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DéTour 2014: Charteau rimosso, ora i pois frizzano
#1
DéTour 2014: Charteau rimosso, ora i pois frizzano
Gpm, lotta apertissima col nuovo sistema

Anthony Charteau ha appeso la bici al classico chiodo meno di un anno fa, nell'ottobre 2013, e viene ricordato - oltre che per una carriera da gregario - per due motivi. Il primo è che è il recordman di vittorie alla Tropicale Amissa Bongo (e qui capiremo il lettore che dovesse esclamare d'impulso quella famosa locuzione romanesca che inizia per "me co" e finisce per "joni"), tre successi per lui nella corsa che si disputa dal 2006 in Gabon, ma questi sono titoli effimeri, poi domani arriva il Berhane di turno e ne vince 4 e ciao.

L'altro motivo per cui è ricordato Charteau è invece scolpito nella pietra, anzi nelle rocce delle montagne alpine e pirenaiche, perlomeno quelle sulle quali transita il Tour. L'ex corridore di Nantes vinse nel 2010 la classifica dei Gpm alla Grande Boucle, conquistò la maglia a pois dopo fiera lotta con Christophe Moreau, e il suo successo fu talmente clamoroso che dall'anno successivo tutto cambiò.

E sì, perché quello di migliore scalatore del Tour de France è stato, nella storia, a volte un titolo fine a se stesso, col quale si è premiato chi scalatore non era per niente. Evidentemente il povero Charteau ha rappresentato per gli organizzatori il non plus ultra della negazione dello scalatore che vince la classifica degli scalatori: "Mon dieu, après Charteau, le déluge!", oddio, tutti ma Charteau proprio no, non è possibile, non è pensabile, non è ontologicamente accettabile che un simile non-scalatore vinca la maglia a pois. Nei libri di storia del ciclismo rimarranno per sempre vergati concetti quali "quando addirittura la classifica venne vinta da Charteau, si capì che bisognava radicalmente cambiare sistema", nessuno insomma voleva più uno come Charteau in maglia a pois, e nessuno toglierà questo marchio infamante dal curriculum dell'ex corridore di Nantes.

Dal 2011 un nuovo sistema di punteggi è stato assunto col chiaro scopo di cancellare quel passato infausto. E così, al grido di "mai più uno Charteau a pois", i Gpm di categorie inferiori sono stati sfrondati di punti da assegnare, ed è stata aumentata pure la distanza tra salite Hors catégorie e salite di prima. Per esemplificare, il rapporto tra il vincere un Gpm HC e uno di 4a categoria è passato da 6,666 a 25. Con questo nuovo metodo i vincitori sono stati scalatori maggiormente riconosciuti (anche se tra Samuel Sánchez nel 2011 e Nairo Quintana nel 2013 s'è inserito nel 2012 Thomas Voeckler a riportare indietro le lancette del tempo, lui non propriamente grimpeur anche se quell'anno fece un'ottima classifica).

E un altro risultato ottenuto è stato che la lotta per i pois s'è fatta più incerta, perché vincere su un arrivo in salita HC conferisce un punteggio (raddoppiato come tutti i traguardi in quota) di 50 punti, e 50 punti sono tanti. Tra oggi e domani avremo 8 Gpm: due di terza categoria (ma non contano nulla o quasi), tre di prima e tre HC (di cui due valevoli come arrivo). 159 punti in palio in totale, e una classifica totalmente aperta. Si pensava che Joaquim Rodríguez avrebbe potuto concentrarsi per vincere abbastanza agevolmente questa graduatoria, ma evidentemente proprio il sistema di punteggi impedisce che qualcuno metta in cassaforte la maglia con troppo anticipo.

Al momento il leader è Rafal Majka, che ha superato proprio Purito grazie al punticino conquistato ieri su un quarta categoria (ma avevamo appena detto che non contano nulla o quasi, queste salite minori!), e ora guida con 89 punti contro gli 88 di JRO e gli 86 di Nibali (che fa punti anche non volendo: che colpa ne ha se vince o si piazza bene nelle tappe più dure?...). Voeckler è sempre in mezzo, ed è quarto a 61, seguito da Pinot a 49, Valverde a 40 e De Marchi a 38 (l'italiano della Cannondale era in alta classifica appena due o tre tappe fa... per dire come una singola frazione d'alta montagna possa stravolgere questa graduatoria).

