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Tour de France, le dichiarazioni del giorno di riposo
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Tour de France, le dichiarazioni del giorno di riposo
A riposo le gambe, non le voci dei corridori

Il plotone spagnolo in relax!


Reduci da due impegnative frazioni Pirenaiche, ed in generale da una prima settimana abbastanza nervosa e tirata, i corridori hanno affrontato un lungo trasferimento in aereo che li ha portati ad affacciarsi sulla Manica. In molti hanno parlato, vincitori e vinti dei verdetti sentenziati dalle prime salite impegnative di questo Tour.

La maglia gialla è per ora saldamente sulle spalle di Chris Froome che dopo aver strabiliato la concorrenza ad Ax 3 Domaines ed essersi egregiamente difeso nella frazione di Bagneres de Bigorre nonostante fosse tutto solo affermerà che era preparato a rispondere agli attacchi su ogni fronte, e mentalmente pronto in vista dell'ultima ascesa; elogi e chissà timore infine nei confronti di Nairo Quintana il quale per il kenyota bianco è "un minuto scalatore in grado di volare quando la strada sale, e nonostante ci siano altri rivali, egli va forte ed è molto pericoloso, motivo per cui non gli concederò nemmeno un centimetro". Riguardo il cedimento clamoroso del suo squadrone ha concluso "sono umani anche loro, non possono andare al massimo ogni giorno, alcuni giorni si è al top, altri no, cosi sono le corse"

Veniamo dunque in casa Movistar, probabilmente confusionari ieri hanno lanciato comunque segnali importanti, con Valverde balzato al secondo posto della classifica generale. Il bilancio di questo Tour per il murciano è sin qui molto buono, e la prospettiva è anche migliore : alla domanda se rinuncierebbe una tappa per il podio a Parigi ha risposto infatti "Si, di tappe ne ho vinte, ma sul podio ancora non ci sono salito; credo di essere nella miglior forma della mia vita, e alla Vuelta dello scorso anno ho mostrato la maturazione necessaria per conseguire quest'obiettivo". Riguardo la tappa di ieri ha aggiunto che sono riusciti si nell'intento di isolare Froome grazie ad un percorso nervoso, ma che distanziarlo sarebbe stata davvero un'impresa ardua, tuttavia aver messo fuori dai giochi Porte pare sia stata un'ottima ricompensa visto il lavoro svolto. Ha parlato anche Nairo Quintana che si è mostrato sin qui l'uomo più pericoloso del lotto in salita, il quale ha chiaramente detto di volere restare nei 10 ed arrivare a Parigi con la maglia Bianca addosso. Si è detto tuttavia giovane e ancora inconscio dei propri limiti, e non ha risparmiato elogi per la personalità del proprio capito, per il quale nutre molta ammirazione.

Il grande sconfitto del tappone di ieri è stato Richie Porte che ha parlato della frazione di ieri come il giorno più duro della sua carriera, in cui ha dato tutto, in un giorno esigentissimo per tutti. "Il merito è tutto di Alejandro Valverde che ha avuto il coraggio di attaccare da lontanissimo" in sintesi il pensiero del tasmaniano. Ha rilasciato dichiarazioni anche Dave Brailsford che dopo essersi ritrovato con Porte fuori classifica e Kiryienka oltre il tempo massimo guarda con fiducia all'imminente cronometro, e ha inoltre aggiunto che faranno tesore di questa lezione ricevuta sul campo.

E' soprattuto Alberto Contador ad aspettare la terza settima sulle Alpi, per il madrileño infatti è li che Froome potrebbe pagare dazio come successo all'ultima Vuelta. Non si sente ancora al 100% e non è nella situazione in cui vorrebbe essere, ringrazia il sin qui sopra le righe Kreuziger per il lavoro svolto e mira ancora una volta fiducioso all'ultima parte della competizione, la più dura; una chiosa poi sulla crono che "perlopiù piana sarà a tutto vantaggio del capoclassifica, anche se darò tutto me stesso".
Altro deluso di questa due giorni è sicuramente Joaquim Rodriguez, senza cronometro già a più di due minuti da Froome, il Purito ha ancora scorie della caduta e si aspettava ben altra prestazioni in queste prime salite, ma anche lui guarda con fiducia alla venuta delle Alpi, fondamentali però tanto quanto l'andamento a crono.

Infine uno spazio dedicato ad un giovane talento che sta vivendo un dramma in quest'inizio di Tour, stiamo parlando di Thibaut Pinot che parla della velocità in discesa come di una "fobia, come è la paura dei ragni o dei serpenti per alcuni". Il momento peggiore per il giovane Fdj quando vistosi passare da Cavendish in una discesa pirenaica si è posto la domanda shakespeariana "cosa sto a farci qui al Tour!?" rispondendosi che c'è poco da fare, e che il primo ad essere dispiaciuto è lui; il motivo di questa fobia è dovuta ad una caduta avvenuta quand'era poco più che un ragazzo, che pare averlo profondamente segnato e ha aggiunto "non so se supererò questo trauma, durante la tappa di ieri l'unico mio obiettivo era sopravvivere. Non so se mi riprenderò, ma cosi è la vita, cosi è il ciclismo". Fa quadrato intorno a lui la squadra con l'eccentrico diesse Marc Madiot che confida nei mezzi del proprio talentino, il quale "sta bene fisicamente, ma non c'è con la testa", e i compagni di squadra che assicurano che faranno di tutto per dare una spinta morale a Pinot.

Non mi resta che aggiungere "allez Thibault!!!"
Danilo
 
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Tour de France, le dichiarazioni del giorno di riposo - da Danilo M. - 08-07-2013, 10:04 PM

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