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Elia Viviani
#1
 
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#2
Viviani festeggiato dal Fans Club di Vallese
Chiara Compri promotrice del Fans Club Elia Viviani di Vallese di Oppeano ha chiamato a raccolta sportivi e simpatizzanti al ristorante Coltri per festeggiare il campione di casa Elia Viviani.
Tra le autorità presenti il sindaco del paese veronese l’onorevole Alessandro Montagnoli che ha speso parole importanti in favore del giovane professionista del team Liquigas-Doimo: “Sono orgoglioso di essere il primo cittadino di Elia, esempio per i giovani d’oggi per impegno, sacrificio e disponibilità, tutte componenti essenziali per raggiungere prestigiosi traguardi”.
Dal canto suo il festeggiato ha ringraziato tutti i presenti con un grazie particolare riservato alla grande disponibilità della sua famiglia. Una famiglia di campioni e non solo di ciclismo visto che il secondo fratello Luca Viviani proprio la scorso fine settimana ha esordito in Lega Pro con la maglia dell’Hellas Verona nella sfortunata trasferta di Salerno. L’ultimo dei tre fratelli Viviani, invece, Attilio, ha scelto a sua volta la bicicletta e quest’anno da Esordiente del secondo anno ha regalato 4 vittorie alla Luc Bovolone la stessa società che ha lanciato il fratello Elia fino alla categoria Allievi prima dell’approdo alla Fdb Car Diesel alla corte di Luciano Dalla Bona.
Tornando alla serata di ieri, mentre Elia Viviani raccontava le emozioni del debutto nel mondo dei professionisti, su uno schermo scorrevano le immagini della sua bella vittoria ottenuta al Memorial Pantani che con i successi collezionati al debutto al Giro di Turchia e poi al Memorial Frank Vandenbroucke in Belgio hanno portato a quota tre il bottino stagionale di vittorie del talento veronese nel suo primo assaggio con il mondo dei professionisti.
In questi giorni Elia Viviani si sta godendo qualche momento di riposo reduce dalla vittoria ottenuta in pista al Gran Prix Vienna e dagli sfortunati europei, sempre della pista, in Polonia. In queste settimane si dividerà tra piscina e palestra e poi già il 29 novembre affronterà il primo raduno al passo S. Pellegrino con i compagni della Liquigas-Doimo.

ciclonews.it
 
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#3
Bettini, l'altro giorno sulla Gazza, l'ha definito come un potenziale Argentin. Devo dire che io lo scorso anno lo credevo solo un "semplice" velocista, invece - mi ricordo ne parlavamo anche con acheokr - già sul pavè quest'anno s'è fatto rispettare eccome...

Aggiungo anche che continuerà anche con la pista, almeno fino a Londra 2012.
 
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#4
Viviani inizia il 2011 con il suo Fans Club
Ieri mattina a Vallese di Oppeano, nel Veronese, il giovane professionista Elia Viviani ha incontrato alcuni suoi tifosi nella sede del 1° Fans Club Elia Viviani, il gruppo nato alcuni mesi fa e presieduto da Chiara Compri.
E’ iniziata così l’avventura 2011 del giovane ciclista veronese che ha voluto incontrare i suoi tifosi per scambiare con loro pareri e opinioni sull’annata appena conclusa. Un modo, per Viviani, anche per ringraziare tutte quelle persone che gli sono sempre vicino, sin da quando pedalava nelle categorie giovanile; dall’altra parte per i suoi tifosi un incontro gioviale per augurare al proprio beniamino un anno ricco di soddisfazioni.
Nell’occasione Elia Viviani – che anche nel 2011 vestirà i colori della Liquigas Cannondale – ha presentato la prima parte del suo programma gare della nuova stagione ormai alle porte: lunedì 10 gennaio a Milano la presentazione ufficiale del Team Liquigas. Dal 18 al 23 gennaio sarà in Australia per il Tour Down Under. Il 5 febbraio debutto sulle strade d’Italia al Gran Premio Costa degli Etruschi a Donoratico. Dal 18 al 20 febbraio parteciperà alla Coppa del Mondo su pista a Manchester in Inghilterra. Il 26 febbraio appuntamento con il Gran Premio Insubria e il giorno successivo al Gran Premio Lugano, sempre in Svizzera. Infine il 3 marzo la partecipazione al Giro del Friuli.

tuttobiciweb.it
 
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#5
Le Stelle di domani. Elia Viviani
Nato il 7 febbraio 1989. Segno zodiacale Acquario.

