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Wiggins e il Tour: ora o mai più.
#1
Ecco i 5 motivi per cui per Bradley Wiggins questa è la prima e ultima occasione di conquistare il Tour de France

1-Allenamento: si è parlato moltissimo nelle settimane passate dei programmi di allenamento di Bradley Wiggins. Ritiri in altura dall’inizio dell’anno, allenamenti sfiancanti, una condizione fisica che non può scendere mai sotto il 90-95%, come lo stesso Wiggins ha dichiarato. Tim Keirrison, l’australiano che segue Bradley e gli altri Sky, ha creato un atleta formidabile partendo da una base potenzialmente ottima, ma ancora molto grezza. Tutto bellissimo, ma la domanda è: quanto può continuare Wiggins a reggere questi ritmi di allenamento? La risposta ve la diamo noi: poco. Nelle interviste prima del Tour il britannico ha più volte dichiarato che la pressione mentale è fortissima, che spesso viene da domandarsi: ma ne vale la pena? Per adesso sì, visto che i risultati ripagano il lavoro, in futuro potrebbero venire a mancare stimoli e obiettivi e a quella stessa domanda la risposta diventerebbe diversa.
2-Froome: in squadra con Wiggins c’è un compagno che ogni giorno diventa più ingombrante: Chris Froome. L’unico motivo per cui due giorni fa salendo verso La Tussouire si è fermato dopo lo scatto che aveva messo in crisi il compagno in maglia gialla è la consapevolezza che dall’anno prossimo il capitano del Tea Sky sarà lui. Più giovane, più forte in salita, sta anche diventando in modo estremamente rapido più amato dai tifosi, britannici e non. È Froome l’uomo del futuro e Wiggins lo sa.
3-Percorso: discorso banale e fatto mille volte quello sul percorso, ma rimane uno dei punti chiave delle possibilità di vittoria di Wiggins quest’anno. Oltre cento chilometri a cronometro su cui stracciare la concorrenza. Le salite sono poche, i “tapponi” sono solamente tre. Nel primo “Wiggo” si è salvato, negli altri potrebbe andare di nuovo in difficoltà se gli avversari saranno all’altezza. Il vantaggio da gestire (reale e virtuale), però, rimane tantissimo grazie alle cronometro. Nei prossimi anni vedremo dei Tour più duri, con il ritorno di alcune salite mitiche escluse quest’anno. Gli affari si complicheranno e non poco.
4-Rivali: nella startlist del Tour 2012 mancano i due grandi duellanti delle ultime 5 stagioni: Alberto Contador e Andy Schleck. Inutile fare supposizioni su come sarebbe andata se loro fossero stati in gara, ma di certo Wiggins avrebbe avuto due rivali in più da marcare. Oltre a questo bisogna necessariamente considerare che da dietro tanti giovani spingono forte: da Pierre Rolland a Thibaut Pinot, da Tejay Van Garderen a Rein Taaramae. Questi corridori cresceranno e diventeranno rivali credibili anche per la maglia gialla.
5-Squadra: il Team Sky al gran completo è arrivato in grandissima forma a questo appuntamento. Non è certo un caso, ma non si può escludere che nei prossimi anni le cose cambieranno. Le altre squadre cominceranno a copiare i metodi degli inglesi e potrebbero nascere nuove squadre sulla stessa lunghezza d’onda. Wiggins è come un attaccante che ha dietro di sé i migliori assistmen del campionato. La palla deve buttarla in rete, un fallimento è fuori discussione.

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Wiggins e il Tour: ora o mai più. - da Gershwin - 14-07-2012, 09:19 AM

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