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Attacchi&Contrattacchi - La Giuria ha le visioni: multa al fantasma di Scirea
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Attacchi&Contrattacchi - La Giuria ha le visioni: multa al fantasma di Scirea
Ennesima impresa dei veri dominatori del Giro

Ha voglia il direttore Stagi di dare i voti ai corridori. Per quante imprese possano inventarsi, secondo me non arriveranno mai ai livelli dei veri dominatori di questo Giro, capaci di sconvolgere la classifica in qualsiasi momento e in qualsiasi modo, instancabili nell’inventarsi nuove imprese per dare spettacolo. Un imbarazzante spettacolo, un penoso spettacolo. Loro, gli intoccabili signori della giuria.

Certo la tappa dello Stelvio resterà scritta per sempre nella loro leggenda: quel giorno il patron Mauro Vegni s’inventò sui due piedi la safety-moto, un mostro giuridico che il regolamento non può permettere, quello stesso giorno Radiocorsa e il Twitter della Gazzetta comunicarono cose da pazzi, rovinando per sempre il Giro, e loro ineffabili non notarono nulla. Non fecero nulla. Ancora li stanno cercando, lungo i tornanti del mitico Passo: ma di loro nessuna traccia. Una formidabile giuria fantasma. Per rintracciarla, necessario il reclutamento di una bella squadretta di Ghostbusters. Per l’anno prossimo bisognerà attrezzarsi.

Nell’attesa, il lungo viaggio nel paranormale prosegue benissimo. Nuova impresa, davvero ai confini della realtà, nella frazione da Belluno al Rifugio Panarotta. A fine corsa, la giuria fantasma decide perentoriamente di castigare un suo simile, un diesse fantasma. E’ proprio così. Duecento franchi svizzeri sulle spalle di Mario Scirea, colpevole di un reato imperdonabile: utilizzare una terza ammiraglia Cannondale lungo il percorso. A termini di regolamento, la multa sarebbe abbastanza normale. Il problema è che quando in casa Cannondale ricevono la comunicazione si sentono piuttosto sgomenti. In tutti questi anni ne hanno viste, ma prendere una multa con un diesse che non c’è, su un’ammiraglia che non c’è, va ben al di là della loro umana sopportazione.

Impensabile e inverosimile. Eppure è proprio così. Eppure succede nella seconda corsa più importante del mondo. La giuria che sullo Stelvio non nota niente di strano (dev’essere che in Alta Valtellina usano molto le fette di bresaola sugli occhi), questa stessa giuria di non vedenti improvvisamente nota al Giro un’ammiraglia che non c’è, guidata da un diesse che non c’è. In casa Cannondale trasecolano: va bene tutto, ma c’è un limite anche al tutto.

Non sono i duecento franchi al centro del ricorso. C’è la ferma volontà di uscire dal surreale. Così, il team di Amadio e Zanatta chiede spiegazioni. La giuria fantasma – contattata tramite un bravo medium – conferma: in corsa c’era una terza ammiraglia, su quell’ammiraglia c’era Mario Scirea. Ce ne vuole – perché come noto gli arbitri sono subito pronti a riconoscere i propri errori – per ristabilire la semplice realtà dei fatti: proprio nei momenti in cui la giuria lo vedeva impegnato a meritarsi duecento euro di multa, Mario Scirea viveva ore serene in Brianza, a casa sua, impegnato in tutt’altre faccende.

Con una certa fatica, la verità viene ristabilita. Non senza un certo imbarazzo, la giuria prepara per il giorno dopo, tappa della cronoscalata sul Grappa, due righe di comunicato per cancellare la multa. “In seguito a indagine del Collegio di Giuria, l’ammenda è annullata”.

Rispetto allo scempio dello Stelvio, questo è un episodio infinitamente più piccolo. Ma ugualmente serve a rendere l’idea di quanto grande sia la pochezza di questa giuria. Non vede la corsa, però ha le visioni. Ma chi la guida, il Mago Otelma?

ATTACCHI & CONTRATTACCHI | di Cristiano Gatti per tuttobiciweb.it
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pag...&cod=68989
 
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