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Il borsino del Giro d'Italia 2013: i favoriti per le maglie rosa, rossa, blu e bianca
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Il borsino del Giro d'Italia: tutti i favoriti per le maglie rosa, rossa, blu e bianca

Scorcio della maglia rosa del Giro 2013 firmata da Paul Smith
Chi riuscirà a spuntarla nella corsa alla maglia rosa? - foto tratta da facebook

Ormai poche ore ci separano dall'inizio della 96a edizione del Giro d'Italia, che si prospetta come una corsa durissima ma allo stesso tempo molto equilibrata: è vero infatti che è stata inserita una cronometro stile Tour, compensata però da tapponi come quello delle Tre Cime di Lavaredo o quello dello sconfinamento per il Galibier. Chiunque può aspirare a disputare un grande Giro d'Italia.
Di seguito andremo a conoscere ed analizzare i principali favoriti delle varie maglie: la rosa di leader della classifica generale, la rossa di quella a punti, la blu dei gran premi della montagna e infine la bianca della classifica dei giovani (che quest'anno riguarderà tutti gli atleti nati dopo l'1 gennaio 1988).

Favoriti per la Classifica Generale / Maglia rosa


© Astana

Vincenzo Nibali (Astana)
Ha iniziato la stagione alla grande, vincendo Tirreno-Adriatico e Giro del Trentino. Ha un palmares da grande: la conquista della maglia roja alla Vuelta (2010), i podi a Tour (3° nel 2012), Giro (3° nel 2010, 2° nel 2011), Liegi (2° nel 2012), Sanremo (3° nel 2012) non si ottengono per caso. Ha l'età, la condizione fisica e mentale giusta per arrivare - finalmente - alla maglia rosa, oltre ad una squadra molto competitiva (anche se la rinuncia di Brajkovic è un brutto colpo). Il percorso non gli strizza molto l'occhio, a dir la verità: o meglio, glielo strizzerebbe se non ci fosse di mezzo un signore chiamato Bradley Wiggins. Ma Vincenzo ha dimostrato inventiva e coraggio, caratteristiche necessarie per pareggiare il gap a cronometro con il britannico. Senza contare che stavolta le salite saranno quelle ripide e toste del Giro d'Italia...


© Sky

Bradley Wiggins (Sky Procycling)
E' stato l'uomo del 2012, vincendo tutto (o quasi) quello che c'era da vincere: Parigi-Nizza, Giro di Romandia, Giro del Delfinato, Tour de France, prova a cronometro delle Olimpiadi britanniche. Un anno perfetto. I precedenti al Giro sono scarsi: quattro partecipazioni senza lasciar traccia in ottica Generale. Ma quello era un altro Wiggins. Certo, le salite non sono quelle francesi ed è in questo aspetto che verranno riposte tutte le speranze degli avversari. Perchè, altrimenti, con le cronometro e la super squadra a disposizione (composta praticamente da otto capitani), ci sarebbe poco spazio per chiunque.


© Garmin

Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp)
Torna - un po' a sorpresa - al Giro d'Italia, con indosso il dorsale numero 1 sulla schiena a ricordo della meritata vittoria ottenuta nel 2012. Alla Liegi ha mandato un bel segnale, risultando decisivo per la vittoria del compagno Martin. La Garmin poi gli ha allestito una squadra maggiormente competitiva: se l'anno passato aveva a disposizione solo Vandevelde e Stetina, questa volta potrà contare anche su Thomas Danielson (8° al Tour 2011), Thomas Dekker e sull'esperto David Millar. Difficile intaccare la lotta tra i due sopracitati, ma se si gestisce bene, come ha fatto 12 mesi fa, si candida certamente il primo favorito per la terza piazza del podio.


© Lampre

Michele Scarponi (Lampre-Merida)
Messo in naftalina ad inizio stagione dalla sua squadra, arriva a questo Giro bissando l'ottima prestazione alla Liegi dell'anno passato (8° nel 2012, 5° nel 2013). Dovrà per forza di cose inventarsi qualcosa in salita per sistemare i distacchi della cronometro di Saltare, oppure sfoderare una prova contro il tempo al di là delle attese: più facile la prima della seconda, visto che gli attacchi coraggiosi fanno parte del suo repertorio. La Lampre quest'anno gli ha regalato un gregario d'esperienza in più (José Serpa) - che va ad aggiungersi a Przemyslaw Niemiec e al corregionale Simone Stortoni -, e gli ha tolto un peso (Cunego) dalle... ruote. Di sicuro sarà lì a giocarsi il podio (come sempre del resto, visto che nelle ultime 3 edizioni ha chiuso una volta al 2° posto e due al 4°), e magari a sognare qualcosa di più...


