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«Striscia»&Doping - La Fci dà seguito all'inchiesta di Striscia sul ciclismo femminile
#1
Il doping a Striscia: la denuncia di un giovane ciclista
"Si va dagli ormoni della crescita a quelli che vengono dati agli animali, o a prodotti che vengono importati dall'Est Europa. Nel mondo amatoriale c'è di mezzo anche il mercato nero e la Camorra, perché non sono medicinali che compri in farmacia".

Striscia la Notizia raccoglie le rivelazioni shock di un ciclista, che denuncia ai microfoni del Tg satirico l'utilizzo di sostanze dopanti nel suo settore sportivo.

Il testimone (che chiede di rimanere anonimo) parla di controlli inesistenti "3 o 4 al massimo all'anno" e di medici che somministrano ai corridori sostanze proibite.

Il teste racconta a Max Laudadio che questa piaga sportiva riguarda tutte le categorie del ciclismo: "Ho visto dare a bambini di 7/8 anni 250-3000 milligrammi di guaranà...".

Man mano che si evolve la categoria e si diventa professionista vengono forniti ormoni sempre più pericolosi. Il testimone spiega: "Si va dagli ormoni della crescita a quelli che vengono dati agli animali, o a prodotti che vengono importati dall'Est Europa. Nel mondo amatoriale c'è di mezzo anche il mercato nero e la Camorra, perché non sono medicinali che compri in farmacia".

Lo sportivo si dichiara indignato dall'omertà del mondo ciclistico e dal modo in cui è stato trattato Ettore Torri, Procuratore del CONI, il quale, pochi giorni fa, ha proposto provocatoriamente di liberalizzare tutte le sostanze dopanti, dal momento che sono utilizzate da ogni singolo ciclista.
Il testimone conclude affermando: "Ogni domenica c'è il rischio che questa gente perda la vita".

da striscialanotizia.it
 
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#2
mi fa rabbrividire che a ragazzi di 7/8 anni diano tutte quelle cose, nel mondo dilettantistico e professionistico si sa che c'è l'uso di doping, però che a bambini vengano date sostanze dopanti vuol dire che i medici e anche i genitori(che credono siano i primi a saperlo e a volere che il figlio diventi famoso e forte) sono totalmente senza testa e senza cuore.

Poi per quanto riguarda il ciclismo amatoriale è un'altra piaga brutta, ognuno a livello amatoriale corre per divertisti e passare un pò di tempo insieme ad altri che hanno la stessa passione, ma sapere che quello a fianco si dopa e tu ti rompi il culo per cercare di stargli a ruota non è bello e secondo me anche qui ci stanno di mezzo molti medici sportivi che dovrebbero essere sospesi e radiati dal mondo della medicina.
 
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#3
http://www.striscialanotizia.mediaset.it...lauda2.flv
Ecco il video, a voi i commenti!
 
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#4
E' un problema che esiste ed esisterà in eterno quello del Doping, ma messa così sembra il classico servizio per fare ascolti. Perchè censurarsi se tutto il mondo del ciclismo si dopa ? Ah scusa, perchè è un falso
 
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#5
Fosse stato un pentito vero sarebbe andato in Procura e non a Striscia. Non che sia una montatura, ci mancherebbe; però, come dice Manuel, qui si pensa soprattutto a far ascolti. In pratica ha detto tutta la lista dei farmaci vietati...

Tanto verrà sicuramente chiamato in Procura a questo punto, vediamo un po' cosa farà e cosa dirà. Il problema è che solo con le parole si va poco lontano...
 
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#6
Affare Striscia, la FCI si rivolge all'Autorità Giudiziaria
La Federazione Ciclistica Italiana, nella persona del suo Presidente, preso atto della gravità delle affermazioni dell'anonimo soggetto intervistato nella trasmissione Striscia la Notizia del 2 novembre 2010 e tenuto conto del fatto che lo stesso ha dato indicazioni di essere direttamente a conoscenza di gravi fatti riguardanti l'uso e le induzioni all'uso di sostanze dopanti anche con coinvolgimento di minori, ha presentato esposto alla Autorità Giudiziaria affinchè siano disposti i dovuti accertamenti per verificare se quanto dichiarato nell¹intervista corrisponda al vero ed identificare i soggetti coinvolti nei denunziati fenomeni di doping.

