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Top Ten Neoprofessionisti 2016
#1
I 10 migliori neoprofessionisti della stagione 2016 secondo il mio non modesto parere

10: Egan Bernal

Un'incognita totale visto che su strada non ha mai corso, ma le prestazioni con la mountain bike sono fantastiche. Passa all'Androni direttamente dalla categoria Juniores, è oggettivamente troppo giovane per andare forte nel 2016, quindi solo decima posizione, ma probabilmente ha molto più potenziale di gente che gli starà davanti in questa classifica. Ovviamente è uno scalatore, immagino che continuerà a fare mountain bike, quindi con Savio non correrà molto, anzi penso che in Europa non lo vedremo praticamente mai. Comunque corridore molto interessante, ma bisogna dargli tempo (non tipo fino ad aprile, 2-3 anni. Savio lo sa e gli ha fatto un contratto di 4 anni). Non sarà nella classifica visto che formalmente non è un neoprofessionista, ma occhio anche a Daniel Martinez della Southeast, grandissimo colpo, lui sì già pronto per le corse importanti.

9: Erik Baska

Lui potrebbe starci e non starci in questa classifica. Ovviamente lo si associa a Sagan per nazionalità, caratteristiche e squadra, altrettanto ovviamente non è neanche lontanamente vicino a Sagan. Però non è scarso.
Ha vinto l'Europeo un po' a sorpresa, per il resto i risultati non sono proprio esaltanti. Ormai nessuno è più un velocista puro, neanche lui, ma i risultati buoni li ha ottenuti tutti in volate di gruppo, mentre ha faticato molto su percorsi mossi come quello del Mondiale (ci è arrivato molto stanco). Insomma un passista con ottime potenzialità per le Classiche del Nord e con uno spunto veloce notevolissimo. Se l'intesa con Sagan funziona lo seguirà passo passo per tutta la carriera, anche in ottica Mondiale, visto che un gregario buono a fine settembre serve sempre e i due Velits non mi sembrano particolarmente votati alla causa. Se non funziona dovrà mettere insieme parecchi risultati per rimanere nel WT a fine contratto.


8: Davide Martinelli

Sono innamorato del ciclomercato della Etixx e Martinelli è un tassello importante. Corridore già abbastanza formato, completo, adatto alle corse del Benelux e a quelle italiane. Nel 2015 forse ci aspettavamo qualche vittoria in più, ma è comunque andato bene ed è stato uno dei migliori nella stagione eccezionale del dilettantismo italiano. Chiamarsi Martinelli aiuta, ma il passaggio è più che meritato. Ora alla Etixx dovrà guadagnarsi tutto con i denti, perché lo spazio è pochissimo, i corridori di seconda fascia si scannano anche solo per un posto come gregario nelle Classiche del Nord. Nel 2016 presumibilmente non lo vedremo nelle Classiche più importanti, ma quelle minori contano, come ha dimostrato Lampaert quest'anno, per dirne uno. Se si migliora a cronometro può diventare un vagone importante nelle cronosquadre.


7: Sam Oomen

Ennesimo prodotto della Rabobank, rischia di essere l'ultimo visto che lo sponsor si ritira a fine stagione. Passerà con la Giant-Alpecin, che forse non è il massimo. Gli altri dubbi sono legati ai mille corridori olandesi considerati fenomeni da dilettanti e poi poco più che discreti da professionisti.
Se togliamo queste cose, i risultati del 2015 lo mettono sul podio dei migliori Under 23 della stagione. Molto versatile, ma di fatto è uno scalatore. Ha corso tantissimo con i professionisti ed è stato ampiamente all'altezza (ottavo al Tour de l'Ain), anche 5 vittorie in corse di ottimo livello. Nei sogni dei dirigenti della Giant diventerà il loro capitano per i grandi giri.


6: Giulio Ciccone

Facebook mi dice che oggi è pure il suo compleanno, quindi auguri per quello e per il passaggio al professionismo. La sfortuna gli ha tolto un grande piazzamento all'Avenir 2014, poi quest'anno non è riuscito a ripetersi in una corsa in cui comunque l'Italia (secondo me e solo in parte) ha sbagliato approccio. Per il resto stagione positiva con luci e ombre ma ci sta, sappiamo benissimo che il calendario italiano Under 23 non aiuta gli scalatori ad emergere. 
Il dubbio principale riguarda la squadra con cui passerà: la Bardiani-CSF. Firmare per loro con un anno di anticipo secondo me è stato un po' affrettato, uno così un posto nel World Tour secondo me lo trovava (e lo meritava). Però la scelta può pagare, due anni tranquilli con i Reverberi prima del salto nel WT. La classe 1994 può essere una delle migliori della storia del ciclismo italiano se anche lui ci mette del suo.


5: Soren Kragh Andersen

Danesi e norvegesi sono sempre un sacco mainstream e lui non fa eccezione. Pompatissimo da tecnici, tifosi e avversari. Secondo me troppo. Innanzitutto non si capisce che tipo di corridore è, non un velocista, non un cronoman, molto completo ma essere completi spesso non è così utile tra i professionisti. Passista molto forte, ma le gare adatte ai passisti puri sono Fiandre, Roubaix e simili e lì conta un sacco la tecnica (i belgi ti superano anche se fisicamente sono meno forti). 
Poi l'azione al Mondiale non mi ha impressionato, tutt'altro, anche se ci sta che fosse stanco. Nel 2015 ha vinto tanto, fenomenale con tutta la Danimarca allo ZLM Tour e all'Avenir. Non è detto che si confermerà, molti danesi promettenti da Under 23 sono letteralmente scomparsi poi. La Giant sta crescendo come squadra, dovrebbe trovarsi bene.