Tutto il contrario è invece la classifica a punti: in questa graduatoria può invece succedere che qualcuno particolarmente forte o in forma possa mettere al sicuro la maglia verde sin dalla prima metà di Tour, laddove ci sono molte tappe adatte agli uomini veloci (in questo caso gli organizzatori premiano maggiormente gli arrivi facili, di modo che a vincere sia sempre un velocista o qualcosa del genere). Peter Sagan ha talmente tanto vantaggio sul secondo, e da talmente tanti giorni, che s'è stufato lui per primo di questa situazione, e ormai non sprinta manco più ai traguardi volanti...

Per la precisione, lo slovacco già in verde nel 2012 e nel 2013 ha appena 402 punti (l'anno scorso vinse con 409...), contro i 226 di Bryan Coquard e i 217 di Alexander Kristoff. Storia chiusa, ma già da una settimana buona.

La terza e ultima maglia alternativa alla gialla è quella bianca, e indica il miglior giovane. Qui c'è poco da almanaccare, si segue pari pari la classifica tenendo conto solo degli under 26, e nel nostro caso la lotta è ridotta sostanzialmente a due atleti di casa, Thibaut Pinot (passato in testa ieri) e Romain Bardet, divisi da 1'34" e seguiti da più o meno vicino dal solo Michal Kwiatkowski, terzo a 6'22"; il quarto, Tom Dumoulin, ha quasi un'ora di ritardo, ma tutto sommato pare da escludere che possa architettare una fuga allo scopo di rientrare in gioco...

Marco Grassi - cicloweb.it
http://www.cicloweb.it/articolo/2014/07/...-col-nuovo
 
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#2
Povero Charteau, alla fine la maglia a pois l'ha cercata e non l'ha certo vinta per i colli di 4a categoria. Ora c'è sempre il rischio che il vincitore se la trovi quasi per caso, come nel 2011 e nel 2013, dove Sanchez e Quintana l'hanno scippata a Roy e Rolland...
 
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#3
Dovrebbero fare così anche alla Vuelta: gli ultimi 2 vincitori di quella classifica sono stati Clarke ed Edet Confuso
 
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#4
Va bè, ma questo perchè delle classifiche accessorie della Vuelta non gliene frega niente a nessuno, metà dei corridori probabilmente non sa neanche di che colore siano le maglie.
 
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#5
Andy vincitore morale della maglia a pois 2010 Asd
Comunque si differenzi lo scopo di questa classifica: è la classifica dei GPM o del miglior scalatore? Mi sembrano ambivalenti da come vengono usate quando in realtà c'è una differenza enorme. Fino al 2010 era la classifica GPM, ora se in salita non sei un treno non la vinci.
Finché verrà fatta chiarezza questa maglia varrà simbolicamente la metà di quella verde seppur sia premiata ugualmente
 
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#6
Secondo me bisognerebbe trovare un compromesso tra i due sistemi di punteggi: un altro Charteau non è proponibile, però ora come ora si va ad avvantaggiare troppo i big. Per me bisognerebbe mettere molta differenza di punteggi tra salite HC e 1^ cat. e 2^-3^-4^ cat., e togliere il raddoppio di punti per l'arrivo in salita magari limitandosi ad un terzo, o ad un piccolo bonus. Sese Così facendo gli Charteau a regola dovrebbero esser tagliati un po' fuori, visto che su salite "vere" ed importanti s'immagina si possano muovere corridori un po' più di prestigio, e i big dovrebbero avere un po' più di difficoltà perché appunto l'arrivo non regala così tanti punti come adesso. Sisi

(Ovviamente è implicito che per me si tratta di una classifica GPM Sese )
 
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#7
Quest'anno il costume della Pimpa l'ha vinto Majka!
Purito proprio non ne aveva. Majka mostruosamente forte, non paragonatemelo più a Van den Brocco per favore
 
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#8
No, infatti VDBroeck è molto meglio Sese

Majka poi è davvero un buffone: sarò pronto a gufarlo ad ogni occasione. Sese Sese
 
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