Comunicato FCI
 
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#7
ACCPI: Striscia La Notizia deve smentire
Amedeo Colombo (presidente ACCPI) e Federico Maria Scaglia (segretario generale ACCPI) a nome degli atleti che rappresentano hanno scritto al direttore di Striscia la Notizia Antonio Ricci e al direttore generale dell’informazione Mediaset Mauro Crippa in merito al servizio di Max Laudadio dal titolo “Non si arresta il doping nel ciclismo”, andato in onda nel corso della trasmissione Striscia la notizia di ieri sera.
Regola fondamentale per un buon e serio giornalismo d'inchiesta è avere fonti attendibili e, laddove si accusi qualcuno, sentire anche la voce del soggetto o, come in questo caso, della categoria accusata.
Nel servizio in questione purtroppo si è dato solo ed esclusivamente spazio a dichiarazioni tanto grossolane quanto infamanti di un soggetto incappucciato che, oltre a essere rimasto anonimo, non ha nemmeno chiarito se, quando e a quale livello abbia corso in bicicletta.
Circa le dichiarazioni recentemente rese dal dott. Torri (Procuratore Capo della Procura antidoping del CONI) e richiamate nel servizio, l’ACCPI ha ritenuto opportuno informare i responsabili della trasmissione che l’Associazione ha avviato un’azione legale, sia in ambito disciplinare sportivo sia in quello civile, a tutela dell’onorabilità e dell’immagine della categoria dei corridori professionisti italiani. Analogamente, in mancanza di un’adeguata rettifica al servizio di ieri, non potrà che promuovere un’azione legale che accerti se quanto affermato nel servizio di Striscia la Notizia corrisponda effettivamente al vero.

tuttobiciweb.it
 
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#8
Ciao a tutti!
Non so a voi, ma a me personalmente il servizio di Striscia mi ha dato un senso di fastidio. Sembra quasi che si dica: ok, sono ciclisti = sono dopati. C'è una coincidenza, però, che mi sfugge: perchè il servizio, guarda caso, è uscito una settimana dopo l'assoluzione di Franco Pellizzotti? Perchè, soprattutto, la vicenda di Pellizzotti non ha avuto clamore mediatico? A me personalmente sembra la classica bomba a orologeria fatta scoppiare sul ciclismo, appena c'è una notizia "buona" bisogna subito gettare i ciclisti nel fango... perchè loro non sono sportivi, sono dopati e bucati... e invece nel calcio Adrian Mutu sta per tornare a giocare dopo essere stato beccato per ben 2 volte a fare uso di cocaina.
 
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#9
Mah, sull'orologeria non saprei, a dir la verità. Non avevo avuto questa sensazione. A me pare solo il classico servizio da buttar in pasto agli ascoltatori per fare un po' di audiance: sul ciclismo&doping vai sul sicuro. Anche alle Iene è accaduto diverse volte, spesso - com'è stato dimostrato - su imbeccate del buon Fanini. Servizi anche ridicoli alla fin fine. Tipo il finto ciclista che si reca dal massaggiatore che dice di avere di tutto e di più (anche il famigerato CERA, quando era da poco scoppiato il casino al Tour), facendolo passare come figura del mondo del ciclismo: peccato che questo "spacciava" anche ad atleti, body builder, calciatori ecc. Oppure lo scafato meccanico che va avanti a luoghi comuni del tipo "Millar da quando è tornato non combina più nulla".

Sapete una cosa che m'ha insospettito?! Oltre al gran sfoggio di preparazione della materia, durante l'intervista pronuncia un solo nome, quello di un dottore della riviera romagnola. Non è che si tratta anche una sorta di pubblicità occulta?! Per se o per lo studio del dottore. Del resto lo dice anche lui che non c'è miglior pubblicità di un'inibizione per un medico (ed è proprio vero). E noi non sappiamo proprio chi ci sia dietro quel cappuccio...
 
