26-09-2019, 06:09 PM
Greta ha sicuramente favorito il fatto che se ne parli molto di più, non è poco. Anche a me la faccia cattiva dell'intervento ha destato qualche perplessità. Chissene, il suo lo ha fatto e lo farà. l'importante è che poi parola e decisioni passino a chi ne ha ruolo e competenze.
E' un tema estremamente serio e dovrebbe essere trattato con grandissima serietà: merce rara.
Tutto si sfarina tra equilibri politici, interessi economici, responsabilità limitate.
Possono mettersi anche in 2000 "esperti" (e diversi firmatari non lo sono o solo in parte) a dire che non c'è una influenza dell'uomo sul clima, la grande maggioranza degli scienziati pensa il contrario. I documenti presentati all'ONU in questi giorni sono seri e scientificamente ben impostati. Il problema esiste.
Non sono pochi gli interessi contrari a misure contro il riscaldamento provocato dalle attività industriali, anche su questo si può riflettere.
Magari non aiuta che l'allarme sia partito da lontano (già negli anni 60, 50 e passa anni fa...), o che di fronte all'indifferenza si rischi di enfatizzarne la drammaticità immediata. Il tema è fondato e di grande rilievo per tutti.
Il clima globale è argomento di feroce complessità, tanto che non disponiamo di strumenti efficaci per previsioni affidabili.
I fenomeni astronomici che influenzano l'insolazione del pianeta sono tanti e complessi, vi è una evidente correlazione con i cambiamenti climatici del passato ma non al punto da poterli prevedere. Guardando al passato, siamo in una fase interglaciale da 12.000 anni, dovremmo essere vicini (pochi millenni?) ad un futuro periodo glaciale. Non siamo però in grado di prevederlo. Magari l'aumento di anidride carbonica sarà funzionale a impedirlo!
Se aggiungiamo l'interazione con l'atmosfera e l'enorme aumento artificiale di CO2 la complessità aumenta anche se, da ignorante e ad occhio, non sembra una buona idea continuare su questa strada. Deforestazione e desertificazione non sono miti. Un fondo internazionale per la salvaguardia del pianeta potrebbe essere una buona opzione, non puoi chiedere a paesi poveri o comunque non ricchi di mantenere i loro habitat senza compensarli, senza entrare in una dimensione globale.
Tanto si farà poco, chi comanda davvero (i grandi interessi economici) ha interessi contrari e sensibilità globali inesistenti. Magari, si scorgono anche buoni affari. A meno che l'opinione pubblica mondiale (se esiste) continui e accentui la pressione.
Svegliarsi tra dieci o vent'anni e scoprire che abbiamo perso l'autobus potrebbe non essere divertente.
E' un tema estremamente serio e dovrebbe essere trattato con grandissima serietà: merce rara.
Tutto si sfarina tra equilibri politici, interessi economici, responsabilità limitate.
Possono mettersi anche in 2000 "esperti" (e diversi firmatari non lo sono o solo in parte) a dire che non c'è una influenza dell'uomo sul clima, la grande maggioranza degli scienziati pensa il contrario. I documenti presentati all'ONU in questi giorni sono seri e scientificamente ben impostati. Il problema esiste.
Non sono pochi gli interessi contrari a misure contro il riscaldamento provocato dalle attività industriali, anche su questo si può riflettere.
Magari non aiuta che l'allarme sia partito da lontano (già negli anni 60, 50 e passa anni fa...), o che di fronte all'indifferenza si rischi di enfatizzarne la drammaticità immediata. Il tema è fondato e di grande rilievo per tutti.
Il clima globale è argomento di feroce complessità, tanto che non disponiamo di strumenti efficaci per previsioni affidabili.
I fenomeni astronomici che influenzano l'insolazione del pianeta sono tanti e complessi, vi è una evidente correlazione con i cambiamenti climatici del passato ma non al punto da poterli prevedere. Guardando al passato, siamo in una fase interglaciale da 12.000 anni, dovremmo essere vicini (pochi millenni?) ad un futuro periodo glaciale. Non siamo però in grado di prevederlo. Magari l'aumento di anidride carbonica sarà funzionale a impedirlo!
Se aggiungiamo l'interazione con l'atmosfera e l'enorme aumento artificiale di CO2 la complessità aumenta anche se, da ignorante e ad occhio, non sembra una buona idea continuare su questa strada. Deforestazione e desertificazione non sono miti. Un fondo internazionale per la salvaguardia del pianeta potrebbe essere una buona opzione, non puoi chiedere a paesi poveri o comunque non ricchi di mantenere i loro habitat senza compensarli, senza entrare in una dimensione globale.
Tanto si farà poco, chi comanda davvero (i grandi interessi economici) ha interessi contrari e sensibilità globali inesistenti. Magari, si scorgono anche buoni affari. A meno che l'opinione pubblica mondiale (se esiste) continui e accentui la pressione.
Svegliarsi tra dieci o vent'anni e scoprire che abbiamo perso l'autobus potrebbe non essere divertente.