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Gent-Wevelgem, Sagan firma la prima
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Gent-Wevelgem, Sagan firma la prima

[Immagine: 2_0137948_1_thumb2.jpg]
L'impennata sul traguardo di Wevelgem di Sagan - © Bettiniphoto

Peter Sagan finalmente può esultare: dopo tanti piazzamenti di spessore raccolti tra 2012 (4° alla Sanremo, 2° alla Gent, 5° al Fiandre, 3° all'Amstel) e 2013 (2° alla Sanremo, 2° ad Harelbeke), il 23enne slovacco della Cannondale Pro Cycling è riuscito a ottenere il tanto sospirato successo in una classica. E lo ha fatto alla sua maniera, attaccando con grinta e coraggio fin dal principio e azzardando (e azzeccando) un colpo di mano negli ultimi chilometri di corsa che dimostra - una volta di più - la classe cristallina del Cannibale del nuovo millennio.

In una Gent-Wevelgem accorciata dei 45 km iniziali a causa della neve e martoriata dal freddo e dal gelo - con temperature costantemente sotto lo 0 e un vento che abbassava ancor di più la temperatura percepita -, è lo spagnolo Juan Antonio Flecha (non a caso soprannominato Van Der Flecha), insieme al campione kazako Assan Bazayev (Astana) e al francese Matthieu Ladagnous (FDJ), a dar il là, quando mancavano 80 km al traguardo, all'attacco decisivo.
I tre fuggitivi infatti vengono raggiunti, una trentina di km dopo, da un drappello di corridori composto da Borut Bozic (Astana), Peter Sagan e Maciej Bodnar (Cannondale), Bernard Eisel (Team Sky), Jens Debusschere (Lotto-Belisol), Greg Van Avermaet (BMC), Andrey Amador (Movistar), Heinrich Haussler (IAM Cycling), Stijn Vandenbergh (Omega Pharma) e Yaroslav Popovych (Radioshack).

Questo gruppo di 13 corridori riesce a mantenere sempre un distacco intorno al minuto e mezzo dal gruppo, fintanto che, una volta che un generosissimo Bodnar (Cannondale) ha finito il serbatoio, il gap comincia ad assottigliarsi sempre di più: Peter Sagan (Cannondale), quando gli attaccanti avevano solo una quarantina di secondi di vantaggio, decide che se vuol vincere deve salutare la compagnia e fare tutto da solo. Il suo allungo, senza neanche alzarsi sui pedali, è micidiale: nessuno lo segue. E nessuno ha più la forza neanche di rincorrerlo. 4 km tutti a pancia a terra, dimostrazione di una superiorità netta, e festeggiamento al traguardo con tanto di impennata - oramai suo marchio di fabbrica - che manda in visibilio l'infreddolito pubblico di Wevelgem.

La volatina per il secondo posto se l'aggiudica lo sloveno Borut Bozic (Astana), davanti a Greg Van Avermaet (BMC) e ad un ritrovato Heinrich Haussler (IAM Cycling). 5° Flecha (Vacansoleil), 6° Ladagnous (FDJ), poi Eisel (Team Sky), Vandenbergh (Omega Pharma), Popovych (Radioshack) e Amador (Movistar). Il gruppo, giunto 40 secondi dopo, è regolato dal velocista tedesco Andrè Greipel (Lotto-Belisol); primo degli italiani è invece Elia Viviani (Cannondale), 15°, in una giornata che non ha praticamente mai visto i nostri corridori nel vivo della corsa.



Il video delle fasi finali della Gent-Wevelgem 2013

Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest
 
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