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#10
ormai l'informazione nazionale italiana è messa sempre peggio, nello sport la fa da padrone il denaro. Il calcio è il più ricco e ruba spazio al resto... non c'è nulla da fare. Il doping nel calcio serve eccome, ci sono soldi in palio. Tanti soldi. Troppi soldi per affidarli al caso.
[della serie, compro gli arbitri, e non dopo i giocatori e compro un agente dell'antidoping? mi pare alquanto strano]
 
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#11
Doping, stasera la replica di Scaglia (ACCPI) a Striscia la Notizia
Andrà in onda stasera, nel corso della quotidiana puntata di Striscia la Notizia su Canale 5, la replica del mondo del ciclismo alle accuse lanciate qualche giorno fa da una persona (che non ha svelato la propria identità) la quale aveva asserito che il doping è sempre diffusissimo in questo sport, e che non si fa in realtà nulla per contrastarlo. L'avvocato Federico Scaglia, segretario dell'ACCPI, il sindacato dei corridori italiani, verrà intervistato da Max Laudadio (che aveva già sentito il corridore) per una replica in cui il rappresentante dell'Assocorridori ricorderà al pubblico di Canale 5 il grande impegno che il ciclismo profonde nella lotta al doping: «Tutte le componenti del ciclismo stanno facendo molto per riacquistare credibilità, è un vero peccato che i media non lo riconoscano», si legge nel comunicato diramato in mattinata dall'AssoCorridori.

cicloweb.it
 
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#12
Sì vabbè, di sabato quando la gente va al ristorante o va a cena d'amici o va a giro ecc ecc

La cosa migliore sarebbe che Laudadio, invece di far le faccine mentre l'anonimo ciclista rivela tutti i suoi scoop, realizzasse un servizio sulla vita di un ciclista, sulla domenica che passa un ragazzo di 15-16-18 anni per praticare il suo sport preferito. Servirebbe più di milioni di parole...
 
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#13
L'arte di raccontare stronzate e farle passare per sacrosante, this is STRISCIAAAA Asd
 
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#14
Qualcuno mi trova il video di ieri sera, quello della risposta di Scaglia?! Non l'ho potuto vedere in tv, ma ho sentito che come intervento non sia stato proprio il massimo...
 
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#15
Nuova testimonianza shock a Striscia
Venerdì 19 novembre 2010 - Nuove incredibili rivelazioni di un ex corridore incappucciato e quindi anonimo. Questa sera a Striscia la Notizia, dal microfono di Max Laudadio, la confessione shock. Sono ancora accuse pesantissime rivolte al mondo delle due ruote che fanno malissimo. La persona di sesso maschile non solo rivela di essersi dopato ma rivela come sia possibile eludere i controlli, quando questi vengono realmente effettuati nella categorie minori.

Il nuovo testimone di pratiche illecite che chiede espressamente di rimanere anonimo per paura di subire ripercussioni personali da parte sia della società per cui correva, sia delle persone che lavorano nel settore, dichiara di essersi dopato: "Ho usato l'Epo, il cortisone e il testosterone. Alla proposta di migliorare le mie prestazioni con il GH, l'ormone della crescita, ho deciso di smettere di fare il ciclista". All'inviato Max Laudadio quindi racconta alcuni trucchi utilizzati da molti corridori per sfuggire ai controlli a termine gara: "La società, se sei dopato, una volta tagliato il traguardo, prima del controllo, ti può fare delle flebo di bicarbonato per evitare la postività del test. Quasi ogni corridore nel proprio borsello conservava dei chicchi di riso, imbevuti di non so quale sostanza, che, se messi sulla punta del pene al momento del test, filtravano tutto, modificando i risultati delle analisi dell'urina".
Quindi conclude: "Ho visto tantissimi corridori trattati come cavalli. Ne ho visti alcuni che non capivano più nulla e avevano bisogno del doping come dell'aspirina per il raffreddore. Arriva la dipendenza, ogni anno devi aumentare le dosi e ogni anno esce una sostanza più forte, più pesante da assumere".

ciclonews.it
 
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#16
Tutti impauriti dalle squadre di ciclismo cattive che gli mettono addosso il terrore... Forse dimenticano che uno può rifiutare subito ed ammettere di non essere un fenomeno, anzichè fare il pagliaccio, simulando quello che non si è, per poi togliersi sfizi come questo, che oltre a rivelare al mondo quanto siano coglioni, rivelano al mondo che codardi di merda siano... Non so come si faccia a seguire ancora quella merda di televisione...
 