AMORE
«Sono un po’ preoccupato, tormentato, diciamo che stiamo attraversando una fase difficile. Sono fidanzato da cinque anni con Federica Lanza, ragazza di Bovolone che io amo profondamente, ma probabilmente stiamo attraversando un momento delicato dovuto alla crescita. In verità io sono quello di sempre: tutto bici e famiglia. Lei ha terminato gli studi e da qualche mese lavora in uno studio di commericialisti. Ha raggiunto una indipendenza economica e ora forse ha voglia anche di svagarsi un po’. Io non ci trovo niente di male, anzi, ma lei avanza qualche dubbio, che io spero di fugare al più presto. Cosa mi piace di lei? Tutto. Di lei ho anche un tatuaggio sul braccio sinistro, un cuore con le iniziali E e F. Ce l’ho io e ce l’ha lei. Quando ho vinto al Memorial Pantani, io ho tagliato il traguardo facendo il segno del cuore. Era per lei, era per dirle quanto l’amo. Amo anche il tennis, sport che pratico quando posso e soprattutto seguo spessissimo quando sono in ritiro con la squadra. Atleta del cuore Nadal, anche se ora mi prende molto Novak Djokovic».

LAVORO
«Bene, molto bene. Sono passato professionista nel mese di maggio dello scorso anno, al Giro di Turchia. Prima volata, prima vittoria. E prime polemiche: con Giovanni Visconti. Lui non l’ha presa benissimo. Io l’ho lasciato sfogare. Oggi siamo amici. Nonostante abbia vinto subito, il mio ingresso nel mondo dei professionisti non è stato semplicissimo. Il salto di categoria è impegnativo, si fa sentire. Quest’anno vorrei continuare a crescere, maturare, capire bene i miei limiti, trovare un mio spazio. Strada o pista? Questo è il dilemma… Correrò la coppa del Mon­do a Manchester a fine febbraio e poi disputerò i mondiali la settimana dopo la Sanremo. Nella mia testa ci sono le Olimpiadi di Londra 2012, ci terrei a fa­re qualcosa di buono. Ma non ti nascondo che io un pensierino lo faccio anche al mondiale di Copenaghen, quest’anno. Ho visto che Paolo Bettini mi ha inserito nella lista dei papabili e io non voglio deluderlo».

SALUTE
«Cado poco, rotto mai. Solo nel 2007, da juniores, ho avuto un problema piuttosto serio al ginocchio sinistro. Un problema dovuto alle rotule molto mobili. Il ginocchio mi è uscito due volte. Ho risolto tutto con una riabilitazione di tre mesi e ora sto bene».

SOLDI
«Per me non sono importantissimi. Io ho sempre scelto prima le persone e l’ambiente e poi ho guardato ai soldi. Mamma Elena e papà Renato non mi hanno mai dato la paghetta e io mi sono sempre arrangiato - da juniores in poi - con i soldini che guadagnavo vincendo le corse. Da dilettante il primo vero stipendio, che poi altro non è che un rimborso spese, ma io ho sempre tenuto molto di più alle strutture, a come venivo seguito e supportato. Qui
alla Liquigas sono l’ultimo arrivato, guadagno il minimo, ma mi sento curato, seguito, considerato: non da ultimo arrivato. E questo è quello a cui tengo di più».

da tuttoBICI di gennaio a firma di Pier Augusto Stagi
 
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#6
Viviani, il compleanno di un astro nascente
Astro nascente del ciclismo italiano, il veronese Elia Viviani compie oggi 22 anni.
Personalmente il regalo se l’era già fatto lo scorso sabato pomeriggio vincendo alla grande a Donoratico la volata di gruppo che ha deciso il Gran Premio Costa degli Etruschi. Primo successo personale della stagione, il quarto tra i professionisti e primo successo dell’anno anche per la sua squadra, la Liquigas-Cannondale.
È l’uomo nuovo del ciclismo italiano, colui che riesce a coniugare con buoni frutti sia l’attività su strada che su pista. Oggi non può festeggiare il compleanno a casa, tra amici, familiari e tifosi, perché è in viaggio verso l’India per una corsa. Poi dal 18 al 20 febbraio, sarà impegnato nella Coppa del Mondo in pista a Manchester. Primi appuntamenti di un biennio fondamentale per la carriera del giovane veronese che sogna di disputare le Olimpiadi di Londra 2012.
E allora auguri Elia!!! Di buon compleanno e per una carriera brillante!!!

