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Status quo: come è cambiato il valore delle corse nel tempo
#1
Anche se sono nuovo mi permetto di aprire una nuova discussione, perché questo argomento mi sembra molto interessante e la volontà di discuterne è una delle cose che mi ha portato ad iscrivermi.
Ultimamente nel mondo del ciclismo si è molto discusso del valore di corse come Strade Bianche, SanRemo e GW.
Mi sembra che i main-stream media vogliano propinare l'idea che esista uno status quo insovvertibile, e che anzi vada strenuamente conservato, riguardante il valore e i contenuti tecnici di certe corse. Ovviamente questa cosa non mi trova d'accordo perché tra cambiamenti di data, di percorso e del ciclismo stesso le cose cambiano e continueranno a cambiare. Vorrei quindi chiedere a chi conosce il ciclismo meglio di me, vuoi perché lo ha vissuto o perchè lo ha studiato di raccontare come si siano evoluti i rapporti di forza tra le varie competizioni.
Inizio io con facendo tre considerazioni/domande, poi se non hanno alcun senso insultatemi pure  :D

_ L'AGR ha "superato" la Freccia Vallone, nonostante questa sia più vecchia tanto che la prima è ormai al livello della Liegi, mentre la seconda si è ridotta ad uno sprint in salita infrasettimanale quando una volta era una corsa di 230km.
Quando è iniziato il decadimento della FW e perchè?

_Il Giro di Svizzera, era una volta la terza corsa a tappe per importanza, mentre la Vuelta è  ora molto più prestigiosa. Questo è dovuto solo all'allungamento della corsa spagnola o ci sono altri motivi?

_Mi piacerebbe parlare in generale della partecipazione al Giro perché trovo affascinante come la qualità dei partenti al Giro cambi nella storia molto più che al Tour. Ad esempio tra fine anni 50 e anni 60 al Giro oltre agli italiani partecipavano Bobet, Gaul Anquetil, Poblet e Van Looy; e poi tra anni 60 e 70 de Vlaeminck, Merckx e Maertens. Negli anni 80 la corsa diventa più chiusa agli stranieri portando anche ad un'impoverimento dei percorsi. Quali sono i fattori che hanno portato a questi cambiamenti? Centra qualcosa il passaggio del tour da competizione per nazionali a squadre di club?

Queste sono 3 domande a caso che mi sono venute in mente, spero che il discorso si possa ampliare trattando un po' tutte le corse importanti.

Bene, ora che ho scritto un papiro che farebbe passare la voglia di rispondermi a chiunque Sweat come dice Savoldelli:
A vòi
 
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[+] A 10 utenti piace il post di Spalloni
#2
Il declino della Freccia Vallone inizia con l'esclusione dalla Coppa del Mondo.

La Coppa del Mondo è stata uno dei grandi mali del ciclismo. Una competizione che non aveva senso di esistere e che ha ammazzato più di qualche corsa.

Il Giro di Svizzera è stato realmente importante nell'immediato dopoguerra poiché gli organizzatori erano i più ricchi in circolazione. Ma la Vuelta, in quanto corsa di tre settimane, da quando si è imposta come appuntamento fisso nel calendario ha superato il Giro di Svizzera.

Già quando lo vinceva Fornara, il Giro di Svizzera non era più percepito come a fine anni '40 a occhio e croce.

Basti vedere che gente come Anquetil, Gaul e Poulidor non lo calcolava minimamente.

Poi, probabilmente, gli organizzatori hanno optato per la scelta sbagliata quando c'era da decidere in via definitiva se correrlo a giugno o ad agosto.

Il Giro beneficiava molto del fatto che il Tour fosse per nazionali. Eloquente quanto siano differenti le startlist del Giro '61 e del Giro '62.
 
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[+] A 3 utenti piace il post di Luciano Pagliarini
#3
Freccia Vallone 1989: 253 km
Freccia Vallone 1990: 208 km 
Ora stiamo sui 190-198.
 
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[+] A 1 utente piace il post di Giugurta
#4
L'amstel ha aumentato il suo valore con il cambio di data (2003)
Prima si correva dopo la Liegi.. (e di sabato)
L'allora presidente olandese dell'uci puntava molto sulla sua corsa
e politicamente riusci' a far cambiar di data

La Freccia subi l'introduzione della cdm
ma fino al 2003 non c'era sfida

La difficolta' principale per anni dell'amstel.. è stata l'halembaye .. ed era in belgio

Il Giro di Svizzera subisce la concorrenza del Delfinato e per qualche anno del Catalogna
in piu' i reduci dal giro non ci vanno piu

Per anni , per me la sesta grande corsa è stata il campionato di Zurigo , specie il percorso durissimo che fecero quando ullrich diede spettacolo
 
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[+] A 3 utenti piace il post di winter
#5
Per Giro e Tour anche ragioni economiche, via via meno sponsor in Italia e quasi tutti attenti solo all'ipertrofico calcio. Progressivamente, poi, è anche intervenuta la sensazione di un Tour più bello e difficile. Negli anni di Moser e Saronni si sono disegnati giri spianati per favorire il successo dei beniamini di casa, facendo danni non da poco proprio mentre il Tour, da sempre un pizzico più importante del Giro, cresceva ulteriormente. 
Adesso credo che il rapporto economico tra Tour e Giro sia abissale, dell'ordine di 3 o 4 a 1. Tuttavia, qualche Giro meno facile, in rapporto a un Tour che sta dimenticando cronometro e grandi tappe in nome dell'incertezza "spettacolare" fino all'ultima tappa, lascia forse uno spazio per il Giro come GT "classico" e tosto. Tappe come quella di Bardonecchia scrivono la storia e restano nella memoria (secondo i veri criteri di ciò che il ciclismo è ed è sempre stato). 
Non che il Vegni del "tanto basta vedere l'ultima mezz'ora di corsa" lo abbia capito davvero, come dimostra il percorso di quest'anno. Non si tratta di raggiungere il Tour, ma il Giro ha grandi margini di crescita economica e spettacolare. 
 
