Dopo un lungo trasferimento dal Lago de Sanabria, la sesta è una frazione tra le più facili della Vuelta, e non conta neanche un Gpm nel suo tracciato (del resto non ci sono salite tali da poter rappresentare alcunché). Dopo 168 km con quasi niente da segnalare (se non che il primo traguardo volante, al km 30, è posto in cima al Puerto de Béjar, che però viene affrontato dal lato "sbagliato", e infatti ci si arriva dopo 5 km in falsopiano), i 7 km conclusivi, a Cáceres, offrono qualche spunto: arrivando da nord, si fa un mezzo giro orario di circonvallazioni a valle della località d'arrivo, quindi si guadagna il centro cittadino con una salitella di 3 km, per metà al 4 e per metà al 2%. Dopo una breve discesa, ai 2500 metri la strada riprende a salire in falsopiano fino all'imbocco del rettilineo conclusivo, 600 metri in piano su cui riprendere l'eventuale tentativo da finisseur di turno, e lanciare senza indugi lo sprint di massa (o quasi).