Giorgio Torre - tuttobiciweb.it
 
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#7
Viviani non si ferma: Turchia e America i prossimi impegni
Due vittorie su strada, una medaglia d’argento in pista e i Giochi Olimpici di Londra 2012 che sono sempre più vicini. I primi mesi dell’anno hanno portato il sorriso a Elia Viviani che, all’indomani dell’ultima prova nei mondiali in pista di Apeldoorn, è determinato a non fermarsi.
«Tra strada e pista ho staccato poco in questi mesi» spiega il ventiduenne dalla Liquigas-Cannondale «ma, onestamente, non mi pesa affatto. Quando il lavoro viene ripagato da vittorie e belle performance, la fatica sembra sentirsi meno. I successi su strada di Donoratico e dell’India mi hanno dato morale, l’argento in pista e i punti per Londra 2012 l’hanno accresciuto. Ora mi aspetta il Belgio: la “Tre giorni di De Panne” mi permetterà di assaggiare il pavè. Sono curioso di capire il mio rendimento in queste corse. Mi affascinano e se non ho cali di condizione posso fare bene».
Idee chiare, forti motivazione e una grande fame di vittoria: Elia Viviani non si nasconde: «L’attenzione che mi hanno dedicato in questi giorni è un forte stimolo. Sono orgoglioso di aver riportato in alto la tradizione italiana in pista. La partecipazione alle Olimpiadi è il mio, e il nostro, grande sogno. In Olanda l’obiettivo è stato centrato: raccogliere punti. Dopo la medaglia nello scratch ho alzato l’asticella puntando a un podio anche nell’omnium. Purtroppo ho pagato troppo la seconda giornata e non sono riuscito ma, nel complesso, sono più che soddisfatto. Anche il sesto posto di ieri nell’americana, in coppia con Davide Cimolai, è stato un risultato che è andato oltre ogni ro sea previsione».
Ora che l’attenzione ritorna sulla strada l’obiettivo non cambia: «Chiusa la trasferta in Belgio rifiaterò un po’, poi mi aspettano Tour of Turkey e Tour of California. Quest’ultimo è un appuntamento che sento come clou per la mia prima parte di stagione. Lavorerò sodo affinchè la condizione sia al top. Archiviati questi, punterò al finale di stagione: rivivessi quello del 2010 sarebbe il massimo».

tuttobiciweb.it
 
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#8
Oro nella corsa a punti agli Europei su pista e probabile oro nell'Omnium. Ora punta ai Mondiali e ha detto alla gazzetta che correrà negli Stati Uniti (Utah e Colorado) e poi in Italia al Giro di Padania. Io sono suo tifoso da sempre e sono di parte, però al Mondiale può essere una punta Sisi Bennati è Bennati, Petacchi non c'è, le carte su cui puntare sono lui e Belletti. Altro non abbiamo, è inutile illudersi e questi due per il futuro sono ottimi.
 
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#9
Appunto, per il futuro. Per il presente è sempre troppo presto secondo me, e dopo 290km di corsa serve gente affidabile... Sisi
 
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#10
Certo, però sai, Bennati e affidabilità sono due cose che non vanno molto d'accordo. Meglio Belletti, però anche lui alla fine ha poca esperienza internazionale
 
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#11
VIVIANI. «Sono sorpreso di andare così forte a febbraio»
Elia Viviani ha vinto in volata la prima delle due tappe del 62/mo giro della provincia di Reggio-Challenge Calabria-Memorial Fausto Coppi.
''E' stupendo - ha detto il vincitore, che oggi ha colto la sua quindicesima vittoria nel professionismo in cui ha debuttato nel 2010 - finalizzare il lavoro di una squadra che ti sorregge. Sono sorpreso anch'io di andare cosi' forte in questo febbraio e non mi pongo limiti se non quello di scoprirmi sempre meglio come corridore. Il Giro della Provincia di Reggio e' esemplare in questo senso per la validita' dei percorsi. Mi piace avvicinarmi cosi' alla mia prima Milano-Sanremo a cui voglio prendere le misure senza trascurare la Coppa del Mondo in pista a cui partecipero' la prossima settimana. Trovare Miss Italia domani al traguardo e' uno stimolo in piu' per puntare a vincere la mia breve corsa a tappe''.
Domani, prima della partenza della seconda tappa Lamezia Terme-Reggio Calabria, il
presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico consegnera' borse di studio ai parenti degli otto cicloamatori investiti ed uccisi da un automobilista il 5 dicembre 2010.
Sul podio di Reggio, a premiare i leader del Giro ci sara' Miss Italia 2011 Stefania Bivone, oggi costretta a rimandare l'appuntamento per un lieve attacco influenzale.
Tuttobiciweb.it
 