© Euskaltel

Samuel Sanchez (Euskaltel-Euskadi)
Arriva al Giro con ambizioni da podio, dopo che per ben 7 anni (nel 2005 chiuse 17°) non avevamo avuto notizie di lui. Quest'anno finora non si è mai praticamente visto (un flash nell'epica tappa di Porto Sant'Elpidio della Tirreno-Adriatico e un 2° nella tappa di Beasain al Giro dei Paesi Baschi, e nulla più), e questo fa pensare che abbia preparato a puntino l'appuntamento con la corsa rosa. Si candida come pericoloso outsider di lusso, anche se la necessità di punti World Tour della sua squadra potrebbe rischiare di farlo correre un po' con il "braccino".


© Blanco

Robert Gesink (Blanco Pro Cycling)
Negli ultimi anni è migliorato molto a cronometro, mentre le sue doti in salita non sono mai state un mistero. Ha tutte le carte in regola per disputare un grande Giro d'Italia. Le paure però sono molte: dal fatto che abbia in testa il Tour fino al suo feeling con le cadute, per non parlare della sua innata discontinuità lungo le 3 settimane di corsa. Infatti, nonostante potenzialmente possegga tutte le qualità per far bene, finora ha raccolto solo briciole nei GT: al Tour ha collezionato due ritiri (2009 e 2012), un buon 5° (2010) e un 32° (2011) posto, mentre alla Vuelta solo un 7° (2008) e due 6° (2009 e 2012) posti.
La Blanco gli affiancherà due giovani dal buon talento, come Steven Kruijswijk (classe 1987, già maglia bianca nel 2011) e Wilco Kelderman (classe 1991, al debutto in un grande giro), che potranno essergli di grande aiuto e, nel caso, anche di sostituirlo degnamente.


© ag2r

Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale)
Ormai verso i 31 anni, Pozzovivo è arrivato nel momento giusto per cominciare a cogliere risultati importanti anche nelle grandi corse: il 9° posto nel 2008 e l'8° nel 2012 non possono di certo bastare. Un posto tra i primi 5 quest'anno può e deve arrivare. Certo, le due costole fratturate al Giro del Trentino non sono il massimo in vista della corsa rosa, ma la buona prestazione mostrata ieri al Gp Francoforte (chiuso al 7° posto) fa ben sperare i tifosi del piccolo scalatore lucano.
Ovviamente dovrà condividere la leadership con il giovane astro nascente colombiano Carlos Betancur: uno con più fondo, l'altro ha il suo pezzo forte nell'esplosività, insieme potrebbero diventare letali per molti in gruppo.


© Sky

Sergio Henao (Sky Procycling)
L'anno scorso - al debutto - 9°, probabilmente sarebbe capitano in qualsiasi altra squadra presente al Giro quest'anno. Gli Sky comunque ci hanno abituato a mantenere più uomini in classifica, e quindi confermare almeno il risultato dell'anno passato è tutto tranne che fantascienza. Nel caso Wiggo dovesse alzare bandiera bianca, potrebbe raccoglierne degnamente l'eredità. In sostanza, sarà meglio non commettere l'errore di considerarlo "solo" un semplice gregario agli ordini di Wiggo...


© BMC

Cadel Evans (BMC Racing Team)
L'Evans di qualche anno fa, quello che conquistava l'iride a Mendrisio nel 2009 o si tingeva di giallo sui Campi Elisi nel 2011, sarebbe andato a nozze con questo percorso. L'Evans degli ultimi tempi invece è tutto da decifrare: proprio dal successo al Tour de France non è più riuscito a mostrare completamente le sue qualità, come se avesse spento completamente la luce dopo aver realizzato il suo sogno. Quindi pare un problema più di motivazioni che di forma fisica, anche se i 36 anni di sicuro cominceranno un po' a farsi sentire. Magari potrebbe cercare il riscatto agli occhi dei suoi detrattori proprio in questo Giro, scalzando così Van Garderen dal suo posto di capitano al Tour. Oppure ci ritroveremo di fronte ad un campione ormai sul viale del tramonto, e allora una top 5 sarebbe già oro che luccica...


