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La corsa dei 150 anni ha conquistato l'Italia
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La corsa dei 150 anni ha conquistato l'Italia
Si chiude nell’abbraccio di Milano, con la cronometro individuale che ne incoronerà il vincitore, la 94^ edizione del Giro d’Italia.
Nata come evento celebrativo dei 150 Anni dell’Unità nazionale, la Corsa Rosa 2011 è stata un momento di sport coinvolgente nelle sfide, ma soprattutto un momento in cui il ciclismo ha messo in luce, al di là dell'aspetto strettamente agonistico, le straordinarie sensazioni che, da sempre, riesce a provocare: dalle lacrime vere per amici perduti, alla spinta fantastica di un pubblico che si esalta di fronte alla fatica comune, alla gioia per una vittoria frutto di una splendida volata o di una impresa solitaria. In ogni caso, sensazioni che hanno dimostrato come quella che ha percorso l'Italia per tre settimane ha saputo essere una 'famiglia' e non una semplice carovana.
Per questo, dalla Grande Partenza di Venaria Reale a oggi, alla passerella tricolore che attende gli atleti in piazza Duomo, il Giro “degli uomini” insieme al Giro dei campioni, ha conquistato un pubblico di milioni di persone in tutto il mondo, sia sul percorso, sia attraverso la TV e la radio. A questi si aggiunge la larghissima community che ne ha seguito e soprattutto ne ha commentato l’evolversi attraverso i media digitali.
Dal punto di vista sportivo, il Giro è stato avvincente e molto impegnativo e ha i visto i più forti corridori al mondo sfidarsi su tracciati paesaggisticamente bellissimi e salite estremamente difficili e tra ali di folla che acclamava i propri idoli dall'Etna alle Dolomiti, dalle vette del Tirolo austriaco, alle Alpi che ci dividono dalla Francia, fino ad arrivare al Colle delle Finestre che ha proiettato i protagonista alla cronometro odierna.
Numerosi anche gli ospiti che hanno presenziato alla Corsa Rosa per applaudire e incontrare i protagonisti di ciascuna tappa: da John Elkann e il Primo Ministro danese Lars Løkke Rasmussen intervenuti a Torino, al Console di Spagna a Milano Emilio Fernandez Castaño Diaz – Caneja che applaudirà oggi il connazionale Alberto Contador. Dallo stilista inglese Paul Smith alla Madrina del Giro, Cristiana Capotondi, che avrà l’onore di consegnare il Trofeo Senza Fine al vincitore finale.
Oltre l'aspetto strettamente sportivo, oltre i problemi che l'organizzazione di un simile evento si trova a dover affrontare, è stato un Giro ricco di personaggi di altri mondi, di sportivi di altre discipline che hanno voluto rendere omaggio alla fatica dei corridori, dai grandi campioni ai più umili gregari, oltre la cronaca, la multicolore carovana, la grande famiglia del Giro chiude oggi un'avventura resa possibile, non solo dagli atleti, ma anche dall'apporto degli sponsor e dei partner che continuano a garantire il loro sostegno a quella che è sempre “la Corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo” e che, quest’anno, ha messo in luce il proprio grande cuore.
Da domani si penserà al futuro, al prossimo Giro d’Italia che prenderà avvio dalla Danimarca sabato 5 maggio 2012 per la decima partenza fuori dai confini nazionali nella storia della Corsa Rosa. Tre tappe nella penisola dello Jutland, tra le città di Horsens e Herning, prima di tornare sulle strade del Bel Paese.

comunicato stampa RCS
 
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