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#12
PISTA MONDIALE. Microfrattura al bacino per Elia Viviani
Brutte notizie in casa Italia. I dolori conseguenza delle contusioni riportate da Elia Viviani nella caduta di ieri, nella seconda prova dell'omnium (la corsa a punti), durante la notte si sono accentuati.
Nella mattinata odierna (n.d.r. la notte italiana) Viviani, accompagnato dallo staff medico della nazionale italiana, si è recato presso il Royal Melbourne Hospital per sottoporsi a un esame radiografico che purtroppo ha riscontrato una microfrattura nella parte destra del basso bacino.
"Non ci voleva proprio, sono venuto qui in Australia con un'ottima condizione ma in questi giorni nulla è andato per il verso giusto" dice Viviani. "Ieri dopo la caduta nella corsa a punti sono salito in bicicletta sui rulli e a stare in sella sentivo dolore ma ho stretto i denti e cercato di dare il massimo nella gara dell'eliminazione dove mi hanno ingiustamente squalificato (n.d.r come si nota dalle immagini video) quando ero in testa con i migliori. Dopo la gara però facevo fatica anche a camminare, speravo di recuperare durante la notte, ma purtroppo non è stato così. Questa mattina quando mi sono svegliato ho capito che c'era qualcosa che non andava e con la radiografia abbiamo riscontrato la frattura. Mi dispiace ma non posso continuare la gara in queste condizioni, sarebbe pericoloso, pedalando c'è il rischio che la frattura si allarghi."
"In questo momento fare correre Elia sarebbe un rischio troppo grosso" dice il commissario tecnico Marco Villa. "Prima di pensare ai risultati dobbiamo innanzitutto pensare a tutelare la salute e la sicurezza dell'atleta. Mi dispiace sia per Elia che per la sua squadra la Liquigas-Cannondale che crede come noi in questo progetto e ci ha sempre dato la massima disponibilità e tutto l'appoggio per fare lavorare Elia in pista. E' un peccato perché nonostante la caduta e l'esclusione ingiustificata datagli dai giudici nella corsa a eliminazione Elia era ancora quarto nella classifica generale e poteva puntare al podio. La qualificazione olimpica non dovrebbe essere a rischio, chiaramente fino alla fine del mondiale non c'è la certezza matematica ma la classifica dovrebbe davvero stravolgersi completamente per vedere Elia uscire dai primi otto del ranking europeo. Adesso Elia deve stare tranquillo e pensare a recuperare. Nulla è compromesso, con quello che ha fatto vedere fino ad ora nell'omnium, e anche a questo mondiale, può guardare alle olimpiadi con la convinzione di poter puntare a una medaglia importante."
Elia Viviani, se possibile, prenderà un volo per rientrare in Italia già nella giornata odierna e una volta in Italia si sottoporrà a una risonanza magnetica e ulteriori esami radiografici per valutare l'entità della frattura e stabilire i tempi e le modalità di recupero.

tuttobiciweb.it
 
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#13
Viviani, Sabato sera Festa grande con il Fans Club
Elia Viviani sarà festeggiato sabato prossimo dal primo Fans club intitolato al suo nome Viviani. L’appuntamento è per le ore 20 al "Nuovo Sole" di Bovolone. Il Fans club Elia Viviani, con il suo presidente Chiara Compri, chiama a raccolta tutti i soci e simpatizzanti alla festa di fine anno per ringraziare Elia delle soddisfazioni e delle emozioni date nel corso dell’annata sportiva da poco conclusa.
Viviani, ricordiamo, ha conquistato sette vittorie su strada: ha cominciato a vincere il 29 gennaio nella tappa di Quines al Tour St Luis ed ha fatto bottino grosso in febbraio con le tappe di Chiaravalle Centrale e Reggio Calabria, più classifica finale al Giro della Provincia di Reggio Calabria. Ha confermato il suo eccellente stato di forma a Gatteo a Mare il 21 marzo, nella Settimana internazionale Coppi&Bartali. Un serio infortunio, rimediato nei giorni del campionato del mondo su pista a Melbourne, ha poi costretto Elia ad una lunga sosta forzata, che gli ha impedito di esordire al Giro d’Italia. Su strada, è tornato a vincere il 9 ottobre a Pechino, a conclusione della prima tappa del Tour of Bejing. Viviani ha, sinora, totalizzato 18 vittorie su strada in carriera.
Viviani è considerato un simbolo del ciclismo italiano perché sa destreggiarsi con bravura, oltre che su strada, anche in pista. E’ stato il solo azzurro presente ai Giochi olimpici di Londra (6° posto nell’omnium). Ai campionati italiani, ha incrementato la sua collezione di maglie tricolori con i titoli nell’inseguimento a squadre, nel madison e nel derny. E, ciliegina sulla torta, si è laureato campione europeo nella corsa a punti.