4: Jack Haig

Altri fanno molta più scena, anche tra i suoi connazionali, ma Haig è un corridore solido, completo e già pronto per il professionismo. Ottimo scalatore ma si difende a cronometro e il cambio di ritmo non gli manca. Nel 2014 ha lavorato tutto l'anno per Power, quest'anno dopo l'infortunio del capitano è toccato a lui cercare il risultato e ha fatto un grandissimo Tour de l'Avenir, chiudendo secondo in crescendo. 
Sono convinto che farà bene da subito, l'unico problema è che l'Orica non è esattamente la squadra migliore per uno scalatore, tutt'altro. Insieme ai gemellini dovranno fare squadra. Però occhio, potrebbe anche diventare uomo da classiche, alla Gerrans per intenderci.


3: Laurens De Plus

Il Belgio sta producendo una serie di grandissimi talenti, l'ultimo dei quali è Laurens De Plus. Da Under ha corso con la Lotto, ma passerà professionista con la Etixx. Difficile inquadrarlo, è altissimo ma non è un passista, va forte sopratutto in salita. Durante questa stagione è stato tra i più continui: top 10 in tutte le corse a tappe disputate tranne una, con tre podi tra cui quello al Valle d'Aosta, forse la corsa in assoluto più dura del calendario U23. 
Se Benoot è il futuro delle Classiche col pavè e Teuns il futuro delle Classiche delle Ardenne, lui può diventare un corridore da corse a tappe, anche se il potenziale non è quello degli altri due (se non altro per la concorrenza, che nelle corse a tappe è molto più agguerrita). Nelle prime stagioni probabilmente sarà più una specie di Wellens che una specie di Van den Broeck, ma direi che vanno bene entrambi.


2,5: Fernando Gaviria e Rodrigo Contreras

Sono nel limbo del due e mezzo perché pur essendo neoprofessionisti a tutti gli effetti, hanno corso molto con i prof (Gaviria ha pure vinto 4 corse). Un velocista estremamente promettente e uno scalatore da scoprire. Vedremo di cosa saranno capaci ma dovremo aspettare un paio d'anni. Gaviria è pronto ma l'anno prossimo punta a vincere l'oro a Rio nell'Omnium. Invece Contreras non è ancora vicino ai ritmi delle corse europee, dovrà abituarsi e si sa che ci vuole tempo. 
La Etixx ha cambiato un sacco ma rimane tra le 2-3 migliori squadre al mondo, anzi secondo me è migliorata e anche piuttosto nettamente. I capitani sono fortissimi, provare a crescersi in casa futuri campioni è la scelta migliore che possano fare.


2: Robert Power

Non sappiamo se si riprenderà dal problema che lo ha fermato in questi mesi (e che lo terrà fermo nei prossimi). Però siamo ottimisti e diciamo di sì. Diciamo pure che una volta tornato in gruppo diventa il corridore che prometteva di diventare prima dello stop. Se tutto questo succede, l'Australia ha un fenomeno. Finora ha vinto corse durissime (Valle d'Aosta, Capodarco, secondo al Recioto e all'Avenir) ma non è uno scalatore puro, può diventare tra i più forti anche nelle corse di un giorno (non sul pavé ovviamente, ma tutto il resto sì). 
Ovviamente questa malattia rischia di frenarlo o addirittura di fermarlo del tutto. Però c'è motivo di essere ottimisti. Intanto perché di sportivi tornati al top dopo lunghi periodi di stop forzato ce ne sono stati tanti (non si possono fare paragoni con casi uguali perché dicono sia una malattia molto rara). Poi stiamo parlando di un corridore che aveva bruciato le tappe, è un '95, quindi un anno più giovane di Moscon e Gaviria per intenderci, due più giovane di Martinelli. Poi vabè l'Orica secondo me è una squadra terribile in cui "crescere" ma questo non è il problema più attuale.


1: Gianni Moscon

Fuoriclasse vero secondo me, la prima vera speranza italiana per le corse di un giorno dopo Ulissi. Speriamo vada meglio che con Ulissi e i presupposti ci sono: squadra e carattere sono molto diversi. Stagione spaventosa con qualche rimpianto (la febbre all'Avenir e il Mondiale) ma sopratutto soddisfazioni. 
Versatile come pochissimi negli ultimi anni, però essere versatili nella categoria Under 23 non significa esserlo tra i professionisti. Tradotto: non aspettiamoci che vada forte al Fiandre o nei grandi giri. Almeno non nelle prime 2-3 stagioni. Però in qualche corsa di un giorno lo vedremo davanti, ne sono abbastanza sicuro. I paragoni per adesso sono impossibili, anche perché fisicamente è abbastanza diverso rispetto agli ultimi grandi italiani delle Classiche. Assomiglia a Gilbert, più scalatore e meno passista ma con grandi margini dappertutto, pure a cronometro. 
Primo test: 5 marzo Strade Bianche, adattissima secondo me
 
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RE: Top Ten Neoprofessionisti 2016 - da Gershwin - 01-01-2016, 10:27 PM
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