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[+] A 2 utenti piace il post di OldGibi
#6
(01-04-2021, 02:45 PM)Giugurta Ha scritto: Freccia Vallone 1989: 253 km
Freccia Vallone 1990: 208 km 
Ora stiamo sui 190-198.

cambia poco pero'....tanto alla fine conta sempre il solito km finale sul muro di Huy
 
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#7
Effettivamente negli anni sessanta/settanta tra Faema, Molteni e Brooklyn gli sponsor italiani avevano sotto contratto il gotha del ciclismo mondiale, e questo immagino attirasse anche squadre straniere tipo la Kas (tra l'altro tutte queste squadre avevano maglie fighissime, molto meglio di quelle attuali) mentre il Giro degli anni ottanta mi è sempre stato raccontato come abbastanza provinciale, anche se popolare tra il pubblico nazionale. Per quanto riguarda l'Amstel grazie perché mi avete detto cose che non mi erano mai saltate all'occhio. Comunque a livello di nome dei vincitori alla fine la Freccia non ha perso molto, il problema è che il percorso è insulso, e la corsa dura praticamente 10 minuti, immagino che una volta anche se non tutte le edizioni erano come quella vinta da Bartoli la corsa fosse più movimentata. Per me farebbero bene a seguire l'esempio dei birrai olandesi e a spostare l'arrivo lontano dal muro.
 
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#8
(01-04-2021, 04:07 PM)jan80 Ha scritto:
(01-04-2021, 02:45 PM)Giugurta Ha scritto: Freccia Vallone 1989: 253 km
Freccia Vallone 1990: 208 km
Ora stiamo sui 190-198.

cambia poco pero'....tanto alla fine conta sempre il solito km finale sul muro di Huy


Nel 1986 il Muro di Huy era presente nel tracciato della Freccia Vallone, ma l'attacco decisivo Fignon e Andersen lo portarono ai -60 e la selezione c'era stata già prima.

Ma in generale fino ai primissimi anni '00 non si aspettava il Muro di Huy.

Evidentemente poi s'è rotto qualcosa e anche il chilometraggio ridotto gioca la sua parte.
 
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#9
(01-04-2021, 04:07 PM)jan80 Ha scritto:
(01-04-2021, 02:45 PM)Giugurta Ha scritto: Freccia Vallone 1989: 253 km
Freccia Vallone 1990: 208 km 
Ora stiamo sui 190-198.

cambia poco pero'....tanto alla fine conta sempre il solito km finale sul muro di Huy
Più che la lunghezza però quello è un problema generale del percorso. Negli anno '90 il percorso era sui 205 km ma i distacchi erano molto più ampi, si attaccava più spesso da lontano (io conosco bene solo le edizioni del '94 e del '98, ma anche le altre hanno distacchi sui 50 secondi che non penso fossero fatti solo sul muro) . Oggi su quel percorso aspettano gli ultimi 500 a star larghi, anche il Brabante e le Strade Bianche non sono 260km, ma la corsa si rompe molto prima

Edit: sono lento a scrivere e il Paglia mi ha anticipato, giuro che non ho copiato :D
 
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#10
1995

dal primo passaggio a Huy

Muro di Huy 1,3 km al 9,6
Cote de Amay 1,2 al 7,5
Muro di Huy 1,3 al 9,6
Cote de Pailhe 1 al 5,3
Cote de Bohisseau 1,3 al 7,6
Cote Ahin 2,1 al 5,9
Muro di Huy 1,3 al 9,6

distanza tra il primo passaggio e l'arrivo 108 km

2020

Muro di Huy 1,3 km al 9,6
Cote de Ereffe 2,1 al 5
Cote du Chemin des Gueueses 1,8 km al 6,5
Muro di Huy 1,3 al 9,6
Cote de Ereffe 2,1 al 5
Cote du Chemin des Gueueses 1,8 km al 6,5
Muro di Huy 1,3 al 9,6

distanza tra il primo passaggio e l'arrivo 63 km

rispetto al 95.. c'e' una cote in meno , ma anche 45 km in meno , quindi le cote son piu' ravvicinate

Jalabert parti con Zaina e Leblanc a 27 dall'arrivo sulla cote de Boisseau
Hirschi (ma stessa cosa alaphilippe o valverde) a 100 metri dall'arrivo

la differenza la facevano i corridori che erano meno attendisti
 
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#11
Hai ragione sul fatto che l'atteggiamento dei corridori sia diventato più conservativo col tempo, forse il peggio si è visto nel quinquennio appena passato, per fortuna in queste ultime stagioni le cose stanno un po' cambiando. Però è anche vero che oggi probabilmente è pure più difficile fare la differenza. Il fatto è che se metti la cotè decisiva alla fine invogli le squadre a tenere questo atteggiamento, se come ultima salita hai qualcosa di semplice magari un Alaphilippe attacca prima perchè lì non è sicuro di staccare corridori più forti in volata
 
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