17-10-2019, 10:35 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 17-10-2019, 10:37 PM da OldGibi.)
Cercando di leggere criticamente e soppesando i diversi argomenti qualche riflessione personale è possibile.
I documenti tranquillizzanti (e esplicitamente a protezione dell'economia) degli scienziati che si sono schierati contro gli allarmismi sul clima si basano quasi per intero sull'assenza di modelli che sappiano riprodurre le variazioni climatiche del passato, non essendo pertanto affidabili per proiezioni future. Vero.
Mi colpisce però l'assenza di dubbi, le certezze che sottintendono. Non siamo in grado di fare previsioni affidabili quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi... Molto poco scientifico, direi, compresa l'assenza di dubbi, di domande.
Per giunta, tali "certezze" basate sull'assenza di certezze nelle proiezioni, si uniscono ad una discreta campagna per minimizzare gli "allarmismi", per sminuire, dal "Gretinismo" (che dà sinceramente il voltastomaco in termini di manipolazione comunicativa) al "che bravi questi giovani a manifestare, però la vita e la realtà sono molto più complesse, adesso, dai, tornate a scuola".
Il pezzo di Bressanini segnalato da Paruzzo è interessante e ben scritto. Sotto sotto, però, nel riportare verso la complessità, mi sembra che un pochino minimizzi. Questa assenza di dubbi mi lascia perplesso. Rassegnazione? Non siamo in grado di cambiare nulla, quindi prendiamo tranquillamente tutti gli aerei che vogliamo e andiamo in pace a goderci il concerto di Simon e Garfunkel (che non ci rinuncerei per nulla al mondo...). Mmh...
Non credo molto nei cambiamenti individuali, che io compri una macchina ibrida o mangi una bistecca in meno dubito serva a molto, specialmente come iniziativa personale. Credo però che una presa di coscienza più ampia e un maggiore spazio a politiche molto più attente al clima e all'inquinamento possano già essere qualcosa, forse non poco, forse un primo passo per evitare disastri che credo possano davvero arrivare.
Che tanti interessi economici siano fortemente contrari a questi "allarmismi" non fa pensare?
Il rischio della percezione quotidiana (oggi mi sembra simile a ieri e l'anno prossimo sarà uguale a questo...) può persino tacitare le coscienze, da Trump in giù. Cavolate, non lo sanno nemmeno loro (gli scienziati), adesso dobbiamo spendere soldi e convertire processi industriali per una bambina che fa sega a scuola, dai...
Fa quasi comodo sparare su Greta Thumberg, che non è altro che una sedicenne che crede nella sua battaglia e che ha comunque l'indubbio merito di aver riportato l'attenzione su questo argomento, curiosamente ignorato e quasi dimenticato.
Il punto non è Greta, il punto è il clima, l'inquinamento, il fatto che molti scienziati (credo molti molti di più dei firmatari di quei documenti) siano estremamente preoccupati.
Nessuno nega che il tasso di CO2 sia in grande aumento, nè che l'anidride carbonica sia un gas serra. Tanto per leggere qualche altra cosa.
Non c'è nulla su cui riflettere?
I documenti tranquillizzanti (e esplicitamente a protezione dell'economia) degli scienziati che si sono schierati contro gli allarmismi sul clima si basano quasi per intero sull'assenza di modelli che sappiano riprodurre le variazioni climatiche del passato, non essendo pertanto affidabili per proiezioni future. Vero.
Mi colpisce però l'assenza di dubbi, le certezze che sottintendono. Non siamo in grado di fare previsioni affidabili quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi... Molto poco scientifico, direi, compresa l'assenza di dubbi, di domande.
Per giunta, tali "certezze" basate sull'assenza di certezze nelle proiezioni, si uniscono ad una discreta campagna per minimizzare gli "allarmismi", per sminuire, dal "Gretinismo" (che dà sinceramente il voltastomaco in termini di manipolazione comunicativa) al "che bravi questi giovani a manifestare, però la vita e la realtà sono molto più complesse, adesso, dai, tornate a scuola".
Il pezzo di Bressanini segnalato da Paruzzo è interessante e ben scritto. Sotto sotto, però, nel riportare verso la complessità, mi sembra che un pochino minimizzi. Questa assenza di dubbi mi lascia perplesso. Rassegnazione? Non siamo in grado di cambiare nulla, quindi prendiamo tranquillamente tutti gli aerei che vogliamo e andiamo in pace a goderci il concerto di Simon e Garfunkel (che non ci rinuncerei per nulla al mondo...). Mmh...
Non credo molto nei cambiamenti individuali, che io compri una macchina ibrida o mangi una bistecca in meno dubito serva a molto, specialmente come iniziativa personale. Credo però che una presa di coscienza più ampia e un maggiore spazio a politiche molto più attente al clima e all'inquinamento possano già essere qualcosa, forse non poco, forse un primo passo per evitare disastri che credo possano davvero arrivare.
Che tanti interessi economici siano fortemente contrari a questi "allarmismi" non fa pensare?
Il rischio della percezione quotidiana (oggi mi sembra simile a ieri e l'anno prossimo sarà uguale a questo...) può persino tacitare le coscienze, da Trump in giù. Cavolate, non lo sanno nemmeno loro (gli scienziati), adesso dobbiamo spendere soldi e convertire processi industriali per una bambina che fa sega a scuola, dai...
Fa quasi comodo sparare su Greta Thumberg, che non è altro che una sedicenne che crede nella sua battaglia e che ha comunque l'indubbio merito di aver riportato l'attenzione su questo argomento, curiosamente ignorato e quasi dimenticato.
Il punto non è Greta, il punto è il clima, l'inquinamento, il fatto che molti scienziati (credo molti molti di più dei firmatari di quei documenti) siano estremamente preoccupati.
Nessuno nega che il tasso di CO2 sia in grande aumento, nè che l'anidride carbonica sia un gas serra. Tanto per leggere qualche altra cosa.
Non c'è nulla su cui riflettere?