Renzo Puliero per tuttobiciweb.it
 
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#14
Elia Viviani rinnova con la Cannondale Pro Cycling per il 2014 e 2015
La Cannondale Pro Cycling è lieta di annunciare di aver raggiunto l’accordo con Elia Viviani per il rinnovo del contratto per le prossime due stagioni, 2014 e 2015. Il velocista veronese, classe 1989, è passato professionista nel 2010 con la maglia della Liquigas. In tre anni e mezzo di attività con la formazione di Roberto Amadio ha conquistato 18 vittorie, oltre a titoli italiani ed europei su pista che gli sono valsi la partecipazione alle Olimpiadi di Londra 2012 come unico atleta azzurro.

“Siamo molto felici di questo accordo” ha affermato Amadio, team manager della Cannondale Pro Cycling. “Abbiamo molta fiducia in Viviani e nelle sue possibilità di crescita. La doppia abilità, pista e strada, gli ha dato qualcosa in più rispetto ad altri. Siamo convinti che questo potenziale sia la chiave affinché diventi uno dei velocisti più forti. Facciamo, e faremo, grande affidamento su di lui. Crediamo sia altresì un talento da far crescere senza fretta e pressioni. L’esperienza ci ha dato ragione in passato: anche lui sarà supportato al massimo affinché si esprima sempre ai massimi livelli”.

“Sono più che soddisfatto per questo rinnovo e per la fiducia che la squadra mi hanno dimostrato” ha spiegato Viviani. “In poche altre squadre è possibile trovare un gruppo così affiatato ma, soprattutto, dove non sono solo i risultati a determinare le scelte. Sono felice che quanto fatto finora sia stato tenuto in considerazione e che le prospettive siano quelle di valorizzarmi. Credo che già questo Giro lo stia dimostrando. Con questi tecnici lavoro da quando ho 17 anni, ancora prima di diventare professionista, e proseguire con loro era quello che volevo. Non ci saranno problemi di coesistenza con Sagan perché gli obiettivi sono tanti. Ho l’ambizione di conquistare corse importanti, dalle tappe alle classiche, e sono felice di poterla coltivare con la maglia della Cannondale Pro Cycling”.

comunicato stampa Cannondale Pro Cycling
 
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#15
Viviani lunedì inaugura il suo Evolution Bike
Il negozio si trova a Vallese di Oppeano

[Immagine: showimg.php?cod=67771&resize=10&tp=n]

Elia Viviani sta correndo in Turchia con un occhio fisso sull'Italia: sia per il Giro, che rappresenta il suo principale obiettivo di inizio stagione e sia perché lunedì 5 maggio inizierà la sua carriera di imprenditore. Alle 17.30 del 5 maggio, infatti, è in programma l'inaugurazione di Evolution Bike, un nuovo negozio di biciclette e dintorni che si trova a Vallese di Pppeano, in provincia di Verona, per la precisione in Via Bassa al 39. Che dire, se non «Buona fortuna, Elia»?

tuttobiciweb.it
 
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#16
INTERVISTA: Elia Viviani passa alla Sky pensando a Rio
Il team di Brailsford una garanzia per la continuazione del progetto olimpico – Il prossimo impegno la prima prova di Coppa del Mondo in Messico dal 7 al 9 novembre

Elia Viviani è a Sky. Ha sottoscritto un biennale con lo squadrone di Brailsford, quello che ha vinto i Tour 2012 e 2013 con Wiggins e Froome. Il passaggio garantisce «la continuazione del progetto olimpico». Sky, alle spalle, ha grande esperienza nella pista «ed è una grande sicurezza per me». Elia, che ha in testa i Giochi di Rio de Janeiro 2016, non poteva trovare di meglio. Non avrebbe trovato di meglio in altre formazioni che pure l’avevano cercato, una volta che aveva deciso di non passare alla Garmin (dove è confluita la Cannondale, ma che non gli assicurava il sostegno necessario per l’attività su pista). «Sky - dice Elia - è un bell’aspetto per la mia carriera, mi aiuta molto sia per la strada, dandomi un "treno" di grandi corridori per le volate, sia per la pista, sostenendo il mio progetto verso Rio».

