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Giro d'Italia, tris di Cavendish nella bufera. Definitiva debacle di Wiggins.
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Giro d'Italia, tris di Cavendish nella bufera. Definitiva debacle di Wiggins.

[Immagine: 2_0144876_1_thumb2.jpg]
La gioia di Cavendish - © BettiniPhoto

Terza volata, terza vittoria di Mark Cavendish (Omega Pharma). E vittoria numero 100 da professionista. E' lui il re delle volate, e non solo al Giro d'Italia. Ma se c'è un britannico che ride, ce n'è uno che piange: in una tappa breve e che pareva di semplice trasferimento, Bradley Wiggins ha nuovamente pagato pegno nell'insidiosa discesa del Montello, pagando più di 3 minuti dal gruppo dei migliori e dicendo addio a qualsiasi sogno di gloria e di Maglia Rosa (e probabilmente anche di Giro d'Italia).

Neutralizzati i primi 5 km, a causa di un bus dell'Astana fermo in mezzo alla corsa, la dodicesima tappa parte in un clima surreale, con pioggia torrenziale e vento che si abbattono fin da subito sugli inermi corridori. Proprio sfruttando il maltempo e la cautela con cui si muove il gruppo, riescono - dopo 9 km - ad avvantaggiarsi cinque atleti: si tratta di Fabio Felline (Androni), Maxim Belkov (Katusha), Bert De Backer (Argos) e Marco Marcato e Maurits Lammertink (Vacansoleil). Insieme prima scivolano in discesa, poi cominciano a macinare secondi su secondi e chilometri su chilometri.

I cinque fuggitivi trovano fin da subito un ottimo accordo, tanto che - in una tappa così breve - i soli Brambilla e Golas che la Omega Pharma mette in testa al gruppo sembra che non possano bastare a chiudere sugli attaccanti di giornata.

Lo snodo fondamentale però è ancora una volta la discesa, stavolta quella del Montello: Bradley Wiggins (Sky) perde, per l'ennesima volta, contatto con il gruppo principale, con tutta la sua squadra - tranne Uran - che cerca fin da subito di riportarlo sotto, prima che la situazione diventi irreversibile. La BMC però è attenta, e si catapulta, con passisti del calibro di Taylor Phinney, velocemente in testa al gruppo, con l'intento di far fuori definitivamente il pericoloso rivale. Una mossa astuta, di cui però - alla fine - quasi non ce ne sarebbe bisogno: il gruppo inseguitore trainato dai britannici è addirittura costretto a fermarsi, visto che Wiggins non riesce a rimanere a ruota dei compagni e si ritrova staccato, insieme a Salerno e Minguez, ad un centinaio di metri dal treno della Sky.

La fuga perde sempre più terreno, anche perchè dai -10 km tornano protagoniste in testa al gruppo pure le squadre dei velocisti: la Orica e la Movistar si aggiungono a Cannondale e Omega Pharma, il gap si riduce a soli 40 secondi. Alle loro spalle Wiggins oramai è alla deriva, con più di 3 minuti di ritardo da recuperare.

I fuggitivi cominciano a perdere l'affiatamento, saltano qualche cambio. Nei frequenti rettilinei vengono visti e puntati dal gruppo. Ma non si rialzano: fino all'ultimo Lammertink lavora per Marcato, mentre Belkov e De Backer mettono tutto se stessi per coronare la loro fuga. Ai 700 metri il sogno dei cinque attaccanti s'infrange definitivamente: Trentin (Omega Pharma) arriva di gran carriera e chiude sulla fuga, con Felline che tenta uno scatto della disperazione per cercare di anticipare la volata. Gert Steegmans (Omega Pharma) però è perfetto: salta il corridore piemontese dell'Androni e porta in posizione di lancio il proprio capitano. Mark Cavendish (Omega Pharma) non si fa pregare, e con la solita imperiosa volata non molla la posizione di testa e taglia il traguardo a braccia alzate. Secondo il francese Nacer Bouhanni (FDJ), che si è scontrato con Modolo in volata, terzo il vice-Degenkolb Luka Mezgec (Argos-Shimano). Seguono il giovane Giacomo Nizzolo (RadioShack), Brett Lancaster (Orica-GreenEdge), gli italiani Manuel Belletti (AG2R), Roberto Ferrari (Lampre) e Sacha Modolo (Bardiani), il greco Ioannis Tamouridis (Euskatel) e infine Francisco Ventoso (Movistar). Elia Viviani (Cannondale), uno dei rivali più pericolosi per Cav, è invece rimasto imbottigliato ai -400 mt ed ha dovuto rinunciare a fare la volata.

Bradley Wiggins (Sky) giunge al traguardo con quasi 3 minuti e mezzo di distacco dal gruppo Maglia Rosa, influenzato e nemmeno così sicuro di ripartire domani da Busseto. Quel che è certo è che la leadership in casa Sky ha definitivamente cambiato padrone, con il colombiano Rigoberto Uran, rimasto sempre vicino a Nibali insieme al connazionale Sergio Henao, che da quest'oggi diventa a tutti gli effetti l'uomo di punta dei britannici.




Il video del tiratissimo finale della 12^ tappa


Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest
 
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