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#17
triplefacepalm
 
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#18
STRISCIA LA NOTIZIA. Altri incapucciati, altre farneticazioni
Un altro incapucciato, un'altra testimonianza chiara a volto coperto. Ma questa volta, anche Eugenio Capodacqua, noto esperto di questioni di doping nel mondo del ciclismo, avanza non poche perplessità su quanto è stato detto ieri sera dall'ennessimo incapucciato negli studi di Striscia la Notizia. Ecco il contenuto del pezzo di Capodacqua apparso su http://www.sportpro.it.

Ancora doping a "Striscia la notizia"; ancora un pentito e ancora anonimo. Questa volta le rivelazioni (peraltro assai approssimative) riguardano un ex dopato che svela alla sua maniera, cioè molto alla rinfusa, come è facile eludere i controlli antidoping, anche con la collaborazione della squadra di appartenenza. "Ho usato l'Epo, il cortisone e il testosterone - dice il testimone che ovviamente teme di subire ripercussioni personali da parte dell'ambiente - alla proposta di migliorare le mie prestazioni con il GH, l'ormone della crescita, ho deciso di smettere di fare il ciclista". Insomma, avrebbe fatto di tutto e poi avrebbe rinunciato di fronte all'ultimo, tutto sommato non insuperabile, "ostacolo".
Ma c'è di più: "La società, se sei dopato, una volta tagliato il traguardo, prima del controllo, ti può fare delle flebo di bicarbonato". Affermazione grave, che chiama in causa la complicità dei dirigenti di squadra, ma difficilmente credibile per chi conosce l'ambiente e come si svolgono i test, cui pure sfuggono tante sostanze. Infatti per fare una flebo (e per giunta di bicarbonato, anche questa pratica vietata dalla legge 376/2000) ci vuole del tempo, almeno una mezz'ora, durante la quale - se le regole vengono rispettate - l'atleta destinato ai controlli è sotto lo sguardo dello "chaperon", un incaricato dei controlli. Questo accade nelle corse più importanti e può non succedere nelle corse minori e tantomeno in gare giovanili, dove si annida il doping più selvaggio in questo momento. Dunque pratica possibile, ma di difficile attuazione. Più facile contaminare le urine in modo che degradino e non possano essere analizzate a fondo dal laboratorio. Ma la soluzione proposta dal testimone (ancora una volta poco credibile) è davvero fantasiosa:"Quasi ogni corridore nel proprio borsello ha dei chicchi di riso, non so che sostanza fosse, che, se messi sulla punta del pene, filtravano tutto, modificando i risultati delle analisi dell'urina". A parte la difficoltà di tenere un chicco in quella scomoda posizione a filtrare il getto di urina, non ci sarebbe davvero la necessità di tanto equilibrismo - citato forse più per fare colpo sull'ignaro interlocutore che altro. Bastano pochi grammi di una certa sostanza (che ci guardiamo bene dallo svelare) sotto le unghie da far sciogliere nell'urina mentre si minge. Insomma più che un testimone sembra un orecchiante che ha raccontato all'ingenuo Laudadio ciò che voleva. Ben sicuro di non essere smentito.
Dove il "teste" invece tocca un nervo scoperto è sulla cruda realtà di certo ciclismo, quando dice: "Ho visto tantissimi corridori trattati come cavalli. Ne ho visti alcuni che non capivano più nulla e avevano bisogno del doping come dell'aspirina per il raffreddore. Arriva la dipendenza: ogni anno devi aumentare le dosi e ogni anno esce una sostanza più forte, più pesante". Una situazione ahimè già vista nella realtà con corridori di primissimo piano finiti nella dipendenza del doping prima e della droga poi».