© Liquigas

Ivan Basso (Cannondale Pro Cycling)
Dall'ultimo trionfo al Giro d'Italia, nel 2010, si è incamminato in un lento ed inesorabile declino: più che nei risultati (7° al Tour del 2011, 5° al Giro del 2012 e 25° al Tour 2012), nel modo in cui li ha ottenuti, cercando sempre di sopravvivere alla ruota dei big di turno. Quest'anno poi rischia davvero la disfatta: la crono di 50 km rischia di tagliarli le gambe ancor prima che la lotta per la maglia rosa si infiammi, senza contare che in salita dovrà sottostare per forza di cose - vista la presenza,al suo fianco, dei soli Salerno e Sarmiento - ai ritmi della Sky o dell'Astana. Visti i presupposti, riuscire a confermare il 5° posto dello scorso anno sarebbe già un mezzo miracolo; già più possibile un posto tra i primi 10...


© RadioShack

Robert Kiserlovski (RadioShack)
Uscito molto bene dal recente Giro di Romandia, in cui si è dimostrato uno dei più brillanti ogni volta che la strada saliva, il croato della RadioShack si è conquistato i gradi di capitano della propria squadra al Giro d'Italia, dove già nel 2010 - complice la tappa della fuga bidone de L'Aquila - terminò in 10° posizione. Le difficoltà a cronometro però rischiano di penalizzarlo notevolmente rispetto ai suoi avversari. In alternativa gli americani possono contare sul portoghese Tiago Machado, un passista-scalatore con già alle spalle uno - sfortunato - gettone al Giro d'Italia (chiuse al 19° posto nel 2011)


© Movistar

Beñat Intxausti (Movistar)
La forma non pare essere poi pessima - nelle ultime due corse ha chiuso 8° (Klasika Primavera) e 4° (Giro dei Paesi Baschi) -, e le sue caratteristiche si sposano bene con il percorso di questa edizione. Nel 2012 poi aveva mostrato delle prestazioni di buonissimo livello, crollando però nel tappone dell'Alpe di Pampeago con una "bambola" dalla bellezza di 40 minuti. La tenuta nelle grandi tappe alpine è dunque il fantasma più spaventoso che svolazza attorno al giovane basco della Movistar. Ma anche l'anarchia in casa Unzue non è un fattore da poco: in assenza di Valverde infatti spesso e volentieri è accaduto che ognuno pensasse solo a se e alla squadra, arrivando - alla fine - a raccogliere poco o nulla. Bisognerà vedere dunque anche quante voglie hanno corridori validi come Eros Capecchi e Juanjo Cobo, vincitore della Vuelta 2011, di mettersi a disposizione l'uno dell'altro e di comportarsi da squadra vera.


© Androni

Franco Pellizotti (Androni Venezuela)
Sembra passata una vita da quando, nel Maggio 2010, fu fermato alla vigilia di un Giro d'Italia che lo vedeva tra i favoriti principali della corsa rosa. Dopo aver saltato le ultime tre edizioni, si ripresenta al via con addosso la gloriosa maglia tricolore: tante cose sono cambiate, e la lunga cronometro di certo non lo favorisce. Correrà con la voglia di togliersi qualche soddisfazione sui tanti arrivi in quota presenti quest'anno, magri cercando di ottenere un buon piazzamento tra i primi 10 della generale.


© BMC

Mauro Santambrogio (Vini Fantini)
Vera rivelazione di questa prima parte della stagione, la cura Scinto ha fatto subito effetto su di lui, tanto da far pensare/sperare che possa tener duro anche nella lotta per la generale. Sarà molto difficile: sta andando forte da diversi mesi, e per limitare i danni della cronometro dovrà sbattersi come un mulo. Alla fine cercherà di vivere alla giornata, e vedere un po' che frutti sarà riuscito a raccogliere a fine Giro: sicuramente non ci sarà nulla da rimproveragli.
In Vini Fantini anche il killer Danilo Di Luca potrebbe essere una carta pericolosa: è dura però fare pronostici su di un corridore che ha una sola corsa nelle gambe (Gp Larciano, 10°) e che si presenta al Giro dopo anni di assenza.


© Katusha

Yuri Trofimov (Katusha)
Il primo a "chiamarlo" pubblicamente è stato Ekimov (ma avremmo potuto scambiarlo per puro nazionalismo), ma pochi giorni fa ci si è messo pure il suo direttore sportivo Valerio Piva, dichiarando, durante un'intervista, che il 29enne russo può pensare di concludere il Giro tra i primi 10. Alle spalle ha tre partecipazioni al Tour (46° nel 2009, 29° nel 2011 e 51° nel 2012), una al Giro d'Italia (28° nel 2010) ed una alla Vuelta (124° nel 2011), tutte accomunate dall'anonimato più totale. Anche le sue caratteristiche lo indirizzano verso le corse di un giorno o, al limite, le brevi corse a tappe, senza contare che ultimamente non è che abbia brillato neanche in queste. Mistero.
Forse più adatto a far classifica sarebbe Giampaolo Caruso, anche se - viste le sue caratteristiche - è più facile che si possa togliere delle vere soddisfazioni puntando alle tappe e alla maglia azzurra di miglior scalatore.


