corsa a tappe non riesca a farlo».
E di Nieve cosa ci dice?
«Che è un corridore che ha una tenuta fisica eccezionale, che è un talento ancora tutto da scoprire. E che è un corridore “con le palle”: scusate l’espressione, ma non ne trovo una migliore per fotografare il carattere di un ragazzo che non molla mai, che ha una forza straordinaria e che riesce sempre ad andare oltre ai propri limiti. In più ha un’altra dote importante: ascolta molto chi gli dà consigli, metabolizza in fretta e riesce a mettere in pratica quello che ha imparato. Grazie ai miei trascorsi, conosco molto bene lo spagnolo e riesco ad avere un dialogo aperto con i miei corridori. La Euskaltel è una squadra molto giovane, che può contare su talenti da sviluppare e far crescere con attenzione. E che possono andare molto lontano».

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di Paolo Broggi, da tuttoBICI di Luglio