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Aru e Verratti, il ciclismo si scopre 2800 volte inferiore al calcio
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Aru e Verratti, il ciclismo si scopre 2800 volte inferiore al calcio
Tante società stanno facendo fatica, e l’attività dell’anno prossimo per tanti sodalizi storici è nell’assoluta incertezza. Noi crediamo che non sia affatto sbagliato andare a copiare da quei sistemi che funzionano, prendendone spunto e adattandolo alla propria realtà. Paragoniamo Fabio Aru, secondo al Giro Dilettanti e vincitore di ben due Giri della Valle d’Aosta, a Fabio Verrati, centrocampista classe 92 vincitore lo scorso anno del campionato di Serie B con il Pescara.

Verratti, quest’estate, è passato dal Pescara al Paris Saint Germain e gli abruzzesi hanno ricevuto 14 milioni di euro. Fabio Aru, nella stessa estate, è passato dalla Palazzago all’Astana e, i bergamaschi hanno circa 5.000 € il valore corrispondente ai punti totalizzati da Aru. Altre società, molto meno galanti che l'Astana, non pagano neanche quelli.

Non stiamo ovviamente chiedendo che l'Astana versi alla Palazzago 14 milioni di euro, ma se il rapporto tra il calcio ed il ciclismo è di 1 a 20 a cifra corretta dovrebbe essere di 700.000 €, cifra che consentirebbe alla società bergamasca di effettuare un paio di stagioni senza dover ricercare sponsor. Attualmente il rapporto è di 1 a 2800.

Non solo, Mario Balotelli all'età di soli 15 anni, è stato acquistato dall'Inter dal Lumezzane versando nelle casse della piccola società bresciana la bellezza di 360.000 €. Il Lumezzane potrebbe essere paragonato ad una delle tante società giovani che operano nel ciclismo.

Nel 2011 nel ciclismo, il miglior classe 90, Moreno Moser, è passato dalla Lucchini alla Liquigas. Bene, la squadra che ha ceduto Moser alla Liquigas ha chiuso l'attività agonistica. Nel calcio, il Pescara sta affrontando una stagione di Serie A a costo praticamente zero, ha infatti reinvestito tutti i proventi delle cessioni dei giovani talenti tra cui, come già detto, Verratti.

In oltre cento anni di storia, il ciclismo non ha saputo andare a copiare questo aspetto che sostiene numerosissime società calcistiche grandi e piccole. Già, perché è una catena: le società giovanili o di seconda e terza categoria, non incasseranno i 14 milioni che ha incassato il Pescara, ma nel loro piccolo, se lavoreranno bene, potranno portare a casa quattrini che gli consentiranno di fare una attività senza andare sempre solo a chiedere agli sponsor.L'ispiratore di questa riflessione è stato il giornalista e calciofilo, Alessandro Brambilla.

Nel ciclismo, pur di non spendere nessuno guadagna.

ciclismo-online.it
 
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Aru e Verratti, il ciclismo si scopre 2800 volte inferiore al calcio - da SarriTheBest - 16-10-2012, 02:57 AM

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