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Giro d'Italia: Dowsett l'inglese giusto per la cronometro, Nibali la nuova Maglia Rosa

Alex Dowsett in azione - © BettiniPhoto

Nella cronometro di Saltara tutti si aspettavano il grande exploit del britannico Bradley Wiggins. la nazionalità era giusta, il nome e cognome però sbagliato. Il protagonista di giornata è stato infatti Alex Dowsett, cronoman approdato alla Movistar proprio all'inizio di questa stagione. Classe 1988, ex compagno di Wiggo (ha fatto parte della Sky fino al 2012), è il campione nazionale a cronometro in carica e quest'anno aveva già mostrato le sue qualità alla cronometro di San Benedetto del Tronto della Tirreno-Adriatico (10°, a 23 secondi da Tony Martin). La sua prova è stata pressoché perfetta, facendo segnare il secondo miglior tempo nel primo rilevamento, situato dopo 25 km, a Pesaro (36:20) e il primo tempo in quello, dopo 51 km di gara, a Calcinelli (1:08:36); nella terza parte, con quei 3 km che puntavano tutti all'insù verso Saltara, è andato in difficoltà, riuscendo comunque a chiudere con un tempo di 1:16:27 che gli ha permesso di posizionarsi davanti a big, specialisti e compagnia bella e di conquistare il primo successo di un certo spessore della sua (ancora lunga) carriera.

Ma tutti i fari erano puntati sul duello tra i big, e in particolare su quello tra Bradley Wiggins e Vincenzo Nibali. I numeri dicono che alla fine a spuntarla è stato il britannico (1:16:37, 2° contro 1:16:48, 4°), ma nei fatti il vero vincitore è lo Squalo dello stretto, autore di una prova superlativa soprattutto nello sfruttare tutte le insidie della prima parte. Wiggins ha infatti mostrato tutte le incertezze e le paure della giornata precedente, pagando - nei 25 km iniziali - la bellezza di 1 minuto al suo rivale; è anche stato sfortunato, visto che, dopo 18 minuti di corsa, si è visto costretto a cambiare la sua futuristica bicicletta, a causa di una foratura della ruota anteriore. Nei restanti 30 km Wiggo si è rifatto, recuperando tutto il terreno perso e percorrendo gli ultimi 3 km verso Saltara in 7 minuti netti.

Il siciliano Vincenzo Nibali invece ha disputato la cronometro perfetta, sfruttando appieno tutte le sue qualità e difendendosi alla grande nel tratto che meno gli si addiceva. Una prova che gli ha permesso di conquistare la Maglia Rosa, che già aveva indossato durante l'edizione 2010, e di candidarsi prepotentemente come il primo uomo da battere per la vittoria finale del Giro d'Italia.

Vincenzo Nibali in Maglia Rosa - © BettiniPhoto

In casa nostra però sono da registrare anche le buone prestazioni di Michele Scarponi, che è andato fortissimo nella prima parte (36:50) e che ha chiuso con un ottimo 1:17:20 (10°), ed anche di due scalatori come Domenico Pozzovivo e Mauro Santambrogio, che al traguardo hanno pagato meno di 3 minuti (rispettivamente +2'24'' e +2'46'') dal favoritissimo Wiggins.

Buonissime le prove di due big come Cadel Evans (1:17:06, 7°), che nell'ultima parte ha fatto registrare il miglior tempo (6 minuti e 55 secondi), e Robert Gesink (1:17:49, 11°), mentre Sergio Henao (1:17:20, 9°), autore di una sorta di cronocoppie con Keldermann, si starà un po' mangiando le mani per esser stato costretto ad aspettare Wiggins nella tappa di Pescara.

La cronometro di Saltara ha fatto registrare anche diversi tonfi, alcuni piuttosto pesanti: Benat Intxausti (1:20:29, 41°) non è mai riuscito a difendere la sua Maglia Rosa, Samuel Sanchez (1:19:44, 29°) e Robert Kiserlosvki (1:21:48, 69°) sono letteralmente crollati. Ma sono soprattutto i tempi di Ryder Hesjedal a fare scalpore: il terzo incomodo nella sfida Nibali-Wiggo ha infatti fatto segnare, forse complice il rapporto troppo lungo che ha scelto di utilizzare, degli intermedi altissimi fin dall'inizio, concludendo con un 1:18:50 (+2'23'', 18°) che lo ha catapultato tra le retrovie nella lotta alla Maglia Rosa.

La sintesi della 8^ tappa

Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest