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Olimpiadi di Rio 2016 | Prova in linea Uomini
Il bombardamento "Pellegrini" lo sopporto ancora meno... Tra l'altro spero che la ragazza abbia superato non poche fragilità, che prima o poi i riflettori si spegneranno. 
E' un male forse comune ma che credo particolarmente italiano, con una "cultura" sportiva fatta di poche "divinità" e di tanto anonimato, una struttura che conta solo le medaglie, non il numero di praticanti, non il numero di spettatori (sempre super-calcio a parte, ma sempre di divinità si parla). 
Noi appassionati di ciclismo apprezziamo molti ciclisti, le ottime prove di "gregari" di lusso, il buon potenziale di questo o quel corridore, tanti aspetti e dettagli. Nel frattempo veniamo a sapere che Nibali è andato regolarmente di corpo e che Aru non ha avuto disturbi dalla pizza con i peperoni mangiata la sera prima. 
Altro esempio che conosco è il basket, conta andare o meno alle Olimpiadi, vincere o no una medaglia, anche solo europea. Poi che tante società storiche svaniscano, che tanta tradizione sul territorio si perda nel nulla, che il movimento cammini con affanno con sempre meno giocatori di buon livello, conta purtroppo poco. 
Non comprendiamo il valore della memoria (a parte i filmati di Beppe Conti  :D ), contiamo solo le medaglie di oggi, per le poltrone e i benefici di oggi  Triste
 
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Nibali: «Le cadute fanno parte del gioco. Errore? No»
Il siciliano è tornato a casa a Lugano, il 25 nuovo controllo

Tre giorni dopo, Nibali spiega a Luca Gialanella de La Gazzetta dello Sport, la dinamica della caduta. «Le cadute fanno parte del gioco. Non c’entra la fortuna o la sfortuna, l’ho sempre detto. Se scendevo piano, non succedeva niente, non cadevo, ma rientravano da dietro». E allora riannodiamo il film: 11,5 km all’arrivo, discesa umida, all’ombra, in mezzo alla foresta pluviale di Vista Chinesa.

«Mi stavo giocando tutto. Stavo veramente bene, ho provato a vincere. Stavo allungando. Non volevo il secondo o il terzo posto, no, io ero lì per l’oro. E volevo arrivare al traguardo da solo. Non in volata, non era quella la mia idea di corsa».

Curva a sinistra, difficile: qui era caduto Conti nella Preolimpica 2015, qui finiscono a terra Oliveira e Porte. Si va a 70 km/h.
«Sono entrato in curva, ho fatto una bella traiettoria. La conoscevo bene la discesa, al giro prima proprio qui ero rientrato in discesa su Fabio (Aru, che in cima aveva fatto la selezione decisiva, ndr). Mi è partita leggermente la ruota anteriore, un po’ in derapata, come nella MotoGP (la voce di Vincenzo si infiamma, ndr). L’ho tenuta su la bici, però quando la tiri su, ti allarghi di traiettoria, ti allarghi, e così con la bici in piedi sono finito nella canalina di raccolta dell’acqua a bordo strada. E con il pedale destro ho toccato il muretto e mi sono catapultato in avanti. La canalina di scolo era scivolosa, ma questa curva l’avevamo provata tante volte in allenamento».

Può recriminare su qualcosa?
«No. Non è stato un errore mio, la pressione delle ruote era perfetta, io non vado alto, le avevo gonfiate a 8 atmosfere, non è stato un fatto tecnico. E’ la casualità. Era una curva infida, una curva lunga a sinistra in sequenza, divisa in due parti, e poi chiudeva».

tuttobiciweb.it
 
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Kleber Ramos da Silva(Brasile) positivo all'EPO...non ha finito la prova su strada per l a cronaca...
 
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Me lo ricordo vincente in un arrivo in salita al San Luisa qualche anno fa davanti ai grossi nomi (credo ci fosse Contador)
 
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