- Si è letto anche di Viviani quale uomo immagine Sky per l’Italia.
«Quello potrà essere uno step successivo. Gran parte del team è italiano. Sky Italia partecipa molto alla squadra. Pinarello è uno sponsor di prestigio, altri sponsor sono italiani. Avere in squadra due italiani come io e Puccio, era importante».

- Ha già avuto contatti con la nuova squadra?
«Sono stato in ritiro tre giorni a Londra, a un meeting per fare gruppo. Siamo anche andati in barca a vela. Esagerati? No, giusti sul fatto di voler che il corridore pensi solo alla bici, a fare il corridore, al resto pensano loro. C’è da stare due ore in aeroporto? Sky ti prende un taxi per arrivare all’ultimo momento. Ti fornisce di viaggio, telefonino, computer, insomma è una vera e propria azienda. Vuole siamo sempre rintracciabili e aggiorna i nostri file srm di allenamento».

- Sky significa anche modo diverso di fare ciclismo, tra lodi e critiche per la sua condotta in gara.
«Sinora, Sky ha sempre badato pressoché esclusivamente alla classifica. Froome, quest’anno, è arrivato 2° alla Vuelta, ma non ha vinto. Sky ha capito che non era il caso di andare avanti sempre così e ritiene che uomini veloci come io, Swift e altri possano essere delle soluzioni vincenti in tappe piane o miste. Qualcosa, insomma, sta cambiando».

- Sky è sempre stata attenta alla pista.
«L’attività l’ho sempre fatta anche alla Cannondale, ma dovevo un po’ arrangiarmi. Qui, invece, avrò l’assistenza della squadra, di gente che conosce la pista ad alto livello e che potrà aiutarmi su tante cose, vedi bici e aerodinamica. Posso trarne vantaggio nell’avvicinamento alle gare olimpiche».

- L’obiettivo è l’omnium. Il punto debole il chilometro da fermo: potrà lavorarci sopra per migliorarlo?
«È la specialità più difficile perché, essendo uno stradista, avrei la necessità di effettuare lavori specifici che non posso fare a febbraio-marzo per poi correre Tirreno-Adriatico e Sanremo. Valuteremo. Non potrà essere una crescita progressiva, ma bisognerà far sì che il mio miglior chilometro sia quello di Rio. Lavoreremo sullo specifico dopo l’ipotetico Giro d’Italia 2016, in quei due mesi che ci separeranno dai Giochi. Prima, invece, potremo lavorare sull’inseguimento e il giro lanciato».

- Froome sembra intenzionato a partecipare al Giro. La scelta potrebbe mettere in dubbio la sua presenza alla corsa rosa?
«Spero di no, in teoria no anche perché Sky Italia è interessata al Giro. I programmi non sono stati ancora fatti e, a Sky, ti tengono in allerta su tutto. Faccio presente, anche se al Tour 2015, c’è solo una minicrono, nel 2012 Froome ha vinto la corsa in salita».

- Come valuta la sua stagione?
«Non è stata negativa perché ho colto sei vittorie, tra le quali di particolare significato quelle in Turchia, dove ho battuto Cavendish, e in Colorado. Ma, certo, non ho raggiunto gli obiettivi di una medaglia al Mondiale nella corsa a punti e di una vittoria di tappa al Giro. Diciamo, stagione non negativa, ma giusta per quello che posso dare. Da due anni inseguo vanamente una tappa in un grande Giro».

- Li ha già corsi tutti tre: differenze per un velocista?
«Al Tour, ci sono tanti arrivi in volata. Al Giro è più difficile arrivare allo sprint e il velocista deve pensare a superare le salite. La Vuelta è molto più soft, meno stressante, ma anche lì le volate bisogna guadagnarsele perché una vera tappa per velocisti c’è solo a Madrid. Diciamo che il Tour può essere la corsa con più stimoli per un velocista, ma per un italiano il Giro è il Giro».