© Saxo

Rory Sutherland (Saxo-Tinkoff)
A 31 anni compiuti, l'americano della Saxo si appresta a disputare il suo secondo Grande Giro della carriera, dopo che nel 2005 aveva già disputato proprio il Giro d'Italia (108°). Buone doti a cronometro, cercherà di difendersi in salita per provare a strappare un piazzamento utile alla causa Saxo in ottica licenza World Tour.
In casa Bjare Riis da valutare anche le opzioni Rafael Majka, giovane scalatore polacco, ed Evgeni Petrov: entrambi però dovrebbero virare verso altri lidi, come un successo di tappa e la maglia dei gpm.

Favoriti per la Classifica a Punti / Maglia rossa


© Astana

Vincenzo Nibali (Astana)
Grazie al percorso che non sorride agli uomini veloci, oltre al fatto che la Sky tende a tenere sempre la corsa chiusa, un Vincenzo Nibali potrebbe ritrovarsi a Brescia con la maglia rossa addosso, alla ricerca dei tanti secondi di abbuono che saranno riservati ai primi 3 di ogni tappa. Sperando che non sia, alla fine, solo un premio di consolazione...


© Orica-GreenEdge

Matthew Goss (Orica-GreenEdge)
Dei velocisti presenti al Giro, l'australiano pare il più adatto alla classifica a punti: vuoi perchè - tranne sua maestà Cavendish - in pochi riescono a stargli davanti in uno sprint, vuoi perchè la sua tenuta potrebbe avvantaggiarlo in traguardi un po' più complicati come può essere quello di MArina di Ascea. La Orica poi si schiererà completamente al fianco del proprio capitano nella lotta per la maglia rossa, visto che schiererà uno squadrone con passisti del calibro di Lancaster, Howard, Meier, Durbridge, Tuft e via dicendo.


© Argos-Shimano

John Degenkolb (Argos-Shimano)
Un altro uomo dotato di un grande spunto veloce e di una buona tenuta, ha preparato minuziosamente il Giro d'Italia con allenamenti specifici per migliorare forza e - soprattutto - resistenza in vista di 3 settimane di corsa durissima. La Argos ripone buona parte delle sue speranze nel tedescone, che - nonostante la giovane età - può già contare su un 5° posto alla Sanremo (2012) e 5 vittorie in un GT (tutte alla Vuelta, sempre nella passata stagione).


© BMC

Cadel Evans (BMC Racing Team)
Il gioco degli abbuoni però potrebbe nascondere un trabocchetto: per paura dei secondi ad ogni traguardo infatti gli Sky potrebbero essere propensi a limitarsi nel controllo dei finali delle tappe clou, lasciando spazio a corridori che fanno relativamente paura. Uno di questi potrebbe essere proprio Cadel Evans, che nell'armadio di casa ha già una maglia rossa (quella del 2010, proprio l'anno in cui prese il posto della ciclamino)

Favoriti per la Classifica dei Gran Premi della Montagna / Maglia blu


© Vini Fantini

Matteo Rabottini (Vini Fantini)
Detentore della maglia azzurra della classifica dei GPM, il 25enne della Vini Fantini, per il suo modo sempre battagliero di correre, è uno dei favoriti alla vittoria di questa speciale classifica, che lo porterebbe ad eguagliare i bis di Coppi ('48-'49), Van Impe ('82-'83), Chiappucci ('92-'93) e Piccoli ('95-'96)
C'è un suo compagno di squadra però di maglie verdi ne ha già portate a casa due, una nel 2009 e l'altra nel 2011: si tratta dell'esperto Stefano Garzelli, sulla soglia dei 40 anni e - dopo tante tribolazioni - al suo ultimo Giro d'Italia. Così come in ballo potrebbero anche finire un Danilo Di Luca o un Mauro Santambrogio. Ecco, diciamo che, alla fine dei conti, ci sono grandi possibilità che la maglia azzurra si possa tingere di giallo-fluo.


