24-09-2019, 06:57 PM
Rispondo di qua:
Il problema di Bjerg tra i pro sarà che dovrà totalmente rivedere il suo calendario tipo.
Lui in tre anni tra gli U23 ha corso 1 giorno (UNO) a luglio.
La stagione non la inizia mai prima di marzo, ove comunque fa giusto qualche gara in linea. Blocco di corse a tappe tra aprile e inizio giugno, campionati nazionali e poi un mese di stacco fino al Giro di Danimarca in cui inizia l'avvicinamento al Mondiale.
Quest'anno ha ulteriormente asciugato il suo calendario levando Giro U23 e Tour de l'Avenir a cui aveva partecipato nel 2018.
Nelle squadre di vertice non potrà permettersi questo programma, a maggior ragione perché, visto anche come va in salita, immagino che vorranno fare di lui un gregarione à la Kiryienka.
Tra i pro, dunque, non avrà modo di preparsi in maniera così certosina il gettone e là gli si misurerà la febbre. Il che non vuol dire che farà schifo, ma magari, semplicemente, sarà "solo" un grande cronoman e non il cannibale che ci si aspetta che diventi.
(24-09-2019, 06:31 PM)Hiko Ha scritto: Pensavo che Bjerg fosse in fase di regressione e invece no. O quantomeno se si tratta di calo comunque gli basta per battere i suoi coetanei.
Quando passerà professionista non diventerà mai un fenomeno, seguendo la recente tradizione danese è già un atleta fatto e finito. Per qualche tempo l'anno scorso pensavo sarebbe diventato un buon interprete delle corse a tappe, cosa che assolutamente non accadrà.
Però questa grande costanza ai Mondiali a crono mi fa pensare che potrà diventare un ottimo cronoman e che anche al piano di sopra e che qualche medaglia al mondiale di specialità potrà raccoglierla.
Il problema di Bjerg tra i pro sarà che dovrà totalmente rivedere il suo calendario tipo.
Lui in tre anni tra gli U23 ha corso 1 giorno (UNO) a luglio.
La stagione non la inizia mai prima di marzo, ove comunque fa giusto qualche gara in linea. Blocco di corse a tappe tra aprile e inizio giugno, campionati nazionali e poi un mese di stacco fino al Giro di Danimarca in cui inizia l'avvicinamento al Mondiale.
Quest'anno ha ulteriormente asciugato il suo calendario levando Giro U23 e Tour de l'Avenir a cui aveva partecipato nel 2018.
Nelle squadre di vertice non potrà permettersi questo programma, a maggior ragione perché, visto anche come va in salita, immagino che vorranno fare di lui un gregarione à la Kiryienka.
Tra i pro, dunque, non avrà modo di preparsi in maniera così certosina il gettone e là gli si misurerà la febbre. Il che non vuol dire che farà schifo, ma magari, semplicemente, sarà "solo" un grande cronoman e non il cannibale che ci si aspetta che diventi.