tuttobiciweb.it
 
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#19
A «Striscia la Notizia» nuove rivelazioni choc, a volto scoperto
Nuove rivelazioni choc questa sera a «Striscia la Notizia». Il ciclismo nuovamente sul banco degli imputati per rivelazioni su pratiche illecite nel mondo delle due ruote. Solite storie, solito fango di gente codarda, direte voi. Ma questa volta le accuse arrivano da un ex corridore che ha deciso di parlare davanti alle telecamere di “Striscia” mostrando il proprio volto. Quindi accuse a viso scoperto, senza cappucci e voci deformate. Il corridore in questione? Pare essere Ruggiero Torraco, classe '75, professionista per due stagioni: 2000 e 2001. Campione del mondo juniores della 70 km con Biasion, Martini e Zandarin. Torraco non è nuovo a queste esternazioni, come del resto ad inchieste sul doping (recentemente è stato prosciolto dal TNA per avvenuta prescrizione): asti vedere Gazzetta.it: il 29 febbraio 2004, parlò a volto scoperto su Rai 3. Quindi, per “Striscia” un buon colpo, ma non una novità assoluta. Staremo a vedere. Soprattutto ad ascoltare.

tuttobiciweb.it
 
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#20
Striscia, ecco le parole di Ruggero Torraco
Intendiamoci: ogni rivelazione nel campo del doping merita di essere ascoltata. Ma ci sono rivelazioni e rivelazioni. E c'è modo e modo di presentarle.

UN CAMPIONISSIMO. Testuale di Max Laudadio in apertura di servizio: «Stavolta a parlare con il volto scoperto è un grandissimo ciclista, ex professionista per tantissimi anni». Va bene tutto, ma nemmeno Ruggero Torraco ce ne può volere se diciamo che alla storia del ciclismo non è passato come un "grandissimo" e se sottolineiamo che i suoi "tantissimi anni" di professionismo sono solo due, peraltro privi di risultati significativi.
Una considerazione: se presentate a mia mamma - ascoltatrice media della tv - Torraco come un grandissimo, lei ci crede pure. E viene bellamente presa in giro.

SPACCIATORE. «Ho iniziato a prendere l'Epo per la prima volta nel 1996 e da lì mi si è aperto un mondo. Ma ho pagato sulla mia pelle quello che ho fatto perché sono stato ricoverato in rianimazione per una miopericardite tossica e solo un miracolo mi ha salvato. Vendevo sostanze dopanti e per questo sono stato condannato dalla giustizia ordinaria ad un anno e sette mesi di carcere. Fornivo le sostanze al medico della BEEP e al preparatore della BEEP. E al direttore sportivo della BEEP ho fornito 30 milioni di sostanze». Ricordiamo che Torraco ha smesso di correre nel 2000, quindi i prezzi che cita sono ancora in lire.

SISTEMI PER OCCULTARE. «Andriol assunto con olio d'oliva per farlo sparire entro sei giorni, occultamento dell'urina pulita nelle sale dell'antidoping, autoiniziezioni di urina pulita nella vescica». Tutti sistemi che probabilmente sono stati usati ma che ora nel mondo del professionismo non possono più essere utilizzati per occultare nulla, come ben sa chi ha visto cosa succede sul traguardo di una gara. Dicono niente gli chaperon?

APPROVIGIONAMENTO. «Ci sono tre sistemi per procurarsi sostanze dopanti. Il primo è il farmacista compiacente che "ruba" sostanze a chi le deve prendere, consegnandone magari la metà del dovuto ai vecchietti che devono prendere e accantona il resto per chi si dopa. Il secondo sistema è la provenienza ospedaliera con infermieri compiacenti che somministrano la metà delle dosi ai pazienti e mettono da parte il resto. Il terzo sono le farmacie svizzere dove puoi comprare di tutto: noi andavamo là in bicicletta, mettevamo i prodotti nella borraccia e ripassavamo la frontiera salutando i doganieri».

PERCHE' PARLO. «Parlo per far prendere consapevolezza del problema. Io vorrei che parlassero tanti ragazzi che conosco e che hanno fatto anche un percorso di droga come me, c'è anche chi è morto».

tuttobiciweb.it
 
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