© Androni

Franco Pellizotti (Androni Venezuela)
Alla ricerca di successi di tappa, Pellizotti - al rientro in un GT dopo tanti anni di assenza - potrebbe ritrovarsi coinvolto nei giochi per la maglia azzurra, visto che il suo pane restano le salite. Se il Pelli invece dovesse rimanere bloccato nella lotta per la generale, potrebbe seguire questa speciale classifica il suo compagno Emanuele Sella, già vincitore della maglia - allora verde - nel lontano 2008.


© Team Colombia

Darwin Atapuma (Team Colombia)
Il terreno più adatto per i colombiani è proprio quello della classifica GPM: salite + attacco, il mix giusto per ogni uomo guidato da Corti. Atapuma, già vincitore sulle pendenze di un Pordoi innevato al Giro del Trentino del 2012, dovrebbe essere l'uomo di punta del Team Colombia. Nel caso riuscisse a curare la Generale, questo compito potrebbe passare al più rodato - ma non molto affidabile - Fabio Duarte, iridato under 23 ai tempi del Mondiale di Varese.


© Bardiani-CSF

Stefano Pirazzi (Bardiani-CSF)
La banda Reverberi cercherà di onorare al meglio l'invito ricevuto anche quest'anno, e, vista la partenza di Pozzovivo, l'unica maglia concretizzabile potrebbe essere proprio quella azzurra: Stefano Pirazzi appare in grande forma (7° allo scorso Giro del Trentino) e già l'anno scorso chiuse al 2° posto di questa speciale classifica (anche se con la metà dei punti ottenuti da Rabottini), però non dobbiamo dimenticarci di uno scalatore talentuoso come Stefano Locatelli (classe 1989, 9° al Giro del Trentino) o di un Enrico Battaglin (classe 1989, 8° al Giro della Toscana) alla ricerca della sua vera dimensione.

Favoriti per la Classifica dei Giovani / Maglia bianca


© Ag2r

Carlos Betancur (Ag2r La Mondiale)
Nato nell'ottobre del 1989, El bananito sta attraversando un periodo davvero magico: 7° nella generale del Giro dei Paesi Baschi (con tanto di duello palpitante contro Henao all'arrivo di La Lejana), 3° alla Freccia Vallone (che quasi vinceva grazie ad una coraggiosissima azione) e 4° alla Liegi, per concludere poi con il 13° posto di pochi giorni fa al Giro di Romandia. Risultati che paiono quelli di un corridore fatto e vissuto, piuttosto che quelli di un 23enne alle prese con le prime corse che contano: prima di oggi infatti Betancur aveva solo un Giro d'Italia alle spalle, concluso in 58° posizione, e un paio di Giri di Lombardia (9° nel 2011). Vero favorito per la maglia bianca, potrebbe però rischiare di arrivare nel momento clou della corsa rosa con meno benzina nel serbatoio rispetto agli altri avversari.


© Blanco

Wilco Kelderman (Blanco Pro Cycling)
Reduce da un brillante 5° posto al Giro di Romandia, se non dovesse recitare il ruolo di spalla di Gesink potrebbe anche candidarsi come favorito numero uno per la maglia bianca: a cronometro è senza dubbio quello messo meglio tra i papabili della classifica giovani, considerando poi che sa difendersi molto bene in salita. Resta però un classe 1991, al suo primo GT in carriera: essere sempre competitivi nell'arco delle 3 settimane non è affatto uno scherzo...


© Team Colombia

Darwin Atapuma (Team Colombia)
Corti è convinto possa fare una buona classifica, e, essendo nato il 15 gennaio del 1988, proprio per un paio di settimane di fatto può candidarsi anche alla maglia bianca. 7° allo scorso Giro di Turchia, El puma potrebbe pagare la poca confidenza con le prove contro il tempo, l'inesperienza e la discontinuità che solitamente caratterizza i sudamericani.


© Saxo

Rafael Majka (Saxo-Tinkoff)
Classe 1989, scalatore, il polacco della Saxo doveva essere già al via lo scorso anno, ma alcuni problemi al ginocchio lo costrinsero a rimanere a casa. Al suo terzo GT, dovrà condividere la leadership della squadra con l'americano Sutherland: sembra però ancora un po' troppo acerbo per poter ambire a qualcosa di più di una vittoria di tappa.


Gilberto Cominetti
aka SarriTheBest
 
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Il borsino del Giro d'Italia 2013: i favoriti per le maglie rosa, rossa, blu e bianca - da SarriTheBest - 02-05-2013, 04:10 AM

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