- Obiettivo centrato in Guadalupa.
«Ho cominciato nel migliore dei modi perché ho conquistato quei punti che mi permettono di fare le altre manifestazioni mondiali con tranquillità. È stato il titolo europeo di maggior valore perché segna l’inizio del cammino verso Rio. Il presidente del Coni Malagò si è complimentato. Si entra nell’ottica olimpica e spero di far parte del gruppo in grado di portare medaglie all’Italia».

- Prossimi impegni?
«Prima prova di Coppa del mondo in Messico il 7, 8, 9 novembre. Poi là per 10 giorni di vacanza. Salterò la 2^ prova di Coppa del Mondo e parteciperò alla terza, a Calì, solo se il ranking mondiale si mettesse male per l’Italia».

Renzo Puliero - federciclismo.it
 
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#17
Viviani: «Prima i mondiali e poi la Sanremo...»
«Il lavoro in pista darà poi frutti anche su strada»

Elia Viviani, che si sta allenando in questi giorni a Montichiari con la nazionale, ha parlato in esclusiva a Sky Sport24 HD, a una settimana dal via dei Campionati del Mondo di ciclismo su pista, che si disputeranno dal 18 al 22 febbraio 2015 in Francia.

Una passione, quella per la pista, nata insieme a quella delle volate.
«La squadra giovanile mi ha sempre portato a fare un allenamento a settimana in pista, anche un po’ per imparare ad andare in bici, perché con una bici a scatto fisso senza freni sei comunque obbligato a prendere agilità nei movimenti, devi imparare a saperti muovere, a sapere quando c’è da accelerare e quando invece c’è da accompagnare i pedali per rallentare, perché non essendoci i freni questo è il metodo per evitare una caduta o comunque scegliere una traiettoria diversa. Successivamente, sono arrivati i risultati: dalla categoria juniores in poi, ho avuto grandi soddisfazioni che mi hanno sempre incentivato a continuare. Sono consapevole che c’è una specialità che mi si addice e dove posso raccogliere una medaglia olimpica».

Dopo i Mondiali su pista, saranno le Classiche su strada il tuo territorio di caccia?
«Certamente sì. La pista mi permette di lavorare anche in funzione di quelle gare, di colmare alcune: per esempio, la pista ti permette di andare per tanti minuti, quasi un’ora, ad una altissima frequenza pedalate. Su strada il numero di pedalate è molto ridotto rispetto a quello su pista e questo lavoro, quindi, può risultare particolarmente utile».

La Milano-Sanremo di quest’anno sembra disegnata per le tue caratteristiche.
«Con il ritorno del traguardo in via Roma, la Sanremo ritorna ad essere la vera Sanremo. E io voglio essere lì a giocarmela».

tuttobiciweb.it
 
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#18
Elia Viviani: «Non sto ancora bene, ma venerdì torno in bici»
Il sogno del veronese è la Gand-Wevelgem

lia Viviani è ancora fermo. Cinque giorni di riposo assoluto, prima di provare a risalire in bicicletta. Prima di compromettere tutto il lavoro fatto in chiave Sanremo – ormai svanita – e classiche del nord, con in cima ai suoi pensieri la Gand-Wevelgem.

La caduta a Cascina sul rettilineo d’arrivo della seconda tappa della Tirreno-Adriatico l’ha messo KO. Un banale salto di catena che ha fatto impazzire la bicicletta di Mark Cavendish in piena volata e Viviani ha preso il volo.
«È stata una bruttissima esperienza – racconta il veronese a tuttobiciweb.it -. Quella volata molto probabilmente ce la saremmo giocata io e lui, invece a Mark è saltata la catena, e io che gli ero a ruota mi sono arrotato e sono finito per le terre. Un volo violento e spaventoso. Il giorno dopo, nonostante la botta, ho provato a stringere i denti, per non vanificare tutto il lavoro fatto fin qui in chiave classiche. Purtroppo però il versamento che mi si è creato nel sottosella, in zona dell’ischio, mi impediva di continuare. Ho temuto che ci fosse qualcosa di rotto, ma le radiografie hanno escluso complicazioni, ma ora devo solo pensare a recuperare bene e riposarmi per cinque giorni, sperando che la botta sia riassorbita nel migliore dei modi. Domani starò ancora a riposo, e venerdì proverò a salire in bicicletta, per vedere l’effetto che fa. Non posso permettermi di gettare tutto alle ortiche, ma è anche vero che è più importante guarire bene».

