IL CICLISMO è CREDIBILE XD
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http://www.spaziociclismo.it/altro-itali...reda-34869
Per me è vergognoso.
Se tutti ragionassero come ragiona la "giustizia ciclistica" staremmo ancora tagliando le mani ai ladri.
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Cosa c'è di vergognoso? Se c'è da fare i controlli antidoping li fai...e comunque l'ha saltato per un motivo di sicuro, come sarà che è successo proprio nel periodo in cui andava più forte che in tutto il resto della carriera? Lui dice che non è vero che l'ha saltato (
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...64950&tp=n) però sinceramente mi viene difficile credergli
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30-01-2014, 07:36 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-01-2014, 07:37 PM da Giugurta.)
E' evidentemente una vicenda poco chiara in cui l'unica cosa certa è che non è stato trovato positivo nessuno.
Potrebbe esserci stato il disguido di cui parla Reda, e personalmente posso benissimo credergli ... anche perchè bisogna smettere di pensare che dalla bocca di un ciclista escano solo menzogne.
E infine credo che per squalificare qualcuno bisogna trovarsi difronte ai risultati di un controllo.
La giustizia del ciclismo, in questo caso (come in molti altri) si è basata su illazioni, ipotesi, e non prove.
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Se io so che sarò trovato positivo non mi faccio trovare e continuo a correre, i corridori e i medici sono capaci di fare i conti, lo sanno dopo quanto la roba che prendono non si trova più e sanno se un controllo antidoping verrà positivo o no. Dopo il Giro del Lazio Savio non lo fece più correre, se avesse creduto nella sua buona fede non lo avrebbe fermato
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Potrebbe anche essere, ma dare 2 anni di squalifica (ovvero far potenzialmente terminare una carriera) quando nessun controllo è risultato positivo, mi sembra un'esagerazione che denota quanto sia "cattiva" la "giustizia" ciclistica.
Perciò, ripeto, se tutti ragionassaro così, staremmo ancora tagliando le mani a chi ruba.
Poi è una mia opinione è giusto anche essere in disaccordo.
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Se si ritiene che un controllo è stato saltato apposta non c'è nessun motivo per dare una squalifica minore rispetto a quella corrispondente a una positività. Non è cattiveria, è giustizia
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Ma che significa giustizia?
Se c'è una legge che dice che si deve squalificare per due anni in caso di un controllo saltato è giustizia, se no no...
Che poi una pena servirebbe come deterrente, non come punizione stile asilo, ma vabbé...
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Se l'hanno squalificato l'avranno fatto seguendo le norme, mica l'avranno fatto a caso, una norma che dice che saltare apposta un controllo antidoping equivale a una positività è giusta, altrimenti ogni volta che uno sa che sarà trovato positivo non si fa trovare per qualche ora poi si presenta, si becca un paio di sculacciate e via. Non conosco il caso particolare, non so se l'ha fatto apposta, non so se c'erano elementi per ritenere che l'avesse fatto apposta e non so se questa cosa del controllo mancato sia l'unico motivo della sospensione (lui dice così, ma anche Ballan diceva che l'unico motivo per cui era stato rimandato a giudizio era una telefonata in cui diceva "E poi", in realtà faceva passare il suo sangue attraverso una macchina arricchendolo con l'ozono, però quando si difendeva in tv questo non lo diceva e immagino che anche Reda nella sua lettera aperta non abbia scritto cose che non gli facevano comodo, non sarebbe certo una novità), però se queste cose sono verificate la squalifica è giustissima. Sarebbe interessante sentire Savio ma non credo che ne parlerà
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(31-01-2014, 11:46 AM)Pagliarini Ha scritto: Se c'è una legge che dice che si deve squalificare per due anni in caso di un controllo saltato è giustizia, se no no...
Esatto, ed è proprio quello lì il problema
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Citami i regolamenti allora, io non li conosco e immagino che chi l'ha squalificato lo abbia fatto seguendo le regole, non con la ruota della fortuna
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Nel messaggio di prima intendevo dire che il regolamento è stato applicato correttamente, ma è il regolamento in se (che potrebbe anche chiamarsi accanimento) che ritengo sbagliato.
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Spiegami cosa c'è di sbagliato nel punire uno che evita un test antidoping per non farsi trovare positivo. I corridori sanno quando hanno preso l'Epo o quello che è, si fanno due conti, non si fanno trovare finché non scompaiono le tracce e poi si fanno fare il test col quale stranamente non si trova niente. Sarebbe ingiusta anche una punizione minore rispetto ai due anni delle positività (che sono già una punizione piccola). Se poi c'è stato un errore di chi doveva fare i test o cose del genere è un altro discorso, però non dovrebbe essere complicato dimostrarlo
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31-01-2014, 08:34 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 31-01-2014, 08:34 PM da Giugurta.)
Questa è una tua idea, per me 2 anni è una punizione enorme per uno che non è stato trovato positivo, e su cui possiamo fare soltanto illazioni.
In questi casi dovrebbero esserci le sospensioni pro-forma di 3 o 6 mesi.
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Non si fa nessuna illazione, viene punito per aver saltato il controllo antidoping, non perché non avendo potuto fare il test pensano che sarebbe stato positivo. Però come ripeto, se sai che sarai trovato positivo per 2 giorni dopo aver preso l'Epo in quei 2 giorni ti nascondi e speri che non venga nessuno, male che vada ti becchi 3 mesi di squalifica e la volta dopo ci riprovi, tanto le sospensioni manco contano per l'eventuale radiazione. La giustizia sportiva deve essere severa perché nello sport l'immagine, la trasparenza, l'equità contano più di tutto e oltre lo sport c'è il mondo, se uno viene buttato fuori ha tutte le possibilità per rifarsi, non cercate di sembrare più umani e misericordiosi con la retorica della seconda occasione, Dio li ha radiati immediatamente Adamo ed Eva, non gli ha dato due anni di squalifica e il mondo dello sport è una specie di Paradiso in terra in senso molto metaforico. Volete forse essere più misericordiosi di Dio? Pentitevi e rifugiatevi nel sapere di Cristo
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Squalifica ridotta di 9 mesi a Francesco Reda
Il corridore cosentino può tornare a fine mese
Un buon motivo per tornare a sorridere: Francesco Reda può tornare a correre tra pochi giorni. L’atleta di Cosenza, classe 1982, ha ricevuto uno sconto di 9 mesi sulla squalifica di due anni (fino al 20 giugno 2015) che aveva subito a causa di un omesso controllo antidoping. Reda ha sempre contestato una sentenza che riteneva ingiusta. Professionista dal 2007, in carriera Reda ha corso vestendo le maglie di Otc DFoors, Ngc, Quick Step, Acqua e Sapone e Androni. Su richiesta della commissione che l’Uci ha allestito per il ciclismo pulito, Reda ha ottenuto uno sconto di pena e può tornare a correre da fine mese.
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