Venerdì, quindi, sarà il giorno della verità.
«Assolutamente sì. A riposo mi sembra di stare molto meglio, ma il versamento nel sottosella mi preoccupa non poco. Spero che mi consenta – stringendo un po’ i denti – di tornare ad allenarmi. Ma non posso nemmeno forzare troppo le cose, perché se pedalo con una postura sbagliata, posso anche fare danni maggiori. Devo portare pazienza e sperare che tutto vada bene».

tuttobiciweb.it
 
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#19
Viviani: «Ai Giochi Olimpici Europei daremo il massimo»
Il Giro è la preparazione perfetta per le Olimpiadi

Un altro degli azzurri che ci rappresenterà alla prima edizione dei Giochi Olimpici Europei di Baku è Elia Viviani. Il veronese del Team Sky è pronto a indossare ancora una volta la maglia azzurra e ad onorarla al meglio.
Come stai Elia? «Bene. Dopo il Giro mi sono concesso una settimana soft, ho pedalato ma più che altro per piacere senza superare le 2h30-3 in sella. La corsa rosa è stata pesante, avevo bisogno di recuperare un po’ di forze. L’unica giornata post Giro impegnativa è stata quella in cui ho partecipato al Gran Premio Città di Montichiari, corsa internazionale in pista che sarebbe dovuta durare due giorni e invece è stata annullata dopo le prime 24 ore. Ho potuto svolgere le prime prove dell’Omnium e ottenere buoni riscontri. Nell’inseguimento ho addirittura fatto registrare il mio record personale, il che non è niente male se consideriamo che non toccavo la bici da pista da un bel po’. Queste prove mi hanno dato indicazioni preziose anche per il programma dell’anno prossimo, il Giro sarà un’ottima preparazione per le Olimpiadi».

Cosa è successo al velodromo di Montichiari? «Le gare sono state sospese per colpa di alcune infiltrazioni, in giornate talmente calde si forma una sorta di condensa che fa cadere delle gocce d’acqua sulla pista. Ai giudici dell’UCI abbiamo detto che in tante occasioni ci siamo allenati in queste condizioni ma non c’è stato nulla da fare, la responsabilità giustamente era loro e non hanno voluto rischiare. È un peccato aver fatto una figuraccia in una gara internazionale, ma sono cose che capitano e non solo da noi. Anche il mondiale di Parigi è stato sospeso per qualche ora perché pioveva dentro alla pista. Questi velodromi moderni spesso sono pensati più per essere belli che funzionali, queste strutture dovrebbero essere costruite in modo più semplice e pratico».

Torniamo alla strada. «Da un paio di giorni ho ripreso a pedalare con maggiore intensità visto che Baku ci aspetta. C’è ancora abbastanza tempo per valutare ciò che il Giro mi ha dato e sistemare ciò che mi ha tolto. Nelle ultime tappe in volata ero meno potente rispetto ai primi giorni. Non ho nessun rammarico per la maglia rossa persa, era un obiettivo di riflesso conseguente alla vittoria di tappa, Giacomo (Nizzolo, ndr) è molto resistente e soffre meno di me la terza settimana, in più a differenza mia poteva contare su una squadra interamente al suo servizio».

Lo ritroverai in Nazionale proprio ai Giochi Olimpici Europei. «Sì. Il percorso presenta uno strappo negli ultimi 10 giri che movimenterà la gara, più che l’altimetria a questi appuntamenti la vera incognita è gestire la corsa con pochi corridori per squadra. Avere formazioni ridotte complica le cose e rende anomala la gara, che dovrebbe decidersi con una volata ristretta ma non è scontato. Siamo in allerta e pronti a ben figurare su un percorso esigente ma non durissimo, 220 km difficili da controllare. Tra gli avversari soprattutto Belgio e Olanda presentano team da non sottovalutare. Ce la metteremo tutta».

Giulia De Maio per tuttobiciweb.it
 
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#20
Reduce da un ottimo 2015 (7 vittorie fino ad oggi, di cui una al Giro d'Italia), Elia Viviani ha già in mente gli obiettivi principali per la prossima stagione:
- le classiche: in primavera Milano-Sanremo, Kuurne-Brussel-Kuurne e Gent-Wevelgem, a fine stagione Vattenfall Cyclassic e Plouay;
- le Olimpiadi di Rio;
- i campionati del mondo in Qatar.

http://www.biciciclismo.com/es/viviani-d...10-10-2015
 
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